1000 resultados para Schopenhauer, ArthurArthurSchopenhauer
Resumo:
This work posits a mutual implication between metaphysics and morality in the philosophy of Schopenhauer and seeks to clarify the many nuances that take place in this relation. Each chapter offers a perspective in which the relation between metaphysics and morality can be addressed. Thus, by exposing some important aspects of representation theory of Schopenhauer, we try, in the first chapter, explain the relationship between his idealism and his conception of morality; in the second chapter, the determinism present both in nature and in moral actions, determinism that establishes the relationship between morality and metaphysics through the very notion of a metaphysical nature; in the third chapter, relationship between metaphysics and morality that takes place through the notion of freedom as denial of the previous determinism, freedom possible to the genius, to the saint and to the ascetic. All of these perspectives, however, presuppose the distinction between phenomenon and thing-initself, figuring this distinction as crucial in building of this metaphysic that seeks to protect the moral significance of the world while denying the existence of God
Resumo:
In the year 1851, Richard Wagner had his first contact with the philosophy of Schopenhauer, a fact that was followed soon by his proclaimed and somewhat surprising conversion to schopenhauerianism. Tweny years later, his debt to Schopenhauer is reaffirmed in Beethoven, a comemorative writing in which are to be found the outlines of a philosophy of music - claimed by the composer to be based on Schopenhauer's aesthetics - that had great influence in Nietzsche's theoretical elaboration of the dionysiac, as it appears in The birth of Tragedy. My work aims primarily at investigating to what extent the musical aesthetics outlined in Beethoven is actually compatible with that presented in The world as Will and representation. The pointing out of remarkable differences between the two aesthetic conceptions gives then rise to some reflexions concerning the character of the relations between Wagner, Schopenhauer and the young Nietzsche.
Resumo:
Pós-graduação em Filosofia - FFC
Resumo:
Esta pesquisa busca explicar em que consiste o fundamento do sofrimento para a filosofia de Schopenhauer, especialmente segundo sua obra magna O mundo como vontade e como representação, partindo de uma concepção de natureza que espelha a Vontade em sua contradição consigo mesma, percorrer seus graus de objetivação até chegar ao “ápice” que se apresenta na consciência humana, e, através dela, compreender que o conhecimento, produzido como um apêndice para servir de auxílio na complexidade inerente a esta consciência, na realidade se comporta como um “parasita” trazendo, assim, pela via da individualidade e do corpo, uma consciência de ansiedade e impotência. Busca-se explorar o porquê da limitação desse conhecimento teórico frente a vontade e, pelo sentido contrário, explicitar a sentimentalidade, enquanto via de acesso a essa vontade, no corpo, torna-se como uma saída possível para a percepção de si, a qual, se for trabalhada em conjunto com o conhecimento teórico, oferece uma “melhor consciência” frente ao inexorável sofrimento.
Resumo:
Não disponível
Resumo:
Pós-graduação em Filosofia - FFC
Resumo:
Pós-graduação em Filosofia - FFC
Resumo:
Lo scopo del presente lavoro è gettare la massima luce possibile (in base ai documenti disponibili), sia dal punto di vista teorico che storico, su due questioni che la ricerca schopenhaueriana ha già da tempo considerato come decisive: la frequenza, da parte del giovanissimo Schopenhauer, delle lezioni di Fichte e la genesi, lo sviluppo e infine l’abbandono del filosofema della «coscienza migliore». Il lavoro è perciò diviso in due sezioni: «Analisi degli appunti» e «La coscienza migliore». Schopenhauer frequentò a Berlino, nel semestre invernale 1811-12, quattro lezioni di Fichte «Sullo studio della filosofia», e poi i corsi «Sui fatti della coscienza» e «Sulla dottrina della scienza». Nei suoi appunti concernenti queste lezioni, Schopenhauer ha registrato non soltanto l’esposizione di Fichte, ma anche le sue osservazioni e obbiezioni. L’analisi di questi appunti, condotta nella prima parte, consente perciò di documentare dettagliatamente il primo incontro del giovane Schopenhauer con la filosofia di Fichte e di indicare i punti specifici dell’esposizione di quest’ultimo che possono aver costituito un riferimento teorico significativo per il successivo sviluppo della filosofia schopenhaueriana. La seconda parte del lavoro è dedicata all’analisi dei Manoscritti giovanili di Schopenhauer, redatti dal 1804 al 1814, e soprattutto al filosofema della «coscienza migliore». Il tema della prima parte e il tema della seconda parte del lavoro sono in stretta relazione, in quanto, come è dimostrato nel corso dell’indagine, l’ascolto dei corsi di Fichte mosse Schopenhauer a elaborare i principi fondamentali del filosofema in questione. Quest’ultimo costituisce il primo tentativo di sistema di Schopenhauer. Attraverso l’analisi di tale filosofema si muove perciò un’indagine sistematica sui primissimi esperimenti teorici del giovane Schopenhauer, mettendo in evidenza il percorso e gli influssi attraverso i quali il filosofo tedesco è gradualmente giunto alle sue posizioni definitive concernenti il sistema della volontà di vivere. Nel lavoro si dimostra che la preferenza di Schopenhauer per il sistema della volontà di vivere rispetto al tentativo di sistema della coscienza migliore è necessitato da un’esigenza di coerenza verso quelle che Schopenhauer stesso considera le istanze irrinunciabili del criticismo kantiano. Al tempo stesso, si mostra come il filosofema della «coscienza migliore» abbia costituto, nelle riflessioni del giovane Schopenhauer, un importantissimo “esperimento teorico”, il cui fallimento fornì l’impulso fondamentale per l’elaborazione del sistema della volontà di vivere.