947 resultados para Poesia épica
Resumo:
Il presente progetto di ricerca, nato inizialmente con l’obbiettivo d’individuare in che modo e in che misura, i testi teatrali del drammaturgo e comico dell’Arte Giovan Battista Andreini, detto Lelio, figlio d’Isabella e Francesco, anche loro attori e letterati d’alto livello, risentirono dell’influenza del mondo dei coevi teatri in musica, dall’intermedio al balletto, si è progressivamente evoluto, divenendo, ben presto, uno studio sulle modalità compositive sperimentali dell’Andreini, dove, in verità, la dimensione del sonoro e la manipolazione dell’elemento musicale, non furono altro che uno dei vari aspetti di suddetta poetica dell’innovazione. Analizzando dunque, minuziosamente, tutte le pièce andreiniane e contestualizzandole, di volta in volta, nel composito panorama sociale, politico e culturale, della prima metà del XVII secolo, in Italia come in Francia, giacché egli lavorò in entrambi gli stati con una certa regolarità - per questo motivo le ricerche sul campo si sono equamente ripartite tra i due paesi - si è giunti a ricostruire, nel dettaglio, quel tessuto, variegato e multiforme, di legami ed influenze, caratterizzato dalla perpetua pulsione alla sperimentazione, esistente tra l’universo performativo barocco e quello che può considerarsi uno dei più alti esponenti della commedia dell’Arte italiana dell’epoca, ridisegnando così i confini di una carriera interamente votata al Teatro e durata più di mezzo secolo.
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Il seguente elaborato presenta la proposta di traduzione verso l’italiano del libro di poesia per l’infanzia “El lenguaje de las cosas” (2011), dell’autrice cilena María José Ferrada, illustrato da Pep Carrió ed edito dalla casa editrice spagnola El Jinete Azul. “El lenguaje de las cosas” è composto da 24 brevi poesie in versi liberi, ognuna di esse dedicata a un diverso oggetto della casa: attraverso un linguaggio semplice e immediato e originali intrecci di metafore, l’autrice invita i lettori a guardare ciò che li circonda con occhi diversi, regalando loro qualche attimo di dolcezza e strappando sempre un sorriso. Tutti i componimenti sono accompagnati dalle raffinate illustrazioni di Pep Carrió e, pertanto, durante il processo di traduzione è stato necessario prestare particolare attenzione sia al livello del suono e del linguaggio poetico che alla stretta interazione tra parole e immagini. Il lavoro è suddiviso in diverse sezioni: una prima parte di presentazione del libro originale e della sua autrice; la proposta di traduzione con relativo commento alle problematiche traduttive e alle diverse strategie impiegate; le interviste realizzate all’editore Antonio Ventura e alla scrittrice María José Ferrada; e infine una breve analisi del ruolo della poesia nella letteratura per l’infanzia e delle prospettive editoriali della versione italiana del libro, accompagnata dalla rispettiva scheda di presentazione editoriale.
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In questo elaborato, articolato in quattro sezioni principali, propongo la traduzione di poesie per l’infanzia scritte dagli autori brasiliani Sônia Barros, Cecília Meireles, José Paulo Paes e Ruy Proença, con attenzione particolare alla riproduzione delle sonorità originali. Nella prima sezione, presento un excursus riassuntivo della storia della letteratura brasiliana. Al fine di creare dei riferimenti cronologici e culturali per il lettore dell’elaborato, fornisco nozioni sulla nascita e lo sviluppo della letteratura in Brasile dalle origini fino ai giorni nostri, dando informazioni relative ad autori, opere e correnti letterarie e, quando necessario, citando avvenimenti storici particolarmente importanti. Accanto a questa contestualizzazione più generica, i paragrafi presentano approfondimenti sull’evoluzione che la letteratura dedicata all’infanzia ha avuto in Brasile attraverso i secoli. La seconda sezione si concentra sugli autori delle poesie tradotte, ovvero Sônia Barros, Cecília Meireles, José Paulo Paes e Ruy Proença. Per ognuno di essi riporto le notizie biografiche più importanti, le tappe della carriera letteraria, la linea di pensiero e di scrittura che li caratterizza maggiormente e i titoli delle loro opere più famose. Successivamente troviamo la sezione dedicata al lavoro di traduzione. Ognuna delle tredici poesie è presentata a fianco della propria traduzione, così da poter cogliere già a un primo sguardo le peculiarità che caratterizzano l’originale e versione italiana da me proposta. Infine, l’ultima sezione dell’elaborato riguarda il commento della traduzione. In questa parte motivo l’atteggiamento traduttivo tenuto nei confronti dei testi, cosciente delle peculiarità del genere poesia e in particolare di quella rivolta a un pubblico di giovanissimi. In seguito, analizzo dettagliatamente quali sono stati i problemi riscontrati durante il mio lavoro e le strategie che ho adottato per superarli.
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L'obiettivo di questo studio è stato quello di tracciare il percorso e gli elementi che hanno caratterizzato il fenomeno della Canción Protesta, ascrivibile al più ampio movimento della Canción Popular, nel tardo franchismo, partendo dalle origini di tale fenomeno, riconducibili alla nascita della Nova Cançó catalana negli anni Cinquanta. Si ritiene che il ruolo della musica nel contesto relativo al nostro studio, sia una chiave fondamentale per ottenere un nuovo tipo di interpretazione della storia politica, sociale e soprattutto culturale della Spagna. Generalmente quello musicale, non è un ambito al quale viene fatto riferimento quando ci addentriamo nell'analisi di determinati momenti storici, mentre, come abbiamo potuto constatare dal nostro studio, i fenomeni e i movimenti musicali sono di grande aiuto per comprendere l'evoluzione degli eventi e della storia di un Paese.
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ABSTRACT: INTRODUCTION: Iron deficiency is the most common cause of anaemia worldwide. Pica, the ingestion of substances that are inappropriate for consumption, is associated with iron deficiency and may be under-diagnosed. CASE PRESENTATION: A 34-year-old woman presented with iron deficiency anaemia refractory to treatment for more than a decade. The clinical presentation, endoscopic findings and laboratory investigations were consistent with pica. Subsequent geophysical analysis confirmed that the ingested material was kaolin, a negatively charged silicate. CONCLUSION: Prolonged unexplained iron deficiency anaemia should prompt clinicians to remember and inquire about pica. In our patient, this would have averted numerous unnecessary investigations and prevented a decade-long suffering.
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Pregnant African American women are at higher risk of having a preterm delivery and/or a low birthweight infant. Many factors are associated with adverse pregnancy outcomes but a food habit that deserves further study in the causal process is pica, a craving for, and ingestion of, nonnutritive substances such as laundry starch, clay, dirt, or ice. This food habit is more common in the African American population but has not been adequately studied in relation to preterm and/or low birth weight infants.^ Mothers (n = 281) with infants less than one year of age who participated in the Special Supplementary Food Program for Women, Infants, and Children (WIC) at clinics in Houston and Prairie View, Texas were interviewed regarding pica practices during pregnancy, dietary practices, and some demographic indices. Hospital records were abstracted for health information on the mothers and infants, including birthweight and gestational age at birth of the infant.^ The subjects were 88.6% African American, 6.8% Hispanic, and 4.6% Caucasian. Overall prevalence of pica was 76.5%. Pica prevalence by substance(s) was as follows: ice 53.7%; ice and freezer frost 14.6%; other substances such as baking soda, baking powder, cornstarch, laundry starch, and clay or dirt 8.2%; and 23.5% reported no pica. The women who reported ice/freezer frost pica had a higher percentage of illegal drug use and alcohol use during pregnancy. The women who reported other pica substances had the lowest mean educational level, highest gravidity, and a higher percentage smoked during pregnancy.^ There were no significant differences in nutrient intakes measured by the mean 24-hour dietary recalls between women who reported ice pica (n = 103) and women who denied pica (n = 50). The women who reported ice/freezer frost pica or other pica substances had more food cravings and food dislikes during pregnancy than those who reported ice pica or no pica.^ There were no differences in mean birthweight or mean gestational age at birth of infants born to mothers from the three pica groups and the no pica group but regression analyses revealed a possible relationship between pica, low maternal hemoglobin at delivery, and preterm birth. ^