996 resultados para Fira de Juliol (1895. Valencia)
Resumo:
Il presente studio è stato progettato e articolato includendo tre approcci disciplinari sviluppati parallelamente al fine di ottenere dati etologici, endocrinologici, e respiratori riguardo cinque esemplari di trichecho del pacifico (Odobenus rosmarus) ospitati presso l’Oceanografic di Valencia. Il periodo di campionamento si è sviluppato in un lasso di tempo di 12 settimane durante le quali sono stati raccolti dati riguardo i tre ambiti di studio. La raccolta di dati etologici è stata effettuata per mezzo di supporto video il quale ha permesso di generare un totale di 72 ore di filmato. Attraverso l’analisi del materiale multimediale è stato possibile elaborare un catalogo comportamentale con annesso un catalogo video atto alla semplificazione di riconoscimento dei vari moduli comportamentali; la revisione della documentazione video è stata effettuata mediante il software Noldus “Observer 5.0” che si è resa necessaria per la quantificazione dei singoli comportamenti osservati durante il periodo di studio. Succesivamente i dati ottenuti sono stati sottoposti ad analisi statistica al fine di poter valutare le differenze e le analogie comportamentali dei due soggetti principali nell’arco della singola giornata e durante le dodici settimane di analisi. In concomitanza col campionamento video, si è proceduto ialla raccolta dei dati relativi ai pattern respiratori al fine di valutare la durata delle apnee in ambiente controllato. In seguito è stato effettuato un approccio endocrinologico al fine di valutare la possibilità di rilevare e quantificare glucorticoidi quali cortisolo, testosterone e progesterone presenti nei campioni. Si è ricorso alla raccolta di materiale salivare in alternativa al campionamento ematico in modo da stabilire l’effettiva efficacia del metodo. I campioni sono stati poi processati mediante RIA e i livelli ormonali ottenuti sono stati utilizzati per effettuare una comparazione con il manifestarsi dei moduli comportamentali osservati è analizzarne le correlazioni presenti e osservarne gli effetti sull’espressione etologica.
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Scopo del presente lavoro di ricerca è quello di comparare due contesti metropolitani, valenciano e bolognese, sulle pratiche di accompagnamento al lavoro rivolte a fasce svantaggiate, in particolare persone con problemi di dipendenza da sostanze psicotrope. L’indagine propone un confronto su alcune tematiche trasversali (tipologia di azioni messe in campo, organizzazione territoriale e governance, profilo degli utenti, inserimento sociale, coinvolgimento del mondo produttivo) e pone in evidenza gli elementi che ci consentono di individuare e segnalare sia delle buone pratiche trasferibili sia delle linee progettuali, partendo dunque dal presupposto che capacitare una persona significa innanzitutto offrirle congrue opportunità di scelta, nel senso seniano e come spiegato dalla stessa Nussbaum, ma soprattutto accompagnarla e sostenerla nel percorso di inserimento lavorativo e, in parallelo, sociale. Il bisogno raccolto è quello di un sostegno, motivazionale e orientativo, che segua un approccio socio educativo capace di fornire, alla persona, una risposta integrata, di unicità, capace dunque di agire sull’autonomia, sull’autostima, sull’elaborazione delle proprie esperienze di vita e lavorative, nonché su elementi anche di contesto quali la casa, le reti amicali e familiari, spesso compromesse. L’elemento distintivo che consente di agire in questa direzione è il lavoro di collaborazione tra i diversi servizi e la co-progettazione del percorso con l’utente stesso. Il tema degli inserimenti lavorativi è un argomento molto complesso che chiama in causa diversi aspetti: i mutamenti sociali e le trasformazioni del lavoro; l’emergere di nuove fasce deboli e il rischio di aggravamento delle condizioni di esclusione per le fasce deboli “tradizionali”; l’importanza del lavoro per la costruzione di percorsi identitari e di riconoscimento; l’impatto delle politiche attive sulle fasce svantaggiate e i concetti di capitazione e attivazione; il ruolo del capitale sociale e l’emergere di nuovi welfare; la rete degli attori coinvolti dal processo di inserimento e il tema della governace territoriale.
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Per prevedere i campi di dose attorno a dispositivi radiologici, vengono sviluppati e validati, per mezzo di misure sperimentali, modelli Monte Carlo (utilizzando MCNP5). Lo scopo di questo lavoro è quello di valutare le dosi ricevute da persone che operano all'interno della sala di raggi X, mentre il tubo è in funzione. Il tubo utilizzato è un DI-1000/0.6-1.3 della azienda svizzera COMET AG. Per prima cosa si è ottenuto lo spettro di emissione dei raggi X con la Tally F5 simulando l'interazione di un fascio di elettroni contro un anodo di tungsteno. Successivamente, con una F4MESH, si è ricavato il flusso di fotoni in ogni cella della mesh tridimensionale definita sulla sala; la conversione a dose equivalente è ottenuta per mezzo di fattori di conversione estratti dal NIST. I risultati della Tally FMESH vengono confrontati con i valori di dose misurati con una camera di ionizzazione Radcal 1800 cc. I risultati sono ottenuti per le seguenti condizioni operative: 40 kVp, 100 mA, 200 mAs, fuoco fine e filtro in alluminio di spessore 0,8 mm. Confrontando con le misure sperimentali si osserva che tali valori differiscono da quelli simulati di circa un 10%. Possiamo quindi prevedere con buona approssimazione la distribuzione di dose mentre il tubo è in funzione. In questo modo è possibile ridurre al minimo la dose ricevuta dall'operatore.
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Nettie Honeyball and Florence Dixie founded the British Ladies Football Club (BLFC) in 1894 with the aim to provide football-playing opportunities for girls and young women, but also as a means of making money. Theirs, in effect, was an attempt to create a professional football league for women. Public interest in 'the lady footballers' was enormous, at least in its early stages, and generated considerable attention from the press. Overall, press coverage of the BLFC was negative (football is a man's sport; football is a working-class sport; women are physically incapable of playing the game; women shouldn't appear publicly in bifurcated garments, etc.), with only a few notable exceptions. Did the stance adopted depend on the political leaning of the newspaper? Or were the reporters simply reflecting the social and economic realities of their time, struggling to 'explain' a marginal group - women athletes, or more specifically, middle-class women football players - engaging in a working-class male game? This article examines the press coverage of the BLFC. The double standard evident in the newspaper coverage was, on the surface, as one might expect: if a woman played well, she was a freak, possibly a man in disguise; if she didn't play well, it proved that women shouldn't play football. But on closer examination, the double standard was actually rather nuanced: if she played well and looked the part of a woman, she could be subject to praise; yet if she played well and didn't conform to the standard of feminine beauty, she faced ridicule, and her gender called into question.
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Enth. außerdem: Meyer, Frau Martin: Prolog zur Feier des 200jährigen Bestehens der israelitischen Gemeinde zu Rendsburg und der vor 50 Jahren erfolgten Einweihung des neuerbauten Gotteshauses Rendsburg 1895
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Ignacy Koschembahr-Łyskowski: a professor at the University of Fribourg (1895-1900) Ignacy Koschembahr-Łyskowski (1864-1945) was a Polish legal scholar researching into Roman and Private laws; one of the drafters of Polish unified Private Law in the Interwar era. After having obtained his PhD in Berlin in 1888 and postdoctoral degree in Breslau in 1894, he moved to Fribourg (Switzerland), where he stayed 5 years (1895-1900) as a professor for Roman law. Koschembahr-Łyskowski wrote there his fundamental works on the methodology of Roman law (1898) and its usefulness for modernity, as well as about the codification of Swiss Private Law (1899), demonstrating the usefulness of the Roman law experience for modern legislation. An overview of his works shows a surprising topicality of his ideas. The survey concentrates on his teaching in Fribourg as well as his writings, and is based on many newly discovered documents from the local archives, that have never been published before.
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von Leon Kellner