958 resultados para Cirurgia - Tecnica
Resumo:
La tesi intende offrire una riflessione in merito all’utilizzo della tecnica delle misure coercitive indirette quali strumenti di coartazione della volontà dell’obbligato al fine di indurlo all’esatto adempimento in presenza di statuizioni giudiziali il cui contenuto si sostanzi in prestazioni a carattere infungibile o in un dovere di astensione dal porre in essere determinati comportamenti, che non possono trovare esecuzione secondo le ordinarie forme previste dal Libro Terzo del Codice di procedura civile. Il lavoro prende le mosse dall'analisi storico-comparatistica dello sviluppo dell'esecuzione processuale indiretta nei principali ordinamenti giuridici europei, per poi soffermarsi sulle singole misure coercitive indirette disciplinate dal legislatore italiano nel corso degli anni al fine di far fronte alle esigenze di tutela emergenti in specifici settori del diritto. Segue un'attenta disamina in ordine alla disposizione di cui all'art. 614-bis c.p.c., con cui è stata introdotta per la prima volta nel nostro ordinamento una misura coercitiva indiretta a carattere generale in materia di esecuzione degli obblighi di fare infungibile e di non fare.
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This dissertation is part of the Language Toolkit project which is a collaboration between the School of Foreign Languages and Literature, Interpreting and Translation of the University of Bologna, Forlì campus, and the Chamber of Commerce of Forlì-Cesena. This project aims to create an exchange between translation students and companies who want to pursue a process of internationalization. The purpose of this dissertation is demonstrating the benefits that translation systems can bring to businesses. In particular, it consists of the translation into English of documents supplied by the Italian company Technologica S.r.l. and the creation of linguistic resources that can be integrated into computer-assisted translation (CAT) software, in order to optimize the translation process. The latter is claimed to be a priority with respect to the actual translation products (the target texts), since the analysis conducted on the source texts highlighted that the company could streamline and optimize its English language communication thanks to the use of open source CAT tools such as OmegaT. The work consists of five chapters. The first introduces the Language Toolkit project, the company (Technologica S.r.l ) and its products. The second chapter provides some considerations about technical translation, its features and some misconceptions about it. The difference between technical translation and scientific translation is then clarified and an overview is offered of translation aids such as those used for computer-assisted translation, machine translation, termbases and translation memories. The third chapter contains the analysis of the texts commissioned by Technologica S.r.l. and their categorization. The fourth chapter describes the translation process, with particular attention to terminology extraction and the creation of a bilingual glossary based on a specialized corpus. The glossary was integrated into the OmegaT software in order to facilitate the translation process both for the present task and for future applications. The memory deriving from the translation represents a sort of hybrid resource between a translation memory and a glossary. This was found to be the most appropriate format, given the specific nature of the texts to be translated. Finally, in chapter five conclusions are offered about the importance of language training within a company environment, the potentialities of translation aids and the benefits that they would bring to a company wishing to internationalize itself.
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La presente tesi esamina le caratteristiche geologico-tecniche della frana avvenuta il 3 dicembre 2013 in Montescaglioso (Matera) . Il fenomeno franoso ha determinato l’interruzione della strada a “scorrimento veloce” che collega l’abitato di Montescaglioso con la valle del Fiume Bradano, sede delle principali arterie di comunicazione del Comune. Inoltre sono stati del tutto compromessi i servizi della rete gas, della rete di smaltimento delle acque nere e, limitatamente all’area circoscritta, anche della rete elettrica. Numerosi sono i danni causati alle unità abitative e commerciali, alcune delle quali sono state completamente distrutte. L’eccezionalità dell’evento franoso, determinata sia dalla dimensione della massa coinvolta, che dai danni provocati alle infrastrutture, ha reso da subito indispensabile il coinvolgimento di strutture statali e regionali che insieme al comune di Montescaglioso hanno istituito un tavolo tecnico permanente per far fronte all’emergenza in essere. In particolare la tesi si occupa della ricostruzione geologica, geomorfologica e idrogeologica pre e post frana , utili per comprenderne le dinamiche morfo-evolutive del fenomeno.
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Le frane superficiali sono degli eventi franosi che si innescano nelle maggior parte dei casi a causa delle forti pioggie. Se la coltre di terreno è costituita prevalentemente da terreni granulari la frana può involvere in colata di detrito. Per conoscere il meccanismo bisogna conoscere le caratteristiche del terreno coinvolto. Sono state effettuate prove di taglio e prove triassiali su un materiale prelevato da un versante soggetto a colate detritiche per investigare il comportamento che provaca questi eventi franosi.
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Progetto, sperimentazione, modifica e messa a punto di una macchina automatica basata su attuatori pneumatici comandati elettricamente tramite PLC, in grado di assemblare i ganci di chiusura per valigeria tecnica destinata ad impieghi in condizioni estreme. Discussione del progetto a partire dai disegni di massima, e descrizione delle successive modifiche progettuali e delle relative verifiche funzionali.
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Descrizione e utilizzi di algoritmi di fotoritocco per modificare immagini in cui è presente un disturbo.
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Una tracciato anormale della rotula può provocare dolore anteriore al ginocchio dopo un’artroplastica e può condurre al fallimento dell’intervento stesso. È importante quindi valutare questo tracciato sia intra che post-operatoriamente, anche per validare disegni protesici innovativi e supportare il chirurgo per le più critiche decisioni chirurgiche al momento dell’impianto. Ad oggi però le valutazioni in-vivo della cinematica femoro-rotulea sono poche e poco attendibili; è per questi motivi che abbiamo deciso di analizzare l’articolazione con la tecnica video-fluoroscopica, appositamente adattata allo scopo di tale studio, a sei mesi di follow-up dall’intervento. Per lo studio abbiamo esaminato, tramite video-fluoroscopia 3D, sette pazienti che hanno subito l’impianto di una protesi totale al ginocchio con ricopertura della rotula. Successivamente le immagini sono state elaborate con un apposito software per ricostruire la cinematica 3D, e sono stati ottenuti i grafici per ogni grado di libertà dell’articolazione. Dall’analisi dei risultati, la tecnica utilizzata è risultata fattibile ed affidabile, infatti dai grafici si nota come la normale cinematica delle articolazioni studiate sia stata ripristinata. Questo studio, oltre a validare l’applicazione della tecnica video-fluoroscopica all’articolazione femoro-rotulea oltre che a quella tibio-femorale, dopo un confronto con i dati derivanti dalla navigazione chirurgica, ha consentito di validare anche questa tecnica intra-operatoria. Questo risultato potrà condurre ad una maggiore precisione nell’allineamento delle componenti protesiche da parte del chirurgo, con conseguente riduzione del rischio di fallimento dell’impianto.
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I materiali fotocatalitici, se opportunamente irradiati con luce di una opportuna lunghezza d'onda, consentono un maggior abbattimento delle sostanze organiche e inorganiche nocive con le quali vengono a contatto. Essi sono in grado inoltre grazie alla loro spiccata idrofilia di conservare inalterato nel tempo il loro aspetto estetico. Il connubio ingegneria e chimica ha creato dunque materiali fotocatalitici contenenti al loro interno particelle di TiO2, il principale fotocatalizzatore in commercio, che, applicati in ambiti urbani ed edilizi come rivestimenti, pitture, rimescolato in pasta di malte o masselli autobloccanti, pitture o piastrelle antisettiche e vetri autopulenti, possono generare effetti positivi in termini sia di antinquinamento che di antibattericità. La tesi parte dalla descrizione delle reazioni chimiche che stanno alla base della fotocatalisi e prosegue descrivendo il fotocatalizzatore più attivo ed efficace fino ad ora scoperto, il TiO2. Nella seconda parte della tesi si citano le principali aziende italiane e mondiali che si sono impegnate nella produzione di materiali fotocatalitici, riportando le loro opere e i loro prodotti. Nella parte terza si vogliono invece fornire le informazioni generali attualmente conosciute sulla minaccia alla salute che può costituire l'utilizzo di materiali nanometrici come il TiO2. Nella parte quarta invece si risponde alle ancora frequenti domande riguardanti l'efficacia del TiO2 nelle applicazioni reali al variare del materiale di supporto, la sua efficacia nel lungo termine, il reale effetto autopulente nell'ambiente reale e nel suo impatto sull'ambiente. Si riportano i risultati di laboratorio riguardanti l'efficacia fotocatalitica in termini di degradazione di tinte e di angolo di contatto, direttamente applicati alla realtà delle costruzioni: su supporti diversi in termini di permeabilità e idrorepellenza, è stata applicata una sospensione acquosa fotocatalitica applicata sia a pennello che tramite getto spray HVLP. Alcuni campioni sono poi stati dilavati simulando l'azione atmosferica di weathering dell'area bolognese.
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Allo scopo di valutare le tensioni residue di un pannello in alluminio sottile, è stata sviluppata la tecnica definita Incremental Hole Drilling. Poichè tale tecnica è applicata a componenti di spessori rilevanti, per ovviare alle problematiche di vibrazione del provino è stata applicata una controlastra di resina polimerizzata per aumentare la rigidezza flessionale. Le analisi effettuate hanno mostrato una influenza della resina non trascurabile sullo stato di tensione del materiale.
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Lo scopo principale dell’elaborato è descrivere e studiare la fattibilità tecnica e le fasi di progettazione e di realizzazione di una macchina automatica adibita alla gestione di blister farmaceutici. Tale attività è stata svolta in collaborazione con l’azienda Siropack Italia S.r.l. a seguito di un percorso di tirocinio curriculare. E’ dunque obiettivo della tesi esplicitare, motivandole, le scelte effettuate in campo progettuale, grazie alle quali si è arrivati alla realizzazione vera e propria della macchina. Dopo una descrizione dell’azienda e dei settori verso cui si interfaccia, si passa ad esporre, in maniera generale, il panorama farmaceutico nazionale ed internazionale, descrivendo anche il cliente per il quale è stata realizzata la macchina e ogni step affrontato per la sua progettazione. In questa fase viene descritto anche il nastro adibito alla gestione del magazzino, dove sosteranno numerose unità del prodotto lavorato. Si conclude poi con la descrizione dei passi che portano la macchina al suo effettivo funzionamento. Essendo un prototipo, dovrà poi affrontare numerose ore di prove e collaudi prima di essere definitivamente consegnata al cliente; in questo elaborato non verrà, però, descritto quest’ultimo step poiché la linea, della quale la macchina fa parte, è tutt’ora in fase di realizzazione.
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Un manuale tecnico non veicola solo contenuti, ma definisce anche il rapporto tra emittente e destinatario all’interno di una relazione commerciale. Il testo deve quindi essere di buona qualità, altrimenti si potrebbero verificare danni economici e di immagine per l’emittente. Nonostante ciò, molte aziende dimostrano scarsa sensibilità al problema della qualità redazionale perché ottenerla significa affrontare investimenti di tempo e risorse. Con questa tesi propongo una modalità di revisione del manuale tecnico che tiene in considerazione esigenze di natura diversa: utilizzando gli strumenti CAT per la revisione è possibile, infatti, migliorare la qualità del manuale riducendo i tempi richiesti dal lavoro, e quindi contenerne i costi. Questa proposta, tuttavia, non è una soluzione definitiva perché la revisione migliora un singolo testo: affinché l’azienda comunichi in modo efficace non si può prescindere da un adeguato percorso di formazione dei redattori. In particolare, in un manuale tecnico la qualità corrisponde a un linguaggio chiaro, semplice e non ambiguo, ben lontano dunque dal burocratese che viene considerato da molti un buono stile e dall’antilingua contro cui già Calvino metteva in guardia. Le competenze non solo linguistiche del traduttore gli permettono di rivelarsi una figura determinante anche per la redazione e la revisione di testi monolingue. Così come tradurre non significa trasferire da una lingua all’altra le parole, ma i concetti, allo stesso modo rendere chiaro, semplice e univoco un manuale non vuol dire solo aumentarne la leggibilità, ma soprattutto mettere il destinatario nelle condizioni di capire i contenuti e di eseguire correttamente le istruzioni nel passaggio dal contesto linguistico a quello fattuale. Anche nella revisione, come nella traduzione, gli strumenti automatici non sostituiscono il professionista, ma gli permettono di finalizzare a uno scopo preciso le sue conoscenze sul funzionamento della lingua e della comunicazione.
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Per limitare gli effetti tossici delle Ag-NPs, si è pensato che esse possano essere utilizzate in forma di microincapsulati, in quanto le microcapsule possono avere una certa velocità di rilascio sotto specifiche condizioni. Incapsulando quindi le Ag-NPs, posso ottenere un rilascio controllato di esse, in modo da ottenere una concentrazione di esse utile allo scopo per cui vengono impiegate, evitando un sovradosaggio che non porterebbe alcun beneficio ma solo a una maggior probabilità di causare effetti tossici.
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Lo scopo della tesi è la realizzazione del modello geologico-tecnico della frana in Loc. Calvanelle (Comune di Loiano, Bologna) finalizzato alla progettazione del consolidamento del versante e al ripristino della viabilità stradale. Per realizzare il modello geologico - tecnico ho interpretato i dati stratigrafici ottenuti da una campagna di sondaggi a carotaggio continuo. Questi dati sono stati integrati da indagini geofisiche per ottenere un modello più accurato, inoltre ho cartografato il corpo di frana con l'ausilio del GPS e derivato il suo profilo usando il Triplometro. E' stata quindi valutata l'evoluzione geomorfologica del corpo di frana ed è stata monitorata la variazione della falda tramite l'installazioni di 12 piezometri. Infine ho svolto un'analisi numerica, per interpretare la dinamica del corpo di frana e per definire i parametri geotecnici dei terreni coinvolti.
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Le colate detritiche sono manifestazioni parossistiche con trasporto impulsivo di sedimenti lungo la rete idrografica minore che presentano un elevato potere distruttivo. In questo lavoro di tesi si è cercato di descrivere inizialmente le caratteristiche tipiche delle colate di detrito, e le condizioni climatiche e geomorfologiche che tendono a favorirne l’innesco. Verranno poi analizzati, i casi relativi all’Appennino bolognese, prendendo come riferimento le colate rapide di detrito avvenute in località Serraglio (Baragazza) nei pressi del comune di Castiglione dei Pepoli. Nello specifico verrà indagato il fenomeno avvenuto il 31/01/2014, per il quale sono stati effettuati numerosi rilievi morfometrici che hanno portato ad individuare una geometria di dettaglio del canale di flusso e della nicchia di frana, per poter ricostruire i volumi di materiale mobilizzato. In contemporanea alle misure morfometriche si sono effettuate delle indagini sismiche volte a stimare lo spessore della coltre di alterazione presente all’interno del canale prima dell’evento, e a monte della nicchia di frana. Successivamente si è cercato di correlare le misure H/V con le prove MASW effettuate ,senza successo, ciò è probabilmente dovuto dalla difficoltà di indagare spessori così sottili con le MASW. Perciò utilizzando le indagini H/V si è tentato di ricostruire il modello geologico – tecnico alla scala del versante. Infine si è cercato di modellizzare il fenomeno utilizzando il software Dan-W con il quale si sono testati vari modelli reologici fra i quali si sono dimostrati più realistici, in riferimento al caso in esame, il modello frizionale ed il modello di Voellmy. Per questi due modelli è stata quindi effettuata la calibrazione dei parametri, in riferimento dei quali si è visto che, con il modello di Voellmy si è ottenuto un buon valore della distanza percorsa dalla colata, ma una stima delle velocità abbastanza elevate. Il modello frizionale invece ha portato ad una buona stima degli spessori dei depositi, ma sottostimando la distanza che avrebbe potuto percorrere la colata se non avesse incontrato ostacoli.
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La fabbricazione additiva è una classe di metodi di fabbricazione in cui il componente viene costruito aggiungendo strati di materiale l’uno sull’altro, sino alla completa realizzazione dello stesso. Si tratta di un principio di fabbricazione sostanzialmente differente da quelli tradizionali attualmente utilizzati, che si avvalgono di utensili per sottrarre materiale da un semilavorato, sino a conferire all’oggetto la forma desiderata, mentre i processi additivi non richiedono l’utilizzo di utensili. Il termine più comunemente utilizzato per la fabbricazione additiva è prototipazione rapida. Il termine “prototipazione”’ viene utilizzato in quanto i processi additivi sono stati utilizzati inizialmente solo per la produzione di prototipi, tuttavia con l’evoluzione delle tecnologie additive questi processi sono sempre più in grado di realizzare componenti di elevata complessità risultando competitivi anche per volumi di produzione medio-alti. Il termine “rapida” viene invece utilizzato in quanto i processi additivi vengono eseguiti molto più velocemente rispetto ai processi di produzione convenzionali. La fabbricazione additiva offre diversi vantaggi dal punto di vista di: • velocità: questi processi “rapidi” hanno brevi tempi di fabbricazione. • realizzazione di parti complesse: con i processi additivi, la complessità del componente ha uno scarso effetto sui tempi di costruzione, contrariamente a quanto avviene nei processi tradizionali dove la realizzazione di parti complesse può richiedere anche settimane. • materiali: la fabbricazione additiva è caratterizzata dalla vasta gamma di materiali che può utilizzare per la costruzione di pezzi. Inoltre, in alcuni processi si possono costruire pezzi le cui parti sono di materiali diversi. • produzioni a basso volume: molti processi tradizionali non sono convenienti per le produzioni a basso volume a causa degli alti costi iniziali dovuti alla lavorazione con utensili e tempi di setup lunghi.