1000 resultados para Lingua dei Segni, Arte, Integrazione, Teatro, Corpo
Resumo:
Dissertação apresentada para cumprimento dos requisitos necessários à obtenção do grau de Mestre em Línguas, Literaturas e Culturas (Especialização em Estudos Literários Norte-Americanos)
Resumo:
Trabalho de Projecto apresentado para cumprimento dos requisitos necessários à obtenção do grau de Mestre em Comunicação e Artes
Resumo:
Se estableció como práctica la labor de producción del Ciclo Remedio para Homofóbicos Teatro Sobre Homosexualidad ejecutado por la Corporación Luna Teatro en el marco Artistas en Residencia de la Sala Mallarino del Teatro Colón de Bogotá.
Resumo:
Imago theātrum -el teatro como imagen, en latín- es una reflexión sobre el hecho teatral a partir de una aproximación a las prácticas escénicas de Mapa Teatro- Laboratorio de Artistas, principal exponente del teatro de vanguardia en Colombia. Desde su fundación los hermanos Heidi y Rolf Abderhalden Cortés, núcleo creativo del grupo, concibieron su proyecto desde una visión interdisciplinaria del fenómeno teatral, que apela tanto a su singularidad -lo vivo, lo visual, la experiencia, el encuentro, la presencia- como a la multiplicidad de dispositivos que lo rehacen, superando las fronteras que convencionalmente lo separan de otras artes. Las prácticas de Mapa Teatro apuestan por el reencuentro de lo escénico con lo real y lo vivencial. Esta concepción entra en choque con los fundamentos y praxis de un teatro eminentemente dramático, apoyado más en la textualidad que en la visualidad, en la mimesis, en la sumisión del espectador y del actor ante la Institución-Teatro y ante un régimen colonial de representación, en la separación escenario-público, en la mirada frontal y centrada, en las representaciones naturalistas, psicologistas y realistas. Desde los estudios teatrales este trabajo es un viaje por el teatro contemporáneo de la mano de artistas y autores que han resistido a ese teatro convencional y dominante, cuyo dispositivo dramático pasó al cine y la televisión. Las vanguardias teatrales del siglo XX y de lo que va del XXI en Occidente -las dramaturgias de la imagen, como las llama José A. Sánchez- generaron otras visiones del arte teatral: teatro posdramático, teatro en el campo expandido, teatro y artes vivas… Acogieron las rupturas de las artes plásticas e incorporaron los nuevos artefactos de la visión; se interesaron por las nuevas realidades sociales, las subjetividades, las marginalidades, lo micro-político, las nuevas sensibilidades y formas de asociación; y asumieron otras formas de creación, de escribir la escena con múltiples autores, con artistas y no artistas. El viaje pasa también por las tendencias teatrales en Colombia y se detiene así en las prácticas de Mapa Teatro, no para abordarlas en su totalidad y en toda su complejidad, sino para estudiar los procesos conceptuales, políticos y formales que, en mi opinión, han llevado a ampliar y reconfigurar la noción y la praxis del teatro en el país. De este modo Mapa Teatro recoge un legado artístico y cultural transgresor, lo resignifica, lo potencia y expande así el teatro en su efímero presente y hacia futuro.
Resumo:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Resumo:
Pós-graduação em Educação - IBRC
Resumo:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Resumo:
Pós-graduação em Artes - IA
Resumo:
Diego e José de Figueroa y Córdoba furono due fratelli drammaturghi, attivi nella seconda metà del XVII secolo, che praticarono assiduamente la scrittura in collaborazione. Nel tentativo di rivalutare questi autori ingiustamente dimenticati dalla critica odierna, il presente lavoro si propone di offrire uno studio introduttivo alle figure e al teatro dei due fratelli. Nella prima parte, si offre un profilo biografico dei fratelli Figueroa, riunendo le seppur scarse notizie che possediamo sulla loro vita, in modo da inquadrarne le personalità all’interno degli ambienti letterari dell’epoca. Ci si concentra, poi, sul corpus, proponendo una panoramica delle commedie scritte da Diego e José, dando di ciascuna una breve sinossi e un rapido inquadramento all’interno dei generi tipici del teatro aureo, e segnalando gli eventuali problemi di attribuzione. Si accenna, infine, alla collaborazione dei fratelli nella scrittura di molte delle loro commedie, avanzando alcune ipotesi sulla tecnica compositiva. La seconda parte è costituita da un repertorio bibliografico del teatro “maggiore” dei due fratelli, in cui si descrivono analiticamente tutti gli esemplari conosciuti delle comedias dei Figueroa. Ogni descrizione si completa con una lista delle biblioteche in cui l’esemplare è conservato, lista compilata attraverso la consultazione di cataloghi, cartacei e on-line, delle principali biblioteche con fondi di teatro spagnolo del Siglo de Oro. Infine, la terza parte è dedicata all’edizione critica di una delle commedie scritte in collaborazione da Diego e José: Mentir y mudarse a un tiempo, condotta usando come testo base un manoscritto probabilmente autografo. L’edizione si completa di un apparato critico, con analisi dei testimoni, stemma codicum e registro delle varianti. Precede l’edizione uno studio generale introduttivo all’opera.
Resumo:
L’obiettivo della presente dissertazione è quello di creare un nuovo linguaggio controllato, denominato Español Técnico Simplificado (ETS). Basato sulla specifica tecnica del Simplified Technical English (STE), ufficialmente conosciuta come ASD-STE100, lo spagnolo controllato ETS si presenta come un documento metalinguistico in grado di fornire ad un redattore o traduttore tecnico alcune regole specifiche per produrre un documento tecnico. La strategia di implementazione conduce allo studio preliminare di alcuni linguaggi controllati simili all’inglese STE, quali il Français Rationalisé e il Simplified Technical Spanish. Attraverso un approccio caratteristico della linguistica dei corpora, la soluzione proposta fornisce il nuovo linguaggio controllato mediante l’estrazione di informazioni specifiche da un corpus ad-hoc di lingua spagnola appositamente creato ed interrogato. I risultati evidenziano un metodo linguistico (controllato) utile a produrre documentazione tecnica priva di ogni eventuale ambiguità. Il sistema ETS, infatti, si fonda sul concetto della intelligibilità in quanto condizione necessaria da soddisfare nell’ambito della produzione di un testo controllato. E, attraverso la sua macrostruttura, il documento ETS fornisce gli strumenti necessari per rendere il testo controllato univoco. Infatti, tale struttura bipartita suddivide in maniera logica i dettami: una prima parte riguarda e contiene regole sintattiche e stilistiche; una seconda parte riguarda e contiene un dizionario di un numero limitato di lemmi opportunamente selezionati. Il tutto a favore del principio della biunivocità dei segni, in questo caso, della lingua spagnola. Il progetto, nel suo insieme, apre le porte ad un linguaggio nuovo in alternativa a quelli presenti, totalmente creato in accademia, che vale come prototipo a cui far seguire altri progetti di ricerca.
Resumo:
Lo spagnolo si differenzia dalle altre lingue romanze per la sua abbondanza di arabismi; anche se la lingua spagnola si è sviluppata sulla base del latino volgare, il suo secondo elemento più caratterizzante è la presenza di un importante corpus lessico di origine araba. Tale è stato il risultato della convivenza di arabi e cristiani (ed ebrei) nella penisola iberica, durata più di ottocento anni. Quando i musulmani sbarcarono in Spagna (anno 711 d.C.) il latino e la sua cultura erano privi di dinamicità e bellezza, mentre la civiltà araba potente era in piena espansione, soprattutto tra i secoli IX e XII. I conquistati non poterono opporsi: l’arabo divenne la lingua del potere e gli abitanti della penisola sotto il dominio musulmano dovettero apprenderla. Ovviamente si conservava l’uso del latino nella scrittura e in ambito famigliare, ma gran parte della popolazione era pronta ad aprirsi alla lingua dei conquistatori, ricca di nuove sonorità, simbolo di esotica bellezza, ma soprattutto , lingua portatrice di conoscenza e sapere. L’arabo divenne quindi lingua veicolare tra le due comunità, sia in ambito politico-amministrativo sia in ambito culturale e scientifico.
Resumo:
Spesso la comicità non può prescindere dalla lingua di cui si serve, per lo meno quando essa si rende complice della buona riuscita di una battuta, di uno sketch, di un film. E' il caso dei comici Ficarra e Picone, i quali utilizzano con bravura la lingua della propria città per dare corpo alla propria surreale comicità. Analizzare questa lingua, l'italiano regionale di Palermo, è l'obiettivo principale dell'elaborato, che sfrutta la molteplicità di esempi fornita dal film "Il 7 e l'8" (2007) per approfondire gli aspetti linguisticamente più rilevanti nel modo di esprimersi dei due comici e degli altri interpreti che con loro interagiscono.
Resumo:
En el presente trabajo, nos proponemos la reconstrucción de la realidad cultural generada en la provincia por las instituciones y agentes legitimantes del campo teatral (Bourdieu:135) y el posterior abordaje de la circulación y recepción "productiva" y "reproductiva" (Gimm, 1977:142) de las textualidades brechtianas y del teatro barrial de creación colectiva mediante una perspectiva metodológica comparatistica. Para ello analizaremos el discurso metateatral de la critica periodística y las puestas escénicas de Cristóbal Arnold y Ernesto Suárez, con la pretensión de destacar los rasgos de apropiación originales.
Resumo:
Este número está dedicado a la Maestría en Arte Latinoamericano con el objetivo de transferir las constribuciones de las distintas especialidades que conviven en la Facultad de Artes y Diseño de la UNCuyo. Además se publican los resúmenes de los trabajos de investigación realizados en el período 2000-2002. Finalmente se ha querido rendir un homenaje póstumo a los maestros fallecidos Carlos Barraquero y Elifio Rosáenz, pilares indiscutibles del desarrollo musical de Mendoza.
Resumo:
La tesi è incentrata sul rapporto tra una comunità religiosa maschile, la Congregazione dell'Oratorio di Roma dei secoli XVI e XVII, e il concetto di cura, mettendo in dialogo storia sociale, storia religiosa e storia della medicina. La prima parte indaga il coinvolgimento degli Oratoriani nella rete caritativa urbana, sottolineando il loro contributo nello sviluppo e nell'amministrazione di una serie di ospedali, ma anche il loro impegno pratico nella cura spirituale e corporale dei malati. La seconda parte prende in esame i professionisti sanitari che frequentavano l'Oratorio, inquadrando il loro rapporto con i padri nel quadro di una più ampia rete di connessioni sociali e politiche nella Roma pontificia. Inoltre, mettendo in rilievo le specificità di speziali, barbieri-chirurghi e medici, l'indagine considera il loro coinvolgimento nella vita religiosa della comunità e la messa a frutto del loro sapere, in ambito umanistico e anatomico. La terza parte studia il complesso rapporto dei sacerdoti con il proprio corpo e con la salute. Viene rilevato il peso delle condizioni sanitarie nell’accettazione di nuovi membri, i legami tra estetica, identità sociale e medicina, ma si prendono in considerazione anche l’ambigua funzione del cibo – inteso come strumento di ascesi che di cura – e il funzionamento concreto dell'organizzazione medica della comunità. Inoltre, un capitolo analizza la circolazione del sapere medico, evidenziando il ruolo della biblioteca, la raccolta e lo scambio di ricette mediche e l'importanza della spezieria comunitaria, mentre un altro capitolo si focalizza sui viaggi terapeutici e sulla pratica del termalismo. L'ultima parte è incentrata sulla peste romana del 1656-57, analizzando il modo in cui la Congregazione affrontò lo scoppio e lo sviluppo dell'epidemia, sia in casa che in città, per sottolineare il fragile e ambiguo equilibrio che definirono tra carità e tutela della salute.