985 resultados para Forrest, Nathan Bedford, 1821-1877.


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Il bacino ligure, pur facendo parte della più grande area marina protetta del Mar Mediterraneo, il Santuario Pelagos, risulta essere una regione in cui le attività umane stanno condizionando la presenza di numerose specie di Cetacei. Fra tutte Tursiops truncatus, in virtù della sua distribuzione limitata per lo più alle acque basse (<200 metri) è la specie maggiormente soggetta alle conseguenze dirette e indirette dell’impatto antropico. Questo elaborato è stato condotto all’interno del più ampio progetto “Delfini Metropolitani” coordinato dall’Acquario di Genova. L’area di studio presa in esame è l’intero levante ligure con tre stazioni di ormeggio: Genova, Rapallo e Lerici. Tramite la tecnica della cattura-ricattura fotografica è stato possibile analizzare la distribuzione ed effettuare delle stime di abbondanza per il periodo di studio 2005 – 2012. Dai risultati e dal confronto con altri studi è emerso che il tursiope vive entro la piattaforma continentale e sembrerebbe che all’aumentare di quest’ultima aumenti la dimensione della popolazione. Per il periodo di studio considerato la popolazione non fa registrare trend demografici significativi, rimanendo costante fra 150 - 250 individui. In questo elaborato si sono anche studiate le differenze fra maschi e femmine nell’evoluzione dei marcaggi naturali. I risultati preliminari hanno mostrato una differenza significativa fra i due sessi. Il maschio ha un valore maggiore come cambiamento rispetto alle femmine, questo è dovuto al fatto che gli individui maschi hanno interazioni spesso aggressive per poter accedere alle femmine. Infine grazie all’analisi dell’evoluzione dei marcaggi naturali e delle differenze trovate, si è proposto un nuovo metodo per poter sessare gli animali. Questo qui proposto, comunque, è un metodo derivante da uno studio preliminare e si ha bisogno di successivi studi per testarne l’efficienza e l’affidabilità.

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La tesi indaga il significato del concetto di “preesistenze ambientali” nel pensiero teorico dell’architetto Ernesto Nathan Rogers. Il tema è scelto come punto di vista privilegiato per indagare il contributo di Rogers al dibattito sull’eredità del Movimento Moderno in un momento, il secondo dopoguerra, in cui si intensifica la necessità di soffermare l’attenzione delle riflessioni teoriche sulle relazioni tra ambiente e progetto. Il problema fu inteso come la ricerca di un linguaggio adeguato all’era macchinista e di un ordine formale per lo sviluppo urbano recente da costruire in funzione del suo rapporto con la città consolidata. Esso fu sviluppato, all’interno dell’opera teorica rogersiana, come riflessione sulla dialettica contrapposizione tra intuizione e trasmissione del sapere, contingenza e universalità. La tesi mostra le ricche connessioni culturali tramite cui tale dialettica è capace di animare un discorso unitario che va dall’insegnamento del Movimento Moderno alle ricerche tipologiche e urbane della cultura italiana degli anni Sessanta. Riportando il concetto di preesistenze ambientali alla sua accezione originale, da un lato attraverso la ricostruzione delle relazioni intellettuali instaurate da Rogers con il Movimento Moderno e i CIAM, dall’altro mediante l’approfondimento del progetto editoriale costruito durante la direzione della rivista “Casabella continuità”, la tesi intende conferire alla nozione il valore di un contributo importante alla teoria della progettazione architettonica urbana. Il concetto di preesistenze ambientali diventa così la chiave analitica per indagare, in particolare, l’influenza del dibattito dell’VIII CIAM su Il Cuore della città e della partecipazione di Rogers al lavoro di redazione dell’Estudio del Plan di Buenos Aires nel 1948-1949 nella maturazione del progetto editoriale di “Casabella continuità” (1954-1965) attraverso l’attribuzione di un preciso valore all’archetipo, alla fenomenologia e alla tradizione nella definizione del rapporto architettura e storia.

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Nell’alveo delle indagini sulla storia del commercio librario nell’Italia del Settecento, attente a individuare i legami fra circolazione del libro, diffusione delle idee illuministe e riforme politiche nella seconda metà del secolo, la ricerca ha l’obiettivo di offrire un quadro articolato della fisionomia di un mercante del libro attivo nel periodo più intenso del riformismo estense nel ducato di Modena: Moïsè Beniamino Foà (1730-1821). Il primo capitolo della tesi riguarda le cariche ufficiali che questi ricoprì al servizio delle istituzioni culturali promosse da Francesco III d’Este, le vicende che lo implicarono nelle maglie della censura e il suo impegno civile e politico a favore dei processi di emancipazione degli ebrei in età giacobina e napoleonica. Il secondo tenta di interpretare la genesi della sua fortuna economica attraverso l’esame del testamento e dell’inventario dell’asse ereditario: nel panorama di precarietà dei mestieri del libro dal secolo dei lumi ai primi decenni della Restaurazione, pare arduo individuare un libraio comparabile a Foà per solidità e capacità di investimento. All’analisi della clientela del mercante è dedicato il terzo capitolo, che si sviluppa seguendo il filo dei rapporti diplomatici intessuti da Francesco III con le corti italiane nell’orbita dell’influenza politica e culturale asburgica. Si descrivono, quindi, i viaggi europei e la rete dei contatti commerciali che garantirono la ricchezza dell’offerta rispecchiata dai numerosi cataloghi librari pubblicati nel corso di oltre un cinquantennio. Di questi si offre una descrizione bibliografica e quantitativa con un affondo sulla diffusione del libro scientifico. Con la fisionomia del mercante viaggiatore, Foà coniugava quella dell’erudito bibliofilo: la ricerca si conclude con la presentazione della sua biblioteca e dei suoi rapporti con i filologi dell’epoca.

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Il peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP) è una molecola presente nei neuroni del midollo spinale di diverse specie di Mammiferi, inclusi topi, ratti, conigli, cani, gatti, pecore, scimmie e uomo. Nonostante la distribuzione dei neuroni contenenti questo neuropeptide sia stata studiata in maniera dettagliata nel midollo spinale delle suddette specie, non sono disponibili, in letteratura, informazioni relative alla presenza di queste cellule nel midollo spinale dei Cetacei. Di conseguenza, è stata condotta la presente ricerca che ha avuto lo scopo di determinare, mediante metodiche di immunoistochimica, la distribuzione e la morfologia dei neuroni esprimenti il CGRP nel midollo spinale di tursiope (Tursiops truncatus). In questa specie, la distribuzione laminare (secondo Rexed) dei neuroni CGRP-immunoreattivi è assai simile a quella che si osserva nei Roditori, nei Carnivori e nei Primati; infatti, i corpi cellulari immunopositivi sono localizzati soprattutto in corrispondenza dell’apice del corno dorsale (lamine I e II) e nel corno ventrale (lamine VIII e IX). La distribuzione e la morfologia dei neuroni esprimenti CGRP nel midollo spinale di tursiope suggeriscono come tale neuropeptide possa essere coinvolto nella trasmissione delle informazioni sia sensitive (somatiche e viscerali) che motorie. I neuroni CGRP-immunoreattivi localizzati nelle lamine I e II del midollo spinale di tursiope, come dimostrato in altre specie, potrebbero agire da interneuroni modulando le informazioni nocicettive che dai gangli spinali vengono trasmesse al midollo spinale. Nelle lamine I e II sono presenti anche numerosi processi immunopositivi che, oltre ad appartenere a neuroni locali, derivano, molto probabilmente, dai ai neuroni pseudounipolari dei gangli spinali. In accordo con quanto appena affermato, è opportuno sottolineare come le fibre afferenti primarie provenienti dai gangli spinali utilizzino il CGRP per la trasmissione delle informazioni dolorifiche. La presenza di CGRP nei neuroni della lamina VIII, invece, indica come questo neuropeptide possa essere implicato nella trasmissione di segnali di natura motoria, utilizzando meccanismi presinaptici. Infine, la presenza di numerosi motoneuroni immunoreattivi per il CGRP nella lamina IX indicherebbe un’azione diretta svolta da questo neuropeptide nell’interazione tra motoneurone inferiore e muscolo scheletrico.

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Il Golfo di Taranto è una baia storica all’interno del Mar Ionio Settentrionale, Mar Mediterraneo Orientale. Sebbene il Mar Mediterraneo rappresenti meno dell’1% della superficie oceanica, presenta un alto livello di diversità biologica e si inserisce tra i primi 25 Biodiversity Hot Spot a livello globale. Esso purtroppo è anche uno dei bacini più antropizzati del mondo; tali pressioni mettono a serio rischio la conservazione di numerose specie, tra cui i Cetacei. Attualmente non sono presenti lavori riportanti dati di abbondanza dei Cetacei nel Golfo di Taranto: la mia ricerca vuole contribuire a colmare questo vuoto conoscitivo ed aggiungere nuove conoscenze sull’abbondanza dei Cetacei nel Mar Mediterraneo. Le aree di studio prese in esame si trovano nel Golfo di Taranto, sono contigue ed hanno la stessa superficie. Utilizzando il metodo del transetto lineare ed il software Distance 6.0 è stato possibile, raccogliere i dati di abbondanza dei delfinidi Stenella coeruleoalba e Truncatus truncatus ed analizzarli, ottenendo delle stime di abbondanza da confrontare con la serie storica disponibile (2009-2014). L’utilizzo del metodo del Distance Sampling, applicato per la prima volta nel Golfo di Taranto, è stato fondamentale perché ha permesso di colmare una lacuna conoscitiva sulla consistenza numerica associata alla nota presenza dei Cetacei nel Mar Ionio Settentrionale. I risultati ottenuti hanno reso possibile il confronto delle stime di abbondanza ottenute nel Golfo di Taranto con quelle del bacino ligure-corso-provenzale del Mediterraneo (Santuario Pelagos). Infatti è stato possibile rilevare che S. coeruleoalba presenta abbondanze generalmente inferiori ed un trend in diminuzione nel Santuario Pelagos, in netto contrasto con le maggiori abbondanze ed il trend in incremento evidenziato nel Golfo di Taranto e sintetizzato in questa tesi. Si evince, quindi la massima urgenza nell’implementare lo studio nel Golfo di Taranto, laddove la presenza di differenti specie di Cetacei e le stime di abbondanza di S. coeruleoalba e T. truncatus evidenziano la necessità di interventi di gestione finalizzati alla conservazione del patrimonio di diversità biologica del Mediterraneo.

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During the lead-up to Montana second progressive era, Lee Metcalf and Forrest Anderson, along with others, kept the progressive flame lit in Montana. Metcalf’s political history is replete with close electoral wins because of his commitment to progressive ideals when the times were not always politically favorable for that. As State Legislator, MT Supreme Court Justice, Congressman and eventually as US Senator, Lee won races by as little as 55 votes because he stuck to his guns as a progressive. In Forrest Anderson’s career as a County Attorney, State Legislator, MT Supreme Court Justice and 12 years as MT Attorney General he was respected as a pragmatic practitioner of politics. But during that entire career leading up to his election as Governor, Forrest Anderson was also a stalwart supporter of the progressive agenda exemplified by FDR and the New Deal, which brought folks out of the Great Depression that was brought on by the bad policies of the GOP and big business. As MT’s second progressive period began in 1965, the first important election was Senator Metcalf’s successful re-election battle in 1966 with the sitting MT Governor, Tim Babcock. And the progressive express was really ignited by the election of Forrest Anderson as Governor in 1968 after 16 years of Republican Governors in MT. Gordon Bennett played a rather unique role, being a confidant of Metcalf and Anderson, both who respected his wide and varied experience, his intellect, and his roots in progressivism beginning with his formative years in the Red Corner of NE Montana. Working with Senator Metcalf and his team, including Brit Englund, Vic Reinemer, Peggy McLaughlin, Betty Davis and Jack Condon among others, Bennett helped shape the progressive message both in Washington DC and MT. Progressive labor and farm organizations, part of the progressive coalition, benefitted from Bennett’s advice and counsel and aided the Senator in his career including the huge challenge of having a sitting popular governor run against him for the Senate in 1966. Metcalf’s noted intern program produced a cadre of progressive leaders in Montana over the years. Most notably, Ron Richards transitioned from Metcalf Intern to Executive Secretary of the Montana Democratic Party (MDP) and assisted, along with Bennett, in the 1966 Metcalf-Babcock race in a big way. As Executive Secretary Richards was critical to the success of the MDP as a platform for Forrest Anderson’s general election run and win in 1968. After Forrest’s gubernatorial election, Richards became Executive Assistant (now called Chief of Staff) for Governor Anderson and also for Governor Thomas Judge. The Metcalf progressive strain, exemplified by many including Richards and Bennett, permeated Democratic politics during the second progressive era. So, too, did the coalition that supported Metcalf and his policies. The progressivism of the period of “In the Crucible of Change” was fired up by Lee Metcalf, Forrest Anderson and their supporters and coalitions, and Gordon Bennett was in the center of all of that, helping fire up the crucible, setting the stage for many policy advancements in both Washington DC and Montana. Gordon Bennett’s important role in the 1966 re-election of Senator Lee Metcalf and the 1968 election of Governor Forrest Anderson, as well as his wide experience in government and politics of that time allows him to provide us with an insider’s personal perspective of those races and other events at the beginning of the period of progressive change being documented “In the Crucible of Change,” as well as his personal insights into the larger political/policy picture of Montana. Gordon Bennett, a major and formative player “In the Crucible of Change,” was born in the far northeast town of Scobey, MT in 1922. He attended school in Scobey through the eighth grade and graduated from Helena High School. After attending Carroll College for two years, he received his BA in economics from Carleton College in Northfield, MN. During a brief stint on the east coast, his daily reading of the New York Times (“best newspaper in the world at that time … and now”) inspired him to pursue a career in journalism. He received his MA in Journalism from the University of Missouri and entered the field. As a reporter for the Great Falls Tribune under the ownership and management of the Warden Family, he observed and competed with the rigid control of Montana’s press by the Anaconda Company (the Great Falls Tribune was the only large newspaper in Montana NOT owned by ACM). Following his intellectual curiosity and his philosophical bend, he attended a number of Farm-Labor Institutes which he credits with motivating him to pursue solutions to economic and social woes through the law. In 1956, at the age of 34, he received his Juris Doctorate degree from the Georgetown University Law Center in Washington, DC. Bennett’s varied career included eighteen years as a farmer, four years in the US Army during WWII (1942-46), two years as Assistant MT Attorney General (1957-59) with Forrest Anderson, three years in private practice in Glasgow (1959-61), two years as Associate Solicitor in the Department of Interior in Washington, DC (1961-62), and private law practice in Helena from 1962 to 1969. While in Helena he was an unsuccessful candidate for the Montana Supreme Court (1962) and cemented his previous relationships with Attorney General Forrest Anderson and US Senator Lee Metcalf. Bennett modestly refuses to accept the title of Campaign Manager for either Lee Metcalf (1966 re-election over the challenger, MT Republican Governor Tim Babcock) or Forrest Anderson (his 1968 election as Governor), saying that “they ran their campaigns … we were only there to help.” But he has been generally recognized as having filled that critical role in both of those critical elections. After Governor Anderson’s election in 1968, Bennett was appointed Director of the MT Unemployment Compensation Commission, a position from where he could be a close advisor and confidant of the new Governor. In 1971, Governor Anderson appointed him Judge in the most important jurisdiction in Montana, the 1st Judicial District in Helena, a position he held for seventeen years (1971-88). Upon stepping down from his judgeship, for twenty years (1988-2008) he was a law instructor, mediator and arbitrator. He currently resides in Helena with his wife, Norma Tirrell, former newspaper reporter and researcher/writer. Bennett has two adult children and four grandchildren.

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Montana Governor Forrest Anderson was perhaps the most experienced and qualified person ever to be elected as Governor of Montana. Having previously served as a county attorney, a member of the legislature, a Supreme Court Justice, and twelve years as Attorney General, Anderson roared to a large victory in 1968 over the Incumbent GOP Governor Tim Babcock. Though the progressive change period in Montana began a few years earlier, Anderson’s 1968 win catapulted progressive policy-making into the mainstream of Montana political and governmental affairs. He used his unique skills and leadership to craftily architect the reorganization of the executive branch which had been kept weak since statehood so that the peoples’ government would not be able to challenge corporations who so dominated Montana. Anderson, whose “Pay More, What For?” campaign slogan strongly separated him from Tim Babcock and the GOP on the sales tax issue, not only beat back the regressive sales tax in the 1968 election, but oversaw its demise at the polls in 1971, shaping politics in Montana for decades to come. Anderson also was a strong proponent of the concept of a new Montana Constitution and contributed strategically to its calling and passage. Anderson served only one term as Governor for health reasons, but made those four years a launch pad for progressive politics and government in Montana. In this film, Alec Hansen, Special Assistant to Governor Anderson, provides an insider’s perspective as he reflects on the unique way in which Governor Anderson got things done at this critical period “In the Crucible of Change.” Alec Hansen is best known in Montana political and governmental circles as the long-time chief of the Montana League of Cities and Towns, but he cut his teeth in public service with Governor Forrest Anderson. Alec was born in Butte in 1941, attended local schools graduating from Butte High in 1959. After several years working as a miner and warehouseman for the Anaconda Company in Butte, he attended UM and graduated in History and Political Science in 1966. He joined the U.S. Navy and served with amphibious forces in Vietnam. After discharge from the Navy in 1968, he worked as a news and sports reporter for The Montana Standard in Butte until in September of 1969 he joined Governor Anderson as a Special Assistant focused on press, communications and speech-writing. Alec has noted that drafts were turned into pure Forrest Anderson remarks by the man himself. He learned at the knee of “The Fox” for the rest of Anderson’s term and continued with Governor Tom Judge for two years before returning to Butte to work for the Anaconda Company as the Director of Communications for Montana operations. In 1978, after Anaconda was acquired by the Atlantic Richfield Company, Alec went to work in February for U.S. Senator Paul Hatfield in Washington D.C., leaving after Hatfield’s primary election loss in June 1978. He went back to work for Gov. Judge, remaining until the end of 1980. In 1981 Alec worked as a contract lobbyist and news and sports reporter for the Associated Press in Helena. In 1982, the Montana League of Cities and Towns hired him as Executive Director, a position he held until retirement in 2014. Alec and his wife Colleen, are the parents of two grown children, with one grandson.