997 resultados para siglos II-III d. C.


Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

SNAP(c) is one of a few basal transcription factors used by both RNA polymerase (pol) II and pol III. To define the set of active SNAP(c)-dependent promoters in human cells, we have localized genome-wide four SNAP(c) subunits, GTF2B (TFIIB), BRF2, pol II, and pol III. Among some seventy loci occupied by SNAP(c) and other factors, including pol II snRNA genes, pol III genes with type 3 promoters, and a few un-annotated loci, most are primarily occupied by either pol II and GTF2B, or pol III and BRF2. A notable exception is the RPPH1 gene, which is occupied by significant amounts of both polymerases. We show that the large majority of SNAP(c)-dependent promoters recruit POU2F1 and/or ZNF143 on their enhancer region, and a subset also recruits GABP, a factor newly implicated in SNAP(c)-dependent transcription. These activators associate with pol II and III promoters in G1 slightly before the polymerase, and ZNF143 is required for efficient transcription initiation complex assembly. The results characterize a set of genes with unique properties and establish that polymerase specificity is not absolute in vivo.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Cosa e’ stato fatto e il fine della ricerca in questi tre anni si è esaminato il materiale edito sui sarcofagi del periodo in esame, sui culti funerari, i problemi religiosi ed artistici. Per trovare confronti validi si sono resi necessari alcuni viaggi sia in Italia che all’estero. Lo scopo della ricerca è stato quello di “leggere” i messaggi insiti nelle figurazioni delle casse dei sarcofagi, per comprendere meglio la scelta dei committenti verso determinati temi e la ricezione di questi ultimi da parte del pubblico. La tomba, infatti, è l’ultima traccia che l’uomo lascia di sé ed è quindi importante cercare di determinare l’impatto psicologico del monumento funerario sul proprietario, che spesso lo acquistava quando ancora era in vita, e sui familiari in visita alla tomba durante la celebrazione dei riti per i defunti. Nell’ultimo anno, infine, si è provveduto a scrivere la tesi suddivindendo i capitoli e i pezzi in base all’argomento delle figurazioni (mitologici, di virtù, etc.). I capitoli introduttivi Nel primo capitolo di introduzione si è cercato di dare un affresco per sommi capi del periodo storico in esame da Caracalla a Teodosio e della Chiesa di III e IV secolo, mettendo in luce la profonda crisi che gravava sull’Impero e le varie correnti che frammentavano il cristianesimo. In particolare alcune dispute, come quella riguardante i lapsi, sarà alla base di ipotesi interpretative riguardanti la raffigurazione del rifiuto dei tre giovani Ebrei davanti a Nabuchodonosor. Nel capitolo seguente vengono esaminati i riti funerari e il ruolo dei sarcofagi in tali contesti, evidenziando le diverse situazioni emotive degli osservatori dei pezzi e, quindi, l’importanza dei temi trattati nelle casse. I capitolo Questo capitolo tratta dei sarcofagi mitologici. Dopo una breve introduzione, dove viene spiegata l’entrata in uso dei pezzi in questione, si passa alla discussione dei temi, suddivisi in paragrafi. La prima classe di materiali è qualla con la “caduta di Fetonte” la cui interpretazione sembra chiara: una tragedia familiare. Il compianto sul corpo di un ragazzo morto anzi tempo, al quale partecipa tutto il cosmo. L’afflizione dei familiari è immane e sembra priva di una possibile consolazione. L’unico richiamo a riprendere a vivere è solo quello del dovere (Mercurio che richiama Helios ai propri impegni). La seconda classe è data dalle scene di rapimento divino visto come consolazione e speranza in un aldilà felice, come quelle di Proserpina e Ila. Nella trasposizione della storia di Ila è interessante anche notare il fatto che le ninfe rapitrici del giovane – defunto abbiano le sembianze delle parenti già morte e di un fanciullo, probabilmente la madre, la nonna e un fratello deceduto anzi tempo. La terza classe presenta il tema del distacco e dell’esaltazione delle virtù del defunto nelle vesti dei cacciatori mitici Mealeagro, Ippolito e Adone tutti giovani, forti e coraggiosi. In questi sarcofagi ancor più che negli altri il motivo della giovinezza negata a causa della morte è fondamentale per sottolineare ancora di più la disperazione e il dolore dei genitori rimasti in vita. Nella seguente categoria le virtù del defunto sono ancora il tema dominante, ma in chiave diversa: in questo caso l’eroe è Ercole, intento ad affrontare le sue fatiche. L’interpretazione è la virtù del defunto che lo ha portato a vincere tutte le difficoltà incontrate durante la propria vita, come dimostrerebbe anche l’immagine del semidio rappresentato in età diverse da un’impresa all’altra. Vi è poi la categoria del sonno e della morte, con i miti di Endimione, Arianna e Rea Silvia, analizzato anche sotto un punto di vista psicologico di aiuto per il superamento del dolore per la perdita di un figlio, un marito, o, ancora, della sposa. Accanto ai sarcofagi con immagini di carattere narrativo, vi sono numerosi rilievi con personaggi mitici, che non raccontano una storia, ma si limitano a descrivere situazioni e stati danimo di felicità. Tali figurazioni si possono dividere in due grandi gruppi: quelle con cortei marini e quelle con il tiaso dionisiaco, facendo dell’amore il tema specifico dei rilievi. Il fatto che quello del tiaso marino abbia avuto così tanta fortuna, forse, per la numerosa letteratura che metteva in relazione l’Aldicon l’acqua: l’Isola dei Beati oltre l’Oceano, viaggi per mare verso il mondo dei morti. Certo in questo tipo di sarcofagi non vi sono esplicitate queste credenze, ma sembrano più che altro esaltare le gioie della vita. Forse il tutto può essere spiegato con la coesistenza, nei familiari del defunto, della memoria retrospettiva e della proiezione fiduciosa nel futuro. Sostanzialmente era un modo per evocare situazioni gioiose e di godimento sensibile, riferendole ai morti in chiave beneaugurale. Per quanto rigurda il tiaso di Bacco, la sua fortuna è stata dettata dal fatto che il suo culto è sempre stato molto attivo. Bacco era dio della festa, dell’estasi, del vino, era il grande liberatore, partecipe della crescita e della fioritura, il grande forestiero , che faceva saltare gli ordinamenti prestabiliti, i confini della città con la campagna e le convenzioni sociali. Era il dio della follia, al quale le menadi si abbandonavano nella danza rituale, che aggrediva le belve, amante della natura, ma che penetra nella città, sconvolgendola. Del suo seguito facevano parte esseri ibridi, a metà tra l’ordine e la bestialità e animali feroci ammansiti dal vino. I suoi nemici hanno avuto destini orribili di indicibile crudeltà, ma chi si è affidato anima e corpo a lui ha avuto gioia, voluttà, allegria e pienezza di vita. Pur essendo un valente combattente, ha caratteri languidi e a tratti femminei, con forme floride e capelli lunghi, ebbro e inebriante. Col passare del tempo la conquista indiana di alessandro si intrecciò al mito bacchico e, a lungo andare, tutti i caratteri oscuri e minacciosi della divinità scomparirono del tutto. Un esame sistematico dei temi iconografici riconducibili al mito di Bacco non è per nulla facile, in quanto l’oggetto principale delle raffigurazioni è per lo più il tiaso o come corteo festoso, o come gruppi di figure danzanti e musicanti, o, ancora, intento nella vendemmia. Ciò che interessava agli scultori era l’atmosfera gioiosa del tiaso, al punto che anche un episodio importante, come abbiamo visto, del ritrovamento di Arianna si pèerde completamente dentro al corteo, affollatissimo di personaggi. Questo perché, come si è detto anche al riguardo dei corte marini, per creare immagini il più possibile fitte e gravide di possibilità associative. Altro contesto iconografico dionisiaco è quello degli amori con Arianna. Sui sarcofagi l’amore della coppia divina è raffigurato come una forma di stupore e rapimento alla vista dell’altro, un amore fatto di sguardi, come quello del marito sulla tomba della consorte. Un altro tema , che esalta l’amore, è senza ombra di dubbio quello di Achille e Pentesilea, allegoria dell’amore coniugale. Altra classe è qualla con il mito di Enomao, che celebra il coraggio virile e l’attitudine alla vittoria del defunto e, se è presente la scena di matrimonio con Ippodamia, l’amore verso la sposa. Infine vi sono i sarcofagi delle Muse: esaltazione della cultura e della saggezza del morto. II capitolo Accanto ad i grandi ambiti mitologici dei due tiasi del capitolo precedente era la natura a lanciare un messaggio di vita prospera e pacifica. Gli aspetti iconografici diq uesto tema sono due: le stagioni e la vita in un ambiente bucolico. Nonostante la varietà iconografica del soggetto, l’idea di fondo rimane invariata: le stagioni portano ai morti i loro doni affinchè possano goderne tutto l’anno per l’eternità. Per quanto riguarda le immagini bucoliche sono ispirate alla vita dei pastori di ovini, ma ovviamente non a quella reale: i committenti di tali sarcofagi non avevano mai vissuto con i pastori, né pensavano di farlo i loro parenti. Le immagini realistiche di contadini, pastori, pescatori, tutte figure di infimo livello sociale, avevano assunto tratti idilliaci sotto l’influsso della poesia ellenistica. Tutte queste visioni di felicità mancano di riferimenti concreti sia temporali che geografici. Qui non vi sono protagonisti e situazioni dialogiche con l’osservatore esterno, attraverso la ritrattistica. I defunti se appaiono sono all’interno di un tondo al centro della cassa. Nei contesti bucolici, che andranno via, via, prendendo sempre più piede nel III secolo, come in quelli filosofici, spariscono del tutto le scene di lutto e di cordoglio. Le immagini dovevano essere un invito a godersi la vita, ma dovevano anche dire qualcosa del defunto. In una visione retrospettiva, forse, si potrebbero intendere come una dichiarazione che il morto, in vita, non si era fatto mancare nulla. Nel caso opposto, poteve invece essere un augurio ad un’esistenza felice nell’aldilà. III capitolo Qui vengono trattati i sarcofagi con l’esaltazione e l’autorappresentazione del defunto e delle sue virtù in contesti demitizzati. Tra i valori ricorrenti, esaltati nei sarcofagi vi è l’amore coniugale espresso dal tema della dextrarum iunctio, simbolo del matrimonio, la cultura, il potere, la saggezza, il coraggio, esplicitato dalle cacce ad animali feroci, il valore guerriero e la giustizia, dati soprattutto dalle scene di battaglia e di giudizio sui vinti. IV capitolo In questo capitolo si è provato a dare una nuova chiave di lettura ai sarcofagi imperiali di S. Elena e di Costantina. Nel primo caso si tratterebbe della vittoria eterna sul male, mentre nel secondo era un augurio di vita felice nell’aldilà in comunione con Dio e la resurrezione nel giorno del giudizio. V capitolo Il capitolo tratta le mediae voces, quei pezzi che non trovano una facile collocazione in ambito religioso poiché presentano temi neutri o ambivalenti, come quelli del buon pastore, di Prometeo, dell’orante. VI capitolo Qui trovano spazio i sarcofagi cristiani, dove sono scolpite varie scene tratte dalle Sacre Scritture. Anche in questo caso si andati al didella semplice analisi stilistica per cercare di leggere il messaggio contenuto dalle sculture. Si sono scoperte preghiere, speranze e polemiche con le correnti cristiane considerate eretiche o “traditricidella vera fede, contro la tradizionale interpretazione che voleva le figurazioni essenzialmente didascaliche. VII capitolo Qui vengono esposte le conclusioni da un punto di vista sociologico e psicologico.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Volume I, with the title, The logistics of blood transfusion therapy, is the proceedings of the first two symposia presented in 1974-75; volume II is the proceedings of the 1977 conference.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Durante las tres últimas dcadas, numerosos/as arqueólogos/as han discutido extensamente sobre el ritual funerario original de las poblaciones del sur ibérico entre los siglos ix y vi a.c., esto es, cremación o inhumación. Este debate está además conectado con la existencia o no de complejidad social antes de la llegada fenicia, con la aparición de una élite “orientalizada” y con la adopción de nuevos objetos y prácticas por las poblaciones locales. En este artículo hago uso del concepto deleuziano dedesterritorialización” y lo asocio con el de “frontera” desarrollado por anzalda para interpretar la sociedad del sur ibérico. Para ello, analizo la evidencia funeraria indgena y cuestiono la división estricta entre cremación e inhumación en la región; así como examino la profundidad y significado de los cambios funerarios en las comunidades locales.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

El presente articulo intenta determinar las razones por las que el santuario de Sant Miquel de Llíria, uno de los más importantes de la actual provincia de Valencia, se consagró al arcngel guerrero. Se estudia para ello la historia de su culto en Occidente, haciendo hincapié en aspectos como su relación con los lugares elevados y la frecuente proximidad de sus santuarios con aquellos dedicados a la Virgen. Atenderemos también a aspectos fundamentales del contexto histórico, como los movimientos de renovación espiritual medievales, la influencia del médico y teólogo Arnau de Vilanova en la Valencia de principios del siglo XIV y las profecas escatológicas vinculadas a la llegada del Anticristo.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Fundação para a Ciência e a Tecnologia (FCT), Fundação Calouste Gulbenkian, Fundação Millennium bcp, Direcão Geral do Livro e das Bibliotecas/MC

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

O siratro, a galactia e a soja perene foram cultivados em vasos contendo dois tipos de solos, PVA de Araçatuba e AQD de São Pedro, ambos do Estado de São Paulo, sob diferentes tratamentos, de acordo com a técnica da diagnose por subtração. As plantas foram colhidas e analisadas obtendo-se dados que permitem avaliar as exigências de macro e micronutrientes das três espécies e bem assim o seu estado nutricional.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Lucien de Samosate est sans doute un écrivain difficile a classer. Certains en font le roi du pastiche. Pour nous il s'agit. par contre, d'un écrivain lucide et intelligent qui cherche dans la tradition les éléments qui peuvent l'aider a comprendre le présent et a en faire une critique parfois féroce.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Lucien de Samosate est sans doute un écrivain difficile a classer. Certains en font le roi du pastiche. Pour nous il s'agit. par contre, d'un écrivain lucide et intelligent qui cherche dans la tradition les éléments qui peuvent l'aider a comprendre le présent et a en faire une critique parfois féroce.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

A crescente demanda por mudas de espécies florestais nativas tem exigido pesquisas relacionadas com o uso de substratos e recipientes, capazes de proporcionar mudas que apresentem elevadas taxas de crescimento inicial e de sobrevivência após o plantio. Este trabalho objetivou avaliar a produção de mudas de Tabebuia impetiginosa (Mart. ex D.C.) Standl (ipê-roxo), em condições acessíveis aos pequenos e médios produtores rurais. O ensaio foi instalado em área experimental localizada no Departamento de Fitotecnia (CCA/UFPB), em Areia, PB. O delineamento utilizado foi em blocos ao acaso, com 14 blocos. Os tratamentos consistiram da combinação dos substratos: S1 - terra de subsolo e S2 - terra de subsolo + composto orgânico e de sacos de polietileno preto nas seguintes dimensões: I - 20 x 36,5 cm; II -15 x 32 cm; III - 13 x 25,5 cm; e IV - 13,5 x 19 cm. Para todas as variáveis estudadas, o recipiente I e o substrato S2 sobressaíram em relação aos demais. Entretanto, considerando a diferença entre os resultados e a demanda de substrato e mão-de-obra exigida, no primeiro caso recomenda-se o recipiente II com o substrato S2, para a produção de mudas dessa espécie.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Modifications to the commercial hydride generator, manufactured by Spectrametrics, resulted in improved operating procedure and enhancement of the arsenic and germanium signals. Experiments with arsenic(III) and arsenic(V) showed that identical reiults could be produced from both oxidation states. However, since arsenic(V) is reduced more slowly than arsenic(III), peak areas and not peak heights must be measured when the arsine is immediately stripped from the system (approximately 5 seconds reaction). When the reduction is allowed to proceed for 20 seconds before the arsine is stripped, peak heights may be used. For a 200 ng/mL solution, the relative standard deviation is 2.8% for As(III) and 3.8% for As(V). The detection limit for arsenic using the modified system is 0.50 ng/mL. Studies performed on As(V) standards show that the interferences from 1000 mg/L of nickel(II), cobalt(II), iron(III), copper(II), cadmium(II), and zinc(II) can be eliminated with the aid of 5 M Hel and 3% L-cystine. Conditions for the reduction of germanium to the corresponding hydride were investigated. The effect of different concentrations of HCl on the reduction of germanium to the covalent hydride in aqueous media by means of NaBH 4 solutions was assessed. Results show that the best response is accomplished at a pH of 1.7. The use of buffer solutions was similarly characterized. In both cases, results showed that the element is best reduced when the final pH of the solution after reaction is almost neutral. In addition, a more sensitive method, which includes the use of (NH4)2S208' has been developed. A 20% increase in the germanium signal is registered when compared to the signal achieved with Hel alone. Moreover, under these conditions, reduction of germanium could be accomplished, even when the solution's pH is neutral. For a 100 ng/mL germanium standard the rsd is 3%. The detection limit for germanium in 0.05 M Hel medium (pH 1.7) is 0.10 ng/mL and 0.09 ng/mL when ammonium persulphate is used in conjunction with Hel. Interferences from 1000 mg/L of iron(III), copper(II), cobalt(II), nickel(II), cadmium(II), lead(II), mercury(II), aluminum(III), tin(IV), arsenic(III), arsenic(V) and zinc(II) were studied and characterized. In this regard, the use of (NH4)ZS20S and Hel at a pH of 1.7 proved to be a successful mixture in the sbppression of the interferences caused by iron, copper, aluminum, tin, lead, and arsenic. The method was applied to the determination of germanium in cherts and iron ores. In addition, experiments with tin(IV) showed that a 15% increase in the tin signal can be accomplished in the presence of 1 mL of (NH4)2S20S 10% (m/V).

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

La ceràmica d'engalba és una de les produccions indgenes més personals dels dos darrers segles abans de l'era vulgar. La seva distribució queda limitada, bàsicament, a les comarques costaneres de Girona i la seva tipologia de formes s'especialitza en urnes i gerres, molts de cops de dimensions considerables, esveltes. El centre de producccal cercar-lo a “Emporiae”, i el seu estudi pot ajudar a aprofundir en el coneixement de la primera etapa de la romanització a casa nostra

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

El perfil epidemiológico de morbimortalidad de la población atendida en un Hospital de segundo nivel en el distrito capital, en el periodo comprendido de enero a junio de 2007, nos presenta la situación real en salud de esta población en particular, también se presentara los eventos de notificación obligatoria y su frecuencia. Realizamos estudio descriptivo retrospectivo con el fin de determinar las patologías mas frecuentes atendidas en esta institución, al igual que también las causas de mortalidad prevalentes en esta población, a la vez se analizo y se observo los diferentes factores que afectan a esta población.