938 resultados para gallerie, rischio, sicurezza, QRAM
Resumo:
Nella presente tesi viene valutata l'efficienza in termini di sicurezza del tratto nord-ovest della Tangenziale delle Biciclette, un percorso ciclabile nel comun di Bologna. Sono stati analizzati dei video (ottenuti dall'apparecchiatura Mobile Eye) che mostrano su cosa l'utente, durante la pedalata, sofferma maggiormente il suo sguardo. Da tali video, quindi, sono state estrapolate informazioni riguardanti il grado di attenzione del ciclista nel percorrere Il tratto di ciclabile. Per questo motivo sono stati analizzati in termini di frame, poi convertiti in secondi, tutti gli elementi capaci di influenzare l'attenzione dell'utente durante la guida: la segnaletica ciclabile (orizzontale e verticale) e l'eventuale presenza di altri pedoni/ciclisti. Con tali dati, inoltre, è stata effettuata un'analisi statistica descrittiva. L'ultima parte è l'analisi cinematica: valutazione dello spazio percorso, del tempo di percorrenza inclusi i tempi di attesa ai semafori rossi e stima della velocità media.
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L’elaborato si concentra sull’analisi della geologia e della geomorfologia nell’area in cui è situata la località di Libiano, nel Comune di Novafeltria, in Provincia di Rimini e sull’analisi dell’intervento proposto dalla regione Emilia-Romagna a seguito di un evento franoso verificatosi nel febbraio 2015, che aveva evidenziato l’inefficienza dell’opera in gabbioni precedentemente costruita. Sono inoltre state proposte ed analizzate tre soluzioni alternative alla progettazione dell’opera muraria con funzione di sostegno, in quanto la morfologia e la situazione attuale del terreno suggerivano un possibile scenario di frana attiva o quiescente. Queste configurazioni sono poi state sottoposte a verifica seguendo le direttive presenti nelle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008 ed è risultato che solo una delle tre soddisfa le verifiche a flessione e a taglio. È stata inoltre effettuata tramite un software la verifica di stabilità del versante oggetto di studio, privo di opere di sostegno, che ne ha confermato l’instabilità.
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Il versante sinistro delle Gole di Scascoli (BO) è caratterizzato da una marcata tendenza evolutiva per crollo e ribaltamento. Negli ultimi 25 anni si sono verificati eventi parossistici con volumi di roccia coinvolti rispettivamente di 7000 m3, 20000 m3 e 35000 m3. Il sito è di grande rilevanza a causa del forte fattore di rischio rappresentato per la strada di fondovalle ad esso adiacente. Il lavoro di tesi è stato finalizzato allo studio dei fenomeni di versante di una parete rocciosa inaccessibile nota in letteratura come “ex-Mammellone 1” mediante tecniche di telerilevamento quali TLS (Terrestrial Laser Scanning) e CRP (Close Range Photogrammetry) al fine affiancare il rilievo geomeccanico soggettivo dell’area svolto nel 2003 da ENSER Srl in seguito ai fenomeni di crollo del 2002. Lo sviluppo di tecnologie e metodi innovativi per l’analisi territoriale basata sull’impiego di UAV (Unmanned Aerial Vehicle, meglio noti come Droni), associata alle tecniche di fotogrammetria digitale costituisce un elemento di notevole ausilio nelle pratiche di rilevamento in campo di sicurezza e tempi di esecuzione. Il lavoro ha previsto una prima fase di rilevamento areo-fotogrammetrico mediante strumentazione professionale e amatoriale, a cui è seguita l’elaborazione dei rispettivi modelli. I diversi output sono stati confrontati dal punto di vista geomorfologico, geometrico, geomeccanico e di modellazione numerica di caduta massi. Dal lavoro è stato possibile indagare l’evoluzione morfologica del sito in esame negli ultimi 10 anni, confrontare diversi metodi di rilevamento e analisi dati, sperimentare la robustezza e ripetibilità geometrica del metodo fotogrammetrico per il rilievo di fronti rocciosi e mettere a punto un metodo semiautomatico di individuazione e analisi delle giaciture delle discontinuità.
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Fino ad oggi la mobilità urbana si è affidata in particolar modo alla motorizzazione privata. Occorre considerare anche altre alternative di trasporto per garantire una mobilità più sostenibile ed efficace all’interno delle nostre aree urbane. Una di queste alternative è costituita dalla bicicletta, che deve essere considerata un’autentica alternativa di trasporto, che può facilmente contribuire, assieme ad altre, a ridurre l’attuale inefficiente dipendenza dall’automobile. La progettazione dei percorsi ciclo-pedonali richiede collegamenti sicuri, diretti, ben segnalati e confortevoli, che assicurino una mobilità indipendente e protetta per tutti. In questo lavoro di tesi stato proposto un questionario che ha lo scopo di dare un ritratto immediato degli utenti ciclabili che percorrono i campi prova analizzati, confrontare i risultati ottenuti e verificare quali parametri sono ritenuti di maggiore importanza per l’utente medio. Nella seconda fase e punto focale di tale lavoro di ricerca è stata svolta un’attenta analisi delle possibili scelte e problematiche di un particolare caso reale. In particolare, sono stati valutati gli elementi che il conducente del velocipede scansiona con lo sguardo durante la guida, cercando informazioni significative per la posizione spaziale e temporale in cui si trova. La ricerca è stata condotta mediante l’utilizzo della strumentazione Mobile Eye-XG che permette il rilievo in continuo dello sguardo dei conducenti durante la guida. Il campo prova riguarda il percorso “Sabotino”, composto da due itinerari situati all’interno dell’area urbana di Bologna, la Tangenziale Ovest delle biciclette e la “ciclabile vecchia” Sabotino. Dalle informazioni ricavate dall’analisi, si è cercato infine di ipotizzare delle possibili ed efficaci migliorie, che possano incentivare l’uso della bicicletta e la sicurezza nei confronti della mobilità lenta, migliorando le prestazioni della pista e aumentando gli standard.
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L’intento di questa ricerca è stato quello di cercare di riordinare ed approfondire il settore delle demolizioni, campo vasto e in costante crescita, dove saranno necessari tecnici sempre più specializzati in materia di statica, ambiente, sicurezza ed esplosivistica civile. Nella prima parte della ricerca è stata analizzata l'errata concezione odierna delle demolizioni viste solamente come un mero intervento di distruzione e sono state descritte le principali tecniche di demolizione tradizionali per costruzioni in calcestruzzo armato, suddividendole nelle due famiglie riguardanti le demolizioni parziali e le demolizioni totali, analizzando i vantaggi e gli svantaggi di ognuna di esse e nello specifico evidenziando il grado di compatibilità della singola tecnica in relazione all'intervento da svolgere. Descritte le tecniche sono state studiate le principali verifiche statiche che vengono solitamente effettuate per le demolizioni con esplosivo e le demolizioni meccaniche. Nella seconda parte della tesi si è voluto prestare attenzione riguardo alle origini della demolizione guardando in che modo si sia evoluta sino ad oggi, in particolare le imprese odierne le quali sono attualmente in grado di affrontare qualsiasi problema seguendo il programma del processo demolitivo. L'ultima parte della ricerca consiste nella valutazione e descrizione dei principali fattori di rischio di questi interventi sottolineando ogni tipo di soluzione per poterli evitare, è stato inoltre analizzato molto schematicamente il caso di studio del Palazzo di Giustizia dell'Aquila distrutto a causa del sisma e rinnovato grazie ad interventi demolitivi.
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Analisi sperimentale svolta per valutare come la segnaletica di cantiere, se percepita correttamente, influenza la guida degli utenti che circolano sulla strada interessata da lavorazioni di tipo cantieristico. L'analisi si prefigge anche lo scopo di trovare le soluzioni necessarie per garantire il livello di sicurezza più alto possibile sia per gli utenti che si ritrovano a stretto contatto con il cantiere, che per lavoratori che vi operano.
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Il presente lavoro di tesi vuole focalizzare l’attenzione sull’impiego del GNL per la propulsione navale, analizzando aspetti legati alla sicurezza delle infrastrutture necessarie a tale scopo. Si sono considerati due diversi casi di studio: il primo riguarda un deposito costiero attrezzato per poter svolgere attività di rifornimento per imbarcazioni, mentre il secondo caso interessa una nave da trasporto passeggeri alimentata a GNL. È stata condotta un’analisi del rischio: l’identificazione dei pericoli ha seguito le linee guida proposte dalla metodologia MIMAH, oltre a sfruttare risultati di analisi HAZOP e HAZID. La stima delle frequenze di rilascio è stata effettuata con la tecnica della parts count, sulla base di valori ottenuti da database affidabilistici. La valutazione delle conseguenze è stata realizzata con il supporto del software DNV PHAST, utilizzando come riferimento i valori soglia proposti dal D.M. 9/5/2001. È stata infine impostata una modellazione fluidodinamica con lo scopo di valutare la possibilità di rottura catastrofica dei serbatoi di stoccaggio dovuta ad un’eccessiva pressurizzazione causata da una situazione di incendio esterno. Le simulazioni sono state condotte con il supporto del software CFD ANSYS® FLUENT® 17.2. Si è modellata una situazione di completo avvolgimento dalle fiamme considerando due geometrie di serbatoio diverse, nel caso di materiale isolante integro o danneggiato. I risultati ottenuti dall’analisi del rischio mostrano come i danni derivanti da un ipotetico scenario incidentale possano avere conseguenze anche significative, ma con valori di frequenze di accadimento tipici di situazioni rare. Lo studio fluidodinamico del comportamento di serbatoi di stoccaggio avvolti dalle fiamme ha evidenziato come questi siano capaci di resistere a condizioni gravose di incendio per tempi prolungati senza che si abbia una pressurizzazione tale da destare preoccupazione per l’integrità strutturale delle apparecchiature.
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Le zone costiere appartengono alle aree con alta densità di popolazione, nonostante queste regioni siano le più vulnerabili al rischio di onde violente da tempesta e alla tracimazione di esse. In aggiunta, a causa del cambiamento climatico e all’innalzamento del livello del mare, si prevede un incremento nel numero e nell’intensità di tempeste violente. Come risultato, un grande quantitativo di acqua può tracimare, ciò porta all’instabilità e all’allagamento dell’eventuale opera atta alla protezione della costa, un disastro per la sicurezza della popolazione e per l’economia della zona. Per risolvere queste problematiche si è scelta una geometria tipica di difesa della costa e si è compiuta un’analisi di sensitività del modello, analizzando se al variare dei parametri caratteristici del muro paraonde e del relativo parapetto, il modello avverte una variazione della portata di tracimazione. Attraverso questo studio si vuole scoprire qual è la configurazione di cresta che da un punto di vista progettuale è il compromesso migliore tra efficacia della riduzione della portata e sollecitazioni accettabili.
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This study aims to open-up the black box of the boardroom by directly observing directors’ interactions during meetings to better understand board processes. Design/methodology/approach: We analyse videotaped observations of board meetings at two Australian companies to develop insights into what directors do in meetings and how they participate in decision-making processes. The direct observations are triangulated with semi-structured interviews, mini-surveys and document reviews. Findings: Our analyses lead to two key findings: (i) while board meetings appear similar at a surface-level, boardroom interactions vary significantly at a deeper level (i.e. board members participate differently during different stages of discussions) and (ii) factors at multiple levels of analysis explain differences in interaction patterns, revealing the complex and nested nature of boardroom discussions. Research implications: By documenting significant intra- and inter-board meeting differences our study (i) challenges the widespread notion of board meetings as rather homogeneous and monolithic, (ii) points towards agenda items as a new unit of analysis (iii) highlights the need for more multi-level analyses in a board setting. Practical implications: While policy makers have been largely occupied with the “right” board composition, our findings suggest that decision outcomes or roles’ execution could be potentially affected by interactions at a board level. Differences in board meeting styles might explain prior ambiguous board structure-performance results, enhancing the need for greater normative consideration of how boards do their work. Originality/value: Our study complements existing research on boardroom dynamics and provides a systematic account of director interactions during board meetings.
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The purpose of this study is to identify the extent to which NFP organisations disclose information on volunteer contributions of services. Design/methodology/approach – The study relies on information disclosed in the websites of NFP organisations. Findings - We find that disclosure was more prevalent on NFP websites compared to digital annual report disclosures. We find that more NFPs provided disclosure on the activities of their volunteers than other items pertaining to volunteers and the quantification and valuation of volunteer contributions were the least likely to be disclosed. Importantly, the findings illustrate an accountability deficiency in the comprehensiveness of disclosure which results in an under-representation of the contribution volunteers provide to organisational sustainability and impact on mission fulfilment. Research limitations/implications – The convenience sample size restricts further interrogation to tease out organisational characteristics that may influence current disclosure practices. Practical implications - The findings contribute to international debate over the inclusion of volunteer contributions in the assessment of a NFP’s accountability over its resources and ultimately the enhancement of its sustainability.
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Purpose The purpose of this paper is to review the growing emphasis on quantifiable performance measures such as social return on investment (SROI) in third sector organisations – specifically, social enterprise – through a legitimacy theory lens. It then examines what social enterprises value (i.e. consider important) in terms of performance evaluation, using a case study approach. Design/methodology/approach Case studies involving interviews, documentary analysis, and observation, of three social enterprises at different life-cycle stages with different funding structures, were constructed to consider “what measures matter” from a practitioner's perspective. Findings Findings highlight a priority on quality outcomes and impacts in primarily qualitative terms to evaluate performance. Further, there is a noticeable lack of emphasis on financial measures other than basic access to financial resources to continue pursuing social goals. Social implications The practical challenges faced by social enterprises – many of which are small to medium sized – in evaluating performance and by implication organisational legitimacy are contrasted with measures such as SROI which are resource intensive and have inherent methodological limitations. Hence, findings suggest the limited and valuable resources of social enterprises would be better allocated towards documenting the actual outcomes and impacts as a first step, in order to evaluate social and financial performance in terms appropriate to each objective, in order to demonstrate organisational legitimacy. Originality/value Findings distinguish between processes which may hold symbolic legitimacy for select stakeholder groups, and processes which hold substantive, cognitive legitimacy for stakeholders more broadly, in the under-researched context of social enterprise.
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Purpose – The purpose of this study is to explore senior managers’ perception and motivations of corporate social and environmental responsibility (CSER) reporting in the context of a developing country, Bangladesh. Design/methodology/approach – In-depth semi-structured interviews were conducted with 25 senior managers of companies listed on the Dhaka Stock Exchange. Publicly available annual reports of these companies were also analysed. Findings – The results indicate that senior managers perceive CSER reporting as a social obligation. The study finds that the managers focus mostly on child labour, human resources/rights, responsible products/services, health education, sports and community engagement activities as part of the social obligations. Interviewees identify a lack of a regulatory framework along with socio-cultural and religious factors as contributing to the low level of disclosures. These findings suggest that CSER reporting is not merely stakeholder-driven, but rather country-specific social and environmental issues play an important role in relation to CSER reporting practices. Research limitations/implications – This paper contributes to engagement-based studies by focussing on CSER reporting practices in developing countries and are useful for academics, practitioners and policymakers in understanding the reasons behind CSER reporting in developing countries. Originality/value – This paper addresses a literature “gap” in the empirical study of CSER reporting in a developing country, such as Bangladesh. This study fills a gap in the existing literature to understand managers’ motivations for CSER reporting in a developing country context. Managerial perceptions on CSER issues are largely unexplored in developing countries.
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Purpose: This is a study of the social consequences of accounting controls over labour. It examines the system of tasking used to control Indian indentured workers using a governmentality approach in the historical context of Fijian sugar plantations during the British colonial period, from 1879 to 1920. Method/ Methodology: Archival data consisting of documents from the Colonial Secretary’s Office, reports and related literature on Indian indentured labour was accessed from the National Archives of Fiji. In addition, documented accounts of the experiences of indentured labourers over the period of the study give voice to the social costs of the indenture system, highlighting the social impact of accounting control systems. Findings: Accounting and management controls were developed to extract surplus value from Indian labour. The practice of tasking was implemented in a plantation structure where indentured labourers were controlled hierarchically through a variety of calculative monitoring practices. This resulted in the exploitation and consequent economic, social and racial marginalisation of indentured workers. Originality: The paper contributes to the growing body of literature highlighting the social effects of accounting control systems. It exposes the social costs borne by indentured workers employed on Fijian sugar plantations. Practice/ Research Implications: The study promotes better understanding of the practice and impact of accounting as a technology of government and control within a particular institutional setting, in this case the British colony of Fiji. By highlighting the social implications of these controls in their historical context, we alert corporations, government policy makers, accountants and workers to the socially damaging effects of exploitive management control systems.
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‘Relations veritables et curieuses de l'Isle de Madagascar, et du Bresil’, de responsabilidade do livreiro Augustin Courbé, foi redigida em parte por Morisot, de DiJon, com base em documentos fornecidos pelos irmãos Dupuy. A obra, composta por dois volumes reunidos em um tomo, contém diversos relatos. Muita confusão existe acerca dessa edição de Courbé, seja relativamente ao número de volumes da obra, seja quanto à autoria dos relatos. Borba de Moraes a firma que "esses erros decorrem da raridade do trabalho completo". O primeiro volume, apresentado sob o titulo geral ‘Relations veritables et curieuses de l’Isle de Madagascar, et du Bresil’, contém os trabalhos ‘Relation du voyage de François Couché...: De la religion, moeurs, et façons de faire de ceux de I'Lsle de Madagascar: colloque entre le madagascarois et le françois...’, e ‘Re1ation du voyage de Roulox Baro’. O segundo volume é intitulado ‘Histoire des derniers troubles du Bresil entre les hollandois et les portugais’ e foi escrito por Pierre Moreau, cujo texto ocupa as 212 páginas iniciais. Além deste, constam do volume ‘Trois relations d'Egypte et autres memoires...’ e a ‘Relation d'um voyage de Perse’. Prod uzida a partir da observação dos fatos ocorridos durante o período de sua permanência em Pernambuco durante a ocupação pelos holandeses, a obra de Moreau é de capital importância para o estudo da situação socioeconômica de Pernambuco sob o domínio holandês. A edição de A. Courbé, conhecido livreiro que se estabeleceu em Paris de 1629 a 1660, teve o projeto das ilustrações a cargo de Jean Picard, oriundo de uma famosa família de gravadores, cujo nome aparece no primeiro volume apenas, segundo Borba de Moraes
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O dano e sua causa apresentam-se, em conjunto, como um dilema inerente a uma sociedade que incorporou o risco como produto do seu próprio desenvolvimento. Desde tempos imemoriais a solidariedade figura como instrumento imprescindível à composição das diferentes formas possíveis para minimizar os efeitos negativos do implemento de um risco seja através da transferência de suas consequências econômicas para quem, por sua atividade o produziu ou, esteja melhor preparado para suportá-lo. Entretanto, as formas privadas tradicionais, isoladamente mostram-se insuficientes para responder satisfatoriamente à necessidade de reparação dos danos na atualidade. Isto porque, via de regra, os instrumentos para tal foram desenvolvidas em uma perspectiva individual, tendo como premissa a identificação da causa do dano e, a partir daí, a possibilidade de imputação de responsabilidade. Contemporaneamente, contudo, os danos usualmente resultam de causas múltiplas e, mesmo quando decorrem de causa única, essa pode estar relacionada a um conjunto de agentes, de forma a não ser possível a individuação do ofensor. Neste contexto, torna-se imprescindível a construção de uma noção jurídica de causalidade, apta a solucionar questões críticas, tais como a do dano causado por membro indeterminado de um grupo. Esta noção, por seu turno, requer uma base solidária mais aprofundada, de sorte a permitir a reparação do dano injusto sofrido pela vítima, sem arruinar o ofensor. Afirma-se, então, que a reparação integral dos danos em uma sociedade de risco depende de uma nova concepção acerca da solidariedade: a solidariedade global. E, indo além, a fase atual impõe a necessidade de se repensar a própria base do sistema de responsabilidade civil, como decorrência necessária de uma nova orientação jus-filosófica, inspirada por valores personalistas e solidaristas e também em razão da própria evolução social que potencializou os problemas que gravitam em torno da solidariedade e do risco, notadamente em razão da coletivização das causas dos danos. Assim, se há cada vez mais solidariedade nas causas e nos danos, deve haver também solidariedade na reparação. Nessa perspectiva, a presente dissertação tratará da coletivização da responsabilidade civil em relação à causa dos danos, na hipótese de responsabilidade grupal, e em referência à reparação dos danos em uma perspectiva convergente dos institutos do seguro e da responsabilidade civil.