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Elaborar un test de instrucción que permita evaluar de forma objetiva el rendimiento de los alumnos al término del ciclo medio en el área de Matemáticas y comprobar si existe diferencia en dicho rendimiento en función de determinadas variables. Muestra definitiva y representativa compuesta de 3.415 alumnos residentes en Barcelona, provincia y ciudad, que acaban el ciclo medio de EGB, tomada al azar de una población de 84.289 alumnos. Investigación empírica ex-post-facto. Elabora un test de evaluación del rendimiento académico en Matemáticas. Previamente, realiza diversos estudios pilotos del test y, una vez comprobada su validez y fiabilidad, lo aplica a una muestra representativa de sujetos escogida según un muestreo aleatorio por conglomerados. Compara los resultados del test con las siguientes variables independientes: sexo, localización geográfica del centro, tipo de centro, nivel socioeconómico, metodología impartida, etc. Correlaciona el test con otras pruebas estandarizadas y extrae conclusiones. Test matemáticas 58 que recoge contenidos de tercero, cuarto, y quinto de EGB sobre conjuntos, operaciones con números naturales, medidas y Geometría. Diversas aplicaciones piloto del anterior test. Índices de tendencia central, representaciones gráficas, prueba Chi cuadrado, prueba de Kolmogorov, índices de fiabilidad y validez, análisis de ítems, análisis de varianza y comparación de medias. La validez concurrente del test que resulta significativa es de 0,34 por ciento. La tasa de éxito de los alumnos en el área de Matemáticas es baja. La media de la muestra es de 21,96 por ciento. La media más baja es de 13,34 por ciento y corresponde a la variable nivel socioeconómico bajo; la más alta es de 30,0707 por ciento y corresponde a la enseñanza de sólo chicas. Por bloques temáticos, la tasa de éxito se centra en los números naturales y, más concretamente, en operaciones. El test validado permite evaluar objetivamente al alumno al final del ciclo medio. Destaca la separación que existe en la práctica entre el currículo presentado a nivel oficial, el currículo impartido y el aprendido.

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Luchar por la inserción laboral de los jóvenes con discapacidad intelectual en el mercado laboral competitivo, ofreciéndoles las ayudas que necesitan en función de sus particularidades y de las necesidades del contexto donde se encuentren. Promover políticas activas de empleo destacándose entre sus objetivos crear y mantener fuentes de empleo y fomentar la inserción laboral. Se ha estructurado en tres capítulos, dos de corte teórico y uno de corte empírico. En el último se realiza un análisis de los instrumentos de evaluación destinados a la valoración de habilidades sociales y de afrontamiento, y además se utiliza el Perfil de Personalidad Laboral - PPL (adaptado de Bolton y Roessler) y el tests de Messy, para profesionales y alumnos. Ambos tests se utilizan a lo largo del trabajo en dos momentos: pre-test y post-test, con la finalidad de analizar la variabilidad-estabilidad de habilidades sociales y de afrontamiento, tras la aplicación del programa de intervención -Desarrollo Vocacional-. Los jóvenes con discapacidad intelectual al pretender insertarse al mundo laboral y especialmente al empleo normalizado, lo encuentran difícil. A pesar de las mejoras que se advierten en los últimos estudios realizados dicha realidad continúa reflejando una falta de equiparación de derechos y de oportunidades. Entre otros factores, se constata una brecha en materia laboral entre las personas con discapacidad respecto al conjunto de la población, duplicándose la tasa de desempleo de las personas con discapacidad.

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Il Test di Risposta Termica (Thermal Response Test-TRT) (Mogenson,1983) è il test esistente con il più alto grado di accuratezza per la caratterizzazione del reservoir geotermico superficiale. Il test consiste in una simulazione in situ del funzionamento di un sistema a circuito chiuso di sfruttamento dell’energia geotermica, per un periodo limitato di tempo, attraverso l’iniezione o estrazione di calore a potenza costante all’interno del geo-scambiatore (Borehole Heat Exchanger-BHE). Dall’analisi della variazione delle temperature del fluido circolante, è possibile avere una stima delle proprietà termiche medie del volume del reservoir geotermico interessato dal test. Le grandezze principali per la caratterizzazione di un serbatoio geotermico sono la conduttività termica (λ), la capacità termica volumetrica (c), la temperatura indisturbata del suolo (Tg) e la resistenza termica del pozzo (Rb); la loro determinazione è necessaria per il corretto progettazione degli geo-scambiatori. I risultati del TRT sono tuttavia sensibili alle condizioni al contorno spazio-temporali quali ad es.: variazione della temperatura del terreno, movimento d’acqua di falda, condizioni metereologiche, eventi stagionali, ecc. Questo lavoro vuole: i) introdurre uno studio sui problemi di caratterizzazione del reservoir geotermico superficiale, in particolare analizzando l’effetto che il movimento d’acqua di falda ha sui parametri termici; ii) analizzare la sensitività dei risultati del test alle variabilità dei parametri caratteristici del funzionamento delle attrezzature. Parte del lavoro della mia tesi è stata svolta in azienda per un periodo di 4 mesi presso la “Groenholland Geo Energy systems” che ha sede ad Amsterdam in Olanda. Tre diversi esperimenti sono stati realizzati sullo stesso sito (stratigrafia nota del terreno: argilla, sabbia fine e sabbia grossa) usando una sonda profonda 30 metri e diversi pozzi per l’estrazione d’acqua e per monitorare gli effetti in prossimità del geo scambiatore. I risultati degli esperimenti sono stati molto diversi tra di loro, non solo in termini di dati registrati (temperature del fluido termovettore), ma in termini dei valori dei parametri ottenuti elaborando i dati. In particolare non è sufficiente adottare il modello classico della sorgente lineare infinita (Infinite Line Source Solution- ILS) (Ingersoll and Plass, 1948), il quale descrive il trasferimento di calore per conduzione in un mezzo omogeneo indefinito a temperatura costante. Infatti, lo scambio di calore avviene anche tramite convezione causata dal movimento d’acqua di falda, non identificabile mediante gli approcci classici tipo CUSUM test (Cumulative Sum test) (Brown e altri,1975) Lo studio della tesi vuole dare un quadro di riferimento per correlare la variabilità dei risultati con la variabilità delle condizioni al contorno. L’analisi integra le metodologie classiche (ILS) con un approccio geostatistico utile a comprendere i fenomeni e fluttuazioni che caratterizzano il test. Lo studio delle principali variabili e parametri del test, quali temperatura in ingresso e uscita del fluido termovettore, portata del fluido e potenza iniettata o estratta, è stato sviluppato mediante: il variogramma temporale, ovvero la semivarianza dell’accrescimento, che esprime il tipo di autocorrelazione temporale della variabile in esame; la covarianza incrociata temporale, ovvero la covarianza fra due variabili del sistema, che ne definisce quantitativamente il grado di correlazione in funzionamento del loro sfasamento temporale. L’approccio geostatistico proposto considera la temperatura del fluido Tf come una funzione aleatoria (FA) non stazionaria nel tempo (Chiles, 1999), il cui trend è formalmente definito, ma deve essere identificato numericamente. Si considera quindi un classico modello a residuo; in cui la FA è modellizzata come la somma di un termine deterministico, la media (il valore atteso) m(t),coincidente col modello descritto dalla teoria della sorgente lineare infinità, e di un termine aleatorio, la fluttuazione, Y(t). Le variabili portata e potenza sono invece considerate delle funzioni aleatorie stazionarie nel tempo, ovvero a media costante. Da questo studio di Tesi si sono raggiunte delle conclusioni molto importanti per lo studio del TRT: Confronto tra gli esperimenti in estrazione di calore, con e senza movimento d’acqua di falda: si studia l’effetto indotto dalla falda sul TRT. E’ possibile caratterizzare quantitativamente l’incremento della conducibilità termica equivalente legata a fenomeni convettivi dovuti al movimento d’acqua di falda. Inoltre, i variogrammi sperimentali evidenziano periodicità simili nei due casi e legate al funzionamento della pompa di calore e della componentistica associata ed alla circolazione del fluido termovettore all’interno della sonda. Tuttavia, la componente advettiva ha un effetto di smorzamento sulle piccole periodicità dei variogrammi, ma di aumento dell’ampiezza delle periodicità maggiori a causa del funzionamento della pompa di calore che deve fornire maggiore energia al sistema per bilanciare le dispersioni dovute al movimento d’acqua di falda. Confronto fra estrazione ed iniezione di calore, con movimento d’acqua di falda: si studia la significatività dei risultati nei due casi. L’analisi delle variografie evidenzia significative differenze nella struttura dei variogrammi sperimentali. In particolare, nel test con iniezione di calore i variogrammi sperimentali delle temperature hanno valori sistematicamente inferiori, circostanza che assicura una migliore precisione nella stima dei parametri termici. Quindi eseguire il TRT in iniezione di calore risulta più preciso. Dall’analisi dei variogrammi sperimentali delle singole variabili quali temperatura del fluido in ingresso e uscita all’interno del geoscambiatore è stato confermato il fenomeno di smorzamento delle oscillazioni da parte del terreno. Dall’analisi delle singole variabili del test (temperature, potenza, portata) è stata confermata l’indipendenza temporale fra portate e temperature. Ciò è evidenziato dalle diverse strutture dei variogrammi diretti e dalle covarianze incrociate prossime a zero. Mediante correlogrami è stato dimostrato la possibilità di calcolare il tempo impiegato dal fluido termovettore per circolare all’interno della sonda. L’analisi geostatistica ha permesso quindi di studiare in dettaglio la sensitività dei risultati del TRT alle diverse condizioni al contorno, quelle legate al reservoir e quelle legate al funzionamento delle attrezzature

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El propósito de este documento es llevar a la reflexión y al análisis la experiencia de mediaciónintercultural en el ámbito sanitario en la ciudad de Valencia, España, con usuarios/as migrantesprovenientes de países latinoamericanos. Los principales problemas de salud de esta poblaciónmigrante registrados en los centros sanitarios de atención primaria se concentran en lasáreas de salud sexual y reproductiva, dentro de los que se destacan una alta frecuencia del“madresolterismo”, incremento de las interrupciones voluntarias de embarazos (IVE); difícil usoy baja aceptación de métodos anticonceptivos, tanto por parte de las mujeres como de los varones,y por último, la identificación de relaciones asimétricas en las parejas. Estas circunstancias sonanalizadas desde una perspectiva de géneros para tener un mejor acercamiento a la realidad social.

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This doctoral thesis focuses on the modeling of multimedia systems to create personalized recommendation services based on the analysis of users’ audiovisual consumption. Research is focused on the characterization of both users’ audiovisual consumption and content, specifically images and video. This double characterization converges into a hybrid recommendation algorithm, adapted to different application scenarios covering different specificities and constraints. Hybrid recommendation systems use both content and user information as input data, applying the knowledge from the analysis of these data as the initial step to feed the algorithms in order to generate personalized recommendations. Regarding the user information, this doctoral thesis focuses on the analysis of audiovisual consumption to infer implicitly acquired preferences. The inference process is based on a new probabilistic model proposed in the text. This model takes into account qualitative and quantitative consumption factors on the one hand, and external factors such as zapping factor or company factor on the other. As for content information, this research focuses on the modeling of descriptors and aesthetic characteristics, which influence the user and are thus useful for the recommendation system. Similarly, the automatic extraction of these descriptors from the audiovisual piece without excessive computational cost has been considered a priority, in order to ensure applicability to different real scenarios. Finally, a new content-based recommendation algorithm has been created from the previously acquired information, i.e. user preferences and content descriptors. This algorithm has been hybridized with a collaborative filtering algorithm obtained from the current state of the art, so as to compare the efficiency of this hybrid recommender with the individual techniques of recommendation (different hybridization techniques of the state of the art have been studied for suitability). The content-based recommendation focuses on the influence of the aesthetic characteristics on the users. The heterogeneity of the possible users of these kinds of systems calls for the use of different criteria and attributes to create effective recommendations. Therefore, the proposed algorithm is adaptable to different perceptions producing a dynamic representation of preferences to obtain personalized recommendations for each user of the system. The hypotheses of this doctoral thesis have been validated by conducting a set of tests with real users, or by querying a database containing user preferences - available to the scientific community. This thesis is structured based on the different research and validation methodologies of the techniques involved. In the three central chapters the state of the art is studied and the developed algorithms and models are validated via self-designed tests. It should be noted that some of these tests are incremental and confirm the validation of previously discussed techniques. Resumen Esta tesis doctoral se centra en el modelado de sistemas multimedia para la creación de servicios personalizados de recomendación a partir del análisis de la actividad de consumo audiovisual de los usuarios. La investigación se focaliza en la caracterización tanto del consumo audiovisual del usuario como de la naturaleza de los contenidos, concretamente imágenes y vídeos. Esta doble caracterización de usuarios y contenidos confluye en un algoritmo de recomendación híbrido que se adapta a distintos escenarios de aplicación, cada uno de ellos con distintas peculiaridades y restricciones. Todo sistema de recomendación híbrido toma como datos de partida tanto información del usuario como del contenido, y utiliza este conocimiento como entrada para algoritmos que permiten generar recomendaciones personalizadas. Por la parte de la información del usuario, la tesis se centra en el análisis del consumo audiovisual para inferir preferencias que, por lo tanto, se adquieren de manera implícita. Para ello, se ha propuesto un nuevo modelo probabilístico que tiene en cuenta factores de consumo tanto cuantitativos como cualitativos, así como otros factores de contorno, como el factor de zapping o el factor de compañía, que condicionan la incertidumbre de la inferencia. En cuanto a la información del contenido, la investigación se ha centrado en la definición de descriptores de carácter estético y morfológico que resultan influyentes en el usuario y que, por lo tanto, son útiles para la recomendación. Del mismo modo, se ha considerado una prioridad que estos descriptores se puedan extraer automáticamente de un contenido sin exigir grandes requisitos computacionales y, de tal forma que se garantice la posibilidad de aplicación a escenarios reales de diverso tipo. Por último, explotando la información de preferencias del usuario y de descripción de los contenidos ya obtenida, se ha creado un nuevo algoritmo de recomendación basado en contenido. Este algoritmo se cruza con un algoritmo de filtrado colaborativo de referencia en el estado del arte, de tal manera que se compara la eficiencia de este recomendador híbrido (donde se ha investigado la idoneidad de las diferentes técnicas de hibridación del estado del arte) con cada una de las técnicas individuales de recomendación. El algoritmo de recomendación basado en contenido que se ha creado se centra en las posibilidades de la influencia de factores estéticos en los usuarios, teniendo en cuenta que la heterogeneidad del conjunto de usuarios provoca que los criterios y atributos que condicionan las preferencias de cada individuo sean diferentes. Por lo tanto, el algoritmo se adapta a las diferentes percepciones y articula una metodología dinámica de representación de las preferencias que permite obtener recomendaciones personalizadas, únicas para cada usuario del sistema. Todas las hipótesis de la tesis han sido debidamente validadas mediante la realización de pruebas con usuarios reales o con bases de datos de preferencias de usuarios que están a disposición de la comunidad científica. La diferente metodología de investigación y validación de cada una de las técnicas abordadas condiciona la estructura de la tesis, de tal manera que los tres capítulos centrales se estructuran sobre su propio estudio del estado del arte y los algoritmos y modelos desarrollados se validan mediante pruebas autónomas, sin impedir que, en algún caso, las pruebas sean incrementales y ratifiquen la validación de técnicas expuestas anteriormente.

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En este trabajo se comparan dos estrategias de evaluación a través de cuestionarios online: i) realizar un cuestionario de evaluación sumativa al final de cada bloque temático del curso o ii) permitir que, para cada bloque temático, el alumno pueda repetir varias veces un test (con realimentación de las respuestas correctas) y realizar un test similar después de esta fase de aprendizaje. Los resultados muestran varios beneficios de la segunda estrategia: una mayor participación de los alumnos hasta el final del semestre, una menor tasa de abandono de la asignatura y una mejor nota en los test. Sin embargo, para que el aprendizaje sea efectivo en el caso de repetir varias veces un test, se necesita un banco de preguntas suficientemente amplio para que exista una probabilidad baja de que las preguntas no se repitan. Este problema se ha resuelto utilizando la posibilidad que presentan algunas plataformas de gestión del aprendizaje de generar automáticamente variantes numéricas de una misma pregunta. Por último se observa un grado de acuerdo muy elevado por parte de los alumnos con el peso que los resultados de los tests tienen en la nota final del curso, en el caso bajo estudio. Abstract: This work compares two different assessment strategies through online tests: i) summative assessment tests at the end of each part of the course or ii) the students can do selfassessment tests (with feedback) prior to a summative assessment test at the end of each part of the course. Results show that the second strategy yields several benefits: an increment in student participation till the end of the semester, a reduction in the drop-out rate and an increase in the mean test marks. However, a large item bank is necessary to effectively implement this second strategy. This problem has been addressed by using the automatic item generation facility offered by several learning management systems. Finally, a high proportion of the students agree with the weight proposed for these tests in the final course mark.

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It is easy to get frustrated at spoken conversational agents (SCAs), perhaps because they seem to be callous. By and large, the quality of human-computer interaction is affected due to the inability of the SCAs to recognise and adapt to user emotional state. Now with the mass appeal of artificially-mediated communication, there has been an increasing need for SCAs to be socially and emotionally intelligent, that is, to infer and adapt to their human interlocutors’ emotions on the fly, in order to ascertain an affective, empathetic and naturalistic interaction. An enhanced quality of interaction would reduce users’ frustrations and consequently increase their satisfactions. These reasons have motivated the development of SCAs towards including socio-emotional elements, turning them into affective and socially-sensitive interfaces. One barrier to the creation of such interfaces has been the lack of methods for modelling emotions in a task-independent environment. Most emotion models for spoken dialog systems are task-dependent and thus cannot be used “as-is” in different applications. This Thesis focuses on improving this, in which it concerns computational modeling of emotion, personality and their interrelationship for task-independent autonomous SCAs. The generation of emotion is driven by needs, inspired by human’s motivational systems. The work in this Thesis is organised in three stages, each one with its own contribution. The first stage involved defining, integrating and quantifying the psychological-based motivational and emotional models sourced from. Later these were transformed into a computational model by implementing them into software entities. The computational model was then incorporated and put to test with an existing SCA host, a HiFi-control agent. The second stage concerned automatic prediction of affect, which has been the main challenge towards the greater aim of infusing social intelligence into the HiFi agent. In recent years, studies on affect detection from voice have moved on to using realistic, non-acted data, which is subtler. However, it is more challenging to perceive subtler emotions and this is demonstrated in tasks such as labelling and machine prediction. In this stage, we attempted to address part of this challenge by considering the roles of user satisfaction ratings and conversational/dialog features as the respective target and predictors in discriminating contentment and frustration, two types of emotions that are known to be prevalent within spoken human-computer interaction. The final stage concerned the evaluation of the emotional model through the HiFi agent. A series of user studies with 70 subjects were conducted in a real-time environment, each in a different phase and with its own conditions. All the studies involved the comparisons between the baseline non-modified and the modified agent. The findings have gone some way towards enhancing our understanding of the utility of emotion in spoken dialog systems in several ways; first, an SCA should not express its emotions blindly, albeit positive. Rather, it should adapt its emotions to user states. Second, low performance in an SCA may be compensated by the exploitation of emotion. Third, the expression of emotion through the exploitation of prosody could better improve users’ perceptions of an SCA compared to exploiting emotions through just lexical contents. Taken together, these findings not only support the success of the emotional model, but also provide substantial evidences with respect to the benefits of adding emotion in an SCA, especially in mitigating users’ frustrations and ultimately improving their satisfactions. Resumen Es relativamente fácil experimentar cierta frustración al interaccionar con agentes conversacionales (Spoken Conversational Agents, SCA), a menudo porque parecen ser un poco insensibles. En general, la calidad de la interacción persona-agente se ve en cierto modo afectada por la incapacidad de los SCAs para identificar y adaptarse al estado emocional de sus usuarios. Actualmente, y debido al creciente atractivo e interés de dichos agentes, surge la necesidad de hacer de los SCAs unos seres cada vez más sociales y emocionalmente inteligentes, es decir, con capacidad para inferir y adaptarse a las emociones de sus interlocutores humanos sobre la marcha, de modo que la interacción resulte más afectiva, empática y, en definitiva, natural. Una interacción mejorada en este sentido permitiría reducir la posible frustración de los usuarios y, en consecuencia, mejorar el nivel de satisfacción alcanzado por los mismos. Estos argumentos justifican y motivan el desarrollo de nuevos SCAs con capacidades socio-emocionales, dotados de interfaces afectivas y socialmente sensibles. Una de las barreras para la creación de tales interfaces ha sido la falta de métodos de modelado de emociones en entornos independientes de tarea. La mayoría de los modelos emocionales empleados por los sistemas de diálogo hablado actuales son dependientes de tarea y, por tanto, no pueden utilizarse "tal cual" en diferentes dominios o aplicaciones. Esta tesis se centra precisamente en la mejora de este aspecto, la definición de modelos computacionales de las emociones, la personalidad y su interrelación para SCAs autónomos e independientes de tarea. Inspirada en los sistemas motivacionales humanos en el ámbito de la psicología, la tesis propone un modelo de generación/producción de la emoción basado en necesidades. El trabajo realizado en la presente tesis está organizado en tres etapas diferenciadas, cada una con su propia contribución. La primera etapa incluyó la definición, integración y cuantificación de los modelos motivacionales de partida y de los modelos emocionales derivados a partir de éstos. Posteriormente, dichos modelos emocionales fueron plasmados en un modelo computacional mediante su implementación software. Este modelo computacional fue incorporado y probado en un SCA anfitrión ya existente, un agente con capacidad para controlar un equipo HiFi, de alta fidelidad. La segunda etapa se orientó hacia el reconocimiento automático de la emoción, aspecto que ha constituido el principal desafío en relación al objetivo mayor de infundir inteligencia social en el agente HiFi. En los últimos años, los estudios sobre reconocimiento de emociones a partir de la voz han pasado de emplear datos actuados a usar datos reales en los que la presencia u observación de emociones se produce de una manera mucho más sutil. El reconocimiento de emociones bajo estas condiciones resulta mucho más complicado y esta dificultad se pone de manifiesto en tareas tales como el etiquetado y el aprendizaje automático. En esta etapa, se abordó el problema del reconocimiento de las emociones del usuario a partir de características o métricas derivadas del propio diálogo usuario-agente. Gracias a dichas métricas, empleadas como predictores o indicadores del grado o nivel de satisfacción alcanzado por el usuario, fue posible discriminar entre satisfacción y frustración, las dos emociones prevalentes durante la interacción usuario-agente. La etapa final corresponde fundamentalmente a la evaluación del modelo emocional por medio del agente Hifi. Con ese propósito se llevó a cabo una serie de estudios con usuarios reales, 70 sujetos, interaccionando con diferentes versiones del agente Hifi en tiempo real, cada uno en una fase diferente y con sus propias características o capacidades emocionales. En particular, todos los estudios realizados han profundizado en la comparación entre una versión de referencia del agente no dotada de ningún comportamiento o característica emocional, y una versión del agente modificada convenientemente con el modelo emocional propuesto. Los resultados obtenidos nos han permitido comprender y valorar mejor la utilidad de las emociones en los sistemas de diálogo hablado. Dicha utilidad depende de varios aspectos. En primer lugar, un SCA no debe expresar sus emociones a ciegas o arbitrariamente, incluso aunque éstas sean positivas. Más bien, debe adaptar sus emociones a los diferentes estados de los usuarios. En segundo lugar, un funcionamiento relativamente pobre por parte de un SCA podría compensarse, en cierto modo, dotando al SCA de comportamiento y capacidades emocionales. En tercer lugar, aprovechar la prosodia como vehículo para expresar las emociones, de manera complementaria al empleo de mensajes con un contenido emocional específico tanto desde el punto de vista léxico como semántico, ayuda a mejorar la percepción por parte de los usuarios de un SCA. Tomados en conjunto, los resultados alcanzados no sólo confirman el éxito del modelo emocional, sino xv que constituyen además una evidencia decisiva con respecto a los beneficios de incorporar emociones en un SCA, especialmente en cuanto a reducir el nivel de frustración de los usuarios y, en última instancia, mejorar su satisfacción.

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Las personas con discapacidad a menudo se encuentran con problemas de acceso a las Tecnologías de la Información y la Comunicación (TIC), debido a diseños y desarrollos que no tienen en cuenta sus diferencias funcionales, y en consecuencia se encuentran en riesgo de exclusión social. Cada vez es más común encontrar productos de apoyo que permitan utilizar diferentes tecnologías (ordenadores, Internet, dispositivos móviles), pero muchos de ellos no se encuentran integrados debido a que funcionan esencialmente modificando la plataforma donde están instalados, siendo soluciones de acceso de segunda generación. Más allá del desarrollo de los productos de apoyo, que sin duda ha evolucionado positivamente en los últimos años, cabe resaltar que existe una falta de herramientas y de aproximación holística que ayuden a los desarrolladores y diseñadores hacer las TIC accesibles. Esta tesis doctoral pretende validar la hipótesis de que una metodología holística de desarrollo de aplicaciones y productos de apoyo TIC, llamada Marco Abierto Accesible, facilita el desarrollo y la integración de modo nativo de la accesibilidad en las aplicaciones y productos apoyo, independientemente de la tecnología utilizada, dando lugar a soluciones de acceso de tercera generación que permitan mejorar la utilización de dichas aplicaciones por parte de personas con discapacidad. Este trabajo se ha desarrollado en el marco del proyecto AEGIS (del inglés, open Accessibility Everywhere: Groundwork, Infrastructure, Standards), que fue parcialmente financiado por la Comisión Europea (CE) bajo el VII Programa Marco y tuvo una duración de cuatro años. La metodología para el diseño, desarrollo y validación seguida en esta tesis es una adaptación de dos metodologías de diseño existentes (el Diseño Centrado en el Usuario y el Diseño Orientado a Metas), la implementación del Marco Abierto Accesible y el uso de diferentes técnicas de validación. Además se ha desarrollado un marco metodológico de entrenamiento para minimizar el efecto que tiene la curva de aprendizaje cuando los usuarios prueban por primera vez las soluciones desarrolladas. En esta tesis se presenta el Marco Abierto Accesible aplicado a las TIC en las tres áreas en las que se desarrolla este trabajo: ordenadores, Internet y dispositivos móviles, partiendo de las necesidades y problemas que tienen los usuarios con discapacidad en el uso de las TIC. Diferentes instanciaciones del Marco Abierto Accesible se definen en las tres áreas TIC mencionadas anteriormente y se describen varios ejemplos de sus implementaciones particulares. Los resultados de las evaluaciones de las implementaciones particulares con usuarios finales y expertos, una vez discutidos y contrastados con las hipótesis, sirven para probar la validez del Marco Abierto Accesible para la integración nativa de productos de apoyo en Tecnologías de la Información y la Comunicación. Finalmente, se presentan las líneas de investigación y trabajo futuro en el área de la accesibilidad en las TIC. ABSTRACT People with disabilities often encounter problems of access to Information and Communications Technology (ICT), due to design and developments that do not take into account their functional differences and therefore put them at risk of social exclusion. It is increasingly common to find assistive products that allow to use different technologies (computers, Internet, mobile devices), but many of them are not well integrated because they work essentially modifying the platform where they are installed, beeing the second-generation access solutions. Beyond the assistive product development, which has certainly evolved positively in recent years, it is notable that there is a lack of tools and holistic approach to help developers and designers make accessible ICT. This doctoral thesis aims to validate the hypothesis that a holistic approach to application development and assistive ICT products, called Open Accessibility Framework, facilitates the development and integration of native accessible applications and assistive products, regardless of the technology used, resulting in third-generation access solutions that improve the use of such applications by people with disabilities. This work was developed under the AEGIS project (open Accessibility Everywhere: Groundwork, Infrastructure, Standards), which was partially funded by the European Commission (EC) under the Seventh Framework Programme and lasted four years. The methodology for the design, development and validation followed in this thesis is an adaptation of two existing design methodologies (User Centered Design and Goal Oriented Design), the implementation of the Open Accessibility Framework and the usage of different validation techniques. A training methodological framework ha also been developed to minimize the effect of the learning curve when users first try the solutions developed. This thesis presents the Open Accessibility Framework applied to ICT in three areas in which this work is developed: computers, Internet and mobile devices, based on the needs and problems of the disabled users in the use of ICT. Different instantiations of the Open Accessibility Framework are defined in the three aforementioned ICT areas and various examples of its particular implementations are described. The results of the evaluations of the particular implementations which have been carried with end users and experts, once discussed and contrasted with the hypotheses, have been used to test the validity of the Open Accessibility Framework for the native integration of assistive products in Information and Communications Technology. Finally, the future research lines and future work in the area of ICT accessibility are presented.

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In questo elaborato si propone il metodo di regolarizzazione mediante Variazione Totale per risolvere gli artefatti presenti nelle immagini di Risonanza Magnetica. Di particolare interesse sono gli artefatti di Gibbs, dovuti al troncamento dei dati, nel processo di acquisizione, e alla tecnica di ricostruzione basata sulla trasformata di Fourier. Il metodo proposto si fonda su un problema di minimo la cui funzione obiettivo è data dalla somma di un termine che garantisce la consistenza con i dati, e di un termine di penalizzazione, ovvero la Variazione Totale. Per la risoluzione di tale problema, si utilizza il metodo Alternating Direction Method of Multipliers (ADMM). In conclusione, si mostra l’efficacia del metodo descritto applicandolo ad alcuni problemi test con dati sintetici e reali.

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Mental health problems are common in primary health care, particularly anxiety and depression. This study aims to estimate the prevalence of common mental disorders and their associations with socio-demographic characteristics in primary care in Brazil (Family Health Strategy). It involved a multicenter cross-sectional study with patients from Rio de Janeiro, São Paulo, Fortaleza (Ceará State) and Porto Alegre (Rio Grande do Sul State), assessed using the General Health Questionnaire (GHQ-12) and the Hospital Anxiety and Depression Scale (HAD). The rate of mental disorders in patients from Rio de Janeiro, São Paulo, Fortaleza and Porto Alegre were found to be, respectively, 51.9%, 53.3%, 64.3% and 57.7% with significant differences between Porto Alegre and Fortaleza compared to Rio de Janeiro after adjusting for confounders. Prevalence proportions of mental problems were especially common for females, the unemployed, those with less education and those with lower incomes. In the context of the Brazilian government's moves towards developing primary health care and reorganizing mental health policies it is relevant to consider common mental disorders as a priority alongside other chronic health conditions.

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Este es un proyecto que tiene por objetivo general dar continuidad a las investigaciones relacionadas a materiales de interés tecnológico que el Grupo Ciencia de Materiales de Fa.M.A.F lleva a cabo. Las diferentes líneas de trabajo se pueden agrupar en tres grandes temas: aceros y superaleaciones basadas en Fe y Ni; cerámicos magnéticos [filtros moleculares de sílice del tipo ZSM-5, MCM-41 y MCM-48 modificados con Fe, Co, Mn; hematita nanométrica] y aleaciones metálicas magnéticas [CoCu, nanohilos y multicapas de CoM y FeM (M= Pt y Pd); aleaciones de tipo Heusler Mn-Ni-Ga, aleaciones CoSiB y FeSiB nanoestructuradas ]. El primer tema apunta a la optimización de las propiedades mecánicas de aceros de medio carbono y baja aleación, de producción nacional y aptos para construcciones mecánicas, y al desarrollo de superaleaciones (Fe,Ni) de alta temperatura, para su aplicación en pequeñas Turbomáquinas Térmicas. En el caso de materiales magnéticos cerámicos y metálicos, el objetivo es la producción y el desarrollo de nanoestructuras novedosas, con propiedades especiales, de potencial uso en nano-dispositivos y nanotecnología en general. En todos los casos se plantea la producción del material de interés a escala laboratorio, con control de las variables del proceso, la caracterización de la microestructura resultante y sus propiedades relevantes. Luego se establecen las correlaciones proceso-microestructura y microestructura–propiedades y se formalizan en modelos para los diferentes mecanismos que operan tanto durante la etapa de proceso (modelos de solidificación, de deposición, de aleado mecánico) como los involucrados en las propiedades de interés (modelos de magnetización, transporte, deformación). En este esquema se busca optimizar las propiedades. El presente proyecto fortalecerá además el área Ciencia de Materiales en la Universidad Nacional de Córdoba, formando en el nivel de grado y posgrado a ingenieros y físicos en esta disciplina. En el área de materiales cerámicos magnéticas nos dedicaremos (en colaboración con CiTeQ-UTN-FRC) a la producción y caracterización de filtros moleculares de sílice de amplio uso en procesos de catálisis, modificados por la incorporación de especies magnéticas. La incorporación del material magnético se realizará mediante técnicas hidrotérmicas y de impregnación. Los composites obtenidos se estudiarán con dos propósitos: evaluar los efectos de la funcionalización magnética sobre el desempeño del filtro de sílice como catalizador de diferentes reacciones y describir las propiedades magnéticas de las pequeñas (2 a 5 nm) nanoestructuras encapsuladas en los poros. Se continuará con la producción y caracterización de partículas de ferritas, con propiedades determinadas a partir del control de los distintos parámetros que intervienen en la síntesis. En la línea de aleaciones metálicas magnéticas se estudiarán las aleaciones de Heusler, con memoria de forma magnetica, las aleaciones CuCo con magneto-resistencia gigante y las aleaciones (Co,Fe)SiB con magnetoimpedancia gigante. Se aplicará la técnica de melt spinning con dos rodillos, a la producción de estas aleaciones. En el caso de aceros de medio carbono el plan propuesto apunta a identificar los micromecanismos de deformación y fractura que pueden operar en estas microestructuras. Se realizará el "collar test" con el objetivo de propagar una grieta radialmente hacia el centro del collar y luego poder observar la sección de material que la contiene. Esta serie de experimentos y observaciones permitirán localizar el inicio de la grieta y avanzar sobre la determinación del tipo de partículas que actúan como intermediarios en la propagación. Se espera que estos antecedentes más los resultados metalográficos arrojen luz sobre los mecanismos de fractura del acero IRAM – IAS 15B41

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PURPOSE: This study investigated maximal cardiometabolic response while running in a lower body positive pressure treadmill (antigravity treadmill (AG)), which reduces body weight (BW) and impact. The AG is used in rehabilitation of injuries but could have potential for high-speed running, if workload is maximally elevated. METHODS: Fourteen trained (nine male) runners (age 27 ± 5 yr; 10-km personal best, 38.1 ± 1.1 min) completed a treadmill incremental test (CON) to measure aerobic capacity and heart rate (V˙O2max and HRmax). They completed four identical tests (48 h apart, randomized order) on the AG at BW of 100%, 95%, 90%, and 85% (AG100 to AG85). Stride length and rate were measured at peak velocities (Vpeak). RESULTS: V˙O2max (mL·kg·min) was similar across all conditions (men: CON = 66.6 (3.0), AG100 = 65.6 (3.8), AG95 = 65.0 (5.4), AG90 = 65.6 (4.5), and AG85 = 65.0 (4.8); women: CON = 63.0 (4.6), AG100 = 61.4 (4.3), AG95 = 60.7 (4.8), AG90 = 61.4 (3.3), and AG85 = 62.8 (3.9)). Similar results were found for HRmax, except for AG85 in men and AG100 and AG90 in women, which were lower than CON. Vpeak (km·h) in men was 19.7 (0.9) in CON, which was lower than every other condition: AG100 = 21.0 (1.9) (P < 0.05), AG95 = 21.4 (1.8) (P < 0.01), AG90 = 22.3 (2.1) (P < 0.01), and AG85 = 22.6 (1.6) (P < 0.001). In women, Vpeak (km·h) was similar between CON (17.8 (1.1) ) and AG100 (19.3 (1.0)) but higher at AG95 = 19.5 (0.4) (P < 0.05), AG90 = 19.5 (0.8) (P < 0.05), and AG85 = 21.2 (0.9) (P < 0.01). CONCLUSIONS: The AG can be used at maximal exercise intensities at BW of 85% to 95%, reaching faster running speeds than normally feasible. The AG could be used for overspeed running programs at the highest metabolic response levels.

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“Dawn or the Galaxy” és un treball de final de carrera que té com a objectiu principal la creació i desenvolupament d’una versió de demostració per a un joc del tipus MMORTS (massive multiplayer online real-time strategy) tractant d’incloure elements innovadors en aquest gènere de jocs i oferint un ampli ventall estratègic des de l’inici del joc. Per tal d’assolir l’objectiu es realitzarà un petit sondeig de mercat inicial i un estudi de models de jocs d’estratègia. El joc estarà integrat per més de seixanta fitxers de codi, una base de dades amb catorze taules interrelacionades no normalitzades i podrà tenir cabuda per a uns cinc-cents jugadors. Un cop programat l’aplicatiu, el joc es provarà en un entorn real, amb usuaris reals. Per a resoldre els problemes durant el transcurs del joc de forma ràpida, la aplicació serà sotmesa a un seguiment exhaustiu. La col·laboració dels jugadors en aquest punt serà fonamental.

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El present treball consisteix en l'anàlisi, disseny e implementació d¿una aplicació de comerçelectrònic equiparable en la seva forma bàsica a una botiga virtual de productes genèricsdisponible a Internet mitjançant el servei web. S'inclou en l'aplicació tant la part pública o frontend, consistent en la part accessible al públic, on s'efectuen els actes de negoci amb usuaris externs al sistema, com la part privada o back-end, destinada a les tasques de mantenimentper a l'administrador de la botiga.