799 resultados para Janusia mediterranea
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Beckerella mediterranea P.Huvé
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Raccolta di Memorie dell' Accademia d'agricultura, arti e commercio dello stato veneto, 1794, x, 166-210.
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Two strains of Raphidiopsis Fritsch et Rich were isolated from a fishpond in Wuhan city, China and rendered axenic, and characterized by a combination of morphological, physiological, biochemical and genetic methods. Morphologically the strains were identified as Raphidiopsis mediterranea Skuja (straight trichomes) and R. curvata Fritsch et Rich (coiled trichomes). These two strains demonstrated slight differences in optimal temperature range and GC content, while sharing some common characteristics including inability to grow hetertrophically, similar salinity tolerance (up to 0.78%) and an identical fatty acid composition. Cyanotoxins were not found in the strain of R. mediterranea, however, the strain of R. curvata contained both deoxycylindrospermopsin and cylindrospermopsin. Phylogenetic affiliations inferred from 16S rRNA gene sequences demonstrated that both Raphidiopsis strains clustered with Cylindrospermopsis, demonstrating their phylogenetic ties to Nostocaceae. (c) 2007 Elsevier B.V. All rights reserved.
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p.31-42
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Con esta nota, siguiendo en parte a SMITH 1978, se rectitica la determinación de Zygodon baumgartneri Malta, identificado como Z. viridissimus (Dicks.) R. Brown en los herbarios BCB y BCF, y llamaremos Z. baumgartneri Malta fo. mediterranea (Malta) comb. nov. a las especies de Z. viridissimus (Dicks.) R. Brown fo. mediterranea Malta.
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We present descriptions of a new order (Ranunculo cortusifolii-Geranietalia reuteri and of a new alliance (Stachyo lusitanicae-Cheirolophion sempervirentis) for the herbaceous fringe communities of Macaronesia and of the southwestern Iberian Peninsula, respectively. A new alliance, the Polygalo mediterraneae-Bromion erecti (mesophilous post-cultural grasslands), was introduced for the Peninsular Italy. We further validate and typify the Armerietalia rumelicae (perennial grasslands supported by nutrient-poor on siliceous bedrocks at altitudes characterized by the submediterranean climate of central-southern Balkan Peninsula), the Securigero-Dasypyrion villosae (lawn and fallow-land tall-grass annual vegetation of Italy), and the Cirsio vallis-demoni-Nardion (acidophilous grasslands on siliceous substrates of the Southern Italy). Nomenclatural issues (validity, legitimacy, synonymy, formal corrections) have been discussed and clarified for the following names: Brachypodio-Brometalia, Bromo pannonici-Festucion csikhegyensis, Corynephoro-Plantaginion radicatae, Heleochloion, Hieracio-Plantaginion radicatae, Nardetea strictae, Nardetalia strictae, Nardo-Callunetea, Nardo-Galion saxatilis, Oligo-Bromion, Paspalo-Heleochloetalia, Plantagini-Corynephorion and Scorzoneret alia villosae.
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Social networks have increasingly become a showcase where the media can be promoted. Like many other media, radio stations have made use of social networks to promote themselves in a better way and, sometimes, to keep more feedback with their listeners. But not all programs make the same use and not all of them have managed to reach in the same way his followers. This article discusses the consolidation in the social networks of the major radio sports programs in Spain. Through a comparative analysis between 2010 and 2015, throughout the text, the authors have tried to observe the evolution of the programs and, at the same time, to establish comparisons between the followers that these programs have on social networks and the number of listeners as EGM.
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Tese de doutoramento, Ecologia, Faculdade de Ciências do Mar e do Ambiente, Universidade do Algarve, 2003
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La Tesi è incentrata sulle figure di D. Dinis e Isabel d’Aragona, reali del Portogallo (fine del XIII-prima metà del XIV secolo), e si focalizza sul processo di creazione e trasmissione della memoria, elaborato e messo in atto dai sovrani nel corso della loro esistenza. L’atto finale di questo annoso processo fu la realizzazione dei loro monumenti funebri creati per essere conservati nella chiesa del monastero cistercense di São Bernardo e São Dinis di Odivelas, la tomba del re, e nella chiesa del monastero di Santa Clara e Santa Isabel di Coimbra, quella della regina. Infatti, in modo del tutto inedito rispetto alla tradizione precedente, i re commissionarono e videro in vita realizzati i sepolcri che avrebbero dovuto preservare la loro memoria per l’Eternità. Essi furono concepiti a priori come parte integrante del progetto monumentale più vasto costituito dagli edifici monastici che li avrebbero dovuti custodire. In tale prospettiva, è stata rivolta particolare attenzione alla storia del monastero di Odivelas, assurto a pantheon della Monarchia, seppure per breve tempo, e al monastero di Coimbra, ultima dimora della regina Isabel una volta fallito il progetto del pantheon reale a causa della guerra civile che sconvolse il regno del Portogallo tra il 1319 e il 1324. Oltre ai sepolcri reali, sono state prese in esame alcune opere di architettura e di scultura legate alla committenza regia – in coppia o individualmente –, in particolare tre tombe coeve, due delle quali destinate ad altrettanti membri della famiglia reale. All’interno di questa Tesi, i monumenti funebri esaminati sono stati considerati non solo come strumento privilegiato per la commemorazione del defunto, ma anche come forieri di un preciso messaggio indirizzato a tutti coloro che avrebbero fruito della loro visione. Così, l’iconografia dei sepolcri è stata analizzata alla luce della spiritualità e della religiosità dei sovrani, oltre che dal punto di vista stilistico e formale. Come premessa allo studio prettamente storico-artistico, inizialmente sono stati approfonditi i rapporti tra il regno del Portogallo e la Sede Apostolica al momento dell’ascesa al trono di D. Dinis e, successivamente, il tema della guerra civile che vide contrapporsi il re e il principe, il futuro Alfonso IV. A questo scopo, integra la Tesi un’Appendice documentaria che presenta 64 documenti, la maggior parte dei quali inediti. Questo studio intende dimostrare come il Portogallo dionisino si collochi pienamente nell’orbita culturale mediterranea e proporre nuove affermazioni, considerazioni ed ipotesi rispetto ai re Dinis e Isabel, alle loro vicende storiche e personali e alla memoria di sé che vollero trasmettere ai posteri.