962 resultados para free and open source software
Resumo:
In questa tesi verranno chiariti i concetti di open source e software libero e alcune nozioni utili a comprenderli. Verranno poi spiegate brevemente le licenze GPLv3 AGPLv3 e LGPLv3. Infine verrà spiegato come applicare la licenza GPLv3 al proprio programma, e verranno forniti alcuni consigli su come diffonderlo nel web.
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Coastal flooding poses serious threats to coastal areas around the world, billions of dollars in damage to property and infrastructure, and threatens the lives of millions of people. Therefore, disaster management and risk assessment aims at detecting vulnerability and capacities in order to reduce coastal flood disaster risk. In particular, non-specialized researchers, emergency management personnel, and land use planners require an accurate, inexpensive method to determine and map risk associated with storm surge events and long-term sea level rise associated with climate change. This study contributes to the spatially evaluation and mapping of social-economic-environmental vulnerability and risk at sub-national scale through the development of appropriate tools and methods successfully embedded in a Web-GIS Decision Support System. A new set of raster-based models were studied and developed in order to be easily implemented in the Web-GIS framework with the purpose to quickly assess and map flood hazards characteristics, damage and vulnerability in a Multi-criteria approach. The Web-GIS DSS is developed recurring to open source software and programming language and its main peculiarity is to be available and usable by coastal managers and land use planners without requiring high scientific background in hydraulic engineering. The effectiveness of the system in the coastal risk assessment is evaluated trough its application to a real case study.
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Valutazione di software open source per la simulazione di banchi di flussaggio stazionari. Analisi dei risultati e confronto con dati sperimentali e con dati ottenuti da un software commerciale. Il toolbox usato è OpenFOAM.
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Questo elaborato si propone di analizzare le pratiche della localizzazione nel caso particolare del software destinato ai dispositivi mobili. Le innovazioni tecnologiche hanno portato grandi novità nell’ambiente della localizzazione, sia per quanto riguarda l’approccio, sia per le tecnologie e le tecniche utilizzate. In questa tesi di Laurea saranno anche approfonditi gli aspetti di un nuovo approccio alla traduzione in costante espansione, i fenomeni di traduzione collaborativa e traduzione in crowdsourcing. Nel capitolo 1 viene trattato il fenomeno della localizzazione, partendo dalle sue origini e ripercorrendo la sua storia per cercare di darne una definizione condivisa e delinearne le caratteristiche fondamentali, analizzando i vari fenomeni coinvolti nel processo. Il capitolo 2 affronta il tema della traduzione collaborativa e del crescente numero di community online di traduzione in crowdsourcing, un fenomeno recente che desta curiosità, ma anche preoccupazione all’interno degli ambienti della traduzione, in quanto molti sono i dubbi che pervadono i traduttori professionisti circa il ruolo che verrebbero a ricoprire in questo nuovo mercato linguistico. Nel capitolo 3 sono descritti i vari passaggi che un localizzatore deve compiere nel momento in cui affronta un progetto di localizzazione di una app per il sistema operativo Android, partendo dalla ricerca della stessa fino alla pubblicazione della versione localizzata sullo store o sui diversi repository online. Nel capitolo 4, infine, viene analizzato più approfonditamente Crowdin, uno dei sistemi di traduzione assistita collaborativi online, applicandolo nella pratica alla traduzione di una app per dispositivi mobili dotati di sistema operativo Android. Ne verranno descritti i diversi approcci, a seconda che l’utente sia un project manager oppure un traduttore freelance. Per concludere saranno trattati gli aspetti salienti della traduzione pratica di una app per Android.
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Moderne ESI-LC-MS/MS-Techniken erlauben in Verbindung mit Bottom-up-Ansätzen eine qualitative und quantitative Charakterisierung mehrerer tausend Proteine in einem einzigen Experiment. Für die labelfreie Proteinquantifizierung eignen sich besonders datenunabhängige Akquisitionsmethoden wie MSE und die IMS-Varianten HDMSE und UDMSE. Durch ihre hohe Komplexität stellen die so erfassten Daten besondere Anforderungen an die Analysesoftware. Eine quantitative Analyse der MSE/HDMSE/UDMSE-Daten blieb bislang wenigen kommerziellen Lösungen vorbehalten. rn| In der vorliegenden Arbeit wurden eine Strategie und eine Reihe neuer Methoden zur messungsübergreifenden, quantitativen Analyse labelfreier MSE/HDMSE/UDMSE-Daten entwickelt und als Software ISOQuant implementiert. Für die ersten Schritte der Datenanalyse (Featuredetektion, Peptid- und Proteinidentifikation) wird die kommerzielle Software PLGS verwendet. Anschließend werden die unabhängigen PLGS-Ergebnisse aller Messungen eines Experiments in einer relationalen Datenbank zusammengeführt und mit Hilfe der dedizierten Algorithmen (Retentionszeitalignment, Feature-Clustering, multidimensionale Normalisierung der Intensitäten, mehrstufige Datenfilterung, Proteininferenz, Umverteilung der Intensitäten geteilter Peptide, Proteinquantifizierung) überarbeitet. Durch diese Nachbearbeitung wird die Reproduzierbarkeit der qualitativen und quantitativen Ergebnisse signifikant gesteigert.rn| Um die Performance der quantitativen Datenanalyse zu evaluieren und mit anderen Lösungen zu vergleichen, wurde ein Satz von exakt definierten Hybridproteom-Proben entwickelt. Die Proben wurden mit den Methoden MSE und UDMSE erfasst, mit Progenesis QIP, synapter und ISOQuant analysiert und verglichen. Im Gegensatz zu synapter und Progenesis QIP konnte ISOQuant sowohl eine hohe Reproduzierbarkeit der Proteinidentifikation als auch eine hohe Präzision und Richtigkeit der Proteinquantifizierung erreichen.rn| Schlussfolgernd ermöglichen die vorgestellten Algorithmen und der Analyseworkflow zuverlässige und reproduzierbare quantitative Datenanalysen. Mit der Software ISOQuant wurde ein einfaches und effizientes Werkzeug für routinemäßige Hochdurchsatzanalysen labelfreier MSE/HDMSE/UDMSE-Daten entwickelt. Mit den Hybridproteom-Proben und den Bewertungsmetriken wurde ein umfassendes System zur Evaluierung quantitativer Akquisitions- und Datenanalysesysteme vorgestellt.
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Questo elaborato presenta una procedura di rilievo eseguito con la scansione Laser e la Fotogrammetria per lo studio della facciata della Chiesa di Santa Lucia in Bologna e le successive elaborazioni dei dati tramite software di correlazione automatica Open Source e commerciali Low Cost basati sui principi della Structure from Motion. Nel particolare, il rilievo laser è stato eseguito da 5 posizioni diverse e tramite l’utilizzo di 7 target, mentre il rilievo fotogrammetrico è stato di tipo speditivo poiché le prese sono state eseguite solo da terra ed è stato impiegato un tempo di lavoro minimo (una decina di minuti). I punti di appoggio per la georeferenziazione dei dati fotogrammetrici sono stati estratti dal datum fornito dal laser e dal set di fotogrammi a disposizione è stato ottenuta una nuvola di punti densa tramite programmi Open Source e con software commerciali. Si sono quindi potuti operare confronti tra i risultati ottenuti con la fotogrammetria e tra il dato che si aveva di riferimento, cioè il modello tridimensionale ottenuto grazie al rilievo laser. In questo modo si è potuto verificare l’accuratezza dei risultati ottenuti con la fotogrammetria ed è stato possibile determinare quale calcolo teorico approssimativo dell’errore poteva essere funzionante per questo caso di studio e casi simili. Inoltre viene mostrato come produrre un foto raddrizzamento tramite l’utilizzo di una sola foto utilizzando un programma freeware. Successivamente è stata vettorializzata la facciata della chiesa ed è stata valutata l’accuratezza di tale prodotto, sempre confrontandola con il dato di riferimento, ed infine è stato determinato quale calcolo teorico dell’errore poteva essere utilizzato in questo caso. Infine, avendo notato la diffusione nel commercio odierno della stampa di oggetti 3D, è stato proposto un procedimento per passare da una nuvola di punti tridimensionale ad un modello 3D stampato.
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Il presente lavoro di tesi si pone come obbiettivo l’elaborazione di dati GNSS in modalità cinematica post-processing per il monitoraggio strutturale e, in una seconda fase, lo studio delle precisioni raggiungibili delle soluzioni ottenute utilizzando algoritmi di post-elaborazione del dato. L’oggetto di studio è la torre Garisenda, situata in piazza Ravegnana, accanto alla torre Asinelli, nel centro storico di Bologna, da tempo oggetto di studi e monitoraggi per via della sua inclinazione particolarmente critica. Per lo studio è stato utilizzato un data set di quindici giorni, dal 15/12/2013 al 29/12/2013 compresi. Per l’elaborazione dei dati è stato utilizzato un software open source realizzato da ricercatori del Politecnico di Milano, goGPS. Quest'ultimo, essendo un codice nuovo, è stato necessario testarlo al fine di poter ottenere dei risultati validi. Nella prima fase della tesi si è quindi affrontato l’aspetto della calibrazione dei parametri che forniscono le soluzioni più precise per le finalità di monitoraggio considerando le possibili scelte offerte dal codice goGPS. In particolare sono stati imposti dei movimenti calibrati e si è osservata la soluzione al variare dei parametri selezionati scegliendo poi quella migliore, ossia il miglior compromesso tra la capacità di individuare i movimenti e il rumore della serie. Nella seconda fase, allo scopo di poter migliorare le precisioni delle soluzioni si sono valutati metodi di correzione delle soluzioni basati sull'uso di filtri sequenziali e sono state condotte analisi sull'incremento di precisione derivante dall'applicazione di tali correzioni.
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Biochemical relapse after radical prostatectomy occurs in approximately 15-40% of patients within 5 years. Postoperative radiotherapy is the only curative treatment for these patients. After radical prostatectomy, two different strategies can be offered, adjuvant or salvage radiotherapy. Adjuvant radiotherapy is defined as treatment given directly after surgery in the presence of risk factors (R1 resection, pT3) before biochemical relapse occurs. It consists of 60-64 Gy and was shown to increase biochemical relapse-free survival in three randomized controlled trials and to increase overall survival after a median followup of 12.7 years in one of these trials. Salvage radiotherapy, on the other hand, is given upon biochemical relapse and is the preferred option, by many centers as it does not include patients who might be cured by surgery alone. As described in only retrospective studies the dose for salvage radiotherapy ranges from 64 to 72 Gy and is usually dependent on the absence or presence of macroscopic recurrence. Randomized trials are currently investigating the role of adjuvant and salvage radiotherapy. Patients with biochemical relapse after prostatectomy should at the earliest sign of relapse be referred to salvage radiotherapy and should preferably be treated within a clinical trial.
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This paper presents our research works in the domain of Collaborative Environments centred on Problem Based Learning (PBL) and taking advantage of existing Electronic Documents. We first present the modelling and engineering problems that we want to address; then we discuss technological issues of such a research particularly the use of OpenUSS and of the Enterprise Java Open Source Architecture (EJOSA) to implement such collaborative PBL environments.
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Open source software projects are multi-collaborative works incorporating the contributions of numerous developers who, in spite of publishing their code under a public license such as GPL, Apache or BSD, retain the copyright in their contributions. Having multiple copyright-owners can make the steering of a project difficult, if not impossible, as there is no ultimate authority able to take decisions relating to the maintenance and use of the project. This predicament can be remedied by centring the dispersed copyrights in a single authority via contributor agreements. Whether to introduce contributor agreements, and if so in which form, is a pressing question for many emerging, but also for established projects. The current paper provides an insight into the ethos of different projects and their reason for adopting or rejecting particular contributor agreements. It further examines the exact set-up of the contributor agreements used and concludes that smart drafting can blur the difference between CAAs and CLAs to a considerable extent, manoeuvring them into a legal grey area. To avoid costly litigation to test the legal enforceability of individual clauses, this paper proposes the establishment of an international committee comprised of developers, product managers and lawyers interested in finding a common terminology that may serve as a foundation for every contributor agreement
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The intention of an authentication and authorization infrastructure (AAI) is to simplify and unify access to different web resources. With a single login, a user can access web applications at multiple organizations. The Shibboleth authentication and authorization infrastructure is a standards-based, open source software package for web single sign-on (SSO) across or within organizational boundaries. It allows service providers to make fine-grained authorization decisions for individual access of protected online resources. The Shibboleth system is a widely used AAI, but only supports protection of browser-based web resources. We have implemented a Shibboleth AAI extension to protect web services using Simple Object Access Protocol (SOAP). Besides user authentication for browser-based web resources, this extension also provides user and machine authentication for web service-based resources. Although implemented for a Shibboleth AAI, the architecture can be easily adapted to other AAIs.
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Cloudification of the Centralized-Radio Access Network (C-RAN) in which signal processing runs on general purpose processors inside virtual machines has lately received significant attention. Due to short deadlines in the LTE Frequency Division Duplex access method, processing time fluctuations introduced by the virtualization process have a deep impact on C-RAN performance. This paper evaluates bottlenecks of the OpenAirInterface (OAI is an open-source software-based implementation of LTE) cloud performance, provides feasibility studies on C-RAN execution, and introduces a cloud architecture that significantly reduces the encountered execution problems. In typical cloud environments, the OAI processing time deadlines cannot be guaranteed. Our proposed cloud architecture shows good characteristics for the OAI cloud execution. As an example, in our setup more than 99.5% processed LTE subframes reach reasonable processing deadlines close to performance of a dedicated machine.
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LECO analysis, pyrolysis assay, and bitumen and elemental analysis were used to characterize the organic matter of 23 black shale samples from Deep Sea Drilling Project Leg 93, Hole 603B, located in the western North Atlantic. The organic matter is dominantly gas-prone and/or refractory. Two cores within the Turonian and Cenomanian, however, contained significant quantities of well-preserved, hydrogen-enriched, organic matter. This material is thermally immature and represents a potential oil-prone source rock. These sediments do not appear to have been deposited within a stagnant, euxinic ocean as would be consistent with an "oceanic anoxic event." Their organic geochemical and sedimentary character is more consistent with deposition by turbidity currents originating on the continental shelf and slope.
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These data are provided to allow users for reproducibility of an open source tool entitled 'automated Accumulation Threshold computation and RIparian Corridor delineation (ATRIC)'
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Quality assessment is one of the activities performed as part of systematic literature reviews. It is commonly accepted that a good quality experiment is bias free. Bias is considered to be related to internal validity (e.g., how adequately the experiment is planned, executed and analysed). Quality assessment is usually conducted using checklists and quality scales. It has not yet been proven;however, that quality is related to experimental bias. Aim: Identify whether there is a relationship between internal validity and bias in software engineering experiments. Method: We built a quality scale to determine the quality of the studies, which we applied to 28 experiments included in two systematic literature reviews. We proposed an objective indicator of experimental bias, which we applied to the same 28 experiments. Finally, we analysed the correlations between the quality scores and the proposed measure of bias. Results: We failed to find a relationship between the global quality score (resulting from the quality scale) and bias; however, we did identify interesting correlations between bias and some particular aspects of internal validity measured by the instrument. Conclusions: There is an empirically provable relationship between internal validity and bias. It is feasible to apply quality assessment in systematic literature reviews, subject to limits on the internal validity aspects for consideration.