348 resultados para techno


Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

This article discusses the project of the Information Society and the discourses that undergo it, as part of a political and ideological conception universalized by those countries that created and dominate computer technology, which is in turn is aligned with the Post-Fordist industrial capitalist order and its emphasis on economic accumulation and consumerism. We explain how information technology creates routines and legitimate social orders, taking for analyzes the case of the Clinton-Gore policy in the United States, when the discourse of the computer society was associated with the development and social welfare. This association is revealed in the speech made by Clinton in the city of Knoxville in year 1996. There we see the beginnings of the concern about the Digital Divide as a new form of "social disease" that prevents the passage to a better world, focused on productivity, accumulation and consumption in information-dense societies. This generates a clash between the industrial-graph-centric world and the oral-pre-industrial communities, as a result of attempting to transplant the institutional forms of the developed West. We explain the pillars of the new computerized order, and how they replaced previous epic narratives creating techno-deterministic or techno-phobic discourses in prejudice of more critical approaches. We identify the effects such deterministic discourses that connote the association between the Information Society, welfare and development, questioning the urgency of deploying this system at global level without profound critical discussion, clear goals focused on the benefit of the human beings, and the open participation of the users of the system.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

The package inserts for drugs represent the main source of written information provided to patients, but the deficiency in the page layouts of informational texts (readability), the excess of information and use of techno-scientific language hamper the effectiveness of communication between the author (manufacturer) and player (patient) in addition to the physiological conditions of patients are often elderly. This article discusses these issues from theoretical predictions, and proposes solutions to the adequacy of information graphics package inserts of drugs and facilitating the identification of drug cards.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

The recycling in Engineering can be used for reuse of material disposed remains into the environment. The recycling of construction residues comes from antique and was applied in the reconstruction of Europe after World War II. From the environmental point of view, the main problem with the residues that can be recycled, is related to its irregular deposition and the large volumes produced. In this article we aim to approach the recycling techniques through literature surveys and propose techno-artistic works that solve the problem of wasting residues in our planet.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

L’ermeneutica filosofica di Hans-Georg Gadamer – indubbiamente uno dei capisaldi del pensiero novecentesco – rappresenta una filosofia molto composita, sfaccettata e articolata, per così dire formata da una molteplicità di dimensioni diverse che si intrecciano l’una con l’altra. Ciò risulta evidente già da un semplice sguardo alla composizione interna della sua opera principale, Wahrheit und Methode (1960), nella quale si presenta una teoria del comprendere che prende in esame tre differenti dimensioni dell’esperienza umana – arte, storia e linguaggio – ovviamente concepite come fondamentalmente correlate tra loro. Ma questo quadro d’insieme si complica notevolmente non appena si prendano in esame perlomeno alcuni dei numerosi contributi che Gadamer ha scritto e pubblicato prima e dopo il suo opus magnum: contributi che testimoniano l’importante presenza nel suo pensiero di altre tematiche. Di tale complessità, però, non sempre gli interpreti di Gadamer hanno tenuto pienamente conto, visto che una gran parte dei contributi esegetici sul suo pensiero risultano essenzialmente incentrati sul capolavoro del 1960 (ed in particolare sui problemi della legittimazione delle Geisteswissenschaften), dedicando invece minore attenzione agli altri percorsi che egli ha seguito e, in particolare, alla dimensione propriamente etica e politica della sua filosofia ermeneutica. Inoltre, mi sembra che non sempre si sia prestata la giusta attenzione alla fondamentale unitarietà – da non confondere con una presunta “sistematicità”, da Gadamer esplicitamente respinta – che a dispetto dell’indubbia molteplicità ed eterogeneità del pensiero gadameriano comunque vige al suo interno. La mia tesi, dunque, è che estetica e scienze umane, filosofia del linguaggio e filosofia morale, dialogo con i Greci e confronto critico col pensiero moderno, considerazioni su problematiche antropologiche e riflessioni sulla nostra attualità sociopolitica e tecnoscientifica, rappresentino le diverse dimensioni di un solo pensiero, le quali in qualche modo vengono a convergere verso un unico centro. Un centro “unificante” che, a mio avviso, va individuato in quello che potremmo chiamare il disagio della modernità. In altre parole, mi sembra cioè che tutta la riflessione filosofica di Gadamer, in fondo, scaturisca dalla presa d’atto di una situazione di crisi o disagio nella quale si troverebbero oggi il nostro mondo e la nostra civiltà. Una crisi che, data la sua profondità e complessità, si è per così dire “ramificata” in molteplici direzioni, andando ad investire svariati ambiti dell’esistenza umana. Ambiti che pertanto vengono analizzati e indagati da Gadamer con occhio critico, cercando di far emergere i principali nodi problematici e, alla luce di ciò, di avanzare proposte alternative, rimedi, “correttivi” e possibili soluzioni. A partire da una tale comprensione di fondo, la mia ricerca si articola allora in tre grandi sezioni dedicate rispettivamente alla pars destruens dell’ermeneutica gadameriana (prima e seconda sezione) ed alla sua pars costruens (terza sezione). Nella prima sezione – intitolata Una fenomenologia della modernità: i molteplici sintomi della crisi – dopo aver evidenziato come buona parte della filosofia del Novecento sia stata dominata dall’idea di una crisi in cui verserebbe attualmente la civiltà occidentale, e come anche l’ermeneutica di Gadamer possa essere fatta rientrare in questo discorso filosofico di fondo, cerco di illustrare uno per volta quelli che, agli occhi del filosofo di Verità e metodo, rappresentano i principali sintomi della crisi attuale. Tali sintomi includono: le patologie socioeconomiche del nostro mondo “amministrato” e burocratizzato; l’indiscriminata espansione planetaria dello stile di vita occidentale a danno di altre culture; la crisi dei valori e delle certezze, con la concomitante diffusione di relativismo, scetticismo e nichilismo; la crescente incapacità a relazionarsi in maniera adeguata e significativa all’arte, alla poesia e alla cultura, sempre più degradate a mero entertainment; infine, le problematiche legate alla diffusione di armi di distruzione di massa, alla concreta possibilità di una catastrofe ecologica ed alle inquietanti prospettive dischiuse da alcune recenti scoperte scientifiche (soprattutto nell’ambito della genetica). Una volta delineato il profilo generale che Gadamer fornisce della nostra epoca, nella seconda sezione – intitolata Una diagnosi del disagio della modernità: il dilagare della razionalità strumentale tecnico-scientifica – cerco di mostrare come alla base di tutti questi fenomeni egli scorga fondamentalmente un’unica radice, coincidente peraltro a suo giudizio con l’origine stessa della modernità. Ossia, la nascita della scienza moderna ed il suo intrinseco legame con la tecnica e con una specifica forma di razionalità che Gadamer – facendo evidentemente riferimento a categorie interpretative elaborate da Max Weber, Martin Heidegger e dalla Scuola di Francoforte – definisce anche «razionalità strumentale» o «pensiero calcolante». A partire da una tale visione di fondo, cerco quindi di fornire un’analisi della concezione gadameriana della tecnoscienza, evidenziando al contempo alcuni aspetti, e cioè: primo, come l’ermeneutica filosofica di Gadamer non vada interpretata come una filosofia unilateralmente antiscientifica, bensì piuttosto come una filosofia antiscientista (il che naturalmente è qualcosa di ben diverso); secondo, come la sua ricostruzione della crisi della modernità non sfoci mai in una critica “totalizzante” della ragione, né in una filosofia della storia pessimistico-negativa incentrata sull’idea di un corso ineluttabile degli eventi guidato da una razionalità “irrazionale” e contaminata dalla brama di potere e di dominio; terzo, infine, come la filosofia di Gadamer – a dispetto delle inveterate interpretazioni che sono solite scorgervi un pensiero tradizionalista, autoritario e radicalmente anti-illuminista – non intenda affatto respingere l’illuminismo scientifico moderno tout court, né rinnegarne le più importanti conquiste, ma più semplicemente “correggerne” alcune tendenze e recuperare una nozione più ampia e comprensiva di ragione, in grado di render conto anche di quegli aspetti dell’esperienza umana che, agli occhi di una razionalità “limitata” come quella scientista, non possono che apparire come meri residui di irrazionalità. Dopo aver così esaminato nelle prime due sezioni quella che possiamo definire la pars destruens della filosofia di Gadamer, nella terza ed ultima sezione – intitolata Una terapia per la crisi della modernità: la riscoperta dell’esperienza e del sapere pratico – passo quindi ad esaminare la sua pars costruens, consistente a mio giudizio in un recupero critico di quello che egli chiama «un altro tipo di sapere». Ossia, in un tentativo di riabilitazione di tutte quelle forme pre- ed extra-scientifiche di sapere e di esperienza che Gadamer considera costitutive della «dimensione ermeneutica» dell’esistenza umana. La mia analisi della concezione gadameriana del Verstehen e dell’Erfahrung – in quanto forme di un «sapere pratico (praktisches Wissen)» differente in linea di principio da quello teorico e tecnico – conduce quindi ad un’interpretazione complessiva dell’ermeneutica filosofica come vera e propria filosofia pratica. Cioè, come uno sforzo di chiarificazione filosofica di quel sapere prescientifico, intersoggettivo e “di senso comune” effettivamente vigente nella sfera della nostra Lebenswelt e della nostra esistenza pratica. Ciò, infine, conduce anche inevitabilmente ad un’accentuazione dei risvolti etico-politici dell’ermeneutica di Gadamer. In particolare, cerco di esaminare la concezione gadameriana dell’etica – tenendo conto dei suoi rapporti con le dottrine morali di Platone, Aristotele, Kant e Hegel – e di delineare alla fine un profilo della sua ermeneutica filosofica come filosofia del dialogo, della solidarietà e della libertà.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

In this thesis the evolution of the techno-social systems analysis methods will be reported, through the explanation of the various research experience directly faced. The first case presented is a research based on data mining of a dataset of words association named Human Brain Cloud: validation will be faced and, also through a non-trivial modeling, a better understanding of language properties will be presented. Then, a real complex system experiment will be introduced: the WideNoise experiment in the context of the EveryAware european project. The project and the experiment course will be illustrated and data analysis will be displayed. Then the Experimental Tribe platform for social computation will be introduced . It has been conceived to help researchers in the implementation of web experiments, and aims also to catalyze the cumulative growth of experimental methodologies and the standardization of tools cited above. In the last part, three other research experience which already took place on the Experimental Tribe platform will be discussed in detail, from the design of the experiment to the analysis of the results and, eventually, to the modeling of the systems involved. The experiments are: CityRace, about the measurement of human traffic-facing strategies; laPENSOcosì, aiming to unveil the political opinion structure; AirProbe, implemented again in the EveryAware project framework, which consisted in monitoring air quality opinion shift of a community informed about local air pollution. At the end, the evolution of the technosocial systems investigation methods shall emerge together with the opportunities and the threats offered by this new scientific path.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Diepkloof Rock Shelter offers an exceptional opportunity to study the onset and evolution of both Still Bay (SB) and Howiesons Poort (HP) techno-complexes. However, previous age estimates based on luminescence dating of burnt quartzites (Tribolo et al., 2009) and of sediments (Jacobs et al., 2008) were not in agreement. Here, we present new luminescence ages for 17 rock samples (equivalent dose estimated with a SAR-ITL protocol instead of classical MAAD-TL) as well as for 5 sediment samples (equivalent dose estimated with SAR-single grain OSL protocol) and an update of the 22 previous age estimates for burnt lithics (modified calibration and beta dose estimates). While a good agreement between the rock and sediment ages is obtained, these estimates are still significantly older than those reported by Jacobs et al. (2008). After our own analyses of the sediment from Diepkloof, it is suspected that these authors did not correctly chose the parameters for the equivalent dose determination, leading to an underestimate of the equivalent doses, and thus of the ages. From bottom to top, the mean ages are 100 ± 10 ka for stratigraphic unit (SU) Noël and 107 ± 11 ka for SU Mark (uncharacterized Lower MSA), 100 ± 10 ka for SU Lynn-Leo (Pre-SB type Lynn), 109 ± 10 ka for SUs Kim-Larry (SB), 105 ± 10 ka for SUs Kerry-Kate and 109 ± 10 ka for SU Jess (Early HP), 89 ± 8 ka for SU Jude (MSA type Jack), 77 ± 8 ka for SU John, 85 ± 9 ka for SU Fox, 83 ± 8 ka for SU Fred and 65 ± 8 ka for SU OB5 (Intermediate HP), 52 ± 5 ka for SUs OB2-4 (Late HP). This chronology, together with the technological analyses, greatly modifies the current chrono-cultural model regarding the SB and the HP and has important archaeological implications. Indeed, SB and HP no longer appear as short-lived techno-complexes with synchronous appearances for each and restricted to Oxygen Isotopic Stage (OIS) 4 across South Africa, as suggested by Jacobs et al. (2008, 2012). Rather, the sequence of Diepkloof supports a long chronology model with an early appearance of both SB and HP in the first half of OIS 5 and a long duration of the HP into OIS 3. These new dates imply that different technological traditions coexisted during OIS 5 and 4 in southern Africa and that SB and HP can no longer be considered as horizon markers.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Over the past several decades a variety of models have been proposed to explain perceived behavioral and cognitive differences between Neanderthals and modern humans. A key element in many of these models and one often used as a proxy for behavioral “modernity” is the frequency and nature of hunting among Palaeolithic populations. Here new archaeological data from Ortvale Klde, a late Middle–early Upper Palaeolithic rockshelter in the Georgian Republic, are considered, and zooarchaeological methods are applied to the study of faunal acquisition patterns to test whether they changed significantly from the Middle to the Upper Palaeolithic. The analyses demonstrate that Neanderthals and modern humans practiced largely identical hunting tactics and that the two populations were equally and independently capable of acquiring and exploiting critical biogeographical information pertaining to resource availability and animal behavior. Like lithic techno-typological traditions, hunting behaviors are poor proxies for major behavioral differences between Neanderthals and modern humans, a conclusion that has important implications for debates surrounding the Middle–Upper Palaeolithic transition and what features constitute “modern” behavior. The proposition is advanced that developments in the social realm of Upper Palaeolithic societies allowed the replacement of Neanderthals in the Caucasus with little temporal or spatial overlap and that this process was widespread beyond traditional topographic and biogeographical barriers to Neanderthal mobility.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Se plantea el problema de la correlación existente entre la factibilidad técnico-económica del cultivo del cerezo y su ubicación en las diferentes zonas de cultivo en la Provincia de Mendoza. El objetivo es la determinación de las localizaciones más convenientes. Se ha observado el comportamiento del cultivo del cerezo, en un periodo de 15 años, en varias zonas de la Provincia de Mendoza, analizando los resultados desde un enfoque de aptitud ecológica y de evaluación económica. Para ello, se ha elaborado un modelo de simulación que abarca las principales variables ecológicas y los resultados económicos de precios y costos de cosecha. Resalta, en los resultados, la contradicción entre aptitudes ecológicas y económicas. En las zonas tradicionales de cultivo se obtienen mejores rendimientos por ha, pero el ingreso neto es menor que en las más templadas y precoces del Este de Mendoza, implantadas recientemente con nuevos cultivares, como Marvin Brooks, New Star, Gardner, Celeste y otros que logran, como primicias, precios mucho más altos en el mercado. Este resultado permite aconsejar a los productores sobre los lugares y los cultivares más convenientes para los nuevos cerezales.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

El artículo se centra en la reflexión analítica de los participantes de un programa de desarrollo emprendedor en la Región Rural Periurbana centrada en el municipio de La Plata. El programa partió de una acción de extensión de la Universidad Nacional de La Plata (Olmos Emprende), cuyo desarrollo derivó en la articulación con programas más abarcativos de orden nacional y provincial. El primer objetivo es describir las condiciones específicas en las que se desarrolla la empresarialidad en América Latina y contextualizar la experiencia presentada. Posteriormente se hace una consideración del contexto territorial local que habría facilitado la participación en el programa teniendo en cuenta dos ámbitos regionales: por un lado la Región Rural Periurbana en general y por el otro lado, una serie de dimensiones locales que, además de factores tecno-económicos y marcos regulatorios estatales, incluyera circunstancias sociales y culturales. La pregunta que atraviesa el texto, focaliza la ubicación de la empresarialidad en el territorio, enfocado en sus posibilidades de desarrollo local. Observamos entonces las situaciones de interfase entre diversos actores territoriales, entre grupos de ciudadanos, diversas agencias estatales y la participación asimismo diversa de los agentes privados

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

El presente trabajo consiste en un ejercicio de reflexión en relación con el abordaje analítico requerido para el estudio de la producción de 'bienes complejos' en países periféricos con referencia a diferentes trayectorias sectoriales en la Argentina. En un primer apartado, se establece la definición de bienes complejos adoptada y los supuestos que subyacen a la propuesta analítica seleccionada dada la complejidad requerida para el análisis de este tipo de objetos de estudio. En un segundo momento, se presentan los sectores en el marco de los cuales han existido en la Argentina producciones de este tipo de bienes. Para finalizar, se da cuenta tanto de la importancia del análisis de este tipo de producciones, por las características de las dinámicas socio-tecnoterritoriales que despliegan, como de la necesidad del abordaje propuesto para comprender la construcción enraizada del territorio, la tecnología y el Estado entre algunos de los elementos que se encuentran presentes en los casos analizados

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Cada período histórico puede ser visto como un orden socio-espacial, un momento de la formación socio-espacial, que requiere un esfuerzo de análisis -más complejo cada día- sobre dos importantes dimensiones. En primer lugar, podemos analizar lo que está ahí, las existencias del territorio usado, el territorio tal como es hoy utilizado a partir de una articulación de variables clave de la época; esto es, el complejo de la llamada tecnociencia, pero también con los contenidos de información y, ciertamente, los contenidos financieros. Éstas son las variables que revelan el rostro hegemónico del espacio y cuyo análisis muestra el funcionamiento de los territorios. En segundo lugar, deberíamos estar atentos al movimiento; es decir, cómo el territorio está siendo usado y cómo podría ser usado. En otras palabras, una mirada sobre las posibilidades del período histórico que vivimos, que pueden o no volverse existencias. El espacio actual, dominado por la ciencia y la técnica, cuya dinámica responde a los totalitarismos de la información y de las finanzas, podría también ser resultado de otras posibilidades y combinaciones, que comienzan tímidamente a surgir como formas de vida y de trabajo.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

El artículo se centra en la reflexión analítica de los participantes de un programa de desarrollo emprendedor en la Región Rural Periurbana centrada en el municipio de La Plata. El programa partió de una acción de extensión de la Universidad Nacional de La Plata (Olmos Emprende), cuyo desarrollo derivó en la articulación con programas más abarcativos de orden nacional y provincial. El primer objetivo es describir las condiciones específicas en las que se desarrolla la empresarialidad en América Latina y contextualizar la experiencia presentada. Posteriormente se hace una consideración del contexto territorial local que habría facilitado la participación en el programa teniendo en cuenta dos ámbitos regionales: por un lado la Región Rural Periurbana en general y por el otro lado, una serie de dimensiones locales que, además de factores tecno-económicos y marcos regulatorios estatales, incluyera circunstancias sociales y culturales. La pregunta que atraviesa el texto, focaliza la ubicación de la empresarialidad en el territorio, enfocado en sus posibilidades de desarrollo local. Observamos entonces las situaciones de interfase entre diversos actores territoriales, entre grupos de ciudadanos, diversas agencias estatales y la participación asimismo diversa de los agentes privados

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

El presente trabajo consiste en un ejercicio de reflexión en relación con el abordaje analítico requerido para el estudio de la producción de 'bienes complejos' en países periféricos con referencia a diferentes trayectorias sectoriales en la Argentina. En un primer apartado, se establece la definición de bienes complejos adoptada y los supuestos que subyacen a la propuesta analítica seleccionada dada la complejidad requerida para el análisis de este tipo de objetos de estudio. En un segundo momento, se presentan los sectores en el marco de los cuales han existido en la Argentina producciones de este tipo de bienes. Para finalizar, se da cuenta tanto de la importancia del análisis de este tipo de producciones, por las características de las dinámicas socio-tecnoterritoriales que despliegan, como de la necesidad del abordaje propuesto para comprender la construcción enraizada del territorio, la tecnología y el Estado entre algunos de los elementos que se encuentran presentes en los casos analizados