45 resultados para Romanization


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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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[ES] Se estudia la diversidad de contextos de exhibición de las inscripciones romanas en la provincia Hispania citerior en época augustea, atendiendo a la importancia que adquirieron las ciudades en el proceso de romanización del territorio, así como a la configuración de nuevos espacios de exposición de las inscripciones, en algunos casos dentro de las estrategias de promoción y autorrepresentación de las elites locales.

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The dissertation aims to provide an overview of some aspects of everyday life in Roman Britain in general and in the area of Hadrian’s Wall in particular. In a preliminary description, the writer addresses the complex topic related to the genesis of borders as the fulfillment of the expansionist parable of Rome, and as the space manifestation of the sunset of the idea of an imperium sine fine. Then the thesis passes to examine, in subsequent chapters, first the religious theme in its peculiar indigenous component and in the cultural practices triggered by the process of Romanization, secondly the question whether is possible to study everyday life in the northernmost province of the Empire through a discussion of the civilian settlements in proximity to military sites. This issue is drawn especially thanks to the analysis of the so-called Vindolanda tablets, which constitute a valuable evidence of a lively environment both under human and social respect. Before giving an indication of the specific bibliography, the work offers a number of appendices which elaborate part of the information which has been supplied in the previous sections. Mention of the epigraphic repertoires and literary and antiquarian sources is finally made.

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La presente ricerca affronta lo studio della formazione delle realtà urbane nell'area dell'antico Ager Gallicus, grossomodo corrispondente all'attuale territorio delle Marche settentrionali. Nel quadro della colonizzazione romana il fenomeno urbano rappresenta, infatti, l'elemento cardine nell'organizzazione di un territorio. Per tale ragione, si è scelto di condurre un lavoro finalizzato alla comprensione dei tempi e dei modi che portarono alla formazione dei municipi e delle colonie nella strutturazione romana del territorio, cercando anche di comprendere le scelte insediative alla base delle singole forme strutturali. L'analisi della genesi e dello sviluppo del fenomeno urbano nell'ager Gallicus ha come obiettivo ultimo l'approfondimento della conoscenza sulla colonizzazione e romanizzazione in area medio adriatica. La ricerca si articola in: uno stato dell'arte delle più recenti interpretazioni storiografiche; una sintesi sulle cosiddette “forme della conquista” (frequentazioni “precoloniali”, realtà santuariali, fondazioni coloniarie, realtà proto-urbane legate all'agro); una dettagliata e aggiornata schedatura storico-archeologica e urbanistico-topografica delle singole realtà urbane dell'ager Gallicus (le colonie di Sena Gallica, Pisaurum, Fanum Fortunae e Aesis, e i municipi di Forum Sempronii, Suasa e Ostra, e Sentinum); una parte conclusiva dove, mettendo a confronto gli elementi alla base della definizione urbana delle realtà esaminate, vengono delineati e sintetizzati i principali modelli di formazione delle città nell'ager Gallicus così individuati (fondazione coloniaria; fondazione coloniaria preceduta da una fase precoloniale nella forma di conciliabulum; nucleo di aggregazione precedente (conciliabulum) scelto quale polo di riferimento del popolamento sparso nel territorio al momento delle distribuzioni viritane; centro di servizio creato in funzione di assegnazioni di terre ai coloni). Infine, viene tracciato un quadro complessivo della romanizzazione dell'ager Gallicus, che, in estrema sintesi, si configura come un processo progressivo di occupazione del territorio rispecchiato dallo sviluppo stesso del fenomeno urbano, ma che si differenzia dalle aree limitrofe o dall'area cisalpina per alcune importanti dinamiche etnico-demografiche.

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Lo scritto ha l’obiettivo di definire dinamiche e cronologie di quel complesso processo espansionistico che portò Roma alla conquista dei territori dell’Ager Gallicus, partendo dall’analisi dettagliata della cultura materiale e dei rispettivi contesti di provenienza emersi dalle recenti indagini archeologiche realizzate dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università degli Studi di Bologna nella città di Senigallia. In armonia con quanto testimoniato dalle sequenze stratigrafiche documentate, si delineano quattro principali fasi di vita dell’abitato: la prima preromana, la seconda riferibile alla prima fase di romanizzazione del sito, la terza inerente allo sviluppo dell’insediamento con la fondazione della colonia romana e l’ultima riferibile all’età repubblicana. Emerge con chiarezza la presenza già dalla fine del IV-inizio III a.C., di un insediamento romano nel territorio della città, sviluppatosi con la fondazione di un’area sacra e la predisposizione di un’area produttiva. La scelta del sito di Sena Gallica fu strategica: un territorio idoneo allo sfruttamento agricolo e utile come testa di ponte per la conquista dei territori del Nord Italia. Inoltre, questo centro aveva già intrecciato rapporti commerciali con gli insediamenti costieri adriatici e mediterranei. La presenza di ceramica di produzione locale, il rinvenimento di elementi distanziatori e le caratteristiche geomorfologiche del sito, fanno ipotizzare la presenza in loco di un’officina ceramica. Ciò risulta di grande importanza dato che tutte le attestazioni ceramiche prodotte localmente e rinvenute nel territorio, fino ad oggi sono attribuite alle officine di Aesis e Ariminum. Dunque Sena Gallica sarebbe stata un centro commerciale e produttivo. La precoce presenza di ceramica a Vernice Nera di tipo romano-laziale prodotte localmente prima dell’istituzione ufficiale della colonia, che permette di ipotizzare uno stanziamento di piccoli gruppi di Romani in territori appena conquistati ma non ancora colonizzati, attestata a Sena Gallica, trova riscontro anche in altri centri adriatici come Ariminum, Aesis, Pisaurum, Suasa e Cattolica.

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This paper examines the adaptations of the writing system in Internet language in mainland China from a sociolinguistic perspective. A comparison is also made of the adaptations in mainland China with those that Su (2003) found in Taiwan. In Computer-Mediated Communication (CMC), writing systems are often adapted to compensate for their inherent inadequacies (such as difficulty in input). Su (2003) investigates the creative uses of the writing system on the electronic bulletin boards (BBS) of two college student organizations in Taipei, Taiwan, and identifies four popular and creative uses of the Chinese writing system: stylized English, stylized Taiwanese-accented Mandarin, stylized Taiwanese, and the recycling of a transliteration alphabet used in elementary education. According to Coupland (2001; cited in Su 2003), stylization is “the knowing deployment of culturally familiar styles and identities that are marked as deviating from those predictably associated with the current speaking context”. Within this framework and drawing on the data in previous publications on Internet language and online sources, this study identifies five types of adaptations in mainland China’s Internet language: stylized Mandarin (e.g., 漂漂 piāopiāo for 漂亮 ‘beautiful’), stylized dialect-accented Mandarin (e.g., 灰常 huīcháng for 非常 ‘very much’), stylized English (e.g., 伊妹儿 yīmèier for ‘email’), stylized initials (e.g., bt 变态 biàntài for ‘abnormal’; pk, short form for ‘player kill’), and stylized numbers (e.g., 9494 jiùshi jiùshi 就是就是 ‘that is it’). The Internet community is composed of highly mobile individuals and thus forms a weak-tie social network. According to Milroy and Milroy (1992), a social network with weak ties is often where language innovation takes place. Adaptations of the Chinese writing system in Internet language provide interesting evidence for the innovations within a weak-tie social network. Our comparison of adaptations in mainland China and Taiwan shows that, in maximizing the effectiveness and functionality of their communication, participants of Internet communication are confronted with different language resources and situations, including differences in Romanization systems, English proficiency level, and attitudes towards English usage. As argued by Milroy and Milroy (1992), a weak-tie social network model can bridge the social class and social network. In the Internet community, the degree of diversity of the stylized linguistic varieties indexes the virtual and/or social status of its participants: the more diversified one’s Internet language is, the higher is his/her virtual and/or social status.

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El término bárbaro registra una larga historia y, formando antinomias, recorre un largo itinerario. Desde la clásica oposición helenos-bárbaros, pasando por romanos-bárbaros, pasó a contribuir al surgimiento de nuevas antinomias, cristiano-pagano y civilizado-bárbaro. ¿Cómo fueron posibles estas continuas metamorfosis, que comenzaron en la Antigüedad, se continuaron reeditando durante la Edad Media y Moderna y las vemos aparecer aún en nuestros días? Son posibles porque el bárbaro es, por sobre todo, el "otro", tenga éste las características que tenga. En esa historia de invención del "otro" queremos detenernos para considerar el aporte de la cultura romana a esta construcción, basándonos en el De bello Gallico de Julio César

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Examinamos la configuración de Mercurio en la poesía horaciana. Si bien es heredada en parte de la tradición homérica e hímnica griega, su presencia en el poeta de Venusa excede el arquetipo helénico, que es recepcionado depurándose de ciertos rasgos, atenuados y nobilizados ya desde las Sátiras, para culminar en las Odas, o bien adquiriendo algunos rasgos nuevos motivados por sus experiencias individuales, u otros de insospechada dimensión política en vinculación con Augusto (Oda I, 2)

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El término bárbaro registra una larga historia y, formando antinomias, recorre un largo itinerario. Desde la clásica oposición helenos-bárbaros, pasando por romanos-bárbaros, pasó a contribuir al surgimiento de nuevas antinomias, cristiano-pagano y civilizado-bárbaro. ¿Cómo fueron posibles estas continuas metamorfosis, que comenzaron en la Antigüedad, se continuaron reeditando durante la Edad Media y Moderna y las vemos aparecer aún en nuestros días? Son posibles porque el bárbaro es, por sobre todo, el "otro", tenga éste las características que tenga. En esa historia de invención del "otro" queremos detenernos para considerar el aporte de la cultura romana a esta construcción, basándonos en el De bello Gallico de Julio César

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Examinamos la configuración de Mercurio en la poesía horaciana. Si bien es heredada en parte de la tradición homérica e hímnica griega, su presencia en el poeta de Venusa excede el arquetipo helénico, que es recepcionado depurándose de ciertos rasgos, atenuados y nobilizados ya desde las Sátiras, para culminar en las Odas, o bien adquiriendo algunos rasgos nuevos motivados por sus experiencias individuales, u otros de insospechada dimensión política en vinculación con Augusto (Oda I, 2)

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El término bárbaro registra una larga historia y, formando antinomias, recorre un largo itinerario. Desde la clásica oposición helenos-bárbaros, pasando por romanos-bárbaros, pasó a contribuir al surgimiento de nuevas antinomias, cristiano-pagano y civilizado-bárbaro. ¿Cómo fueron posibles estas continuas metamorfosis, que comenzaron en la Antigüedad, se continuaron reeditando durante la Edad Media y Moderna y las vemos aparecer aún en nuestros días? Son posibles porque el bárbaro es, por sobre todo, el "otro", tenga éste las características que tenga. En esa historia de invención del "otro" queremos detenernos para considerar el aporte de la cultura romana a esta construcción, basándonos en el De bello Gallico de Julio César

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Examinamos la configuración de Mercurio en la poesía horaciana. Si bien es heredada en parte de la tradición homérica e hímnica griega, su presencia en el poeta de Venusa excede el arquetipo helénico, que es recepcionado depurándose de ciertos rasgos, atenuados y nobilizados ya desde las Sátiras, para culminar en las Odas, o bien adquiriendo algunos rasgos nuevos motivados por sus experiencias individuales, u otros de insospechada dimensión política en vinculación con Augusto (Oda I, 2)

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Esta tese analisa o papel dos líderes da Igreja católica institucionalizada antes e durante o movimento e guerra do Contestado de 1912 a 1916. Movimento classificado como messiânico-milenarista ocorrido no sul do Brasil numa área litigiosa pleiteada pelos Estados do Paraná e Santa Catarina. Aponta o contexto sócio-econômico-político e religioso que criou condições para que o movimento pudesse emergir. Analisa a formação do catolicismo rústico popular brasileiro e suas expressões na região do Contestado, destacando-se o papel dos monges. Aprofunda a compreensão do catolicismo oficial em processo de romanização e do papel dos frades franciscanos, de suas concepções e práticas na tentativa de enquadrar a religião cabocla dentro dos princípios da reforma. Analisa a reação cabocla diante das mudanças implantadas na região e a explosão da irmandade, denominada Terra Santa , que buscava efetivar uma nova ordem . Aprofunda especialmente o papel dos frades representantes da Igreja católica, tendo em vista dispersar e pacificar o caboclo rebelde e a aliança, que estabeleceram com as forças repressoras, para implantar a ordem e a paz na região contestada, com a conseqüente eliminação radical da irmandade cabocla e de seus redutos .(AU)

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Esta tese analisa o papel dos líderes da Igreja católica institucionalizada antes e durante o movimento e guerra do Contestado de 1912 a 1916. Movimento classificado como messiânico-milenarista ocorrido no sul do Brasil numa área litigiosa pleiteada pelos Estados do Paraná e Santa Catarina. Aponta o contexto sócio-econômico-político e religioso que criou condições para que o movimento pudesse emergir. Analisa a formação do catolicismo rústico popular brasileiro e suas expressões na região do Contestado, destacando-se o papel dos monges. Aprofunda a compreensão do catolicismo oficial em processo de romanização e do papel dos frades franciscanos, de suas concepções e práticas na tentativa de enquadrar a religião cabocla dentro dos princípios da reforma. Analisa a reação cabocla diante das mudanças implantadas na região e a explosão da irmandade, denominada Terra Santa , que buscava efetivar uma nova ordem . Aprofunda especialmente o papel dos frades representantes da Igreja católica, tendo em vista dispersar e pacificar o caboclo rebelde e a aliança, que estabeleceram com as forças repressoras, para implantar a ordem e a paz na região contestada, com a conseqüente eliminação radical da irmandade cabocla e de seus redutos .(AU)