872 resultados para Restauro, villa, dipinti murali, parco
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Il progetto di tesi vede come oggetto l’insediamento minerario zolfifero di Formignano. Il lotto si trova in un parco naturalistico di grande bellezza, all’interno di un fitto sistema di itinerari cicloturistici che attirano appassionati da tutta Italia. La storia di questo luogo è stata ricostruita grazie ai rilievi effettuati nel 1985 da Giordano Conti e grazie alle fonti dell’Archivio Storico di Cesena, che hanno permesso uno studio approfondito del complesso di edifici, dei suoi momenti di accrescimento e del rapporto con il parco circostante. L’analisi è proseguita con una fase di ricerca puntuale sulla consistenza materica dei fabbricati e di indagine dello stato di conservazione. Il complesso sistema di edifici si trova in uno stato di conservazione precario dove le strutture sono fortemente compromesse. Questo ha portato all’elaborazione di un programma di rifunzionalizzazione dell’insediamento e alla definizione di molteplici interventi che si adattassero ad ogni caso specifico. L’idea di base prevede una valorizzazione del lotto e del parco naturalistico che lo circonda, realizzando un centro polifunzionale. Da queste ricerche e questi studi sull’insediamento sono emerse le principali criticità che hanno portato alla definizione di un progetto che vede l’utilizzo di due macrocategorie di interventi, applicati a due edifici, e applicabili a tutto il lotto: da una parte, per gli edifici in buono stato di conservazione, si prevedono operazioni dedicate alla manutenzione e al restauro vero e proprio delle strutture; dall’altra parte, per gli edifici di cui rimangono solo pochi resti, si prevedono opere legate alla riprogettazione. Secondo questa logica si è realizzato un progetto che miri alla valorizzazione, al recupero e alla riprogettazione dell’insediamento, e che possa avere sempre un atteggiamento di rispetto per l’identità dei manufatti e del parco in cui è inserito.
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Il primo passo verso un progetto di restauro è costituito dal riconoscimento dell’opera d’arte, che è ciò che spinge al desiderio di trasmetterla al futuro. Nel momento in cui ad un oggetto si riconosce una valenza storica e artistica, questo assume per la collettività un valore che va conservato e potenziato. Attraverso una approfondita conoscenza delle vicende che hanno interessato la villa dal momento della sua edificazione fino ai giorni nostri, è stato possibile realizzare un progetto che mira alla sua conservazione e alla valorizzazione.
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Il Woodpecker di Milano Marittima, discoteca degli anni sessanta realizzata dall'Architetto Filippo Monti sotto commissione di Aurelio De Maria, la discoteca è stata in funzione solo per due stagioni. Ora l'edificio si trova in uno stato di completo abbandono ricoperto da una fiorente vegetazione spontanea. La tesi parte dall'analisi del manufatto, del suo stato di conservazione e delle problematiche riscontate nel luogo, prima tra tutte la presenza d'acqua. Questa tesi ha lo scopo di ridare vita a questo luogo tenendo conto della presenza di vegetazione spontanea presente. Nella prima parte della tesi vengono affrontati i problemi e gli interventi legati alla conservazione, nella seconda viene fatta una proposta di progetto comprendente: un nuovo ingresso al parco, un ristorante, un percorso, e un nuovo accesso al Woodpecker, sfruttando un crollo presente al centro del vano servizi. In questo progetto le problematiche inizialmente riscontrate, quali la presenza di acqua e di vegetazione, diventano le potenzialità principali dell'area.
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Tema principale del progetto è il restauro di questo luogo (in particolare l’anfiteatro): restauro inteso sia come conservazione della materia esistente, sia come progettazione di “nuovo”, costruito in stretta relazione con i resti antichi, per dare significato e soprattutto continuare l’uso di questo edificio. Il riuso dell’anfiteatro con funzione di “contenitore” di attività teatrali è diretta conseguenza della volontà di continuare ad utilizzare un edificio per lo stesso motivo per cui è stato costruito in antichità, chiaramente considerando le differenze e le evoluzioni che lo spazio teatrale ha avuto nel corso dei secoli. Il restauro dell’anfiteatro non può prescindere da una più ampia progettazione del parco archeologico, elemento fondamentale per la fruizione della città dal punto di vista didattico e ricreativo. Il progetto, quindi, cerca di studiare il sottile rapporto tra tempo e luogo, attraversando la storia, l’analisi, le potenzialità e i vincoli che danno forma al nuovo.
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Il restauro, nella sua concezione prima filosofica e poi pratico-progettuale, è per me il mezzo di indagine di una realtà - quella contemporanea - innanzitutto storica, di Paesaggio pluristratificato. Tutto reca con se segno e espressione di un rapporto antico tra Uomo e Natura, e la città, intesa nell'immagine della più grande architettura mai concepita, ne è l'emblema massimo che attraverso la sua forma e le sue dinamiche cerca di esperire in maniera più o meno sapiente il luogo naturale in cui decide di "Abitare". L'Acqua in questo indissolubile legame tra Uomo e Natura ne è l'elemento fondativo: le città, come la vita, nascono ove Lei si fa presente, e - almeno in passato - il mantenimento di una relazione intima e vitale con Lei si manifestava in bellezza, ricchezza e qualità della vita della città stessa. La fabbrica del Lavatoio pubblico coperto della città di Fossombrone, un tempo anche ospedale civico, diventa così, nel suo contatto diretto (fisico-visivo) col fiume Metauro, il baluardo ultimo di un viaggio di scoperta atto a scriverne una storia possibile, e in ultima istanza ma non per importanza, a pensarne - almeno idealmente - la possibilità di un progetto contemporaneo, un progetto possibile. Attraverso l'idea di un nuovo spazio pubblico, in un ottica del tutto positivista di miglioramento della qualità della vita - dal benessere individuale verso il benessere collettivo - e intensificazione della vita pubblica, il progetto si fa portavoce delle pratiche comunitarie di agricoltura urbana, la cui forma deriva e non esclude le altre facenti parte del concetto generale di verde urbano: l'orto, l'orto-giardino, il giardino, il parco, ecc. La dimensione collettiva, inclusiva, sociale e partecipativa di tale tematica fa strada, citando Lefebvre, ad un rinnovato diritto alla città: non alla città antica, ma alla vita urbana, ai luoghi d'incontro e di scambio, a ritmi di vita e impieghi di tempo che permettano l'uso pieno e intero di questi momenti e luoghi.
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The aim of this study is to examine the relationship of the Roman villa to its environment. The villa was an important feature of the countryside intended both for agricultural production and for leisure. Manuals of Roman agriculture give instructions on how to select a location for an estate. The ideal location was a moderate slope facing east or south in a healthy area and good neighborhood, near good water resources and fertile soils. A road or a navigable river or the sea was needed for transportation of produce. A market for selling the produce, a town or a village, should have been nearby. The research area is the surroundings of the city of Rome, a key area for the development of the villa. The materials used consist of archaeological settlement sites, literary and epigraphical evidence as well as environmental data. The sites include all settlement sites from the 7th century BC to 5th century AD to examine changes in the tradition of site selection. Geographical Information Systems were used to analyze the data. Six aspects of location were examined: geology, soils, water resources, terrain, visibility/viewability and relationship to roads and habitation centers. Geology was important for finding building materials and the large villas from the 2nd century BC onwards are close to sources of building stones. Fertile soils were sought even in the period of the densest settlement. The area is rich in water, both rainfall and groundwater, and finding a water supply was fairly easy. A certain kind of terrain was sought over very long periods: a small spur or ridge shoulder facing preferably south with an open area in front of the site. The most popular villa resorts are located on the slopes visible from almost the entire Roman region. A visible villa served the social and political aspirations of the owner, whereas being in the villa created a sense of privacy. The area has a very dense road network ensuring good connectivity from almost anywhere in the region. The best visibility/viewability, dense settlement and most burials by roads coincide, creating a good neighborhood. The locations featuring the most qualities cover nearly a quarter of the area and more than half of the settlement sites are located in them. The ideal location was based on centuries of practical experience and rationalized by the literary tradition.
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El presente estudio se llevó a cabo en la Empresa Agrosilvopecuaria González, S.A., ubicada a la altura del Km. 49 Carretera hacia Masachapa, desviándose unos 11 Km. hacia el Oeste. La propiedad se localiza a 11° 54" 24" Latitud Norte y 86° 36" 48" Longitud Oeste a 20 m.s.n.m. Municipio de Villa el Carmen, Departamento de Managua, Nicaragua. La zona presenta un clima Tropical seco. Se realizó con el 1 objetivo de Determinar la prevalencia e intensidad de invasión de parásitos gastrointestinales en las distintas épocas del año en la raza Pelibuey. Se muestrearon en total, 100 animales Distribuyendo 50 animales en la época de lluvia y 50 animales en la época de seca, haciéndose dos muestreo por cada época. De los 100 animales examinados en las dos épocas del año se identificaron un total de 4 especies de helmintos gastrointestinales; de los cuales 1 es de la Clase Protozoo y 3 de la Clase Nemátoda. Los parásitos gastrointestinales encontrados en la época de lluvia fueron de nemátodes: Strongyloides, el protozoario Coccidia. En la época de seca se repiten los Strongyloides y Coccidíos y se presentan los Trichostrongylus y Strongylatas. La prevalencia de los parásitos gastrointestinales encontrados fueron los siguientes: para la época de lluvia y seca, los nematodos Strongyloides (25 % época de lluvia y 20 % época de seca), Strongylata (0% época de lluvia y 4.17% época de seca) y Trichostrongylus (0% época de lluvia y 50% época de seca). Para el protozoario Coccidia (33.33% época de lluvia y 37.50% época de seca). Se encontró diferencia altamente significativa para (p<0.05) para el nematodo Trichostrongylus (0% época de lluvia y 50% época de seca), siendo la época seca la de mayor presentación, no sucediendo para los otros parásitos gastrointestinales. En el conteo de los helmintos según su clasificación taxonómica, se encontró en la época de lluvia una media por animal de 19.8, en la época de seca una media de 114.87 presentándose las enfermedades parasitarias más frecuentes en la época de seca. Se encontró diferencia significativa para t- student (p<0.05) para Coccidia 89.9 y para Trychostrongilus 316.7 siendo la época seca la de mayor presentación de estos parásitos.
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Resumen: Analizamos el problema de las apropiaciones ilícitas de tierras en el término jurisdicional de la ciudad de Córdoba a fines de la Edad Media, centrando la atención en la villa de Las Posadas y en los procesos judiciales.
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Con el objetivo de evaluar las principales patologías reproductivas en hembras bovinas de rancho los ángeles, comunidad Quinama, municipio Villa Sandino, Chontales, durante el período Enero- Julio 2014, ubicado en el km 203 carretera al Rama, coordenadas geográficas 1327490 latitud norte y 725705 de longitud oeste, el Rancho se encuentran a una altura de 306.27 msnm, comprendida en la zona tropical, temperatura promedio anual de 25 y 28 ºC, precipitación promedio anual de 2.000 mm y humedad relativa de 70-80 %, Se realizó un estudio de manera descriptiva para lo cual se utilizó un registro interno reproductivo que posee el rancho, esto para definir las muestras o animales que se estudiaron , el diagnóstico de las patologías se hizo por medio anamnesis, palpación rectal y examen vaginal, visitando el rancho 1 vez a la semana, siguiendo de cerca las actividades reproductiva del rancho, para identificar si hay o no patologías reproductivas, Los datos se sometieron a análisis no paramétricos para definir el grado de ocurrencia de los mismos, dentro de dichos análisis se realizaron primeramente análisis de correlación y regresión, posteriormente se sometieron a pruebas de Xi2, para determinar la normalidad y el grado de ocurrencia y si están dentro de los parámetros aceptables. Obteniendo los siguientes resultados: De las muestras total de las 20 vacas, según la ecuación general, la prevalencia de patologías reproductivas fue de un 90%, restando un 10% de animales libres de alteraciones. Las causas más frecuentes de patologías reproductivas identificadas fueron con un 44% la atrofia ovárica (AO) siendo la patología mayormente diagnosticada dentro de la muestra estudiada de casos enfermos, seguido por atrofia ovárica acompañado de vulvovaginitis (AOV) con un 27%; hipoplasia ovárica e hipoplasia ovárica acompañado de vulvovaginitis con 11%; finalmente, quistes ováricos con 5%. Y otro resultado de importancia para el estudio es la pérdida económica por las diferentes patologías reproductivas, Podemos decir que si una vaca no concibe durante todo el año por alguna patología reproductiva, el dueño del rancho estaría desaprovechando, por cada vaca un aproximado de C$ 5,989.2 de manutención y perdiendo un ingreso anual de C$24,795.8 por vaca.
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Luis Botelho Fróis de Figueiredo nasceu em Santarém, em 1675, e morreu em Alicante, Espanha, em 1720. Estudou direito canônico e filosofia na Universidade de Coimbra.
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Isidro de Robles reuniu e publicou em espanhol uma coletânea de onze novelas de vários autores, afirmando serem elas inéditas. Sabe-se, contudo, que as cinco primeiras, de autoria de Alfonso de Alcaláy Henares, escritor e poeta português (Lisboa, 1599 – Alcalá, 1682) já haviam sido publicadas sob o título “Vários effetos de amor en cinco novellas exemplares...”. cuja edição princeps, considerada raríssima, foi publicada em Lisboa, no ano de 1641. As cinco novelas chamaram a atenção e agradaram ao publico, que valorizou O esforço literário e a genialidade do autor por tê-las escrito omitindo uma determinada vogal. Assim, na primeira novela todas as palavras Foram escritas sem a letra a, na segunda sem a letra e, etc.