998 resultados para Pondicherry waterfront India lungomare darsena hotel museo residenze


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Il progetto di riqualificazione della Caserma Sani si ispira allʼinteresse nei confronti delle tematiche del recupero edilizio e urbano. Esso nasce dallʼintenzione di reintegrare unʼarea urbana in via di dismissione nel suo contesto attraverso lʼinserimento di nuove funzioni che rispondano alle esigenze di questa parte di città e nel contempo riqualificare i fabbricati esistenti attraverso un progetto di recupero e completamento che favorisca il dialogo del complesso esistente con il sistema urbano circostante. La volontà di riuso della maggioranza degli edifici facenti parte del vecchio impianto si basa su considerazioni legate alla natura stessa del sito: lʼintenzione è quella di conservarne la memoria, non tanto per il suo valore storico-architettonico, ma perché nel caso specifico della Caserma più che di memoria è opportuno parlare di scoperta, essendo, per propria natura militare, un luogo da sempre estraneo alla comunità e al suo contesto, chiuso e oscurato dal limite fisico del muro di cinta. La caserma inoltre si compone di edifici essenzialmente funzionali, di matrice industriale, la cui versatilità si legge nella semplicità e serialità morfologica, rendendoli “organismi dinamici” in grado di accogliere trasformazioni e cambi di funzione. Il riuso si muove in parallelo ai concetti di risignificazione e riciclaggio, dividendosi in modo egualmente efficace fra presupposti teorici e pratici. Esso costituisce una valida alternativa alla pratica della demolizione, nel caso in cui questa non sia specificatamente necessaria, e alle implicazione economiche e ambientali (smaltimento dei rifiuti, impiego dei trasporti e fondi economici, ecc.) che la accompagnano. Alla pratica del riuso si affianca nel progetto quella di completamento e ampliamento, arricchendo il vecchio sistema di edifici con nuove costruzioni che dialoghino discretamente con la preesistenza stabilendo un rapporto di reciproca complementarietà. Il progetto di riqualificazione si basa su più ampie considerazioni a livello urbano, che prevedono lʼintegrazione dellʼarea ad un sistema di attraversamento pedonale e ciclabile che colleghi da nord a sud le principali risorse verdi del quartiere passando per alcuni dei principali poli attrattori dellʼarea, quali la Stazione Centrale, il Dopolavoro Ferroviario adibito a verde attrezzato, il nuovo Tecno Polo che sorgerà grazie al progetto di riqualificazione previsto per lʼex Manifattura Tabacchi di Pier Luigi Nervi e il nuovo polo terziario che sorgerà dalla dismissione delle ex Officine Cevolani. In particolare sono previsti due sistemi di collegamento, uno ciclo-pedonale permesso dalla nuova pista ciclabile, prevista dal nuovo Piano Strutturale lungo il sedime della vecchia ferrovia che correrà da nord a sud collegando il Parco della Montagnola e in generale il centro storico al Parco Nord, situato oltre il limite viario della tangenziale. Parallelamente alla pista ciclabile, si svilupperà allʼinterno del tessuto un ampio viale pedonale che, dal Dopolavoro Ferroviario (parco attrezzato con impianti sportivi) collegherà la grande area verde che sorgerà dove ora giacciono i resti delle ex Industrie Casaralta, adiacenti alla Caserma Sani, già oggetto di bonifica e in via di dismissione, incontrando lungo il suo percorso differenti realtà e funzioni: complessi residenziali, terziari, il polo culturale e le aree verdi. Allʼinterno dellʼarea della Caserma sarà integrato agli edifici, nuovi e preesistenti, un sistema di piazze pavimentate e percorsi di attraversamento che lo riuniscono al tessuto circostante e favoriscono il collegamento da nord a sud e da est a ovest di zone della città finora poco coinvolte dal traffico pedonale, in particolare è il caso del Fiera District separato dal traffico veloce di Via Stalingrado rispetto alla zona residenziale della Bolognina. Il progetto lascia ampio spazio alle aree verdi, le quali costituiscono più del 50 % della superficie di comparto, garantendo una preziosa risorsa ambientale per il quartiere. Lʼintervento assicura lʼinserimento di una molteplicità di funzioni e servizi: residenze unifamiliari e uno studentato, uffici e commercio, una biblioteca, un auditorium e un polo museale.

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Il progetto di intervento per la ricostruzione dell’Aquila è il frutto del lavoro sul discusso e attuale tema del terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo, che ha profondamente colpito la città ed il suo territorio. Quest’ultimo è stato l’elemento fondativo da cui partire in fase progettuale, affinchè la memoria possa diventare nuovamente fonte di identità e dove il paesaggio rappresenti un dialogo costante tra passato e presente, dove gli spazi aperti assumano il ruolo di rinnovata struttura generativa. Lo scenario che si prospetta dopo il sisma, mostra come sia forte la necessità di ritornare alla propria città, l’Aquila, attraverso la fruizione di spazi di relazione pubblici quali le piazze, le chiese e gli spazi privati dell’abitazione. L’intervento all’interno del quartiere di San Silvestro in cui si è sviluppato il progetto, rappresenta una realtà molteplice e complessa in cui più elementi interagiscono tra loro. Per questo, il progetto si pone come obiettivo quello di “intrecciare relazioni”, ossia creare legami tra sistemi ed elementi ora disgiunti che, se tra loro connessi, diventano l’occasione per far rivivere la città. La volontà di creare relazioni si è definita attraverso diverse azioni; una di queste è la scelta di intervenire a scala urbana, definendo un nuovo sistema viario che possa svincolare il centro dal percorso congestionato di via Duca degli Abruzzi. L’intervento previsto su macroscala non solo ha l’obbiettivo di tutelare il centro storico dal traffico carrabile, ma privilegia la circolazione pedonale all’interno del quartiere, cercando di restituire una percezione dello spazio a misura d’uomo. Altro aspetto caratterizzante il progetto è la volontà di “ricostruire scene urbane” caratteristiche del centro storico aquilano, consolidando gli spazi di aggregazione già esistenti come piazza san Silvestro e inserendo nuovi spazi di relazione in corrispondenza di porta Branconia, un punto nevralgico del progetto perché congiunge la cinta muraria con il centro storico e con la città all’esterno delle mura. Il progetto prevede che il sistema del verde retrostante sia accessibile attraverso percorsi nel verde che, dal centro, confluiscono sull’asse commerciale di via della Croce Rossa. La definizione della parte più storica del quartiere di San Silvestro avviene attraverso un sistema di nuovi elementi che dialogano con le preesistenze storiche: un complesso di alloggi che si sviluppa nel lotto adiacente la chiesa, secondo la tipologia a schiera, ha un duplice affaccio, su via Duca degli Abruzzi da un lato e su via Sant’Agnese dall’altro; un nuovo museo per la città che si colloca su piazza San Silvestro confrontandosi direttamente con la Chiesa e col palazzo Branconi-Farinosi, rispettandone il ruolo e l’importanza. Nell’area di espansione, limitrofa al già esistente quartiere di San Silvestro, si è cercati di privilegiare la relazione della città col suolo: a tal proposito l’andamento delle curve di livello presenti, dà origine a strade per l’accesso agli alloggi sociali che confluiscono nel verde adiacente le mura della città. L’elemento unificatore di questo nuovo impianto risulta essere dunque il parco pubblico che costeggia le mura, congiungendo piazza S. Silvestro con l’estremità ovest dell’area e con i percorsi pedonali che caratterizzano tutta l’area di progetto trovando la massima espressione in prossimità proprio delle mura storiche. Attraverso queste prime intenzioni progettuali si è cercato di sviluppare un sistema organico e coerente di elementi capaci di dialogare con il contesto circostante e di instaurare nuove relazioni con la città. Se consideriamo le diverse componenti che formano il sistema possiamo evidenziare la presenza di elementi serventi, quali gli spazi aventi funzione pubblica, e di elementi serviti, come le residenze, aventi funzione privata. In particolare, il sistema residenziale, assume uno sviluppo uniforme ed omogeneo all’interno dell’area di intervento articolandosi con differenti connotazioni a seconda del diverso contesto circostante.

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Oggetto di lavoro della tesi è un complesso programma di valorizzazione dell’area urbana in sponda nord del Canale Candiano nella città di Ravenna compresa tra le vie Eustacchio Manfredi, Montecatini, delle Industrie e Salona oggi area a destinazione industriale in forte trasformazione. Lo scopo generale del programma è favorire e migliorare la conoscenza e quindi la fruizione del patrimonio marino adriatico e arricchire il contesto urbano esistente all’interno del Programma di Riqualificazione Urbana promosso dal Comune. Per riuscire in questo obiettivo servirà una riprogettazione degli spazi caratteristici in relazione alle potenzialità degli accessi al complesso, uniti con la presenza dei flussi viari che lo attraversano. La forte presenza del Parco del Mausoleo di Teodorico, l’area in testata alla Darsena dove si trova l’area retrostante la Stazione ferroviaria e il potenziamento del dialogo tra il Candiano con la città antica sono gli esempi di maggior interesse che si trovano nell’immediata vicinanza con l’area di progetto. In contemporaneo a questi elementi il programma dovrà ripensare l’intera organizzazione degli accessi in relazione al programma di utilizzo del Canale Candiano come spazio pubblico della città. Ci si pone come obiettivo quello di progettare un’area di forte valenza culturale, che si rapporti e reinterpreti la storicità posseduta dalla città di Ravenna creando non un semplice intervento di Architettura museale, ma bensì un nuovo spazio urbano che non si limiti a se stesso e alle sue funzioni ma che dialoghi liberamente con tutta la città e i sui abitanti. La Darsena della città di Ravenna, come visto, è reduce da molteplici piani urbanistici che si sono sviluppati dagli anni cinquanta fino ad oggi. Questo percorso di pianificazione però ha portato ad un ordinato e consapevole intervento urbanistico, sia dal punto di vista qualitativo che tipologico. Il rispetto della cadenza decennale con cui si sono rinnovati i piani regolatori generali, le tematiche e le innovazioni che il Piano è sempre riuscito ad anticipare hanno prodotto il buon risultato che oggi troviamo nella Darsena.

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Il progetto di tesi si pone come obiettivo la riqualificazione urbana del fronte mare della città di Rimini e la progettazione di un nuovo centro culturale polifunzionale. La costruzione di nuovi margini urbani, viene qui proposta secondo una reinterpretazione di un carattere tipicamente funzionale delle città di costa del litorale adriatico: la proiezione della funzione urbana oltre la linea di costa, con la costruzione di moli oltre l’edificato. “La città allunga la mano nell’acqua.” La tesi riprende questo aspetto di tipicità e propone una serie di “nuovi moli”, strutture polifunzionali destinate a incentivare quale risorsa fruitiva per il pubblico, stanziale o turistico, il rapporto col mare Adriatico. Anche in relazione a queste “proiezioni” oltre il litorale marino la tesi ha analizzato le forme dell’architettura di ultima generazione, cercando di recepirne i significati espressi attraverso la definizione formale; da qui parte il percorso della formulazione compositiva espressa nelle tavole grafiche, nelle quali si sottolinea il rapporto funzionale in relazione alla nova forma urbis e alla ricaduta sul nuovo assetto ambientale. E’, in sintesi, l’accettabilità di questo e dell’integrazione paesaggistica che la tesi vuole sostenere, attraverso il lungo percorso analitico e progettuale affrontato.

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Questa ricerca mira ad indagare le immagini possibili di una città, nello specifico Rimini, sperimentando un sistema insediativo in cui l'elemento verde e le relazioni sociali e funzionali sono stati elementi fondamentali nella progettazione. L'area di intervento è la stazione di Rimini, per cui si è proposta una riqualificazione urbana capace di innescare flussi e capacità attrattiva, grazie alla scelta di inserire edifici di carattere pubblico, quali un museo, l'accademia delle belle arti, servizi agli universitari, un hotel e del terziario. Le residenze sono immerse nel parco, per godere di un rapporto privilegiato con l'elemento natura. Il lavoro è partito da un'analisi delle caratteristiche di Rimini, la sua forte vocazione turistica e le sue componenti culturali, cercando di rappresentare al meglio gli aspetti e i valori della città.

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El trabajo analiza cómo la exposición presentada en el Museo Nacional de la Inmigración fue aprehendida e interpretada por su público visitante. Dependiente de la Dirección Nacional de Migraciones, el Museo funcionó entre los años 2001 y 2009 en el edificio del antiguo Hotel de Inmigrantes (en Retiro). Para este estudio utilizamos más de 700 mensajes registrados en el Libro de Visitas del Museo, que fueron clasificados en nueve categorías, de acuerdo a los aspectos comunes que expresaban. A lo largo del análisis, el concepto de memoria se volvió fundamental para comprender los sentimientos y deseos expresados por el público que visitó la institución. Dentro de los temas que aparecieron en los mensajes, pudimos verificar la importancia que le atribuían los visitantes al Estado argentino por la construcción del Hotel, la recepción de los inmigrantes y, actualmente, por la preservación de su memoria y patrimonio; también se evidenció un agradecimiento a los inmigrantes, cuya "fuerza" y "esperanza" contribuyeron al desarrollo del país

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El trabajo analiza cómo la exposición presentada en el Museo Nacional de la Inmigración fue aprehendida e interpretada por su público visitante. Dependiente de la Dirección Nacional de Migraciones, el Museo funcionó entre los años 2001 y 2009 en el edificio del antiguo Hotel de Inmigrantes (en Retiro). Para este estudio utilizamos más de 700 mensajes registrados en el Libro de Visitas del Museo, que fueron clasificados en nueve categorías, de acuerdo a los aspectos comunes que expresaban. A lo largo del análisis, el concepto de memoria se volvió fundamental para comprender los sentimientos y deseos expresados por el público que visitó la institución. Dentro de los temas que aparecieron en los mensajes, pudimos verificar la importancia que le atribuían los visitantes al Estado argentino por la construcción del Hotel, la recepción de los inmigrantes y, actualmente, por la preservación de su memoria y patrimonio; también se evidenció un agradecimiento a los inmigrantes, cuya "fuerza" y "esperanza" contribuyeron al desarrollo del país

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El trabajo analiza cómo la exposición presentada en el Museo Nacional de la Inmigración fue aprehendida e interpretada por su público visitante. Dependiente de la Dirección Nacional de Migraciones, el Museo funcionó entre los años 2001 y 2009 en el edificio del antiguo Hotel de Inmigrantes (en Retiro). Para este estudio utilizamos más de 700 mensajes registrados en el Libro de Visitas del Museo, que fueron clasificados en nueve categorías, de acuerdo a los aspectos comunes que expresaban. A lo largo del análisis, el concepto de memoria se volvió fundamental para comprender los sentimientos y deseos expresados por el público que visitó la institución. Dentro de los temas que aparecieron en los mensajes, pudimos verificar la importancia que le atribuían los visitantes al Estado argentino por la construcción del Hotel, la recepción de los inmigrantes y, actualmente, por la preservación de su memoria y patrimonio; también se evidenció un agradecimiento a los inmigrantes, cuya "fuerza" y "esperanza" contribuyeron al desarrollo del país

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This layer is a georeferenced raster image of the historic paper map entitled: A plan of Pondicherry in the East Indies, subject to France. It was published by London Magazine in 1759. Scale [ca. 1:14,000]. The image inside the map neatline is georeferenced to the surface of the earth and fit to the Kalianpur 1975 India Zone IV projected coordinate system. All map collar and inset information is also available as part of the raster image, including any inset maps, profiles, statistical tables, directories, text, illustrations, index maps, legends, or other information associated with the principal map. This map shows features such as roads, drainage, built-up areas and selected buildings, fortification, ground cover, and more. Includes index.This layer is part of a selection of digitally scanned and georeferenced historic maps from the Harvard Map Collection. These maps typically portray both natural and manmade features. The selection represents a range of originators, ground condition dates, scales, and map purposes.

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Understanding the role of human capital is one of the key considerations in delivering and sustaining competitiveness. Managing employees in the hospitality industry is particularly a challenging task as the industry is considered to be labor intensive. High turnover and increasing employee demands are among the problems that are identified as threats to maintaining a strong competitive position. Successful hotels attempt to retain their best employees in an effort to adapt to changing environments and increased competition. Effective hotel human resource systems can produce positive outcomes, through effective employee retention strategies that focus on work force motivation, attitudes and perception. The positive implementation of these strategies can influence and create employee satisfaction. This study aims to focus on the relationship between the mediating variables of motivation, attitudes, perception and their effect on employee satisfaction. These findings are based upon an extensive survey carried out between April 2009 and June 2009 in the small mountainous state of Uttarakhand, located within the Indian sub-continent. Although the area of study is confined to the Kumaon region of Uttarakhand, the authors contend that the findings and implications can be applied to other remote developing tourist destinations in other regions.

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In this paper, cognitive load analysis via acoustic- and CAN-Bus-based driver performance metrics is employed to assess two different commercial speech dialog systems (SDS) during in-vehicle use. Several metrics are proposed to measure increases in stress, distraction and cognitive load and we compare these measures with statistical analysis of the speech recognition component of each SDS. It is found that care must be taken when designing an SDS as it may increase cognitive load which can be observed through increased speech response delay (SRD), changes in speech production due to negative emotion towards the SDS, and decreased driving performance on lateral control tasks. From this study, guidelines are presented for designing systems which are to be used in vehicular environments.

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Rivers and water are valuable natural resources for human life, environment and national development. Recognition of water resources as national heritage will contribute towards more long term sustainable property development. Waterfront development is already a well-established phenomenon internationally. In Malaysia, as the economy began to change in 1980s, so did the land uses along many of the river and waterfront locations. The pressures of new technology coupled with an urban population growth and urbanization began to force a transition from water dependent industry to a variety of non-water dependent developments such as apartments, offices, and retail shopping areas. Residential waterfront development has taken advantage of available land and water amenities and incorporated as a feature or “selling point” of the development. It has been found that wide views of water add an average of 59% to the value of waterfront property, as well as providing attractive landscaping and better property neighborhoods respectively. Development of waterfront lands in Malaysia occurred with limited federal, state, or municipal planning guidance; resulting in cost aspects like flooding and pollution. Although some waterfront development projects continue to remain profitable with a maintained successful public access component, many have not. This paper provides a brief introduction to the research project to address this issue, which is currently on-going.

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For over a decade, IT expenditure in China and Malaysia has shown a significant increase, as organisations in these countries are increasingly dependent on information systems (IS) for achieving strategic advantages and business benefits. However, there have been numerous reports of dissatisfaction with IS, and in some cases the effectiveness of the information systems have yet to be reviewed. Two exploratory case studies reported in this paper are the first phase of an overall research in validating the IS-Impact model introduced by Gable, Sedera and Chan in two countries: China and Malaysia. This validation research aims to produce a standard measuring model across different contexts. The purpose of this paper is to present preliminary findings from two exploratory case studies, attempt to test the feasibility of the research design and to investigate applicability of the IS-Impact model in Chinese and Malaysian organisations. Twenty-nine respondents from a Chinese private company and seventeen respondents from a state government in Malaysia were involved in these studies. Findings indicated that most of existing IS-Impact measures are applicable in the study contexts, however, there are some new measures informed by the respondents. Feedback from the case studies also suggested necessary modifications to the Mandarin instrument.