952 resultados para Digitale Revolution


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La tecnica olografica venne introdotta nel 1948 da Denis Gabor. Creò la parola holography combinando tra loro le parole greche holos, che vuol dire tutto, e graphein, che invece vuol dire scrivere. Con il termine olografia si intende le registrazione e la ricostruzione dell'ampiezza e della fase di un'onda. La prima si ricava dalle informazioni contenute nell'intensità delle frange luminose che costituiscono l'immagine di diffrazione, mentre la seconda si ottiene dalla distanza delle stesse. L'immagine di diffrazione non è altro che il prodotto dell'interferenza tra l'onda oggetto e l'onda di riferimento, che viene registrato solitamente su una lastra olografica o una pellicola, che si presenta come un susseguirsi di frange chiare e scure molto sottili, tanto da non essere visibili a occhio nudo a causa delle alte frequenze spaziali. Questa immagine riproduce l'oggetto se illuminato con un fascio luminoso simile all'onda di riferimento. Negli anni a seguire si sviluppò molto velocemente la tecnologia alla base dei computer che permise di trasferire sia il processo di registrazione che quello di ricostruzione su tali dispositivi. Un passo avanti venne fatto con l’introduzione dei Charged Coupled Devices (CCD) nella registrazione diretta di ologrammi, ad opera di Schnars e Juptner, con i quali venne eliminato definitivamente ogni tipo di passaggio fotografico intermedio. L'intero procedimento numerico di registrazione e ricostruzione venne riconosciuto in seguito come Olografia Digitale, e i suoi vantaggi rispetto all'olografia ottica erano ben chiari e ne permisero un largo impiego: dall'interferometria alla shearografia alla fotografia speckle. Questa tesi ha l'obiettivo di mostrare un'applicazione dell'olografia ottica e di infine tentare un primo approccio all'olografia digitale per mezzo di acquisizioni di figure di diffrazione attraverso un CCD e di simulazioni di generazione e ricostruzione di ologrammi su dispositivi elettronici.

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Questo lavoro di ricerca studia il mercato digitale delle Start-Up italiane, valutando i passi del management nei vari cicli di vita aziendale. Dopo uno studio teorico sull'ecosistema italiano startup e il cambiamento dell'approccio scelto dal manager all'interno dell'azienda per arrivare al successo, è stato fatto un studio empirico con questionari e interviste. L'intento è capire in un team aziendale quali sono le figure da seguire e con che importanza. Quanto è fondamentale la figura di colui che organizza, media e detiene la responsabilità del lavoro finito nei tempi prestabiliti?

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In the early decades of the twentieth century, as Japanese society became engulfed in war and increasing nationalism, the majority of Buddhist leaders and institutions capitulated to the status quo. One notable exception to this trend, however, was the Shinkō Bukkyō Seinen Dōmei (Youth League for Revitalizing Buddhism), founded on 5 April 1931. Led by Nichiren Buddhist layman Seno’o Girō and made up of young social activists who were critical of capitalism, internationalist in outlook, and committed to a pan-sectarian and humanist form of Buddhism that would work for social justice and world peace, the league’s motto was “carry the Buddha on your backs and go out into the streets and villages.” This article analyzes the views of the Youth League for Revitalizing Buddhism as found in the religious writings of Seno’o Girō to situate the movement in its social and philosophical context, and to raise the question of the prospects of “radical Buddhism” in twenty-first century Japan and elsewhere.

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Neuroeconomics is a rapidly growing new research discipline aimed at describing the neural substrate of decision-making using incentivized decisions introduced in experimental economics. The novel combination of economic decision theory and neuroscience has the potential to better examine the interactions of social, psychological and neural factors with regard to motivational forces that may underlie psychiatric problems. Game theory will provide psychiatry with computationally principled measures of cognitive dysfunction. Given the relatively high heritability of these measures, they may contribute to improving phenotypic definitions of psychiatric conditions. The game-theoretical concepts of optimal behavior will allow description of psychopathology as deviation from optimal functioning. Neuroeconomists have successfully used normative or near-normative models to interpret the function of neurotransmitters; these models have the potential to significantly improve neurotransmitter theories of psychiatric disorders. This paper will review recent evidence from neuroeconomics and psychiatry in support of applying economic concepts such as risk/uncertainty preference, time preference and social preference to psychiatric research to improve diagnostic classification, prevention and therapy.