414 resultados para ASPIRACIÓN RESPIRATORIA
Resumo:
Argomento del presente lavoro è l’analisi di dati fMRI (functional Magnetic Resonance Imaging) nell’ambito di uno studio EEG-fMRI su pazienti affetti da malattia di Parkinson idiopatica. L’EEG-fMRI combina due diverse tecniche per lo studio in vivo dell’attività cerebrale: l'elettroencefalografia (EEG) e la risonanza magnetica funzionale. La prima registra l’attività elettrica dei neuroni corticali con ottima risoluzione temporale; la seconda misura indirettamente l’attività neuronale registrando gli effetti metabolici ad essa correlati, con buona risoluzione spaziale. L’acquisizione simultanea e la combinazione dei due tipi di dati permettono di sfruttare i vantaggi di ciascuna tecnica. Scopo dello studio è l’indagine della connettività funzionale cerebrale in condizioni di riposo in pazienti con malattia di Parkinson idiopatica ad uno stadio precoce. In particolare, l’interesse è focalizzato sulle variazioni della connettività con aree motorie primarie e supplementari in seguito alla somministrazione della terapia dopaminergica. Le quattro fasi principali dell’analisi dei dati sono la correzione del rumore fisiologico, il pre-processing usuale dei dati fMRI, l’analisi di connettività “seed-based “ e la combinazione dei dati relativi ad ogni paziente in un’analisi statistica di gruppo. Usando ’elettrocardiogramma misurato contestualmente all’EEG ed una stima dell’attività respiratoria, è stata effettuata la correzione del rumore fisiologico, ottenendo risultati consistenti con la letteratura. L’analisi di connettività fMRI ha mostrato un aumento significativo della connettività dopo la somministrazione della terapia: in particolare, si è riscontrato che le aree cerebrali maggiormente connesse alle aree motorie sono quelle coinvolte nel network sensorimotorio, nel network attentivo e nel default mode network. Questi risultati suggeriscono che la terapia dopaminergica, oltre ad avere un effetto positivo sulle performance motorie durante l’esecuzione del movimento, inizia ad agire anche in condizioni di riposo, migliorando le funzioni attentive ed esecutive, componenti integranti della fase preparatoria del movimento. Nel prossimo futuro questi risultati verranno combinati con quelli ottenuti dall’analisi dei dati EEG.
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NAVA®, dall’inglese Neurally Adjusted Ventilatory Assist, è una tecnica di monitoraggio e di ventilazione e rappresenta una sofisticata innovazione tecnologica in quanto consente un’assistenza ventilatoria costantemente in armonia con le esigenze del paziente, grazie alla rilevazione diretta dell’attività elettrica del diaframma. Da un punto di vista pratico-operativo, NAVA è un modulo integrativo che si inserisce nelle apparecchiature di ventilazione già esistenti integrandone al meglio le funzionalità. A tale modulo è collegato un sondino nasogastrico nella cui parte distale vi sono elettrodi bipolari. Il sondino viene inserito nell’esofago vicino al diaframma e permette l’acquisizione del segnale Edi (Diaphragmatic Electrical Activity), relativo all’attività elettrica del diaframma. L’attività di quest ultimo è strettamente correlata alla dinamica respiratoria del paziente, in quanto il diaframma, contraendosi, determina il flusso d’aria all’interno delle vie aree. Il segnale Edi acquisito viene usato per interfacciarsi con il ventilatore e grazie speciali algoritmi, il segnale guida il ventilatore permettendo un’assistenza ventilatoria proporzionale e sincrona agli sforzi respiratori del paziente. NAVA è tra le nuove apparecchiature sanitarie ed elettromedicali che la Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha recentemente donato al Centro Grandi Ustionati dell’Ospedale Bufalini di Cesena per un valore complessivo di oltre 120.000 euro. NAVA e gli altri strumenti donati sono apparecchiature di ultima generazione destinate a migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti più critici, con ustioni e ferite alla cute molto gravi, che necessitano di un’assistenza intensiva. In questo elaborato, nel Capitolo 1, viene presentata la Fisiologia dell’apparato respiratorio e a seguire, nel Capitolo 2, viene descritta la Ventilazione meccanica convenzionale, ancora oggi molto utilizzata. Successivamente, nel Capitolo 3 è illustrata la nuova modalità NAVA. Proseguendo, nel Capitolo 4 si apre un confronto tra le principali differenze tra la NAVA e le precedenti modalità di ventilazione. L’elaborato si conclude con la speranza che NAVA, un’innovazione senza precedenti, non sia limitata ad un investimento potenzialmente utile nel presente della terapia intensiva, ma che la ricerca ad essa correlata possa, in un imminente futuro, aprire la strada a nuove tecnologie ancora più efficienti nella salvaguardia dei pazienti in terapia intensiva.
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Il presente studio ha indagato e valutato alcune abilità cognitive del cane: la capacità di discriminare quantità e le capacità di apprendimento mediante imitazione; quest’ultima è poi stata messa in relazione con l’attaccamento nei confronti del proprietario. Per l’esecuzione della prima indagine sono stati messi appunto due test: il primo si è basato esclusivamente sulla presentazione di uno stimolo visivo: diversi quantitativi di cibo, differenti tra loro del 50%, sono stati presentati al cane; la scelta effettuata dai soggetti testati è stata premiata con differenti tipi di rinforzo differenziale o non differenziale. Il secondo test è stato diviso in due parti: sono stati presentati al cane diversi quantitativi di cibo sempre differenti tra loro del 50% ma nella prima parte del test l’input sensoriale per il cane è stato esclusivamente uditivo mentre nella seconda parte è stato sia uditivo che visivo. Ove è stato possibile è stato applicato ai cani un cardiofrequenzimetro al fine di eseguire una valutazione delle variazioni della frequenza cardiaca nel corso del test. Lo scopo è stato quello di valutare se i soggetti testati erano in grado di discriminare la quantità maggiore. La seconda indagine ha analizzato le capacità di apprendimento di 36 soggetti che sono stati suddivisi in cani da lavoro e pet. I soggetti protagonisti dello studio hanno eseguito il Mirror Test per la valutazione dell’apprendimento per imitazione. I soggetti presi in considerazione, sono stati sottoposti a scansione termografica all’inizio ed al termine del test ed è stata rilevata la loro frequenza respiratoria nella fase iniziale e finale del test. In 11 soggetti che hanno eseguito il precedente test è stato possibile eseguire anche il Strange Situation Test per la valutazione dell’attaccamento al proprietario; i test in questione sono stati videoregistrati ed analizzati per mezzo di un software preposto (OBSERVER XT 10).
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Negli ultimi 10 anni i blooms attribuibili alla dinoflagellata bentonica Ostreopsis cf. ovata sono aumentati in termini di frequenza ed intensità lungo le coste del Mediterraneo, avendo ripercussioni negative sulla salute umana e forti impatti sulle comunità marine bentoniche, ciò a seguito della produzione di potenti tossine (composti palitossina-simili) da parte della microalga. Tra i fattori ecologici che innescano o regolano le dinamiche dei bloom tossici le interazioni tra microalghe e batteri sono in misura sempre maggiore oggetto di ricerca. In questo studio è stata analizzata la struttura filogenetica della comunità batterica associata ad O. cf. ovata in colture batch e valutate le dinamiche successionali della stessa in relazione alle differenti fasi di crescita della microalga (oltre che in relazione alle dinamiche di abbondanza virale). Lo studio filogenetico è stato effettuato tramite l’ausilio di metodiche molecolari di sequenziamento di next generation (Ion Torrent). Le abbondanze dei batteri e delle particelle virali sono state determinate tramite microscopia ad epifluorescenza; l’abbondanza cellulare algale è stata stimata tramite metodo Uthermohl. Il contributo della frazione batterica ad elevata attività respiratoria è stato determinato tramite doppia colorazione con coloranti DAPI e CTC. Dai dati emersi si evince che la comunità batterica attraversa due fasi di crescita distinte, una più marcata e concomitante con la fase esponenziale di O. cf. ovata, l'altra quando la microalga è in fase media stazionaria. Per quanto concerne la composizione filogenetica della comunità sono stati rilevati 12 phyla, 17 classi e 150 generi, sebbene i dati ottenuti abbiano rilevato una forte dominanza del phylum Proteobacteria con la classe Alphaproteobacteria, seguita dal phylum Bacteroidetes con la classe Sphingobacteria. Variazioni nella struttura filogenetica della comunità batterica, a livello di generi, tra le diverse fasi di crescita della microalga ha permesso di evidenziare ed ipotizzare particolari interazioni di tipo mutualistico e di tipo competitivo.
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En el presente trabajo nos hemos propuesto comparar dos momentos de la modernización cultural en América Latina, a principios del siglo XX y hacia los años 1960, durante el boom literario. El objetivo comparativo obedece a que es posible observar ciertos mecanismos similares en uno y otro momento. El campo literario español resulta elegido como el espacio de ciertas disputas y debates de la literatura latinoamericana. Las instancias de modernización literarias están acompañadas asimismo de discusiones sobre lo regional o lo universal de la literatura, la ubicación dentro de contextos mayores y la aspiración a pertenecer a una ‘república mundial de las letras’. Pese a todo, este reconocimiento no cierra el punto central de constitución de las literaturas nacionales, es decir, el vínculo de la lengua con un espacio nacional, sino que posibilita nuevas miradas y la formulación de otras problemáticas en el orden de la creación literaria, la comercialización y la distribución de las obras.
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Se presume que la prescripción de medicamentos sin receta médica en las farmacias es una práctica frecuente. El objetivo fue conocer la conducta del personal de las farmacias ante una consulta realizada por estudiantes de medicina entrenados para actuar como pacientes simulados de las siguientes situaciones: 1: Infección respiratoria alta, 2: Diarrea aguda; 3: Disuria, 4: Ulcera genital, 5: Hipertensión arterial, 6: Cefalea aguda, 7: Artralgia de tobillo. Se efectuaron 100 entrevistas y cada una de las situaciones se realizó al menos 12 veces. En solo el 28% de los casos no se indicó tratamiento y las 72 prescripciones fueron realizadas por 38 farmacéuticos y 34 no profesionales. La medicación se consideró inadecuada en 58.3%, iatrogénica en 51.4% y la posología incorrecta en 50%. Los fármacos más indicados fueron antibióticos (23.6%), AINES (20.8%), antidiarreicos (11.8%) y antigripales (9.7%). Las situaciones 7 (100%), 1 (93.3%) y 2 (84.6%) tuvieron la mayor frecuencia de indicación de tratamiento y fue significativa la negativa a medicar en las situaciones 4 (OR, 0.16) y 5 (OR, 0.22) (p<0.05). La prescripción fue incorrecta en el 100% de las situaciones 2 y 4 y iatrogénica en el 100% de las situaciones 2, 4 y 5. En 48 casos se sugirió consulta médica y la situación 5 tuvo 4.27 veces más posibilidades de ser derivada (p= 0.01). Este estudio demuestra que en las farmacias del gran Mendoza es común la venta de medicamentos sin prescripción médica lo que compromete la seguridad y salud de las personas.
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El asma es una entidad clínica caracterizada por la combinación de tres factores: obstrucción de la vía aérea con reversibilidad espontánea y/o farmacológica, hiperrreactividad bronquial e inflamación local. Existen numerosas alternativas farmacológicas para el tratamiento de esta enfermedad. En el presente trabajo se compararon parámetros de evaluación del estado asmático moderado, los episodios de exacerbación de etiología bacteriana y la colonización bucal por hongos en dos grupos de pacientes; 15 tratados con ciclesonida en dosis alta y salbutamol a demanda y 13 con salmeterol fluticasona en dosis fija durante 300 días de tratamiento. Hasta el momento se observó que ambas alternativas terapéuticas son válidas para el control de la enfermedad, ya que a pesar de la presencia en esputo, de bacterias potencialmente capaces de producir exacerbaciones, estas no ocurrieron durante el tiempo del estudio. La colonización por hongos de la cavidad oral se presentó en ambos grupos. Los parámetros de función pulmonar fueron comparables.
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El mejoramiento de la calidad de la atención durante el posaborto busca reducir la morbimortalidad atribuible a los abortos inseguros y prevenir la repitencia de un embarazo no deseado, mediante tecnologías beneficiosas y un abordaje preventivo centrado en la mujer. Este artículo reporta los cambios producidos en la atención posaborto en un hospital público de la Ciudad de Buenos Aires. Se utilizó un diseño cuasiexperimental para evaluar los cambios asociados a la intervención. En ambas fases del estudio se utilizaron las siguientes estrategias de recolección de información: encuestas a mujeres durante su atención posaborto, encuesta autoadministrada al equipo de salud, observación no participante del proceso de atención. Entre los resultados obtenidos merecen destacarse los cambios en el tiempo de espera de las mujeres para ser atendidas y para la realización del procedimiento y en la oferta de consejería y métodos anticonceptivos antes del alta. A pesar de que el equipo de salud mostró una marcada preferencia por la aspiración manual endouterina (AMEU) y reconoció ampliamente sus beneficios, no hubo una adopción generalizada de la técnica luego de la intervención.
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Este folleto se encuentra dirigido al personal clínico con formación académica en anatomía, fisiología y procedimientos del útero y capacitado para practicar procedimientos transvaginales intrauterinos, tales como el legrado uterino instrumental, la aspiración eléctrica, la inserción del DIU, la histeroscopia y la biopsia de endometrio
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Me propongo examinar aquí de qué modo comienzan a reformularse los presupuestos de la llamada "poesía de la experiencia" española en la escritura de los años 90. Aspiración a la legibilidad, riguroso cuidado formal, búsqueda de complicidad con el lector a partir de un poema hecho con trazos de emoción y fragmentos de vida parecen ser los mismos pilares que sustentan toda la poesía experiencial, pero en algunas escrituras de los años 90 como la de Carlos Marzal, por ejemplo, se le imprime un giro más y un cambio de tono. Se trata de poemas reflexivos (y autorreflexivos) que indagan simultáneamente en la intimidad del sujeto poético (el planteo de la intimidad amorosa pero también -y con no menor peso- las problemáticas de corte filosófico existencial) desde los supuestos de lo que podríamos denominar "poesía de pensamiento" y lo hace ostentando una genealogía poética que lo vincula con Jaime Gil de Biedma y Francisco Brines, entre sus principales referentes
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La noción de "habitus"-"historia hecha cuerpo" (Bourdieu)-converge hoy con la de un paradigma tecnocientífico "fáustico" (Sibilia), cuya aspiración sería la maleabilidad ilimitada de la Naturaleza. A este paradigma no son ajenos ciertos avances en la ciencia y la tecnología médicas. Bajo la "mirada clínica objetivante", el cuerpo tiende a verse como un "borrador a rectificar" (Le Breton). Esta mirada nos interpelaría con fuerza creciente desde la "pantalla total" (Baudrillard) de la "cultura de consumo" (Featherstone). No comprenderemos profundamente el auge y la normalización de las cirugías estéticas, sin atender al encuentro entre el dispositivo médico y el mediático, de cuya interrelación dialéctica se constituiría un imaginario con efectos de "violencia simbólica"-literalmente-encarnizados. Considerando sus precios, las cirugías estéticas se nos sugieren como un consumo "distintivo", pero también, dado el riesgo y el dolor que implican, como un "trabajo corporal" (Wäcquant)-una acumulación de "capital físico" (Shilling) cuyas estrategias de reconversión aún están por ser estudiadas. Y esto resulta relevante en un estadio del capitalismo caracterizado por la "instrumentalización de aquello que nos hace humanos" (Boltanski): las emociones-la "bisagra" (Elias) entre lo social y lo biológico, donde se concreta la corporeidad en cuanto modo de "ser-en-el mundo" (Merleau-Ponty)
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Decía Foucault que "el umbral de modernidad biológica de una sociedad se sitúa en el momento en que la especie entra como apuesta del juego en sus propias estrategias políticas". A tres siglos de que Occidente cruzó ese umbral, analizaré algunos ejes de la nueva estrategia hegemónica para anudar las biopolíticas de población y las anatomo-políticas del cuerpo-máquina. Esta estrategia se consolida en la segunda mitad del siglo XX junto a la transformación de las sociedades disciplinarias y de control durante el capitalismo financiero y posfordista. Enlaza tres dispositivos cuyo objeto ya no es el sexo sino el fitness, la salud y las biotecnologías. El nuevo dispositivo sanitario apunta a la normalización y gestión privada de la enfermedad, entendida como mal potencial y endémico, cuyo descuido puede castigarse. El dispositivo biotecnológico, que incluye la genética sin limitarse a ella, altera la forma de intervención sobre los cuerpos. El dispositivo de fitness recoge las exigencias de un cuerpo "adecuado", que "encaje" en el nuevo régimen de aparición-espectáculo; su principal valor es el de exhibición, y opera con eficacia allí donde la aspiración a una movilidad económica, social o cultural se desplaza hacia una búsqueda estética de "redención por la apariencia".
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El desmantelamiento del sistema segregacionista del Apartheid durante la década de 1990 planteó la necesidad de construir una nueva nación basada en una nueva concepción del ser ciudadano. Este hecho implicó, por ende, la conformación de un discurso nacionalista de la nueva Sudáfrica que acompañara tal aspiración de renovación. Este discurso debía incluir un abordaje acerca del traumático pasado reciente; un abordaje acorde con las características de la nueva nación: inclusivo e integrador. Cómo sería posible construir una memoria en la cual los distintos sectores de la sociedad sudafricana se sintieran identificados era un problema de difícil resolución. En este trabajo nos proponemos analizar cómo se evidencia este conflicto en la construcción del nuevo ser sudafricano en la escuela, particularmente en la enseñanza de la historia reciente
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La formación en didáctica y práctica de la Geografía de los profesores en la Universidad Nacional del Sur es concebida como un proceso complejo e inacabado de construcción personal del conocimiento, en el que el ejercicio del análisis reflexivo representa la acción vertebradora. La asignatura Didáctica y Práctica de la Geografía se presenta como un saber en construcción que permite conectar la Geografía como ciencia académica con la Geografía como disciplina en la educación secundaria obligatoria, a través del enlace de los diferentes componentes que se conjugan en el proceso de enseñanza-aprendizaje con el sustento epistemológico, nexo fundamental del proceso. Una de las finalidades formativa de la disciplina es promover mediante acciones concretas un proceso que favorezca un posicionamiento del futuro docente como "autor y protagonista" en la enseñanza de la Geografía, y no como mero aplicador o receptor de diseños y líneas de acciones pensadas por otros actores, muchos de los cuales son ajenos al ámbito del trabajo en el aula. En relación con esta aspiración, a través de diferentes propuestas didácticas se aborda, desde el tratamiento teórico y desde el ejercicio de la práctica, la importancia de diagramar contenidos geográficos para la educación secundaria. De este modo, se intenta construir y fortalecer en el alumno un pensamiento consciente y fundamentado a partir del cual sea posible tomar decisiones para organizar la tarea de enseñanza y aprendizaje
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El desmantelamiento del sistema segregacionista del Apartheid durante la década de 1990 planteó la necesidad de construir una nueva nación basada en una nueva concepción del ser ciudadano. Este hecho implicó, por ende, la conformación de un discurso nacionalista de la nueva Sudáfrica que acompañara tal aspiración de renovación. Este discurso debía incluir un abordaje acerca del traumático pasado reciente; un abordaje acorde con las características de la nueva nación: inclusivo e integrador. Cómo sería posible construir una memoria en la cual los distintos sectores de la sociedad sudafricana se sintieran identificados era un problema de difícil resolución. En este trabajo nos proponemos analizar cómo se evidencia este conflicto en la construcción del nuevo ser sudafricano en la escuela, particularmente en la enseñanza de la historia reciente