331 resultados para Nurmela, Ilmo O.
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Las inundaciones sufridas por la huerta murciana durante los últimos días de Diciembre de 1.944, motivaron un informe a la Superioridad del Ilmo. Sr. Pérez Urruti como Jefe de la 3ª División Hidrológica Forestal, sobre causas y efectos de ellas y remedios para evitarlas.
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Discurso del Ilmo. y Rvmo. Sr. D. Juan Maura y Gelabert, Obispo de Orihuela en la Sesion de Clausura de la Semana Social de Sevilla (22 de noviembre de 1908)
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Por la Dirección General de Montes, de acuerdo con la Escuela Especial del ramo, ha sido designado el que suscribe para la redacción del presente proyecto como trabajo de fin de carrera, en vista de la propuesta -formulada de la Dirección por el Ilmo. Sr. Ingeniero — Jefe de la 1ª División Hidrológico Forestal.
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De acuerdo con lo propuesto por el Ilmo. Sr. Director de la Escuela Especial de Ingenieros de Montes, esta Direccion General acuerda designar a Vd. la redaccion del siguiente proyecto: "Anteproyecto de restauracion del pantano de Yasa (margen izquierdo del rio Aragon) croquizando en el plano las zonas de mas urgente necesidad de correccion y con una relacion detallada a modo de catalogo de las fincas forestales y muy especialmente de las que tengan mas de 250 has: tanto publicas como particulares, con indicacion de si podrian adquirirse por comvenio, expropiacion o consorcio".
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Hay un ejemplar encuadernado con: Con fecha de diez y ocho del corriente se comunicó al Ilmo. Sr. D. Joseph Antonio Fita como Presidente del tribunal de la Junta de Represalias... (NP946.73/48)
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El tomo primero se publicó con el tít.: "Sermones del Ilmo Señor D. Juan Bautista Massillon..."
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Cover title.
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Mode of access: Internet.
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Titles published in v.6 of the series: Hechos de don Alonso de Monroy. -- Documento arábigo del Monasterio de Poblet. -- Hazanas valerosas y dichos discretos del ilmo y excmo. Sr. d. Pedro Manrrique de Lara. -- Vida del Cardenal d. Pedro Gonzalez de Mendoza. -- Inscripciones arábigas de Cordoba. -- Cronica de los Barbarrojas.
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Asturias ha sido una región emigrante y América uno de los destinos más buscados por muchos de los asturianos emigrantes desde tiempos de la Edad Moderna. Fruto de esas migraciones, los archivos nobiliarios asturianos albergan algunos documentos que hacen referencia explícita al territorio americano o a las estancias de asturianos en América. En este trabajo se pretende dar a conocer un documento «americano que hace referencia exclusiva a un territorio de América, la ciudad de Cholula (México) y que se conserva descontextualizado en un fondo nobiliario del occidente de Asturias. En él se hace una descripción cuantitativa y cualitativa del número de nopales y su cultivo en la Cholula del siglo XVI. Se realiza también un análisis de la naturaleza del documento como fuente histórica en relación con el fondo documental en el que se custodia y se contrasta con obras contemporáneas.
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Il monopolio statale si rompe in Italia già nel 1976 e le piccole antenne private sono nate come funghi. Talvolta gli studiosi hanno ipotizzato che questo settore radiofonico fiorisca e sia in continua crescita in Italia, comparato particolarmente alla situazione finlandese. Tra i radioascoltatori internazionali l'Italia è considerata il paradiso delle antenne locali per la gran quantità degli impianti radiofonici in ambito locale. Si ipotizza anche che la gran quantità delle stazioni di radio garantisca automaticamente l'obiettività dell'informazione, o almeno la polifonia della radio. Invece in Finlandia lo Stato ha limitato il diritto di impiantare una stazione radio e il numero delle stazioni in rete con una legge abbastanza rigida a livello europeo per controllare la privatizzazione del settore e la diffusione della nuova ideologia di radiofonia libera. Con la mia ricerca vorrei affermare la correttezza di tali ipotesi e, allo stesso tempo, verificare se l'Italia sia tuttora un paradiso di radiofonia locale. Uno degli scopi di questa ricerca è far capire che la formazione e la struttura del campo radiofonico dipende spesso della società intorno a sé. Dal momento che l'analisi si basa parzialmente sui metodi quantitativi, diamo un'occhiata ai numeri delle stazioni statali, reti nazionali e seminazionali e radio locali e provinciali nella provincia di Parma e in Finlandia Propria. Inoltre in questa tesi di laurea vorrei ricercare quali potrebbero essere i motivi storici, legislativi, culturali ed economici che hanno influito sul precoce sviluppo italiano nel campo della radiofonia locale. Per dare una più ampia visione della situazione italiana, ho fatto delle osservazioni sulla struttura del campo radiofonico in questi due paesi, sulle differenze essenziali tra Finlandia e Italia e sui motivi che influiscono nella nascita della radiofonia privata in ambito locale paragonando i fatti italiani con quelli finlandesi. Questa ricerca può dare un contributo importante agli appassionati del radioascolto ed essere utile come inizio di una più vasta valutazione di radiofonia locale per coloro che sono interessati ai mass media come mezzi di comunicazione, di potere e di democrazia. Contrariamente agli articoli anteriori e alle ricerche fatte, ormai la radiofonia provinciale non ha più molta importanza in Italia. Possiamo dire che non ci sia più un modello italiano da ammirare, perché le reti nazionali dominano le frequenze e raccolgono ormai un pubblico di dimensioni ragguardevoli e in continua crescita. Anche se il numero delle emittenti locali è diminuito notevolmente nella provincia di Parma, non possiamo concludere che la radiofonia locale in Italia sia morta basandosi su una sola ricerca che riguarda il cambiamento della struttura radiofonica in una località italiana.
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Il monopolio statale si rompe in Italia già nel 1976 e le piccole antenne private sono nate come funghi. Talvolta gli studiosi hanno ipotizzato che questo settore radiofonico fiorisca e sia in continua crescita in Italia, comparato particolarmente alla situazione finlandese. Tra i radioascoltatori internazionali l'Italia è considerata il paradiso delle antenne locali per la gran quantità degli impianti radiofonici in ambito locale. Si ipotizza anche che la gran quantità delle stazioni di radio garantisca automaticamente l'obiettività dell'informazione, o almeno la polifonia della radio. Invece in Finlandia lo Stato ha limitato il diritto di impiantare una stazione radio e il numero delle stazioni in rete con una legge abbastanza rigida a livello europeo per controllare la privatizzazione del settore e la diffusione della nuova ideologia di radiofonia libera. Con la mia ricerca vorrei affermare la correttezza di tali ipotesi e, allo stesso tempo, verificare se l'Italia sia tuttora un paradiso di radiofonia locale. Uno degli scopi di questa ricerca è far capire che la formazione e la struttura del campo radiofonico dipende spesso della società intorno a sé. Dal momento che l'analisi si basa parzialmente sui metodi quantitativi, diamo un'occhiata ai numeri delle stazioni statali, reti nazionali e seminazionali e radio locali e provinciali nella provincia di Parma e in Finlandia Propria. Inoltre in questa tesi di laurea vorrei ricercare quali potrebbero essere i motivi storici, legislativi, culturali ed economici che hanno influito sul precoce sviluppo italiano nel campo della radiofonia locale. Per dare una più ampia visione della situazione italiana, ho fatto delle osservazioni sulla struttura del campo radiofonico in questi due paesi, sulle differenze essenziali tra Finlandia e Italia e sui motivi che influiscono nella nascita della radiofonia privata in ambito locale paragonando i fatti italiani con quelli finlandesi. Questa ricerca può dare un contributo importante agli appassionati del radioascolto ed essere utile come inizio di una più vasta valutazione di radiofonia locale per coloro che sono interessati ai mass media come mezzi di comunicazione, di potere e di democrazia. Contrariamente agli articoli anteriori e alle ricerche fatte, ormai la radiofonia provinciale non ha più molta importanza in Italia. Possiamo dire che non ci sia più un modello italiano da ammirare, perché le reti nazionali dominano le frequenze e raccolgono ormai un pubblico di dimensioni ragguardevoli e in continua crescita. Anche se il numero delle emittenti locali è diminuito notevolmente nella provincia di Parma, non possiamo concludere che la radiofonia locale in Italia sia morta basandosi su una sola ricerca che riguarda il cambiamento della struttura radiofonica in una località italiana.