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Resumo:
Helicobacter pylori è un batterio Gram-negativo in grado di colonizzare la mucosa gastrica umana e persistere per l'intero arco della vita dell'ospite. E' associato a patologie gastrointestinali, quali gastrite cronica, ulcere gastriche e duodenali, adenocarcinomi e linfomi gastrici. Si tratta di uno dei patogeni più diffusi, presente in circa metà della popolazione mondiale, e il solo che si è adattato a vivere nell'ambiente ostile dello stomaco umano. Molteplici sono i fattori di virulenza che permettono al batterio la colonizzazione della nicchia gastrica e contribuiscono, anche attraverso l' induzione di una risposta infiammatoria, a profonde modificazioni dell' omeostasi gastrica. Queste ultime si associano, ad esempio, all'iperproduzione di fattori proinfiammatori, ad alterazioni sia della regolazione della secrezione acida gastrica sia del ciclo cellulare e della morte cellulare programmata (apoptosi) delle cellule epiteliali gastriche, a disordini nel metabolismo del ferro e a carenze di elementi essenziali. Studi sulla diversità genetica di H. pylori osservata in ceppi isolati da varie regioni del mondo, dimostrano che tale batterio ha avuto una coevoluzione col genere umano attraverso la storia, ed è verosimile che H. pylori sia stato un costituente del microbiota gastrico per almeno 50.000 anni. Scopo della tesi è stato quello di identificare e caratterizzare proteine importanti per la colonizzazione e l'adattamento di H. pylori alla nicchia gastrica. In particolare gli sforzi si sono concentrati su due proteine periplasmatiche, la prima coinvolta nella difesa antiossidante (l'enzima catalasi-like, HP0485), e la seconda nel trasporto di nutrienti presenti nell'ambiente dello stomaco all'interno della cellula (la componente solubile di un ABC transporter, HP0298). La strategia utilizzata prevede un'analisi bioinformatica preliminare, l'ottenimento del gene per amplificazione, mediante PCR, dal genoma dell'organismo, la costruzione di un vettore per il clonaggio, l'espressione eterologa in E. coli e la successiva purificazione. La proteina così ottenuta viene caratterizzata mediante diverse tecniche, quali spettroscopia UV, dicroismo circolare, gel filtrazione analitica, spettrometria di massa. Il capitolo 1 contiene un'introduzione generale sul batterio, il capitolo 2 e il capitolo 3 descrivono gli studi relativi alle due proteine e sono entrambi suddivisi in un abstract iniziale, un'introduzione, la presentazione dei risultati, la discussione di questi ultimi, i materiali e i metodi utilizzati. La catalasi-like (HP0485) è una proteina periplasmatica con struttura monomerica, appartenente ad una famiglia di enzimi a funzione per la maggior parte sconosciuta, ma evolutivamente correlati alla ben nota catalasi, attore fondamentale nella difesa di H. pylori, grazie alla sua azione specifica di rimozione dell'acqua ossigenata. HP0485, pur conservando il fold catalasico e il legame al cofattore eme, non può compiere la reazione di dismutazione dell'acqua ossigenata; possiede invece un'attività perossidasica ad ampio spettro, essendo in grado di accoppiare la riduzione del perossido di idrogeno all'ossidazione di diversi substrati. Come la catalasi, lavora ad alte concentrazioni di aqua ossigenata e non arriva a saturazione a concentrazioni molto elevate di questo substrato (200 mM); la velocità di reazione catalizzata rimane lineare anche a questi valori, aspetto che la differenzia dalle perossidasi che vengono in genere inattivate da concentrazioni di perossido di idrogeno superiori a 10-50 mM. Queste caratteristiche di versatilità e robustezza suggeriscono che la catalasi-like abbia un ruolo di scavenger dell'acqua ossigenata e probabilmente anche un'altra funzione connessa al suo secondo substrato, ossia l'ossidazione di composti nello spazio periplasmatico cellulare. Oltre alla caratterizzazione dell'attività è descritta anche la presenza di un ponte disolfuro, conservato nelle catalasi-like periplasmatiche, con un ruolo nell'assemblaggio dell'eme per ottenere un enzima attivo e funzionale. La proteina periplasmatica HP0298, componente di un sistema di trasporto ABC, è classificata come trasportatore di dipeptidi e appartiene a una famiglia di proteine in grado di legare diversi substrati, tra cui di- e oligopeptidi, nichel, eme, glutatione. Benchè tutte associate a trasportatori di membrana batterici, queste proteine presentano un dominio di legame al substrato che risulta essere conservato nei domini extracellulari di recettori specifici di mammifero e uomo. Un esempio sono i recettori ionotropici e metabotropici del sistema nervoso. Per caratterizzare questa proteina è stato messo a punto un protocollo di ligand-fishing accoppiato alla spettrometria di massa. La proteina purificata, avente un tag di istidine, è stata incubata con un estratto cellulare di H. pylori per poter interagire con il suo substrato specifico all'interno dell'ambiente naturale in cui avviene il legame. Il complesso proteina-ligando è stato poi purificato per cromatografia di affinità e analizzato mediante HPLC-MS. L'identificazione dei picchi differenziali tra campioni con la proteina e 5 campioni di controllo ha portato alla caratterizzazione di pentapeptidi particolarmente ricchi in aminoacidi idrofobici e con almeno un residuo carico negativamente. Considerando che H. pylori necessita di alcuni aminoacidi essenziali, per la maggior parte idrofobici, e che lo stomaco umano è particolarmente ricco di peptidi prodotti dalla digestione delle proteine introdotte con il cibo, il ruolo fisiologico di HP0298 potrebbe essere l'internalizzazione di peptidi, con caratteristiche specifiche di lunghezza e composizione, che sono naturalmente presenti nella nicchia gastrica.
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Migrant workers usually show higher rates of work-related health problems than natives. However, little information is available about their exposure to occupational risks. We describe self-reported working exposure in Spanish and foreign-born workers. A cross-sectional survey was conducted as part of the ITSAL Project. Data on sociodemographic and self-reported occupational exposure in 1,841 foreign-born and 509 Spanish workers were collected through face-to-face interviews. Prevalence and adjusted odds ratios-aOR- (by age, education, type of contract) were calculated. Foreign-born men in non-services sectors and those in manual occupations perceived exposure to occupational risks with lower prevalence than Spanish workers. Foreign-born women reported higher prevalence of exposure than Spanish female workers. By occupation, foreign-born female workers were more likely than Spanish workers to report working many hours/day (aOR2.68; 95 % CI 1.06–6.78) and exposure to extreme temperatures (aOR2.19; 95 % CI 1.10–4.38). Some groups of migrant workers may need increased protection regarding some occupational exposures.
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Aim: To analyze changes in access to health care and its determinants in the immigrant and native-born populations in Spain, before and during the economic crisis. Methods: Comparative analysis of two iterations of the Spanish National Health Survey (2006 and 2012). Outcome variables were: unmet need and use of different healthcare levels; explanatory variables: need, predisposing and enabling factors. Multivariate models were performed (1) to compare outcome variables in each group between years, (2) to compare outcome variables between both groups within each year, and (3) to determine the factors associated with health service use for each group and year. Results: unmet healthcare needs decreased in 2012 compared to 2006; the use of health services remained constant, with some changes worth highlighting, such as the decline in general practitioner visits among autochthons and a narrowed gap in specialist visits between the two populations. The factors associated with health service use in 2006 remained constant in 2012. Conclusion: Access to healthcare did not worsen, possibly due to the fact that, until 2012, the national health system may have cushioned the deterioration of social determinants as a consequence of the financial crisis. Further studies are necessary to evaluate the effects of health policy responses to the crisis after 2012.
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Spain’s immigrant population has increased 380 % in the last decade, accounting for 13.1 % of the total population. This fact has led her to become during 2009 the eighth recipient country of international immigrants in the world. The aim of this article is to describe the evolution of mortality and the main causes of death among the Spanish-born and foreign-born populations residing in Spain between 1999 and 2008. Age-standardised mortality rates (ASRs), average age and comparative mortality ratios among foreign-born and Spanish-born populations residing in Spain were computed for every year and sub-period by sex, cause of death and place of birth as well as by the ASR percentage change. During 1999–2008 the ASR showed a progressive decrease in the risk of death in the Spanish-born population (−17.8 % for men and −16.6 % for women) as well as in the foreign-born one (−45.9 % for men and −35.7 % for women). ASR also showed a progressive decrease for practically all the causes of death, in both populations. It has been observed that the risk of death due to neoplasms and respiratory diseases among immigrants is lower than that of their Spanish-born counterparts, but risk due to external causes is higher. Places of birth with the greater decreases are Northern Europe, Eastern Europe, Western Europe, Southern Europe, and Latin America and the Caribbean. The research shows the differences in the reduction of death risk between Spanish-born and immigrant inhabitants between 1999 and 2008. These results could contribute to the ability of central and local governments to create effective health policy. Further research is necessary to examine changes in mortality trends among immigrant populations as a consequence of the economic crisis and the reforms in the Spanish health system. Spanish data sources should incorporate into their records information that enables them to find out the immigrant duration of permanence and the possible impact of this on mortality indicators.
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The observation of several neutron stars in the centre of supernova remnants and with significantly lower values of the dipolar magnetic field than the average radio-pulsar population has motivated a lively debate about their formation and origin, with controversial interpretations. A possible explanation requires the slow rotation of the protoneutron star at birth, which is unable to amplify its magnetic field to typical pulsar levels. An alternative possibility, the hidden magnetic field scenario, considers the accretion of the fallback of the supernova debris on to the neutron star as responsible for the submergence (or screening) of the field and its apparently low value. In this paper, we study under which conditions the magnetic field of a neutron star can be buried into the crust due to an accreting, conducting fluid. For this purpose, we consider a spherically symmetric calculation in general relativity to estimate the balance between the incoming accretion flow and the magnetosphere. Our study analyses several models with different specific entropy, composition, and neutron star masses. The main conclusion of our work is that typical magnetic fields of a few times 1012 G can be buried by accreting only 10−3–10−2 M⊙, a relatively modest amount of mass. In view of this result, the central compact object scenario should not be considered unusual, and we predict that anomalously weak magnetic fields should be common in very young (< few kyr) neutron stars.
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Questo elaborato di tesi si occupa dell’analisi di sistemi di produzione dell’idrogeno mediante elettrolisi, con un particolare approfondimento sugli elettrolizzatori di tipo PEM. L’elaborato si concentra sullo studio delle fonti rinnovabili non programmabili per la produzione di energia elettrica, con il relativo utilizzo di sistemi di accumulo. Dopo un accurato studio sui vari sistemi di accumulo esistenti viene elaborato un modello al fine di poter effettuare un analisi di tipo black box su varie tipologie di elettrolizzatori PEM presenti sul mercato.
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Recollections of Martha Kirkpatarick Williams.
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"Reprinted, with additions, from the Transactions of the Devonshire Association for the Advancement of Science, Literature, and Art. Read at Dawlish and at Crediton, 1881 and 1882."
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Mode of access: Internet.
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Rembrandt van Rijn; 2 ft. 5 39/64 in.x 1 ft. 9 47/64 in.; oil on wood
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Paul Cézanne; 2 ft. 7 3/8 in.x 2 ft. 1 15/64 in.; oil on canvas
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Paul Cézanne; 2 ft. 1 5/8 in.x 1 ft. 9 1/2 in.; oil on canvas
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Hans Memling; 1 ft. 4 39/64 in.x 1 ft. 9/32 in. (painted surface); oil on wood