I Gesuiti americani espulsi in Italia e Joaquín Camaño (1767-1814)

Joaquín Camaño fu un gesuita della Provincia del Paraguay, vissuto nell' esilio italiano la maggior parte della sua vita dal 1767 al 1820. Il suo lavoro e la sua fama possono essere considerati di minore importanza se paragonati a molti altri gesuiti esiliati per ordine di Carlo III alla fine del XVIII secolo in Emilia-Romagna. Attraverso la mia ricerca approfondisco il ruolo di J. Camaño quale personaggio minore che entra nella vita degli altri espulsi tramite un dinamico network relazionale di cui è stato uno dei principali artefici. Il mio obiettivo è stato quello di studiare l'impatto che ebbero gli esuli gesuiti americani, attraverso la vita di Joaquin Camaño, sul mondo intellettuale italiano, europeo ed americano dopo l'espulsione del 1767. Egli, con i suoi studi, si inserisce nella rinnovata e vivace retorica del “Mondo Nuovo” che in quegli anni assume un grande dinamismo. Nato nella modesta città di La Rioja, in Argentina, si erge come un brillante cartografo, etnografo e linguista nel contesto dell'Illustrazione europea grazie alla sua particolare vita da missionario. Dopo l'espulsione, Joaquin Camaño, insieme ad altri numerosi confratelli americani, arriverà a Faenza, nello Stato Pontificio, dedicandosi allo studio della cartografia, dell'etnografia e delle lingue americane. Le sue ricerche si collocano in un momento nevralgico per la storia del pensiero linguistico-antropologico, quando l'osservazione diretta e la riflessione teorica dei fenomeni si misuravano con la grande varietà umana ormai riscontrata nel mondo.

Agricultural pesticide in sediment cores from the Lac de Saint-André, France

Agricultural pesticide use has increased worldwide during the last several decades, but the long-term fate, storage, and transfer dynamics of pesticides in a changing environment are poorly understood. Many pesticides have been progressively banned, but in numerous cases, these molecules are stable and may persist in soils, sediments, and ice. Many studies have addressed the question of their possible remobilization as a result of global change. In this article, we present a retro-observation approach based on lake sediment records to monitor micropollutants and to evaluate the long-term succession and diffuse transfer of herbicides, fungicides, and insecticide treatments in a vineyard catchment in France. The sediment allows for a reliable reconstruction of past pesticide use through time, validated by the historical introduction, use, and banning of these organic and inorganic pesticides in local vineyards. Our results also revealed how changes in these practices affect storage conditions and, consequently, the pesticides' transfer dynamics. For example, the use of postemergence herbicides (glyphosate), which induce an increase in soil erosion, led to a release of a banned remnant pesticide (dichlorodiphenyltrichloroethane, DDT), which had been previously stored in vineyard soil, back into the environment. Management strategies of ecotoxicological risk would be well served by recognition of the diversity of compounds stored in various environmental sinks, such as agriculture soil, and their capability to become sources when environmental conditions change.