998 resultados para Arese, Francesco, conte, 1805-1881.
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As a hybrid genre, the narrative of Carlo Levi is an objective account and subjective elaboration that are equalized in a literary form. Written between 1943 and 1944, the book evokes with an atmosphere of memoir the period of 1935 and 1936, the writer’s exile. The film based on the narration fragmentizes the daily life of the problematic region and highlights the truth aimed by the discourses composed in times of crises, reinforced by action and expression without provincialism and also without a compensating aristocratic pose. It is possible to see some incapacity of the film by Rosi, natural to a certain degree, to translate the synthesis of literary treatment and socio-historical reflection. For this reason it is necessary to read the adaptation as an attitude about the literary matter and the result of historical experience. The memoir character relies on the artifice that makes good use of the book’s opening, the author’s short monologue, its narrative frame. The presence of paintings materializes the questions about the absurd contained in them
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Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)
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La ricerca approfondisce gli studi iniziati dalla dott.ssa Baldini in occasione della tesi di laurea e amplia le indagini critiche avviate per la mostra sull’Aemilia Ars (2001). La ricerca si è interessata alle aree di Bologna e di Faenza individuando le connessioni che tra Otto e Novecento intercorrono tra la cultura artistica locale e quella nazionale ed europea. Nasce infatti in questo periodo Aemilia Ars, uno dei più innovativi movimenti del contesto nazionale nel campo delle arti decorative. I membri del gruppo, raccoltisi intorno alla carismatica figura di Alfonso Rubbiani nei primi anni Ottanta, sono attratti da influenze nordeuropee e sin dall’inizio si mostrano orientati a seguire precetti ruskiniani e preraffaelliti. Molto importante in entrambe le città, per l’evoluzione dello scenario artistico e artigianale – in questi anni più che mai unite in un rapporto di strettissima correlazione – è l’apporto e il sostegno offerto dai salotti, dai circoli, dai caffè e dai cenacoli locali. Dal punto di vista dello stile, forme lineari con una marcata tendenza all’astrazione caratterizzano la produzione dei principali interpreti faentini e bolognesi dell’ultimo ventennio dell’Ottocento allineandoli con le ricerche dei loro contemporanei nel resto d’Europa. I settori produttivi che si sono indagati sono quelli della ceramica, dell’ebanisteria, dei ferri battuti, dell’oreficeria, delle arti tessili e dei cuoi. Gran parte di queste lavorazioni – attardatesi nella realizzazione di oggetti dalle forme di ispirazione seicentesca, certamente poco adatte alla produzione industriale – subiscono ora una decisa accelerazione verso forme più svelte che, adeguandosi alla possibilità di riproduzione seriale degli oggetti, si diffonderanno quasi capillarmente tra l’aristocrazia e la borghesia, faticando tuttavia a raggiungere le classi meno abbienti a causa degli elevati costi di produzione. Nell’ultima parte viene tracciato sinteticamente il quadro delle attività artistiche e artigianali faentine del periodo indicato, con una particolare attenzione all’opera delle personalità afferenti al Cenacolo baccariniano.
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La tesi inizia con lo studio degli antichi sistemi di adduzione delle acque a Fermo (nel periodo compreso tra l'età romana e l'età medioevale), per poi trattare il tema delle fonti pubbliche medioevali presenti nella città e quelle monumentali esistenti nella regione Marche. Infine si arriva al tema specifico della trattazione, andando ad analizzare la Fonte San Francesco di Paola fino a pervenire al progetto di restauro e di valorizzazione.
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Il tema della tesi è il progetto di un museo e di un parco archeologico all'interno della cittadina di Verucchio. Si tratta di una archeologia relativa agli etruschi/villanoviani: Verucchio infatti, ospita 5 grandi necropoli, con una vastità di collezione di reperti che ad oggi non possono tutti essere esposti nell'attuale museo archeologico. Il progetto vuole tenere conto anche della morfologia del territorio, con le sue curve di livello, con il suo configurarsi come cittadina medievale. In questo senso, il museo archeologico oggetto di tesi si presenta come porta di ingresso alla città. La struttura riprende quelle ipogee, cosi come si presentavano le tombe etrusche, scavate in profondità. Il museo segue l'andamento del terreno, senza creare cosi un impatto eccessivamente forte con il paesaggio circostante, che gode già del suo elemento di spicco, vale a dire la Rocca Malatestiana.
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Questa trattazione verterà sull'analisi di un sistema di gioco tra due individui, tra loro interagenti mediante handeld device, in un contesto immersivo posto in un luogo chiuso di natura museale. L'intera struttura, sviluppata nell'ambito del Corso di Sistemi ed Applicazioni Multimediali nell'anno 2010-2011, vuole porre un'innovazione rispetto agli scenari esistenti: laddove un'interazione museale richieda spesso la staticità dell'utilizzatore del servizio, il mezzo del gioco richiede invece la manipolazione e il movimento all'interno del luogo, garantendo un coinvolgimento maggiormente accentuato rispetto alla normale fruizione dei contenuti. Inoltre, la scelta alla base della realizzazione realizzazione si affida allo strumento multimediale e sempre più diffuso costituito dalle tecniche di Realtà Aumentata, che appongono aggiunte digitali all'ambiente circostante e permettono di modellare strutture d'informazione e manipolazione percepibili solo tramite apposite interfacce, ma pienamente inserite in un tessuto reale. La componente innovativa in questo schema è però portata da un'ulteriore aspetto, quello della cooper- azione di due dispositivi in contemporanea attori dell'interazione che, attraverso l'azione sulle informazioni esistenti, consentono di produrre modifiche rilevabili da ciascuno dei coinvolti.
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Basierend auf schriftlichen Quellen, hauptsächlich von 1881-1980 (ohne 1941-50), werden die raum-zeitlichen Eigenschaften von Gewittern mit Schäden im südlichen hessischen Berg- und Beckenland und im Rhein-Main-Tiefland (= UG) herausgestellt. Nach Auswertung des Materials in einer Datenbank erfolgt die Intensitätskategorisierung der Schadensvorgänge für gewitterbedingte Starkregen erstmals anhand der Ähnlichkeitsmerkmale von Folgeerscheinungen, für Blitzschlag erstmals nach Schadensaspekten sowie für Hagelschlag und Sturm mittels existierender und modifizierter Klassifizierungen. Diese Kategorisierungen können für alle Beschreibungen von Gewitterschadensereignissen in schriftlichen Quellen angewandt werden. Die einzelnen Phänomene zeigen deutlich voneinander abweichende Eigenschaften. So treten z.B. Starkregenschäden verstärkt im Frühsommer auf, Sturmschäden überwiegend erst im Hoch- und Spätsommer. Generell lassen sich zwei Jahresmaxima in der Gewitterschadenstätigkeit nachweisen (erste Junidekade, zweite Julihälfte). Schwergewitter mit Sturm (auch Hagel) aus SW-W verursachen überwiegend Schäden im südlichen und westlichen UG, aus W-N meist im nördlichen und östlichen UG. Gewitter mit Starkregenschäden dominieren im östlichen UG. Nach der hier vorgestellten Methode der Schadensschwerpunkte können für Schwergewitter aus dem westlichen Sektor (SW-W, W-N) Schwerpunktzugbahnen im UG gedeutet werden. Es wird die Möglichkeit aufgezeigt, die Schadensdatenauswertung auf historische Szenarien zu übertragen. Für Interpretation und Rekonstruktion dieser für die Belange der Historischen Klimatologie wichtigen Vorgänge wird Datenmaterial aus dem zurückreichenden Zeitraum bis 1700 verwendet.
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This work is focused on the reconstruction of the intellectual biography of Francesco Platone de' Benedetti, prince of the Bologna's printers (1482-1486), that is the same with his typographical outputs. The research had been divided in two parts: the first, with his life, invesitigated by archive documents, and the second part, focused on the census of his editions, with a particular attention to his types. The research on the typographical types had been developed with Adobe Photoshop, that had allowed me to virtually reconstruct the cases of the Gotic and Roman types used by de' Benedetti.
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La tesi presenta l’attività di Giovanni Francesco da Rimini, pittore attivo all’incirca dal 1440 al 1470. Analizzando le varie esperienze tra Padova, Perugia, Firenze e Bologna, si ricostruisce un catalogo delle sue opere.
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Il lavoro svolto si concentra sulla città di Mirandola, dopo il terremoto del 2012. Viene svolto uno studio storico della città, e un'analisi sullo stato di fatto. Riflessioni sul limite tra città contemporanea e città storica. Viene proposta la ricostruzione del segno delle mura come limite, in modo da restituire un'identità alla città. Infine, il progetto si concentra sull'area dell'ex convento di San Francesco, complesso abbandonato dopo il sisma. La volontà è quella di riuscire a restituirlo alla cittadini di Mirandola, come nuovo centro culturale. Il progetto si impegna a mantenere l'esistente, aggiungendo un nuovo volume, che verrà occupata da una sala conferenze e da una parte della biblioteca.
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I Comuni incarnano idealmente delle piazze in cui il dibattito politico può svilupparsi in assenza di particolari filtri ed intermediazioni, con un rapporto diretto tra cittadini ed istituzioni. Essi costituiscono uno snodo di centrale importanza nell'esercizio della sovranità popolare e, al contempo, sono terreno fertile per la sperimentazione di modelli di partecipazione democratica. Prendendo come punto di vista l'esperienza dei Comuni italiani, si è scelto di focalizzare l'attenzione su uno degli strumenti “istituzionali” – nonché uno tra i più tradizionali – di partecipazione popolare, ovvero il referendum, nelle diverse forme ed accezioni che rientrano nel campo semantico di tale espressione. Questa è generalmente impiegata per indicare tutte quelle votazioni popolari non elettive su questioni politicamente rilevanti, formulate attraverso un quesito con due o più risposte alternative tra loro. L'analisi della disciplina legislativa degli istituti di partecipazione negli enti locali e lo studio delle disposizioni statutarie e regolamentari previste dai singoli Comuni, nonché le informazioni raccolte da alcuni casi di studio, rappresentano, in questo contesto, l'occasione per indagare le caratteristiche peculiari dell'istituto referendario, la sua effettività ed il suo impatto sulla forma di governo. In particolare, si è verificata positivamente la compatibilità del referendum, classificato dalla prevalente dottrina come istituto di democrazia diretta, con le forme attuali di democrazia rappresentativa. Si è tentato, altresì, un accostamento ai concetti di democrazia partecipativa e deliberativa, evidenziando come manchi del tutto, nel procedimento referendario (che pure è dotato di massima inclusività) un momento di confronto “deliberativo”. Il raffronto tra le esperienze riscontrate nei diversi Comuni ha consentito, inoltre, di ricercare le cause di alcuni aspetti critici (scarsa affluenza, mancata trasformazione del voto in decisioni politiche, aumento del conflitto) e, al contempo, di individuarne possibili soluzioni, tracciate sulla scorta delle migliori pratiche rilevate.