966 resultados para Contemporary Brazilian Literature
Resumo:
La tesi analizza la rappresentazione del maquis nella letteratura spagnola contemporanea, scritti in castigliano e pubblicati dal 1985 ad oggi. La tesi si articola in tre capitoli: il primo presenta a livello teorico la metodologia e gli strumenti utilizzati nello svolgimento dello studio, ed è incentrato innanzitutto sul tentativo di definizione e catalogazione dei romanzi del maquis, con una particolare attenzione alla temperie culturale cui fanno riferimento, presentando le estetiche postmoderna e neomoderna e cercando di situare le opere narrative facenti parte del corpus della ricerca. Nel secondo capitolo è centrale in cambio l’analisi dei rapporti tra Storia e narrazione: oltre a concentrarsi sul dibattito interdisciplinare circa le connessioni tra la Storia e la narrativa, si cerca di dar conto dei riflessi di questa riflessione contemporanea all’interno delle opere facenti parte del corpus. Infine, il terzo capitolo riguarda l’analisi delle metafore animali rintracciabili nei romanzi sul maquis scelti, concentrandosi principalmente su Luna de lobos di Julio Llamazares e La agonía del búho chico di Justo Vila. L’impiego di questa figura retorica, che si ritrova in vari gradi in tutte le opere narrative scelte, risponde tanto ad una ricerca di verosimiglianza quanto alle modalità di rappresentazione della realtà empirica, riportando l’attenzione sui metodi atti alla figurazione e all’accesso alla conoscenza del mondo. La proposta di un cambio di paradigma estetico e narrativo in atto nella letteratura contemporanea spagnola cerca quindi una conferma nel momento dell’analisi, attraverso la quale si cerca di indagare se, e in che misura, il romanzo sul maquis si inserisce nel dibattito letterario odierno, e quanto contribuisce allo sviluppo del medesimo paradigma estetico in via di definizione – quello neomoderno –, cercando una conferma che si basa sulla presenza di quelle tematiche segnalate nel momento della discussione teorica e metodologica come tratti basilari e strutturanti le opere.
Resumo:
L'affermarsi della teoria della « imaginative geography » di Edward Saïd (Orientalism, 1978), nell'arco degli ultimi trent'anni, ha imposto un orientamento prettamente sociopolitico, gramsciano e foucaultiano alla critica del testo, proponendo un'unica soluzione interpretativa per un corpus eterogeneo di testi (scientifici e artistici, antichi e moderni) accomunati dal fatto di « rappresentare l'Oriente ». La costruzione europea dello spazio orientale, dice Saïd, non rappresenta solo un misconoscimento dell'Altro, ma una sua rappresentazione tendenziosa e finalizzata a sostenere la macchina dell'imperialismo occidentale. In particolare, la rappresentazione « femminilizzata » della geografia orientale (come luogo dell'exploit del maschio bianco) preparebbe e accompagnerebbe l'impresa di assoggettamento politico e di sfruttamento economico dei paesi ad Est dell'Europa. Se Orientalism ha conosciuto fortune alterne dall'anno della sua apparizione, negli ultimi anni una vera e propria corrente anti-saidiana ha preso forza, soprattutto in ambito francese. Attraverso l'analisi di circa trenta opere francesi, belga, inglesi e italiane del Novecento, questa tesi cerca di visualizzare i limiti teorici della prospettiva saidiana rivolgendosi a un esame della rappresentazione dello spazio urbano indiano nella letteratura europea contemporanea. Nello specifico, uno studio delle nuove strutture e dei nuovi modelli della femminilizzazione dello spazio orientale indiano cercherà di completare – superandolo in direzione di un « post-orientalismo » – il riduzionismo della prospettiva saidiana.
Resumo:
Lo studio si tratta di mettere in evidenza il cambiamento che ha subito il termine Oriente nel secolo XX in alcuni testi della letteratura italiana contemporanea. L’opera di Edward Said, L’Orientalismo è un testo di riferimento per i nostri studi. Nel quale abbiamo focalizzato l’attenzione su alcuni aspetti salienti: il concetto di orientalismo; l’interesse nei confronti dell’Oriente sul piano politico, scientifico, letterario; l’impossibilità di separare lo studioso dalle circostanze biografiche e sociali. Siamo riusciti, quindi, a stabilire che il cambiamento dell’immagine orientale dipende da tre fattori: lo scrittore (emittente), il soggetto (la fonte) ed il lettore (destinatario), dai quali si origina l’oggetto (il testo). Basandoci su questi tre elementi abbiamo cercato di inquadrare l’interesse letterario per l’Oriente vista da una triplice prospettiva: imperialismo, fascino ed erotismo. Per studiare le prime due prospettive, abbiamo scelto due opere. La prima presenta l’immagine dell’imperialismo, si tratta di Sanya, La moglie egiziana e il Romanzo dell’Oriente Moderno (1927) di Bruno Corra. La seconda prospettiva dove troviamo l’immagine dell’Oriente fascinoso è nello scritto di Annie Vivanti, La terra di Cleopatra (1925). Il punto centrale della tesi si tratta di studiare Annie Messina (1910-1996), è una scrittrice che ha uno stile peculiare ed un approccio tutto suo al tema dell’Oriente. I testi studiati sono : "Il mirto e la rosa" (1982), "Il banchetto dell'emiro" (1997) e "La principessa e il wâlî" (1996), tutti pubblicati dalla casa editrice Sellerio.L’unico pubblicato da Mondadori è "La palma di Rusafa" (1989). L’ultima parte del lavoro abbiamo esposto un profilo storico e socio-religioso della letteratura erotica araba. In cui abbiamo rintracciato le origini dell’immagine erotico dell’Oriente e il tema dell’omosessualità, mettendo a confronto il testo omosessuale di Messina con la letteratura italiana contemporanea.
Resumo:
En este nuevo número de los Cuadernos del CILHA que el lector tiene en sus manos se ha reunido un conjunto de trabajos que, por la diversa procedencia institucional de cada uno de sus autores, nos permite asomarnos panorámicamente a algunas líneas de trabajo que en la actualidad se desarrollan en torno a la literatura hispanoamericana. Así por ejemplo resultan interesantes los trabajos de Mariana Catalin “La proliferación del yo…", Mariana Libertad Suárez “Perdón o condena: discurso y subjetividad…" y Betina Keizman “Entre el testimonio y la autobiografía…", que se ocupan de la subjetividad hispanoamericana, a través de una abordaje que va de la problemática genérica a la lectura crítica de los textos narrativos o autobiográficos. Se vincula con esta línea mencionada, el artículo de Ramiro Zó que aborda en “Funciones de la novela sentimental…", la cuestión de la novela sentimental durante el siglo XIX. Cabe indicar al respecto que el trabajo de Zó puede situarse en la categoría de los pioneros, ya que no abundan las investigaciones sobre esta temática. Pablo Martínez Gramuglia se ocupa, por su lado, de la obra de Leopoldo Marechal destacando las relaciones entre el mito y la política. Los trabajos restantes de la Sección Misceláneas se refieren a Arturo Uslar Pietri, de quien en el 2006 se cumplió el primer centenario de su nacimiento. María Antonia Zandanel (“ Pizarrón. Una escritura…") se encarga de analizar la escritura ensayística del notable escritor venezolano y Laura Febres (“Arturo Uslar Pietri el artífice de la…") de la narrativa. Finalmente, se publica el texto de Mario Cámara “Algunos elogios posibles para Glauco Mattoso". La decisión de ir sumando investigaciones sobre la literatura brasilera resulta para nosotros muy valioso, de manera que esperamos incrementar el número de artículos sobre la literatura y la cultura del Brasil. Reglón aparte merece el dossier “El ensayo latinoamericano". Marcos Olalla ha sido el responsable de reunir estos textos. No vamos a sobreabundar en lo ya escrito por él en la excelente introducción al dossier. Nos importa subrayar únicamente el interés que puede tener este esfuerzo en virtud de que los artículos concretan notables aportes a la problemática del género como también actualizan la lectura de algunos textos a esta altura canónicos del ensayo.
Resumo:
Esta tesis indaga en los textos escritos por la llamada generación del 37 (o "generación romántica" argentina) en el período de dominio rosista en el Río de la Plata (1830-1852). Se estudia el proceso simbólico de formación de una tradición y un canon literario nacional desde una perspectiva que toma en cuenta tanto los cruces genéricos como el contexto de enunciación de los distintos discursos analizados. En la primera parte, "Escribir (en) el desierto", se analiza el tratamiento del paisaje como forma simbólica en La cautiva de Echeverría, en el marco de los tópicos de la literatura de viaje de la época, y, en la segunda sección, los primeros ensayos dedicados a la formación de una literatura nacional en los periódicos románticos (La Moda, El Zonda, El Iniciador). En la segunda parte, "El tejido biográfico", se aborda el Facundo y el discurso modernizador de Sarmiento; en la tercera, "Linajes, memorias, influencias", se estudia la discusión sobre los límites de la nacionalidad a partir de las Investigaciones sobre la influencia social de la conquista y el sistema colonial de los españoles en Chile de José Victorino Lastarria, memoria presentada en 1844 en la Universidad de Chile, y a la que responden, desde distintos posicionamientos, Bello, Sarmiento y Alberdi.
Resumo:
El trabajo no realiza un estudio comparatístico sino que explora las relaciones móviles y productivas entre dos poéticas que son afines y son producto de dos autores importantes en la literatura argentina contemporánea. De esta manera, los conceptos de vanguardia y tradición nos permiten dar un marco para examinar el estatuto experimental de estas escrituras a través de motivos como el viaje, la experiencia subjetiva del espacio, del tiempo y la cultura.
Resumo:
The process of the family farmers' recognition as individuals with rights demonstrates having their first roots, in spite of being recent, if compared to the history of the Brazilian rural syndicalism, still in the constitution of the labor-syndical legislation in 1930. Therefore, seeking to explore that process the present paper has as objective to analyze the family farmers' emergence as individuals of rights in the contemporary Brazilian society, analyzing the processes of formation of the rural syndicalism and the expansion of the labor law for the rural workers as a form of accomplishment of a "regulated citizenship" until the decade of 1970; the urge to the official syndicalism, the structuring of a "new syndicalism" and the new social actors' appearance in the field, which made possible the enlargement of the citizenship spaces in the period of re-democratization in Brazil; the "crisis" of the new syndicalism, the creation of new syndical structures "apart" of the official structure (syndicalism of the family agriculture) and the emergency of the "family farmers" as subject of rights in the recent period.
Resumo:
No han sido pocos los intentos de encontrar un público lector europeo para la obra de Manuel Vicent. La primera introducción de la obra vicentiana en la república mundial de las letras coincide con la notable recuperación del interés por la literatura española contemporánea que puede comprobarse a finales de los años ochenta del siglo pasado. Haremos un análisis comparativo en que nos centraremos en datos y factores cuantitativos y cualitativos para luego evaluar los sucesivos trayectos de su obra por Europa
Resumo:
A las migraciones de intelectuales como consecuencia de la Guerra Civil española, iniciadas ya en 1936, se sumaron posteriormente las de universitarios que desarrollaron su tarea allende las fronteras. Entre ellos, Ignacio Soldevila Durante, valenciano, quien se instaló en la ciudad de Québec en 1956. Dos años antes había dirigido una carta al escritor Max Aub, del que con el tiempo se convertiría en amigo y en su mejor especialista. El epistolario Aub-Soldevila (1954-1972) pone sobre el tapete, entre otros datos, detalles biográficos y elementos relacionados con la obra del escritor y con aquellas decisivas décadas del pasado siglo; asimismo, enuncia rasgos definitorios de cuantos la guerra arrojó a las playas del éxodo.
Resumo:
El trabajo no realiza un estudio comparatístico sino que explora las relaciones móviles y productivas entre dos poéticas que son afines y son producto de dos autores importantes en la literatura argentina contemporánea. De esta manera, los conceptos de vanguardia y tradición nos permiten dar un marco para examinar el estatuto experimental de estas escrituras a través de motivos como el viaje, la experiencia subjetiva del espacio, del tiempo y la cultura.
Resumo:
Esta tesis indaga en los textos escritos por la llamada generación del 37 (o "generación romántica" argentina) en el período de dominio rosista en el Río de la Plata (1830-1852). Se estudia el proceso simbólico de formación de una tradición y un canon literario nacional desde una perspectiva que toma en cuenta tanto los cruces genéricos como el contexto de enunciación de los distintos discursos analizados. En la primera parte, "Escribir (en) el desierto", se analiza el tratamiento del paisaje como forma simbólica en La cautiva de Echeverría, en el marco de los tópicos de la literatura de viaje de la época, y, en la segunda sección, los primeros ensayos dedicados a la formación de una literatura nacional en los periódicos románticos (La Moda, El Zonda, El Iniciador). En la segunda parte, "El tejido biográfico", se aborda el Facundo y el discurso modernizador de Sarmiento; en la tercera, "Linajes, memorias, influencias", se estudia la discusión sobre los límites de la nacionalidad a partir de las Investigaciones sobre la influencia social de la conquista y el sistema colonial de los españoles en Chile de José Victorino Lastarria, memoria presentada en 1844 en la Universidad de Chile, y a la que responden, desde distintos posicionamientos, Bello, Sarmiento y Alberdi.
Resumo:
The process of the family farmers' recognition as individuals with rights demonstrates having their first roots, in spite of being recent, if compared to the history of the Brazilian rural syndicalism, still in the constitution of the labor-syndical legislation in 1930. Therefore, seeking to explore that process the present paper has as objective to analyze the family farmers' emergence as individuals of rights in the contemporary Brazilian society, analyzing the processes of formation of the rural syndicalism and the expansion of the labor law for the rural workers as a form of accomplishment of a "regulated citizenship" until the decade of 1970; the urge to the official syndicalism, the structuring of a "new syndicalism" and the new social actors' appearance in the field, which made possible the enlargement of the citizenship spaces in the period of re-democratization in Brazil; the "crisis" of the new syndicalism, the creation of new syndical structures "apart" of the official structure (syndicalism of the family agriculture) and the emergency of the "family farmers" as subject of rights in the recent period.
Resumo:
No han sido pocos los intentos de encontrar un público lector europeo para la obra de Manuel Vicent. La primera introducción de la obra vicentiana en la república mundial de las letras coincide con la notable recuperación del interés por la literatura española contemporánea que puede comprobarse a finales de los años ochenta del siglo pasado. Haremos un análisis comparativo en que nos centraremos en datos y factores cuantitativos y cualitativos para luego evaluar los sucesivos trayectos de su obra por Europa
Resumo:
A las migraciones de intelectuales como consecuencia de la Guerra Civil española, iniciadas ya en 1936, se sumaron posteriormente las de universitarios que desarrollaron su tarea allende las fronteras. Entre ellos, Ignacio Soldevila Durante, valenciano, quien se instaló en la ciudad de Québec en 1956. Dos años antes había dirigido una carta al escritor Max Aub, del que con el tiempo se convertiría en amigo y en su mejor especialista. El epistolario Aub-Soldevila (1954-1972) pone sobre el tapete, entre otros datos, detalles biográficos y elementos relacionados con la obra del escritor y con aquellas decisivas décadas del pasado siglo; asimismo, enuncia rasgos definitorios de cuantos la guerra arrojó a las playas del éxodo.
Resumo:
The process of the family farmers' recognition as individuals with rights demonstrates having their first roots, in spite of being recent, if compared to the history of the Brazilian rural syndicalism, still in the constitution of the labor-syndical legislation in 1930. Therefore, seeking to explore that process the present paper has as objective to analyze the family farmers' emergence as individuals of rights in the contemporary Brazilian society, analyzing the processes of formation of the rural syndicalism and the expansion of the labor law for the rural workers as a form of accomplishment of a "regulated citizenship" until the decade of 1970; the urge to the official syndicalism, the structuring of a "new syndicalism" and the new social actors' appearance in the field, which made possible the enlargement of the citizenship spaces in the period of re-democratization in Brazil; the "crisis" of the new syndicalism, the creation of new syndical structures "apart" of the official structure (syndicalism of the family agriculture) and the emergency of the "family farmers" as subject of rights in the recent period.