365 resultados para Indicativo
Resumo:
Quesiti di esame per i corsi di Fisica Generale. I compiti di esame contengono quesiti sorteggiati da questa lista, nell'ultima versione disponibile sul Web 15 giorni prima della data di esame. I punteggi riportati a fianco dei quesiti/esercizi sono calcolati dinamicamente sulla base dei precedenti risultati nelle prove di esame, in modo da rendere il secondo terzile della distribuzione dei voti sul singolo esercizio pari a 3/3. In altre parole il punteggio assegnato al singolo quesito/esercizio è tale da assicurare che un terzo degli studenti che hanno affrontato l'esercizio ottenga la massima valutazione. Il punteggio degli esercizi riportato sul file è indicativo. Esso si modifica dinamicamente a ogni esame, in modo che a ogni esame diviene una valutazione più precisa della difficoltà dell'esercizio (all'aumentare della statistica sperimentale l'errore di misura diminuisce).
Resumo:
La tesi di dottorato ivi presentata si pone come obbiettivo la ricostruzione come questo sapere scientifico (la scoperta del cambiamento climatico antropico sostanziata dalla comunità scientifica di 190 paesi) ha influenzato la ricerca, la politica e il discorso pubblico nel nostro paese, l'italia. Il titolo è indicativo quando riassuntivo: Il cambiamento climatico in Italia. Istituzioni scientifiche, politica e discorso pubblico (1988-2012). Esso definisce in maniera puntuale i temi che si tratteranno: una genealogia di fenomeni storici, politici, culturali nati in nuce alla scoperta di questo cambiamento che influenzerà in maniera determinante il modo in cui viviamo, l'ambiente intorno a noi, i modelli di sviluppo, la sicurezza del nostro abitare, la forma delle nostre città. In ogni paese questa complessa scoperta ha avuto impatti differenti, un portato differente sulla ricerca e sullo sviluppo economico. Quello che in queste pagine si tenta di analizzare è come l'Italia ha assimilato il discorso del cambiamento climatico , in continua evoluzione date le sue infinite ramificazioni, e come ha reagito a livello politico e di ricerca.
Resumo:
Partendo dal campione di AGN presente nella survey di XMM-COSMOS, abbiamo cercato la sua controparte ottica nel database DR10 della Sloan Digital Sky Survey (SDSS), ed il match ha portato ad una selezione di 200 oggetti, tra cui stelle, galassie e quasar. A partire da questo campione, abbiamo selezionato tutti gli oggetti con un redshift z<0.86 per limitare l’analisi agli AGN di tipo 2, quindi siamo giunti alla selezione finale di un campione di 30 sorgenti. L’analisi spettrale è stata fatta tramite il task SPECFIT, presente in IRAF. Abbiamo creato due tipi di modelli: nel primo abbiamo considerato un’unica componente per ogni riga di emissione, nel secondo invece è stata introdotta un’ulteriore com- ponente limitando la FWHM della prima ad un valore inferiore a 500 km\s. Le righe di emissione di cui abbiamo creato un modello sono le seguenti: Hβ, [NII]λλ 6548,6581, Hα, [SII]λλ 6716,6731 e [OIII]λλ 4959,5007. Nei modelli costruiti abbiamo tenuto conto della fisica atomica per quel che riguarda i rapporti dei flussi teorici dei doppietti dell’azoto e dell’ossigeno, fissandoli a 1:3 per entrambi; nel caso del modello ad una componente abbiamo fissato le FWHM delle righe di emissione; mentre nel caso a due componenti abbiamo fissato le FWHM delle componenti strette e larghe, separatamente. Tenendo conto del chi-quadro ottenuto da ogni fit e dei residui, è stato possibile scegliere tra i due modelli per ogni sorgente. Considerato che la nostra attenzione è focalizzata sulla cinematica dell’ossigeno, abbiamo preso in considerazione solo le sorgenti i cui spettri mostravano la riga suddetta, cioè 25 oggetti. Su questa riga è stata fatta un’analisi non parametrica in modo da utilizzare il metodo proposto da Harrison et al. (2014) per caratterizzare il profilo di riga. Sono state determinate quantità utili come il 2 e il 98 percentili, corrispondenti alle velocità massime proiettate del flusso di materia, e l’ampiezza di riga contenente l’80% dell’emissione. Per indagare sull’eventuale ruolo che ha l’AGN nel guidare questi flussi di materia verso l’esterno, abbiamo calcolato la massa del gas ionizzato presente nel flusso e il tasso di energia cinetica, tenendo conto solo delle componenti larghe della riga di [OIII] λ5007. Per la caratterizzazione energetica abbiamo considerato l’approccio di Cano-Diaz et al (2012) e di Heckman (1990) in modo da poter ottenere un limite inferiore e superiore della potenza cinetica, adottando una media geometrica tra questi due come valore indicativo dell’energetica coinvolta. Confrontando la potenza del flusso di gas con la luminosità bolometrica dell’AGN, si è trovato che l’energia cinetica del flusso di gas è circa lo 0.3-30% della luminosità dell’AGN, consistente con i modelli che considerano l’AGN come principale responsabile nel guidare questi flussi di gas.
Resumo:
Per lo sviluppo di un modello realistico di formazione ed evoluzione delle galassie è necessario un confronto sistematico con le osservazioni in modo da verificare che i dati vengano ben riprodotti.
Lo scopo che si prefigge questo lavoro di Tesi è un confronto tra le caratteristiche delle galassie presenti nei cataloghi simulati (mock), costruiti sulla base di alcuni modelli, e quelle evinte dai dati osservativi di campioni di galassie (surveys) con l'obbiettivo di far luce su quali siano le maggiori discrepanze e quindi sulla direzione in cui i modelli andrebbero perfezionati.
Per far questo, si è scelto di far uso della funzione di massa stellare delle galassie (MF), in quanto strumento statistico più indicativo di una popolazione di galassie, considerando sia la totalità delle galassie, sia separatamente le star-forming e le quiescenti.
Questo lavoro di Tesi attua un confronto tra le MF a 0
Resumo:
Il lavoro svolto nella zona di Vareš, in particolare nella zona del lago di Veovača ha investigato diverse matrici ambientali (sedimenti, suoli, acque) per valutare le loro caratteristiche e la loro qualità. Nella zona è stata presente in passato attività estrattiva e di lavorazione dei minerali estratti, da qui la necessità di questo studio esplorativo. Il lavoro svolto si divide in tre fasi: campionamento, svolto in quattro giorni passati in campagna; analisi dei campioni raccolti e interpretazione dei risultati. Sono state campionate acque e sedimenti in punti interni al lago, altri in corrispondenza delle sue sponde e punti lungo la diga. Sul materiale solido sono state svolte analisi di spettrometria di fluorescenza a raggi X, mentre sulle acque sono state applicate tecniche di spettrometria di assorbimento atomico (AAS), spettrometria di emissione al plasma induttivamente accoppiato (ICP-AES) e cromatografia ionica oltre che a misure di parametri chimico-fisici in campo. Sono stati poi valutati i risultati, attraverso il confronto con banche dati di riferimento ed elaborazioni statistiche e grafiche. Si tratta di uno studio preliminare effettuato su un piccolo numero di campioni e perciò solo indicativo e non in grado di fornire risposte definitive sulla condizione ambientale dell'area. Tuttavia queste prime informazioni consentono di delineare un quadro nel quale future indagini potranno approfondire aspetti e problemi critici per la qualità ambientale.
Resumo:
Studio di fattibilità di un sistema di cogenerazione termico ed elettrico stand-alone sfruttando il fenomeno dell'effetto Seebeck. In particolare è stata esaminata la sezione di produzione di potenza elettrica. Nella prima parte è trattata l'analisi della tecnologia riguardante i moduli TEG esplicitandone ogni aspetto caratteristico ed è stato inserito un riepilogo delle maggiori sperimentazioni in questo ambito. Nella seconda parte è affrontata la fase di studio preliminare. Sulla base dei dati di progetto ci si è soffermati sui vincoli dimensionali dei componenti direttamente interessati da scambi termodinamici. Nella terza parte è descritta la struttura del prototipo ed è mostrata una analisi economica preliminare di carattere indicativo. I risultati ottenuti mostrano il campo di applicabilità al quale questa soluzione tecnologica deve riferirsi per risultare conveniente.
Resumo:
La necesidad de estudiar la presencia de metales pesados en el suelo radica en su impacto como indicador de contaminación ambiental. Se determinó la presencia de Cu, Zn, Pb y Cd en suelos donde se distribuyen especies vegetales en un corredor ecológico. Entre los municipios de Soledad de Graciano Sánchez y San Luis Potosí (México) fueron establecidos 30 puntos distribuidos en cinco prácticas dominantes de usos de suelo: agropecuario, residencial rural, comercio y servicios, residencial urbano y minero. Los muestreos se realizaron en cuatro épocas durante 2009 y 2010 (verano, otoño, invierno y primavera). Se encontró un efecto significativo del uso del suelo en cuanto a los niveles de Cu (p = 0,000), Pb (p = 0,043) y Cd (p = 0,010). En el caso del Zn, el uso del suelo (p = 0,000) y la estación (p = 0,059) fueron significativos. El uso del suelo minero mostró las mayores concentraciones de metales y el agrícola las menores. Los niveles de los cuatro metales se encuentran en el rango marcado como alto por la EPA y por otras fuentes técnicas. En el caso de Pb y Cd no rebasan los estándares NOM-147- SEMARNAT-SSA1. Estos resultados reflejan el potencial indicativo del uso del suelo en la evaluación de la calidad ambiental, sin embargo, se requiere continuar con un monitoreo de metales pesados en la zona.
Resumo:
La presencia de arsénico (As) en suelos permite su migración hacia cultivos como el garbanzo (Cicer arietinum L.). En este trabajo se comparan contenidos de As en tres suelos de dos estados de la República Mexicana, y su acumulación en C. arietinum L. Los suelos resultaron moderadamente alcalinos, no salinos, reductores intermedios y con potenciales zeta (pZ) que indican suspensiones coloidales moderadamente estables. Con moderados contenidos de humedad y texturas franco- arcillosas, densidad aparente, capacidad de campo, agregados estables y capacidad de intercambio catiónico, significativamente diferentes y semejantes en velocidad de infiltración y espesor del horizonte A. En materia orgánica, carbono y nitrógeno son significativamente diferentes y con bajos contenidos. Existen diferencias importantes entre semillas de C. arietinum L. certificadas o no en su capacidad de germinación y desarrollo de raíces. El efecto genotóxico del As en raíces de C. arietinum L. se apreció por inducción de micronúcleos, reducción de 2,8 veces la división celular de muestras tratadas con agua con As, respecto de muestras control. Se apreció incremento de As de 9,5 veces en plántulas germinadas en suelo de El Salitre, que en suelo de Bella Vista, indicativo de migración del As. La suma de efectos de concentración de As en suelos y agua se incrementa 15,3 veces. Entre suelos de Bella Vista y Querétaro la correlación fue 2,9 veces mayor. En controles positivos los IBAs resultan 3 veces mayores que en las pruebas experimentales.
Resumo:
En este trabajo analizamos diferentes usos variables observados en las producciones de las comunidades boliviana y santiagueña en nuestro país. En esta oportunidad trabajaremos sobre dos usos variables en los cuales se halla involucrado el pretérito perfecto simple. Dichos usos son: i) La alternancia del pretérito perfecto simple y el pretérito perfecto compuesto del modo indicativo; ii) La alternancia del pretérito perfecto simple y el pretérito pluscuamperfecto. En ambos casos las emisiones analizadas corresponden a textos producidos por sujetos en contacto con la lengua quechua, en sus variedades boliviana y santiagueña. Nos interesa analizar la incidencia del contacto lingüístico en la variación hallada y su participación en la conformación de tales variedades. Con este análisis pretendemos contribuir a la construcción de una didáctica basada en la reflexión sobre el lenguaje en uso en contextos de heterogeneidad lingüística y cultural
Resumo:
Dos problemas motivaron la elaboración de este trabajo. Por un lado, en la tradición escolar argentina, el problema géneros discursivos fue abordado en ocasiones desde actividades que apuntaban a la clasificación y, olvidando las dimensiones sociales que dialogan con los aspectos verbales. Una segunda motivación radica en la constatación de que los fenómenos de variación lingüística emergen constantemente en las prácticas de los estudiantes como hablantes del español y que, frente a ellos, el docente debe posicionarse al momento de evaluar su desempeño en las prácticas escritas u orales dentro del aula. Se examinará un conjunto de producciones escritas de estudiantes del nivel secundario en las cuales aparecen tensiones entre el género discursivo y la variación lingüística. Se abordará el análisis de variación en formas del subjuntivo y el indicativo por un lado, y el uso de formas verbales de segunda persona por otra parte. Vistos desde la perspectiva de la Etnopragmática, estos usos alternantes dan cuenta de diferentes visiones de mundo y evaluaciones del mismo en términos socio-funcionales y cognitivos. Es por eso que a partir de estos casos se plantearán las posibles estrategias discursivas que los estudiantes estarían desplegando frente a las consignas de escritura
Resumo:
Dos problemas motivaron la elaboración de este trabajo. Por un lado, en la tradición escolar argentina, el problema géneros discursivos fue abordado en ocasiones desde actividades que apuntaban a la clasificación y, olvidando las dimensiones sociales que dialogan con los aspectos verbales. Una segunda motivación radica en la constatación de que los fenómenos de variación lingüística emergen constantemente en las prácticas de los estudiantes como hablantes del español y que, frente a ellos, el docente debe posicionarse al momento de evaluar su desempeño en las prácticas escritas u orales dentro del aula. Se examinará un conjunto de producciones escritas de estudiantes del nivel secundario en las cuales aparecen tensiones entre el género discursivo y la variación lingüística. Se abordará el análisis de variación en formas del subjuntivo y el indicativo por un lado, y el uso de formas verbales de segunda persona por otra parte. Vistos desde la perspectiva de la Etnopragmática, estos usos alternantes dan cuenta de diferentes visiones de mundo y evaluaciones del mismo en términos socio-funcionales y cognitivos. Es por eso que a partir de estos casos se plantearán las posibles estrategias discursivas que los estudiantes estarían desplegando frente a las consignas de escritura
Resumo:
En este trabajo analizamos diferentes usos variables observados en las producciones de las comunidades boliviana y santiagueña en nuestro país. En esta oportunidad trabajaremos sobre dos usos variables en los cuales se halla involucrado el pretérito perfecto simple. Dichos usos son: i) La alternancia del pretérito perfecto simple y el pretérito perfecto compuesto del modo indicativo; ii) La alternancia del pretérito perfecto simple y el pretérito pluscuamperfecto. En ambos casos las emisiones analizadas corresponden a textos producidos por sujetos en contacto con la lengua quechua, en sus variedades boliviana y santiagueña. Nos interesa analizar la incidencia del contacto lingüístico en la variación hallada y su participación en la conformación de tales variedades. Con este análisis pretendemos contribuir a la construcción de una didáctica basada en la reflexión sobre el lenguaje en uso en contextos de heterogeneidad lingüística y cultural
Resumo:
Dos problemas motivaron la elaboración de este trabajo. Por un lado, en la tradición escolar argentina, el problema géneros discursivos fue abordado en ocasiones desde actividades que apuntaban a la clasificación y, olvidando las dimensiones sociales que dialogan con los aspectos verbales. Una segunda motivación radica en la constatación de que los fenómenos de variación lingüística emergen constantemente en las prácticas de los estudiantes como hablantes del español y que, frente a ellos, el docente debe posicionarse al momento de evaluar su desempeño en las prácticas escritas u orales dentro del aula. Se examinará un conjunto de producciones escritas de estudiantes del nivel secundario en las cuales aparecen tensiones entre el género discursivo y la variación lingüística. Se abordará el análisis de variación en formas del subjuntivo y el indicativo por un lado, y el uso de formas verbales de segunda persona por otra parte. Vistos desde la perspectiva de la Etnopragmática, estos usos alternantes dan cuenta de diferentes visiones de mundo y evaluaciones del mismo en términos socio-funcionales y cognitivos. Es por eso que a partir de estos casos se plantearán las posibles estrategias discursivas que los estudiantes estarían desplegando frente a las consignas de escritura
Resumo:
En este trabajo analizamos diferentes usos variables observados en las producciones de las comunidades boliviana y santiagueña en nuestro país. En esta oportunidad trabajaremos sobre dos usos variables en los cuales se halla involucrado el pretérito perfecto simple. Dichos usos son: i) La alternancia del pretérito perfecto simple y el pretérito perfecto compuesto del modo indicativo; ii) La alternancia del pretérito perfecto simple y el pretérito pluscuamperfecto. En ambos casos las emisiones analizadas corresponden a textos producidos por sujetos en contacto con la lengua quechua, en sus variedades boliviana y santiagueña. Nos interesa analizar la incidencia del contacto lingüístico en la variación hallada y su participación en la conformación de tales variedades. Con este análisis pretendemos contribuir a la construcción de una didáctica basada en la reflexión sobre el lenguaje en uso en contextos de heterogeneidad lingüística y cultural
Resumo:
O presente estudo pretende articular conhecimentos entre a Terapia da Fala e a Linguística, através de uma investigação observacional. Tendo por componente empírica uma amostra constituída por 150 crianças em idade escolar (dos 5 anos e 7 meses aos 10 anos), sem dificuldades no desenvolvimento da linguagem e que frequentam escolas públicas do concelho do Funchal da ilha da Madeira, selecionadas de acordo com a localização, número total de alunos e ranking, procura-se avaliar o seu desempenho linguístico, através da aplicação da Grelha de Avaliação da Linguagem, nível escolar (GOL-E). Os resultados da análise quantitativa mostram que o desenvolvimento da linguagem das crianças madeirenses não se distancia dos valores percentuais observados em crianças continentais, nos vários domínios considerados na GOL-E - semântico, morfossintático e fonológico. Do ponto de vista qualitativo, constata-se o uso significativo de variantes linguísticas não padrão em português (verbo ir na 3ª pessoa do singular no presente do indicativo, assim como o uso do clítico se). Relativamente aos fatores que poderão influenciar o desenvolvimento da linguagem, podemos observar que a idade da criança, as habilitações literárias dos pais e o número de membros do agregado familiar são os mais importantes na variação do desenvolvimento da linguagem. Já no que concerne às variáveis não ordinais, nota-se significância estatística da influência do tipo de família, naturalidade do Professor e localização da escola.