959 resultados para Carreras i Artau, Joaquim, 1894-1968
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La tesi è una ricerca di storia politica che affianca due diverse “storie” di centro-sinistra, quella nazionale e quella che vide protagonista la Democrazia Cristiana del Trentino. Lo studio analizza i fatti attraverso il filtro delle DC come se quello trentino e quello nazionale fossero due partiti, per poi tentare di capire ciò che accadeva alla loro sinistra alla ricerca dei diversi pesi e dei differenti equilibri che al centro e alla periferia si manifestavano nei rapporti con il PSI e con il PCI, e per osservare le reazioni della Chiesa così da valutare se le gerarchie romane e quelle trentine interagirono in modo differente sugli sviluppi delle rispettive esperienze politiche di quegli anni. Il testo è organizzato in quattro capitoli. Il primo e il secondo (speculari e dedicati allo stesso lustro: 1955-1960) rappresentano un confronto tra i differenti iter d’avvicinamento al centro-sinistra che la politica nazionale e quella trentina sperimentarono nella seconda metà degli anni Cinquanta. Nel terzo capitolo (1960-1964) e nel quarto (1964-1968) le vicende nazionali e quelle locali sono invece raccontate in modo intrecciato, ripercorrendo le diverse fasi dell’alleanza tra Democrazia Cristiana e Partito Socialista, e nel contempo dando conto della trasformazione del Trentino da una realtà di tipo agricolo ad una di tipo industriale, del passaggio da una comunità di tipo cattolico tradizionale ad una che si accinge a vivere in un contesto secolarizzato, e da una società che si autopercepisce come periferica ad una che ospita una delle contestazioni studentesche più peculiari, incisive e note d’Italia.
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La ricerca affronta il rapporto tra il Partito comunista italiano e le organizzazioni della sinistra extraparlamentare nate nel biennio 1968-1969. Sulla base di documentazione d’archivio e fonti a stampa, vengono ricostruite ed analizzate le relazioni tra questi due soggetti nel periodo compreso tra la fine degli anni Sessanta e la metà del decennio successivo, quando i principali gruppi politici della sinistra extraparlamentare si dotarono di una struttura organizzativa più stabile che segnava una discontinuità con l’esperienza precedente. Nel corso della prima metà degli anni Settanta, i rapporti tra il PCI e queste organizzazioni furono complessi e talvolta contraddittori. Il conflitto si consumò prevalentemente sulla reciproca pretesa di possedere l’esclusiva rappresentanza politica del fermento sociale che attraversava il paese in quegli anni: il PCI rappresentando se stesso come l’unica forza politica capace di mediare tra movimenti sociali e istituzioni; i gruppi della sinistra parlamentare come «avanguardie» di un irrealizzabile progetto «rivoluzionario».
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Nonostante il multilinguismo faccia parte del patrimonio comune europeo, la diversità linguistica può rappresentare un ostacolo alla comunicazione. Per promuovere l' integrazione e la mobilità all'interno del nostro continente, l'Unione Europea si impegna a finanziare progetti per sviluppare la pratica dell'intercomprensione. Si tratta di programmi che migliorano le capacità ricettive, che consentono la comunicazione tra persone che parlano lingue diverse e che facilitano l'apprendimento linguistico grazie alle somiglianze lessicali e morfosintattiche tra lingue che fanno parte di una stessa famiglia. L'ambito dove più si sono sviluppati questi progetti negli ultimi vent'anni è quello delle lingue romanze. Nella prima parte di questo lavoro, si introdurrà il concetto di intercomprensione e si spiegheranno i suoi obiettivi e i suoi vantaggi. Nella seconda parte, si esamineranno i principali metodi di intercomprensione tra lingue romanze. A causa dello spazio limitato, è stato necessario scegliere solo alcune tipologie di programmi e i loro esempi più rappresentativi: si prenderanno in considerazione solo i progetti che comprendono anche il catalano e si focalizzerà l'attenzione sulle piattaforme digitali, sui programmi per bambini e sui manuali.
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This project looked at the various responses, both political and aesthetic, to the end of socialist realism and the return of pre-war modernism as a desirable ideal. It considered both the built environment and objects of daily use (furniture, radios, TV sets, etc.) in several countries of the region, including Estonia, Hungary, Poland, Russia and Romania, also comparing developments there with corresponding ones in the west. Among particular aspects considered were the effects of Kruschev's speech in December 1954 to workers in construction, machine-building and design industries, in which he argued against monumentalism and criticised both "classical architecture" and socialist realism. The team see the real issue in interpreting Eastern European architecture as its lack of a critical edge, since official discourses took the place of any form of criticism and architects sought to implement the "official line". Megastructures became increasingly popular from the 1960s onwards and in Romania, for instance, came to dominate the city in the late 1980s. Such structures proved an efficient way to control the environment in countries plagued by prefabrication and social housing, and the group see the exhibition of inflated concrete grids as perhaps the most important feature of Eastern European architecture in the 1960s and 1970s. They also point out the rarity of glass and steel architecture in the east, where the preferred material was concrete, a material seen as "revolutionary" as it was the product of heavy industry and was grey, i.e. the workers' colour. Tactile elements were more important here than the visual elements favoured in the west, and a solidity more in line with the dominant ideology than the ephemeral qualities of glass.
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Two hundred and eighty-five botanically identifide plant materials have been extracted with 50 percent ethanol and the extracts put through a wide biological screen of 61 tests. These include tests for antibacterial, antifungal, anthelminthic, antiprotozoal, anticancer, antifertillity, hypoglycaemic and a wide range of pharmacological activities.
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The COLOSS BEEBOOK is a practical manual compiling standard methods in all fields of research on the western honey bee, Apis mellifera. The COLOSS network was founded in 2008 as a consequence of the heavy and frequent losses of managed honey bee colonies experienced in many regions of the world (Neumann and Carreck, 2010). As many of the world’s honey bee research teams began to address the problem, it soon became obvious that a lack of standardized research methods was seriously hindering scientists’ ability to harmonize and compare the data on colony losses obtained internationally. In its second year of activity, during a COLOSS meeting held in Bern, Switzerland, the idea of a manual of standardized honey bee research methods emerged. The manual, to be called the COLOSS BEEBOOK, was inspired by publications with similar purposes for fruit fly research (Lindsley and Grell, 1968; Ashburner 1989; Roberts, 1998; Greenspan, 2004).
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von Eugen Fuchs. Im Auftrag des Centralvereins deutscher Staatsbürger jüdischen Glaubens hrsg. von Leo Hirschfeld
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von M. Brasch
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von David Kaufmann
Spisok evrejskich izdanij, napečatannych v Rossii i v carstv pol'skom prednaznačennych dlja vystavki
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[Verf.: Albert Harkavy]
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gehalten von N. Porges
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1. Friedrich Pollock: Verzeichnis der Änderungen in den Essays nach der Bearbeitung durch Alfred Schmidt, 4 Blatt; 2. Derselbe: Eigenhändige Korrekturnotiz zum Manuskript Schmidt, 1 Blatt; 3. Derselbe: Eigenhändige Notiz über Verteilung von Korrekturen, 1 Blatt; 4. Derselbe: Ergänzungen zu den Korrekturen vom 15. und 20.03.1968. a) 8 Blatt b) 8 Blatt; 5. Korrekturen, 2 Blatt; 6. Friedrich Pollock [?]: Verzeichnis der Essays von Max Horkheimer und der Korrekturen. a) 8 Blatt b) Teilstücke, 2 Blatt; 7. Derselbe [?]: Verzeichnis der Korrekturen, 3 Blatt; 8. Derselbe: Eigenhändige Gesprächsnotiz, 1 Blatt; 9. Derselbe: Eigenhändige Gesprächsnotiz, 1 Blatt; 10. Derselbe: "Sprachregeln", eigenhändige Notiz, 1 Blatt; 11. Derselbe: "Bedenkliche Stellen", eigenhändiges Verzeichnis, 1 Blatt; 12. Derselbe: "Vorschlag für den Inhalt von Max Horkheimers Essays I", eigenhändiges Verzeichnis, 1 Blatt; 13. Derselbe: Eigenhändige Gesprächsnotiz Friedrich Pollocks - Max Horkheimers über Pro und Contra, Neuveröffentlichung, 1 Blatt; 14. S. Fischer Verlaf: Schätzung des Umfangs der Essys, 1 Blatt; 15. Friedrich Pollock: Verzeichnis der Essays von Max Horkheimer, 3 Blatt; 16. Handschriftliches Verzeichnis der Aufsätze, Reden und Schriften Max Horkheimers, 4 Blatt; 17. "Max Horkheimer Essays" Verzeichnis, 1 Blatt; 18. Schönbach, Peter: 1 Brief mit Unterschrift an Max Horkheimer Frankfurt, 11.09.1964, 7 Blatt; 19. Liste der Anmerkungen Frau Dr. Adornos zu den Aufsätzen Prof. Horkheimers in der Zeitschrift für Sozialforschung, 2 Blatt; 20. Adorno, Gretel: 4 Briefe mit Unterschrift an Max Horkheimer, Korrekturvorschläge Frankfurt am Main 1962-1963, 5 Blatt; Vowort zur Neupublikation 1968 der Aufsätze aus der Zeitschrift für Sozialforschung (GS 3, S. 14-19); 1964-1968; Veröffentlicht in: Max Horkheimer "Kritische Theorie", Frankfurt am Main 1968, Seite IX- IXV; 1. Entwürfe Juli- September 1968; 2. Kalb, Peter E.: 1 Brief an Max Horkheimer und Beilage, Frankfurt am Main, 02.08.1968, 2 Blatt; 3. Klappentext der Buchausgabe, Korrekturfahne mit handschriftlichen Korrekturen; 4. Adorno, Theodor W.: 1 Brief mit Unterschrift an Max Horkheimer, Frankfurt, 17.07.1968, 1 Blatt; 5. Horkheimer, Max: "Der neuste Angriff auf die Metaphysik". Sonderdruck der Zeitschrift für Sozialforschung VI, 1937, mit eigenhändigen Korrekturen; 6. Derselbe: "Autoritärer Staat" Teilstücke aus der Gedenkschrift für Walter Benjamin, 1942. Als Typoskript vervielfältigt, 21 Blatt; 7. "Zitate aus 'Autoritärer Staat' heute", 4 Blatt; 8. Schmidt, Alfred: "Zur Idee der kritischen Theorie" = Nachwort zur Buchausgabe. Typoskript mit handschriftlichen Korrekturen von Max Horkheimer, 38 Blatt; 9. N.N.: Ergänzungsvorschläge zu dem Nachwort von Dr. Schmidt, 3 Blatt;
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La necesidad de un cambio en el enfoque de la enseñanza en el nivel universitario ha sido puesta de manifiesto en numerosos trabajos en los últimos años .La educación tradicional, que tiene su eje en la enseñanza de contenidos, muestra graves carencias en relación a las exigencias del mercado laboral actual. La sola adquisición de conocimientos disciplinares se torna insuficiente para afrontar los desafíos que impone el mundo del trabajo. En respuesta a esta problemática surge la propuesta de modificar la formación universitaria basándola en la promoción de competencias. En forma general se entiende por competencia al conjunto de complejas relaciones e interrelaciones entre aspectos conceptuales, procedimentales y actitudinales que operan de manera articulada y e interactivas para resolver situaciones problemáticas. Este concepto pone énfasis en los resultados del aprendizaje, en las capacidades adquiridas y en los procedimientos que le permitirán al graduado continuar su formación de forma autónoma a lo largo de toda su vida. Resultados de nuestra investigación en enseñanza de las ciencias a nivel universitario muestran que tanto docentes como egresados y empleadores sitúan entre las competencias más valoradas, la habilidad en la gestión de la información, la comunicación oral y escrita, la capacidad de trabajo en equipo y la capacidad de resolver problemas .En este trabajo se presentan las propuestas didácticas que estamos desarrollando en tres cursos universitarios de química, para promover en forma coordinada la adquisición de competencias básicas valoradas en graduados de carreras científico - tecnológicas.
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Esta ponencia comenta los resultados obtenidos a través de la aplicación de un cuestionario sobre energía a estudiantes universitarios de carreras no físicas, con el fin de relevar sus concepciones antes de la enseñanza del tema en el contexto de una experiencia educativa innovadora. Las respuestas dadas por los alumnos fueron volcadas en una base de datos que permitió su tratamiento cuanti y cualitativo, elaborándose para el caso de las preguntas abiertas, categorías emergentes de las propias expresiones de los estudiantes. Los resultados al definir el concepto evidenciaron los aprendizajes realizados por los alumnos en instancias previas de su formación, pero en la resolución de situaciones problemáticas, particularmente en la justificación de las opciones cerradas, mostraron la utilización de nociones de sentido común.