1000 resultados para indirizzo :: 742 :: Curriculum B: Tecnologie informatiche
Resumo:
La tesi tratta l'esplorazione dell'idea per una nuova tipologia di interfacce utente, progettate specificatamente per dispositivi wearable hands free (più nel dettaglio per un'accoppiata smart glass Android based e gesture recognizer). Per facilitare lo sviluppo di applicazioni basate su questi dispositivi è stato realizzato un framework che permetta di costruire, in maniera relativamente semplice, interfacce utente innovative, che consentano all'utente di interagire con i contenuti digitali senza interrompere il suo contatto con la realtà e senza costringerlo a utilizzare le mani.
Resumo:
Negli ultimi anni, l'avanzamento incredibilmente rapido della tecnologia ha portato allo sviluppo e alla diffusione di dispositivi elettronici portatili aventi dimensioni estremamente ridotte e, allo stesso tempo, capacità computazionali molto notevoli. Più nello specifico, una particolare categoria di dispositivi, attualmente in forte sviluppo, che ha già fatto la propria comparsa sul mercato mondiale è sicuramente la categoria dei dispositivi Wearable. Come suggerisce il nome, questi sono progettati per essere letteralmente indossati, pensati per fornire continuo supporto, in diversi ambiti, a chi li utilizza. Se per interagire con essi l’utente non deve ricorrere obbligatoriamente all'utilizzo delle mani, allora si parla di dispositivi Wearable Hands Free. Questi sono generalmente in grado di percepire e catture l’input dell'utente seguendo tecniche e metodologie diverse, non basate sul tatto. Una di queste è sicuramente quella che prevede di modellare l’input dell’utente stesso attraverso la sua voce, appoggiandosi alla disciplina dell’ASR (Automatic Speech Recognition), che si occupa della traduzione del linguaggio parlato in testo, mediante l’utilizzo di dispositivi computerizzati. Si giunge quindi all’obiettivo della tesi, che è quello di sviluppare un framework, utilizzabile nell’ambito dei dispositivi Wearable, che fornisca un servizio di riconoscimento vocale appoggiandosi ad uno già esistente, in modo che presenti un certo livello di efficienza e facilità di utilizzo. Più in generale, in questo documento si punta a fornire una descrizione approfondita di quelli che sono i dispositivi Wearable e Wearable Hands-Free, definendone caratteristiche, criticità e ambiti di utilizzo. Inoltre, l’intento è quello di illustrare i principi di funzionamento dell’Automatic Speech Recognition per passare poi ad analisi, progettazione e sviluppo del framework appena citato.
Resumo:
La tesi presenta una panoramica sull'augmented, virtual e mixed reality, descrivendone le caratteristiche e le modalità di sviluppo. Come caso di studio viene analizzato il dispositivo Microsoft Hololens, descrivendone le caratteristiche concettuali, hardware e software. Per le applicazioni di questo dispositivo viene effettuata una riprogettazione della gestione e del concetto di ologramma all'interno di un'applicazione olografica, analizzandone i motivi e i vantaggi. E' fornita una overview sui dettagli implementativi della riprogettazione al fine di chiarire ogni aspetto dell'applicazione.
Resumo:
Scopo di questo elaborato di tesi è la modellazione e l’implementazione di una estensione del simulatore Alchemist, denominata Biochemistry, che permetta di simulare un ambiente multi-cellulare. Al fine di simulare il maggior numero possibile di processi biologici, il simulatore dovrà consentire di modellare l’eterogeneità cellulare attraverso la modellazione di diversi aspetti dei sistemi cellulari, quali: reazioni intracellulari, segnalazione tra cellule adiacenti, giunzioni cellulari e movimento. Dovrà, inoltre, essere ammissibile anche l’esecuzione di azioni impossibili nel mondo reale, come la distruzione o la creazione dal nulla di molecole chimiche. In maniera più specifica si sono modellati ed implementati i seguenti processi biochimici: creazione e distruzione di molecole chimiche, reazioni biochimiche intracellulari, scambio di molecole tra cellule adiacenti, creazione e distruzione di giunzioni cellulari. È stata dunque posta particolare enfasi nella modellazione delle reazioni tra cellule vicine, il cui meccanismo è simile a quello usato nella segnalazione cellulare. Ogni parte del sistema è stata modellata seguendo fenomeni realmente presenti nei sistemi multi-cellulari, e documentati in letteratura. Per la specifica delle reazioni chimiche, date in ingresso alla simulazione, è stata necessaria l’implementazione di un Domain Specific Language (DSL) che consente la scrittura di reazioni in modo simile al linguaggio naturale, consentendo l’uso del simulatore anche a persone senza particolari conoscenze di biologia. La correttezza del progetto è stata validata tramite test compiuti con dati presenti in letteratura e inerenti a processi biologici noti e ampiamente studiati.
Resumo:
Evaluated whether a universal school-based program, designed to prevent depression in adolescents, could be effectively implemented within the constraints of the school environment. Participants were 260 Year 9 secondary school students. Students completed measures of depressive symptoms and hopelessness and were then assigned to 1 of 3 groups: (a) Resourceful Adolescent Program Adolescents (RAP A), an 11-session school-based resilience building program, as part of the school curriculum; (b) Resourceful Adolescent Program-Family (RAP-F), the same program as in RAP A, but in which each student's parents were also invited to participate in a 3-session parent program; and (c) Adolescent Watch, a comparison group in which adolescents simply completed the measures. The program was implemented with a high recruitment (88%), low attrition rate (5.8%), and satisfactory adherence to program protocol. Adolescents in either of the RAP programs reported significantly lower levels of depressive symptomatology and hopelessness at post-intervention and 10-month follow-up, compared with those in the comparison group. Adolescents also reported high satisfaction with the program. The study provides evidence for the efficacy of a school-based universal program designed to prevent depression in adolescence.
Resumo:
Explorar la colaboración docente desde la perspectiva de sus protagonistas y comprender los diversos propósitos que ésta desempeña en el trabajo de los profesores en distintos centros de primaria, destacando a qué se parece la colaboración entre profesores en los centros participantes; cuáles son las distintas formas que adoptan las actividades colaborativas en estos centros; qué elementos emergen como patrones comunes y recurrentes en distintos contextos organizativos implicados en procesos de colaboración; en qué derivan todos los esfuerzos colaborativos mostrados por los docentes participantes; qué finalidad les atribuyen y qué repercusión tienen con respecto a su práctica y a su desarrollo profesional; qué factores a nivel individual, institucional y de política educativa ayudan a explicar la presencia, o la ausencia, de una cultura colaborativa en los centros estudiados. 24 profesores pertenecientes a los cuatro centros examinados, con criterios de selección como los años de experiencia docente y de permanencia en el centro, las responsabilidades y los roles que desempeñan en la actualidad, y las concepciones educativas y los estilos de enseñanza. Diseño de cinco etapas secuenciales en las que la recogida y el análisis de la información han tenido un carácter interactivo:1)identificar y seleccionar centros 'moderadamente' colaborativos. 2)explorar las condiciones generales en que se desarrolla la colaboración docente en cada centro. 3)profundizar en concepciones y experiencias individuales respecto a la colaboración docente en cada centro. 4)negociar con los participantes los análisis provisionales y la continuidad del proyecto. 5)explorar el funcionamiento de las dinámicas colaborativas en centro 1 y sus posibilidades de cambio. Breve cuestionario con criterios para la selección de los centros; observaciones informales sobre los objetivos de la investigación; entrevistas grabadas en audio y transcritas para su análisis; dinámicas colaborativas en las que participa el profesorado. Se han identificado cuatro espacios diferentes en los que se desarrolla la colaboración: 1-Define tareas conjuntas con un alto grado de estructuración y que implican a todo o casi todo el claustro. 2-Se corresponde fundamentalmente con el trabajo de los equipos de ciclo. 3-Recoge tareas con un carácter espontáneo que requieren de la participación del claustro. 4-Acoge tareas espontáneas sobre cuestiones vinculadas a la práctica en el aula entre profesores de un mismo nivel educativo. Este análisis intenta superar el concepto de colaboración como una cuestión unilateral en favor de una perspectiva polisémica. En su mayoría, los profesores se inclinan a colaborar en asuntos del dominio público como la gestión de la disciplina o la organización de actividades complementarias, siendo reacios cuando se trata de sus propios procesos de aprendizaje-enseñanza. Las principales diferencias entre los centros estudiados se encuentran en los niveles de cohesión interna y en el grado de afinidad profesional entre los miembros del grupo. Las concepciones del profesorado sobre la colaboración docente se pueden agrupar en tres categorías: a)Es un medio para solucionar déficits en la práctica individual y garantizar un mínimo de coherencia en el curriculum. b)Contribuye a solucionar problemas puntuales y genera materiales didácticos que se pueden compartir; no deriva en beneficios directos con respecto a la práctica individual. c)Debe construirse colectivamente y orientarse a la revisión colegiada de la práctica en sus múltiples dimensiones, no sólo en sus aspectos más funcionales. Cuanto más se acerca la colaboración a la dimensión institucional más se aleja de la práctica diaria. Realmente es el individualismo el que tiene un sentido productivo al entenderse como signo visible de capacidad profesional y de competencia. Condiciones que se han manifestado como facilitadoras del trabajo colaborativo entre el profesorado: 1)la influencia de los directores es más evidente en las dinámicas colaborativas no relacionadas con la práctica en el aula. En instancias colaborativas informales y de carácter microgrupal el liderazgo procede los profesores en función de sus intereses. 2) El clima social entre el profesorado ayuda a desarrollar vínculos de colaboración docente. 3)Se debe explotar más activamente el papel que puede tener la integración constructiva de las diferencias en la construcción de comunidades docentes comprometidas con las reflexión crítica y la transformación de la práctica. 4)En lugar de privilegiar el trabajo colaborativo directamente vinculado a la práctica en el aula, deben desarrollarse otras formas y contenidos de colaboración dentro de la escuela. 5)Frente a la progresiva diferenciación que el discurso colaborativo ha tenido en los institutos de secundaria, desde los centros de primaria se contempla la colaboración docente como un rasgo institucional de 'todo o nada'. 6) La colaboración debe tener algún sentido productivo en las concepciones que configuran la propia identidad profesional y debe disponer de una ocasión para el trabajo colaborativo. 7)El potencial transformador de los procesos colaborativos se ven limitados por dos factores: -la reflexión sobre la práctica ocupa un lugar secundario con respecto al modo en que se interpretan los procesos colaborativos; -el profesorado trabaja productivamente principalmente cuando se asocia con compañeros de creencias comunes y enfoques de enseñanza similares.
Resumo:
Incluye Bibliografía
Resumo:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Resumo:
O presente estudo analisa os enunciados discursivos do ciclo de Política curricular do Estado do Pará sobre as relações “raciais” no período de 2008 a 2012, a partir da abordagem do ciclo de políticas, proposto por Stephen Ball. Nesta análise, é focalizada a produção das políticas no contexto de influência, contexto de produção de textos políticos e contexto da prática. O referencial teórico-metodológico que subsidia a análise parte da Teoria sócio-histórica e dialógica da linguagem com base em Bakhtin (2010, 2011), abordagem do ciclo de políticas abalizado pelas teorizações de Ball et al (1992), para os estudos acerca Relações “Raciais” partimos dos conceitos de Guimarães (1999, 2002, 2008) e Coelho (2009) sobre raça. E, sobre as relações sociais estabelecidas no campo educacional, utilizamos as noções conceituais de campo e de habitus em Bourdieu (2008, 2009, 2010). O estudo é de abordagem qualitativa (FLICK, 2004). Utilizamos como fontes de coleta de dados documentos orais e escritos, dentre os quais destacamos: Artigos, Teses e Dissertações sobre Relações “Raciais” e Política Curricular realizado em duas bases de dados nacionais e uma internacional: a) ANPED (GT-21); b) site da CAPES/PPGE; c) Fundação Ford. Publicações: a) Política de Educação Básica do Estado do Pará, especialmente o eixo da Política Curricular; b) I Conferência Estadual de Educação: Diagnósticos, diretrizes, objetivos e metas aprovadas; c) Educação Básica no Pará: elementos para uma política educacional democrática e de qualidade Pará todos (vol I e II) e entrevista semiestruturada com quatorze agentes sociais que atuavam na SEDUC, USE e escolas da Rede Pública Estadual, os quais participaram da Política Curricular do Estado do Pará. Os dados foram analisados por meio da análise do processo enunciativo-discursivo com base em Bakhtin (2010, 2011). A partir da análise da enunciação discursiva do ciclo de política curricular do Estado do Pará sobre as relações “raciais” e da interpenetração dos discursos entre os contextos de influência, contexto de definição de textos políticos e contexto da prática os resultados do estudo revelam que os diferentes enunciados produzidos nos variados contextos são marcados pela hibridização de discursos, resultado de processos de recontextualização. Infere-se que a política curricular do Estado do Pará se apresenta em inter-relações entre múltiplos contextos no ciclo de políticas (BALL, et al, 1992). A despeito do caráter contínuo e não hierarquizado das políticas, da articulação macro e micropolíticas avançarem em relação às abordagens estadocêntricas e do processo de recontextualização política que ocorre no contexto da prática, o estudo conclui que a política curricular do Estado do Pará existe como uma política de Estado, existe como uma política educacional. No entanto, na exequibilidade dessa política de Estado e educacional na escola no tocante as relações “raciais”, ela não ocorre por conta da fragilização da competência cultural e teórica desse agente social que deve executá-la. A fragilização está na concretização dessa política no contexto da prática. Há um problema entre o que se projeta e o que se prática, o que ajuda a atribuir a realidade social a disseminação e ratificação do racismo e discriminação nos diferentes contextos que compõe a política de currículo.
Resumo:
A presente pesquisa desenvolve uma discussão acerca da formação inicial de professores de Licenciatura em Letras - Português. A crise pela qual passa a educação no Brasil hoje afeta a universidade brasileira e tem reflexos diretos sobre a qualidade da educação básica, na medida em que deveria constituir centro de formação, reflexão e produção de conhecimento para a escola. Os problemas que a universidade encara, especificamente no tocante às licenciaturas, têm raízes muito mais complexas do que a formulação de metas quantitativas para a formação inicial de professores ou para a alocação de recursos financeiros. Logo, é importante (e necessário) que se conheça melhor a constituição dos cursos de licenciatura que estão formando os professores contemporâneos. A pesquisa proposta tem como objetivo investigar, em duas instituições de ensino superior da região metropolitana de Belém-PA (uma pública e uma privada), a constituição das “disciplinas” de Metodologia do Ensino de Língua Portuguesa, denominadas como MELP. O quadro teórico que norteia este trabalho é o da Análise do Discurso de linha francesa, de maneira particular os conceitos de Função Enunciativa, Formação Discursiva e Disciplina, apresentados por Michel Foucault em suas obras Arqueologia do Saber (1987) e A Ordem do Discurso (1996). Analisamos dados coletados em pesquisa documental (Projeto Pedagógico do Curso, Ementas, Planos de ensino e Material didático) e pesquisa de campo (observação em sala de aula, anotações de alunos e diário de campo), com o intuito de verificar quais elementos de disciplinas, no sentido foucaultiano (FOUCAULT, 1996), se fazem presentes na constituição das atividades curriculares de MELP desses Cursos de Licenciatura em Letras. Os dados de duas disciplinas foram analisados a fim de identificar que objetos, métodos, proposições, definições/conceitos são reconhecidos e de que maneira se relacionam. Os resultados mostram um cenário bem diverso quanto à organização das atividades de prática de ensino e estágio supervisionado nos dois cursos no que tange a) à distribuição da carga horária no currículo; b) à articulação de objetos, métodos, conceitos e proposições de disciplinas variadas e c) ao próprio papel do aluno de Letras. O desafio que se apresenta é constituir as MELP a partir de um processo disciplinar de produção de saberes.
Resumo:
Schemi riassuntivi dell'ordinamento augusteo discussi, spiegati e presentati a lezione. Tali schemi sono da intendersi come mero supporto al manuale e alle lezioni
Resumo:
Il file contiene il materiale proiettato e discusso a lezione. Va inteso semplicemente come complemento degli appunti presi in quella sede.
Resumo:
Il file contiene il materiale proiettato e discusso a lezione. Va inteso semplicemente come complemento degli appunti presi in quella sede.