848 resultados para Russian influenza
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This study is based on a former student’s work, aimed at examining the influence of handedness on conference interpreting. In simultaneous interpreting (IS) both cerebral hemispheres participate in the decoding of the incoming message and in the activation of the motor functions for the production of the output signal. In right-handers language functions are mainly located in the left hemisphere, while left-handers have a more symmetrical representation of language functions. Given that with the development of interpreting skills and a long work experience the interpreters’ brain becomes less lateralized for language functions, in an initial phase left-handers may be «neurobiologically better suited for interpreting tasks» (Gran and Fabbro 1988: 37). To test this hypothesis, 9 students (5 right-handers and 4 left-handers) participated in a dual test of simultaneous and consecutive interpretation (CI) from English into Italian. The subjects were asked to interpret one text with their preferred ear and the other with the non-preferred one, since according neuropsychology aural symmetry reflects cerebral symmetry. The aim of this study was to analyze:1) the differences between the number of errors in consecutive and simultaneous interpretation with the preferred and non-preferred ear; 2) the differences in performance (in terms of number of errors) between right-handed and left-handed, both with the preferred and non-preferred ear; 3) the most frequent types of errors in right and left-handers; 4) the influence of the degree of handedness on interpreting quality. The students’ performances were analyzed in terms of errors of meaning, errors of numbers, omissions of text, omissions of numbers, inaccuracies, errors of nexus, and unfinished sentences. The results showed that: 1) in SI subjects committed fewer errors interpreting with the preferred ear, whereas in CI a slight advantage of the non-preferred ear was observed. Moreover, in CI, right-handers committed fewer mistakes with the non-preferred ear than with the preferred one. 2) The total performance of left-handers proved to be better than that of right-handers. 3) In SI left-handers committed fewer errors of meaning and fewer errors of number than right-handers, whereas in CI left-handers committed fewer errors of meaning and more errors of number than right-handers 4) As the degree of left-handedness increases, the number of errors committed also increases. Moreover, there is a statistically significant left-ear advantage for right-handers and a right-ear one for left-handers. Finally, those who interpreted with their right ear committed fewer errors of number than those who have used their left ear or both ears.
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Il rinnovato interesse da parte dei consumatori per le caratteristiche nutrizionali degli alimenti incentiva la ricerca in campo agroalimentare a sviluppare nuovi prodotti per il mercato attuale sempre più attento a salute e benessere. È in questo contesto che nasce a livello europeo il progetto Bake4Fun mirato allo sviluppo di soluzioni biotecnologiche innovative per la messa a punto di nuovi prodotti da forno funzionali. Nell’ambito di questo progetto europeo, lo scopo dello studio oggetto di questo elaborato di laurea è stato quello di valutare le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie di diverse tipologie di pani creati ad hoc con farina di frumento o di farro e sottoposti a fermentazione convenzionale o con pasta madre (sourdough). Il farro appartiene alla famiglia dei cosiddetti “cereali antichi” e grazie al suo elevato profilo nutrizionale si presenta come un promettente candidato per la produzione di alimenti dalle proprietà benefiche. Similmente anche diverse tipologie di fermentazione sembrano in grado di possedere caratteristiche salutistiche. Pertanto, nell’ambito di B4F sono stati formulati e prodotti diversi tipi di pane e se ne sono voluti studiare i possibili effetti antiossidanti ed antiinfiammatori in vivo sul modello sperimentale del suino. Dopo 30 giorni di dieta arricchita con i diversi prodotti sperimentali miscelate in un rapporto di 1:1 con una dieta standard è stato valutato lo stato redox plasmatico mediante l’analisi di tre indicatori del danno ossidativo, quali TAC, GSH e TBARS. Il grado d’infiammazione è stato invece valutato attraverso l’analisi di otto citochine (IFNα, IFNγ, IL-1β, IL-4, IL-6, IL-8, IL-10 e TNFα) utilizzando un saggio multiparametrico di tipo ELISA. Tutti gli animali impiegati godevano di buona salute ed i loro plasmi sono stati analizzati sia all’inizio (T0) sia alla fine (T30) dell’esperimento. Sebbene i risultati conseguiti in relazione allo status ossidativo ed infiammatorio nei suini impiegati non abbiano evidenziato particolari differenze tra i diversi tipi di diete sperimentali, non si esclude che eventuali variazioni delle condizioni sperimentali possano portare a conclusioni diverse o che gli effetti siano maggiormente visibili a livello di altri parametri quali, ad esempio, la variazione della microflora intestinale o l’indice glicemico dei prodotti. Questa possibilità unitamente all’importanza degli effetti salutistici dei cereali antichi e delle diverse tipologie di fermentazione, giustificate da altre ricerche in letteratura, sottolineano la necessità di ulteriori studi in questo ambito.
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Studio dell'influenza del rapporto d'aspetto (lunghezza/diametro) sulla resistenza a taglio di un giunto incollato tramite adesivo epossidico in temperatura. Sono stati utilizzati quattro diversi rapporti d'aspetto e il materiale è un acciaio C40. Sono state eseguite prove di spiantaggio su diversi "pin" e "collar" e poi elaborati i dati con una metodologia statistica. La temperatura in questione è di 60 gradi e lo studio analizza se il rapporto d'aspetto ha influenza o meno sulla resistenza a taglio dell'adesivo epossidico.
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Lo scopo di questa tesi è valutare la resistenza a compressione e il valore del modulo elastico di tre laminati ottenuti con lo stesso materiale composito, CFRP, distinti in fase di laminazione dall’utilizzo di tre diverse tipologie di distaccante (peel-ply, film distaccante e controstampo). In questo modo è stato possibile valutare come quest’ultimi abbiano influito, in modo diverso per ogni laminato, sull’omogeneità dello spessore, sul peso, sulla fuoriuscita di resina e sulla percentuale volumetrica delle fibre. Tali fattori a loro volta hanno caratterizzato i valori di resistenza a compressione e modulo elastico. Nei capitoli successivi è descritto un metodo di analisi a compressione dei materiali compositi, a matrice epossidica rinforzata con fibre di carbonio (CFRP), denominato Combined Loading Compression (CLC) Test Method, basato sull’applicazione, combinata, del carico sul campione, a taglio e all’estremità. La realizzazione dei provini è stata effettuata presso i laboratori dell’università: sono stati realizzati 3 laminati, per ognuno dei quali si è scelto di utilizzare su ogni pezzo una diversa tipologia di distaccante: controstampo, film distaccante e peel-ply, allo scopo di valutare quanta resina uscirà dal manufatto una volta in autoclave e quanta variazione di spessore avremo. Da ognuno di questi laminati sono stati ricavati 5 provini. La campagna sperimentale è stata condotta presso il Laboratorio Tecnologie dei Materiali Faenza (TEMAF). L’elaborazione dei dati è stata effettuata mediante l’utilizzo del software Office Excel, in cui sono stati calcolati i parametri fondamentali, suggeriti dalla normativa ASTM D6641/D6641M, per la caratterizzazione meccanica a compressione dei materiali CFRP.
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L’obiettivo di questa tesi è la valutazione dell’influenza nell’incollaggio di aderendi di alluminio di un tappetino di nanofibre nylon 6.6 utilizzato come carrier della resina, mediante prove DCB. Dopo una prima fase di studio degli argomenti di base, è stato predisposto un piano delle attività comprendente il dimensionamento e la realizzazione dei provini e dell'attrezzatura per l'incollaggio, la produzione dei nanotappetini, la tenacizzazione dell'adesivo, l'incollaggio e infine la realizzazione delle prove DCB. Successivamente sono stati elaborati i dati forniti dalle prove e confrontati i valori della tenacità a frattura dei giunti realizzati con e senza l'inserimento dei nanotappetini.
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La tesi riguarda la valutazione pratica su come la segnaletica temporanea di cantiere viene percepita dagli utenti della strada, mediante l'utilizzo di due strumentazioni distinte, il Mobile Eye Detector per capire i segnali che il conducente vede, guarda o non vede ed il Video V-Box Pro per capire il comportamento attuato dal conducente in conseguenza della lettura della segnaletica di cantiere.
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BACKGROUND: While viral myocarditis and heart failure are recognized and feared complications of seasonal influenza A infection, only limited information is available for 2009 influenza A(H1N1)-induced heart failure. METHODS AND MAIN FINDINGS: This case series summarizes the disease course of four patients with 2009 influenza A(H1N1) infection who were treated at our institution from November 2009 until September 2010. All patients presented with severe cardiac dysfunction (acute heart failure, cardiogenic shock or cardiac arrest due to ventricular fibrillation) as the leading symptom of influenza A(H1N1) infection. Two patients most likely had pre-existent cardiac pathologies, and three required catecholamine therapy to maintain hemodynamic function. Except for one patient who died before influenza A(H1N1) infection had been diagnosed, all patients received antiviral therapy with oseltamivir and supportive critical care. Acute respiratory distress syndrome due to influenza A(H1N1) infection developed in one patient. Heart function normalized in two of the three surviving patients but remained impaired in the other one at hospital discharge. CONCLUSIONS: Influenza A(H1N1) infection may be associated with severe cardiac dysfunction which can even be the leading clinical symptom at presentation. During an influenza pandemic, a thorough history may reveal flu-like symptoms and should indicate testing for H1N1 infection also in critically ill patients with acute heart failure.
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This case series reports the correlation between extravascular lung water (EVLW) and the partial arterial oxygen pressure/fractional inspiratory oxygen (PaO(2)/FiO(2)) ratio in three patients with severe influenza A (H1N1)-induced respiratory failure. All patients suffered from grave hypoxia (PaO(2), 26-42 mmHg) and were mechanically ventilated using biphasic airway pressure (PEEP, 12-15 mmHg; FiO(2), 0.8-1) in combination with prone positioning at 12 hourly intervals. All patients were monitored using the PICCO system for 8-11 days. During mechanical ventilation, a total of 62 simultaneous determinations of the PaO(2)/FiO(2) ratio and EVLW were performed. A significant correlation between EVLW and the PaO(2)/FiO(2) ratio (Spearman-rho correlation coefficient, -0.852; p < 0.001) was observed. In all patients, a decrease in EVLW was accompanied by an improvement in oxygenation. Serum lactate dehydrogenase levels were elevated in all patients and significantly correlated with EVLW during the intensive care unit stay (Spearman-rho correlation coefficient, 0.786; p < 0.001). In conclusion, EVLW seems increased in patients with severe H1N1-induced respiratory failure and appears to be closely correlated with impairments of oxygenatory function.
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Excessive inflammatory host response increases morbidity and mortality associated with seasonal respiratory influenza, and highly pathogenic virus strains are characterized by massive infiltration of monocytes and/or macrophages that produce a storm of injurious cytokines.
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In children treated with immunosuppressive medication such as methotrexate and tumor necrosis factor-alpha (TNF-α) inhibitors, additional immunizations are recommended because of increased susceptibility to infections. However, it is unclear if adequate antibody response to vaccinations can be established in children receiving methotrexate and/or TNF-α inhibitors. In a prospective open label study, we assessed seroprotection and seroconversion following influenza vaccination during 2 seasons (6 strains) in 36 children with autoimmune disease treated either with methotrexate (n=18), TNF-α inhibitors (n=10) or both (n=8) and a control group of 16 immunocompetent children. Influenza antibody titers were determined by hemagglutinin inhibition assay, before and 4-8 weeks after vaccination. Post-vaccination seroprotection (defined as a titer ≥1:40) did not significantly differ between immunosuppressed and immunocompetent subjects. Seroconversion, defined as the change from a nonprotective (< 1:40) to a protective titer (≥1:40) with at least a 4-fold titer increase, was less likely to occur in immunosuppressed patients, although no significant difference from the control group was established. Safety evaluation of vaccination showed no serious adverse events. Children receiving methotrexate and/or TNF-α inhibitors can be safely and effectively immunized against influenza, with a seroprotection after vaccination comparable to immunocompetent children.
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For the first time we present a multi-proxy data set for the Russian Altai, consisting of Siberian larch tree-ring width (TRW), latewood density (MXD), δ13C and δ18O in cellulose chronologies obtained for the period 1779–2007 and cell wall thickness (CWT) for 1900–2008. All of these parameters agree well between each other in the high-frequency variability, while the low-frequency climate information shows systematic differences. The correlation analysis with temperature and precipitation data from the closest weather station and gridded data revealed that annual TRW, MXD, CWT, and δ13C data contain a strong summer temperature signal, while δ18O in cellulose represents a mixed summer and winter temperature and precipitation signal. The temperature and precipitation reconstructions from the Belukha ice core and Teletskoe lake sediments were used to investigate the correspondence of different independent proxies. Low frequency patterns in TRW and δ13C chronologies are consistent with temperature reconstructions from nearby Belukha ice core and Teletskoe lake sediments showing a pronounced warming trend in the last century. Their combination could be used for the regional temperature reconstruction. The long-term δ18O trend agrees with the precipitation reconstruction from the Teletskoe lake sediment indicating more humid conditions during the twentieth century. Therefore, these two proxies could be combined for the precipitation reconstruction.