29 resultados para IMSS


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artículo publicado en la revista Int Fam Plan Perspect. 2003 Sep;29(3):112-20

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Riassunto La spettrometria di massa (MS) nata negli anni ’70 trova oggi, grazie alla tecnologia Matrix-Assisted Laser Desorption Ionization-Time of Flight (MALDI-TOF), importanti applicazioni in diversi settori: biotecnologico (per la caratterizzazione ed il controllo di qualità di proteine ricombinanti ed altre macromolecole), medico–clinico (per la diagnosi di laboratorio di malattie e per lo sviluppo di nuovi trattamenti terapeutici mirati), alimentare ed ambientale. Negli ultimi anni, questa tecnologia è diventata un potente strumento anche per la diagnosi di laboratorio in microbiologia clinica, rivoluzionando il flusso di lavoro per una rapida identificazione di batteri e funghi, sostituendo l’identificazione fenotipica convenzionale basata su saggi biochimici. Attualmente mediante MALDI-TOF MS sono possibili due diversi approcci per la caratterizzazione dei microrganismi: (1) confronto degli spettri (“mass spectra”) con banche dati contenenti profili di riferimento (“database fingerprints”) e (2) “matching” di bio-marcatori con banche dati proteomiche (“proteome database”). Recentemente, la tecnologia MALDI-TOF, oltre alla sua applicazione classica nell’identificazione di microrganismi, è stata utilizzata per individuare, indirettamente, meccanismi di resistenza agli antibiotici. Primo scopo di questo studio è stato verificare e dimostrare l’efficacia identificativa della metodica MALDI-TOF MS mediante approccio di comparazione degli spettri di differenti microrganismi di interesse medico per i quali l’identificazione risultava impossibile a causa della completa assenza o presenza limitata, di spettri di riferimento all’interno della banca dati commerciale associata allo strumento. In particolare, tale scopo è stato raggiunto per i batteri appartenenti a spirochete del genere Borrelia e Leptospira, a miceti filamentosi (dermatofiti) e protozoi (Trichomonas vaginalis). Secondo scopo di questo studio è stato valutare il secondo approccio identificativo basato sulla ricerca di specifici marcatori per differenziare parassiti intestinali di interesse medico per i quali non è disponibile una banca dati commerciale di riferimento e la sua creazione risulterebbe particolarmente difficile e complessa, a causa della complessità del materiale biologico di partenza analizzato e del terreno di coltura nei quali questi protozoi sono isolati. Terzo ed ultimo scopo di questo studio è stata la valutazione dell’applicabilità della spettrometria di massa con tecnologia MALDI-TOF per lo studio delle resistenze batteriche ai carbapenemi. In particolare, è stato messo a punto un saggio di idrolisi dei carbapenemi rilevata mediante MALDI-TOF MS in grado di determinare indirettamente la produzione di carbapenemasi in Enterobacteriaceae. L’efficacia identificativa della metodica MALDI-TOF mediante l’approccio di comparazione degli spettri è stata dimostrata in primo luogo per batteri appartenenti al genere Borrelia. La banca dati commerciale dello strumento MALDI-TOF MS in uso presso il nostro laboratorio includeva solo 3 spettri di riferimento appartenenti alle specie B. burgdorferi ss, B. spielmani e B. garinii. L’implementazione del “database” con specie diverse da quelle già presenti ha permesso di colmare le lacune identificative dovute alla mancanza di spettri di riferimento di alcune tra le specie di Borrelia più diffuse in Europa (B. afzelii) e nel mondo (come ad esempio B. hermsii, e B. japonica). Inoltre l’implementazione con spettri derivanti da ceppi di riferimento di specie già presenti nel “database” ha ulteriormente migliorato l’efficacia identificativa del sistema. Come atteso, il ceppo di isolamento clinico di B. lusitaniae (specie non presente nel “database”) è stato identificato solo a livello di genere corroborando, grazie all’assenza di mis-identificazione, la robustezza della “nuova” banca dati. I risultati ottenuti analizzando i profili proteici di ceppi di Borrelia spp. di isolamento clinico, dopo integrazione del “database” commerciale, indicano che la tecnologia MALDI-TOF potrebbe essere utilizzata come rapida, economica ed affidabile alternativa ai metodi attualmente utilizzati per identificare ceppi appartenenti a questo genere. Analogamente, per il genere Leptospira dopo la creazione ex-novo della banca dati “home-made”, costruita con i 20 spettri derivati dai 20 ceppi di riferimento utilizzati, è stata ottenuta una corretta identificazione a livello di specie degli stessi ceppi ri-analizzati in un esperimento indipendente condotto in doppio cieco. Il dendrogramma costruito con i 20 MSP-Spectra implementati nella banca dati è formato da due rami principali: il primo formato dalla specie non patogena L. biflexa e dalla specie a patogenicità intermedia L. fainei ed il secondo che raggruppa insieme le specie patogene L. interrogans, L. kirschneri, L. noguchii e L. borgpetersenii. Il secondo gruppo è ulteriormente suddiviso in due rami, contenenti rispettivamente L. borgpetersenii in uno e L. interrogans, L. kirschneri e L. noguchii nell’altro. Quest’ultimo, a sua volta, è suddiviso in due rami ulteriori: il primo comprendente la sola specie L. noguchii, il secondo le specie L. interrogans e L. kirshneri non separabili tra loro. Inoltre, il dendrogramma costruito con gli MSP-Spectra dei ceppi appartenenti ai generi Borrelia e Leptospira acquisiti in questo studio, e appartenenti al genere Brachyspira (implementati in un lavoro precedentemente condotto) mostra tre gruppi principali separati tra loro, uno per ogni genere, escludendo possibili mis-identificazioni tra i 3 differenti generi di spirochete. Un’analisi più approfondita dei profili proteici ottenuti dall’analisi ha mostrato piccole differenze per ceppi della stessa specie probabilmente dovute ai diversi pattern proteici dei distinti sierotipi, come confermato dalla successiva analisi statistica, che ha evidenziato picchi sierotipo-specifici. È stato, infatti, possibile mediante la creazione di un modello statistico dedicato ottenere un “pattern” di picchi discriminanti in grado di differenziare a livello di sierotipo sia i ceppi di L. interrogans sia i ceppi di L. borgpetersenii saggiati, rispettivamente. Tuttavia, non possiamo concludere che i picchi discriminanti da noi riportati siano universalmente in grado di identificare il sierotipo dei ceppi di L. interrogans ed L. borgpetersenii; i picchi trovati, infatti, sono il risultato di un’analisi condotta su uno specifico pannello di sierotipi. È stato quindi dimostrato che attuando piccoli cambiamenti nei parametri standardizzati come l’utilizzo di un modello statistico e di un programma dedicato applicato nella routine diagnostica è possibile utilizzare la spettrometria di massa MALDI-TOF per una rapida ed economica identificazione anche a livello di sierotipo. Questo può significativamente migliorare gli approcci correntemente utilizzati per monitorare l’insorgenza di focolai epidemici e per la sorveglianza degli agenti patogeni. Analogamente a quanto dimostrato per Borrelia e Leptospira, l’implementazione della banca dati dello spettrometro di massa con spettri di riferimento di miceti filamentosi (dermatofiti) si è rilevata di particolare importanza non solo per l’identificazione di tutte le specie circolanti nella nostra area ma anche per l’identificazione di specie la cui frequenza nel nostro Paese è in aumento a causa dei flussi migratori dalla zone endemiche (M. audouinii, T. violaceum e T. sudanense). Inoltre, l’aggiornamento del “database” ha consentito di superare la mis-identificazione dei ceppi appartenenti al complesso T. mentagrophytes (T. interdigitale e T. mentagrophytes) con T. tonsurans, riscontrata prima dell’implementazione della banca dati commerciale. Il dendrogramma ottenuto dai 24 spettri implementati appartenenti a 13 specie di dermatofiti ha rivelato raggruppamenti che riflettono quelli costruiti su base filogenetica. Sulla base dei risultati ottenuti mediante sequenziamento della porzione della regione ITS del genoma fungino non è stato possibile distinguere T. interdigitale e T. mentagrophytes, conseguentemente anche gli spettri di queste due specie presentavano picchi dello stesso peso molecoalre. Da sottolineare che il dendrogramma costruito con i 12 profili proteici già inclusi nel database commerciale e con i 24 inseriti nel nuovo database non riproduce l’albero filogenetico per alcune specie del genere Tricophyton: gli spettri MSP già presenti nel database e quelli aggiunti delle specie T. interdigitale e T. mentagrophytes raggruppano separatamente. Questo potrebbe spiegare le mis-identificazioni di T. interdigitale e T. mentagrophytes con T. tonsurans ottenute prima dell’implementazione del database. L’efficacia del sistema identificativo MALDI-TOF è stata anche dimostrata per microrganismi diversi da batteri e funghi per i quali la metodica originale è stata sviluppata. Sebbene tale sistema identificativo sia stato applicato con successo a Trichomonas vaginalis è stato necessario apportare modifiche nei parametri standard previsti per l’identificazione di batteri e funghi. Le interferenze riscontrate tra i profili proteici ottenuti per i due terreni utilizzati per la coltura di questo protozoo e per i ceppi di T. vaginalis hanno, infatti, reso necessario l’utilizzo di nuovi parametri per la creazione degli spettri di riferimento (MSP-Spectra). L’importanza dello sviluppo del nuovo metodo risiede nel fatto che è possibile identificare sulla base del profilo proteico (e non sulla base di singoli marcatori) microorganismi cresciuti su terreni complessi che potrebbero presentare picchi nell'intervallo di peso molecolare utilizzato a scopo identificativo: metaboliti, pigmenti e nutrienti presenti nel terreno possono interferire con il processo di cristallizzazione e portare ad un basso punteggio identificativo. Per T. vaginalis, in particolare, la “sottrazione” di picchi dovuti a molecole riconducibili al terreno di crescita utilizzato, è stata ottenuta escludendo dall'identificazione l'intervallo di peso molecolare compreso tra 3-6 kDa, permettendo la corretta identificazione di ceppi di isolamento clinico sulla base del profilo proteico. Tuttavia, l’elevata concentrazione di parassita richiesta (105 trofozoiti/ml) per una corretta identificazione, difficilmente ottenibile in vivo, ha impedito l’identificazione di ceppi di T. vaginalis direttamente in campioni clinici. L’approccio identificativo mediante individuazione di specifici marcatori proteici (secondo approccio identificativo) è stato provato ed adottato in questo studio per l’identificazione e la differenziazione di ceppi di Entamoeba histolytica (ameba patogena) ed Entamoeba dispar (ameba non patogena), specie morfologiacamente identiche e distinguibili solo mediante saggi molecolari (PCR) aventi come bersaglio il DNA-18S, che codifica per l’RNA della subunità ribosomiale minore. Lo sviluppo di tale applicazione ha consentito di superare l’impossibilità della creazione di una banca dati dedicata, a causa della complessità del materiale fecale di partenza e del terreno di coltura impiagato per l’isolamento, e di identificare 5 picchi proteici in grado di differenziare E. histolytica da E. dispar. In particolare, l’analisi statistica ha mostrato 2 picchi specifici per E. histolytica e 3 picchi specifici per E. dispar. L’assenza dei 5 picchi discriminanti trovati per E. histolytica e E. dispar nei profili dei 3 differenti terreni di coltura utilizzati in questo studio (terreno axenico LYI-S-2 e terreno di Robinson con e senza E. coli) permettono di considerare questi picchi buoni marcatori in grado di differenziare le due specie. La corrispondenza dei picchi con il PM di due specifiche proteine di E. histolytica depositate in letteratura (Amoebapore A e un “unknown putative protein” di E. histolytica ceppo di riferimento HM-1:IMSS-A) conferma la specificità dei picchi di E. histolytica identificati mediante analisi MALDI-TOF MS. Lo stesso riscontro non è stato possibile per i picchi di E. dispar in quanto nessuna proteina del PM di interesse è presente in GenBank. Tuttavia, va ricordato che non tutte le proteine E. dispar sono state ad oggi caratterizzate e depositate in letteratura. I 5 marcatori hanno permesso di differenziare 12 dei 13 ceppi isolati da campioni di feci e cresciuti in terreno di Robinson confermando i risultati ottenuti mediante saggio di Real-Time PCR. Per un solo ceppo di isolamento clinico di E. histolytica l’identificazione, confermata mediante sequenziamento della porzione 18S-rDNA, non è stata ottenuta mediante sistema MALDI-TOF MS in quanto non sono stati trovati né i picchi corrispondenti a E. histolytica né i picchi corrispondenti a E. dispar. Per questo ceppo è possibile ipotizzare la presenza di mutazioni geno/fenotipiche a livello delle proteine individuate come marcatori specifici per E. histolytica. Per confermare questa ipotesi sarebbe necessario analizzare un numero maggiore di ceppi di isolamento clinico con analogo profilo proteico. L’analisi condotta a diversi tempi di incubazione del campione di feci positivo per E. histolytica ed E. dipar ha mostrato il ritrovamento dei 5 picchi discriminanti solo dopo 12 ore dall’inoculo del campione nel terreno iniziale di Robinson. Questo risultato suggerisce la possibile applicazione del sistema MALDI-TOF MS per identificare ceppi di isolamento clinico di E. histolytica ed E. dipar nonostante la presenza di materiale fecale che materialmente può disturbare e rendere difficile l’interpretazione dello spettro ottenuto mediante analisi MALDI-TOF MS. Infine in questo studio è stata valutata l’applicabilità della tecnologia MALDI-TOF MS come saggio fenotipico rapido per la determinazione di ceppi produttori di carbapenemasi, verificando l'avvenuta idrolisi del meropenem (carbapeneme di riferimento utilizzato in questo studio) a contatto con i ceppi di riferimento e ceppi di isolamento clinico potenzialmente produttori di carbapenemasi dopo la messa a punto di un protocollo analitico dedicato. Il saggio di idrolisi del meropenem mediante MALDI-TOF MS ha dimostrato la presenza o l’assenza indiretta di carbapenemasi nei 3 ceppi di riferimento e nei 1219 (1185 Enterobacteriaceae e 34 non-Enterobacteriaceae) ceppi di isolamento clinico inclusi nello studio. Nessuna interferenza è stata riscontrata per i ceppi di Enterobacteriaceae variamente resistenti ai tre carbapenemi ma risultati non produttori di carbapenemasi mediante i saggi fenotipici comunemente impiegati nella diagnostica routinaria di laboratorio: nessuna idrolisi del farmaco è stata infatti osservata al saggio di idrolisi mediante MALDI-TOF MS. In un solo caso (ceppo di K. pneumoniae N°1135) è stato ottenuto un profilo anomalo in quanto presenti sia i picchi del farmaco intatto che quelli del farmaco idrolizzato. Per questo ceppo resistente ai tre carbapenemi saggiati, negativo ai saggi fenotipici per la presenza di carbapenemasi, è stata dimostrata la presenza del gene blaKPC mediante Real-Time PCR. Per questo ceppo si può ipotizzare la presenza di mutazioni a carico del gene blaKPC che sebbene non interferiscano con il suo rilevamento mediante PCR (Real-Time PCR positiva), potrebbero condizionare l’attività della proteina prodotta (Saggio di Hodge modificato e Test di Sinergia negativi) riducendone la funzionalità come dimostrato, mediante analisi MALDI-TOF MS, dalla presenza dei picchi relativi sia all’idrolisi del farmaco sia dei picchi relativi al farmaco intatto. Questa ipotesi dovrebbe essere confermata mediante sequenziamento del gene blaKPC e successiva analisi strutturale della sequenza amminoacidica deducibile. L’utilizzo della tecnologia MALDI-TOF MS per la verifica dell’avvenuta idrolisi del maropenem è risultato un saggio fenotipico indiretto in grado di distinguere, al pari del test di Hodge modificato impiegato comunemente nella routine diagnostica in microbiologia, un ceppo produttore di carbapenemasi da un ceppo non produttore sia per scopi diagnostici che per la sorveglianza epidemiologica. L’impiego del MALDI-TOF MS ha mostrato, infatti, diversi vantaggi rispetto ai metodi convenzionali (Saggio di Hodge modificato e Test di Sinergia) impiegati nella routine diagnostica di laboratorio i quali richiedono personale esperto per l’interpretazione del risultato e lunghi tempi di esecuzione e di conseguenza di refertazione. La semplicità e la facilità richieste per la preparazione dei campioni e l’immediata acquisizione dei dati rendono questa tecnica un metodo accurato e rapido. Inoltre, il metodo risulta conveniente dal punto di vista economico, con un costo totale stimato di 1,00 euro per ceppo analizzato. Tutte queste considerazioni pongono questa metodologia in posizione centrale in ambito microbiologico anche nel caso del rilevamento di ceppi produttori di carbapenemasi. Indipendentemente dall’approccio identificativo utilizzato, comparato con i metodi convenzionali il MALDI-TOF MS conferisce in molti casi un guadagno in termini di tempo di lavoro tecnico (procedura pre-analititca per la preparazione dei campioni) e di tempo di ottenimento dei risultati (procedura analitica automatizzata). Questo risparmio di tempo si accentua quando sono analizzati in contemporanea un maggior numero di isolati. Inoltre, la semplicità e la facilità richieste per la preparazione dei campioni e l’immediata acquisizione dei dati rendono questo un metodo di identificazione accurato e rapido risultando più conveniente anche dal punto di vista economico, con un costo totale di 0,50 euro (materiale consumabile) per ceppo analizzato. I risultati ottenuti dimostrano che la spettrometria di massa MALDI-TOF sta diventando uno strumento importante in microbiologia clinica e sperimentale, data l’elevata efficacia identificativa, grazie alla disponibilità sia di nuove banche dati commerciali sia di aggiornamenti delle stesse da parte di diversi utenti, e la possibilità di rilevare con successo anche se in modo indiretto le antibiotico-resistenze.

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This paper focuses on the operational drivers of labour productivity changes. We consider two sets of drivers: a) current working practices b) changes in working practices through management programs. The relationship between these two sets of drivers and productivity changes are analysed. We also investigate the importance of productivity growth by looking at the impact of labour productivity changes on business performance changes. Finally, the moderating effects of industry and country on the use of drivers of productivity changes are examined. Data from an international survey, IMSS-IV, are used for the analysis.

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The links between operational practices and performance are well studied in the literature, both theoretically and empirically. However, mostly internal factors are inspected more closely as the basis of operational performance, even if the impact of external, environmental factors is often emphasized. Our research fills a part of this existing gap in the literature. We examine how two environmental factors, market dynamism and competition impact the use of some operational practices (such as quality improvement, product development, automation, etc.) and the resulting operations and business performance. The method of path analysis is used. Data were acquired through an international survey (IMSS – International Manufacturing Strategy Survey), which was executed in 2005, in 23 participating countries in so called "innovative" industries (ISIC 28-35) with a sample of 711 firms. Results show that both market dynamism and competition have large impact on business performance, but the indirect effects, through operations practices are rather weak compared to direct ones. The most influential practices are from the area of process and control, and quality management.

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Lean manufacturing (LM) is currently enjoying its second heyday. Companies in several industries are implementing leanpractices to keep pace with the competition and achieve better results. In this article, we will concentrate on how companies can improve their inventoryturnover performance through the use ofleanpractices. According to our main proposition, firms that widely apply leanpractices have higher inventoryturnover than those that do not rely on LM. However, there may be significant differences in inventoryturnover even among lean manufacturers depending on their contingencies. Therefore, we also investigate how various contingency factors (production systems, order types, product types) influence theinventoryturnoveroflean manufacturers. We use cluster and correlation analysis to separate manufacturers based onthe extent of their leanness and to examine the effect of contingencies. We acquired the data from the International Manufacturing Strategy Survey (IMSS) in ISIC sectors 28–35.

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A szerző tanulmányában nyugat-európai és magyarországi termelővállalatok szolgálatosodását vizsgálta. A cél a szolgálatosodás mértékének és megtérülésének elemzése volt. A vizsgálatokat az IMSS kérdőíves felmérés adatain végezte el, stratégiai, operatív és eredményességi dimenziók mentén. Munkájában nemcsak Nyugat-Európa és Magyarország vállalatainak szolgálatosodásáról ad képet külön-külön, hanem az adatok közvetlen összehasonlításával megbízható összehasonlító elemzést is végzett a két térség között, melyet a tanulmány legfőbb hozzáadott értékének tekint. Nyugat-Európában a szolgáltatások kiemelkednek a versenycélok közül, míg Magyarországon gyenge helyezést érnek el a stratégiai prioritási sorrendben. Működési szinten mindkét helyen átlagosnak mondható a szolgáltatások nyújtását támogató akcióprogramokba fektetett erőfeszítés nagysága. Ez azonban nem feltétlenül mond ellent a stratégiai szintnek Nyugat-Európában, hiszen az is mondható, hogy a szolgáltatásokkal kapcsolatos programok nem zárják ki azt, hogy más területen is fejlesszenek (pl. lean programok). Az eredmények mindkét térségben a szolgálatosodás paradoxonát mutatják. ______ The paper focuses on the servitization of manufacturing companies in Western Europe and Hungary. The author's goal was to analyse the degree and the returns of servitization. The investigations were conducted using data of the IMSS, considering the dimensions of strategy, operations and returns. Besides giving a picture of the servitization of Western European and Hungarian companies, the paper also offers a reliable comparative analysis between the two regions, which can be considered as main value added of the paper. Services are among the most important competitive goals in Western Europe, but have a low ranking in Hungary. Regarding the operational level, programs supporting the offering of services are in the average in both places. This does not necessarily contradict the high strategic level in Western Europe, because we can say that programs related to servitization do not rule out improvement initiatives in other areas (e. g. lean programs). The service paradox is experienced in both territories.

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Two types of health reforms in Latin America are analysed: one based on insurance and service commodification and the one referred to the unified public systems of progressive governments. Health insurance with explicit service packages has not fulfilled their purposes of universal coverage, equal access to necessary health services and improvement of health conditions but has opened health as a field of profit making for insurance companies and private health providers. The national health services as a state obligation have developed territorialized health services and widened substantially timely access to the majority of the population. The adoption of an integrated and wide social policy has an impact on population well fare. It faces some problems derived from the old health systems and the power of the insurance and medical complex.

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Abstract Purpose – The purpose of this paper is to present a case study regarding the deployment of a previously developed model for the integration of management systems (MSs). The case study is developed at a manufacturing site of an international enterprise. The implementation of this model in a real business environment is aimed at assessing its feasibility. Design/methodology/approach – The presented case study takes into account different management systems standards (MSSs) progressively implemented, along the years, independently. The implementation of the model was supported by the results obtained from an investigation performed according to a structured diagnosis that was conducted to collect information related to the organizational situation of the enterprise. Findings – The main findings are as follows: a robust integrated management system (IMS), objectively more lean, structured and manageable was found to be feasible; this study provided an holistic view of the enterprise’s global management; clarifications of job descriptions and boundaries of action and responsibilities were achieved; greater efficiency in the use of resources was attained; more coordinated management of the three pillars of sustainability – environmental, economic and social, as well as risks, providing confidence and added value to the company and interested parties was achieved. Originality/value – This case study is pioneering in Portugal in respect to the implementation, at the level of an industrial organization, of the model previously developed for the integration of individualized MSs. The case study provides new insights regarding the implementation of IMSs including the rationalization of several resources and elimination of several types of organizational waste leveraging gains of efficiency. Due to its intrinsic characteristics, the model is able to support, progressively, new or revised MSSs according to the principles of annex SL (normative) – proposals for MSSs – of the International Organization for Standardization and the International Electrotechnical Commission, that the industrial organization can adopt beyond the current ones.

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Esta ponencia expone unas reflexiones sobre el prestigio y la dignidad profesional de la bibliotecología en el estado de Nuevo León, México. Analiza y critica: a) la falta de categorías profesionales en Nuevo León en contraste con la UNAM; menciona también como varios bibliotecologos del IMSS Nuevo Leon lucharon porque se tipificara en el contrato colectivo la categoria de Bibliotecologo Profesional y cuya lucha ganaron; b) las actitudes represoras y dictatoriales por parte de las mafias administrativas y academicas de las principales universidades que no permiten la superacion de las amplias mayorias de bibliotecologos y que censuran la libertad de expresion y pensamiento en Nuevo Leon; c) aboga porque los bibliotecologos deban tener mistica de servicio como si se tratara de un "apostolado" en contra del "monetarismo" o "mercenarismo" que en la actualidad mueve a los bibliotecologos nuevoleoneses. En el aspecto gremial critica la charlataneria y oportunimo demagogico de gremios como los de AMBAC de Nuevo Leon, que se aprovechan de las ineptitudes de los gobiernos en todos los niveles en materia bibliotecaria y utilizan las desgracias naturales apelando a sentimentalismos de la gente solo para salir en la foto y en la prensa, pero sin analizar, criticar ni denunciar las fallas estructurales de fondo del Estado mexicano y de los tres niveles de gobierno. ABSTRACT This paper analyses some reflections about the professional prestige and dignity of librarianship in the state of Nuevo Leon, Mexico. It analyses and criticises: a) the lack of professional categories for librarians with B.A.s or Masters degrees in Nuevo Leon, in contrast, for example with Mexico’s National Autonomous University (UNAM); it also assesses how several librarians with B.A. undergraduate degrees from the Mexican National Institute of Social Security (IMSS) the national health service system) in the Nuevo Leon state-wide fought to obtain a Professional B.A. Undergraduate Degre Librarian Labor Cagegory status to be signed and included in the labor IMSS union collective contract and how eventually they won; b) it also criticises the repressive and dictatorial attitudes on the side of the top managerial and academic mafias from the major Nuevo Leon universities who do not allow free and equal academic and professional development opportunities of the vast majorities of librarians with or without B.A. degrees and whom also censor their freedom of expression and thought in Nuevo Leon librarianship; c) it advocates for librarians to have an honest service mystique as if they were doing a sort of "apostleship" against the "monetarist" and "mercenarist" practices that currently practice librarians in Nuevo Leon state. As for the library guild activities, it criticises the demogogical charlatanism and opportunism of guilds such as AMBAC (standing from the Mexico-wide Mexican Library Association, Nuevo Leon chapter), where their leaders only take advantage of the ineptitudes of the three levels of the Mexican government (municipal, state, and federal) on library issues, and they use the natural disasters against libraries or librarians by appealing to people’s sentimentalisms just to appear themselves in the picture and in the press, but without analysing, criticising and denouncing the deep structural faults underneath the Mexican State, and from all the three levels of the Mexican governments.

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Entamoeba histolytica representa una de las principales causas a nivel mundial de muertes por parasitosis. Aunque se ha identificado como el agente causal de la amibiasis desde 1875, los mecanismos moleculares por los cuales este parásito causa la enfermedad aún no estan completamente comprendidos. Los microRNAs (miRNAs) son grupos de RNAs pequeños no codificantes que juegan un papel importante en la regulación de la expresión de genes y la traducción de proteínas en una gran variedad de organismos. Su identificación ha sido un paso importante para facilitar y entender la biología, organización y evolución del genoma, así como su regulación posttranscripcional, sin embargo en E. histolytica no se tiene registro de la presencia de estas moléculas reguladoras. En nuestro laboratorio a partir de un cultivo de trofozoitos de E. histolytica en condiciones axénicas se aislaron los RNA totales y se purificaron en una fracción de 15 a 50 nucleótidos los cuales se utilizaron para construir una biblioteca de RNAs pequeños que posteriormente fueron secuenciados y en donde se detectaron 199 miRNAs exclusivos para este parásito. Durante el desarrollo de esta tesis, se analizó la expresión de miRNAs en trofozoítos de E. histolytica HM1-IMSS, usando la técnica de microarreglo µParaflo Microfluidic Biochip Technology y posteriormente se realizó la verificación de la expresión de los miRNAs mediante RT-PCR Tiempo Real. Los resultados del microarreglo demostraron la expresión 41 candidatos a miRNAs de los cuales se confirmó la presencia de 9 microRNAs de E. histolytica (Ehi-miRNAs) mediante RT-PCR Tiempo Real. La estructura de los Ehi-miRNAs permitió predecir 32 probables genes blanco ya descritos y 34 genes hipotéticos probables. Los resultados obtenidos postulan una colección de miRNAs reguladores en E. histolytica que generan una plataforma para analizar molecularmente la estructura genómica, regulación génica y validación de los Ehi-miRNAs en este parásito

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Introducción: La incidencia del cáncer de piel melanoma y no melanoma es un problema de salud pública a nivel mundial. El incremento en la incidencia del cáncer de piel en los últimos años se debe a múltiples factores como: cambios en los estilos de vida, el envejecimiento de la población, cambios ambientales, el desconocimiento a la exposición a la radiación ultravioleta (RUV) durante la práctica de actividad física sin elementos de fotoprotección, siendo éste último reconocido como el principal factor de riesgo. Objetivo: Evaluar los efectos de una intervención educativa en los conocimientos y comportamientos relacionados con la fotoprotección durante la práctica de la actividad física en estudiantes de un colegio público de Bogotá D.C., Colombia. Métodos: Estudio de intervención, antes y después, no controlado en 281 estudiantes de los grados noveno, décimo y once de estratos 1-3 de un colegio público de Bogotá, con seguimiento a 1, 3 y 6 meses post-intervención. Se evaluaron los conocimientos y los hábitos de fotoprotección mediante un cuestionario Cancer Awareness Measure (CAM) y el modelo Transteórico de cambio comportamental de Prochaska y Di Clemente. El estudio se realizó durante el primer semestre de 2015 con 4 sesiones educativas de 60 minutos apoyadas con material audiovisual y pedagógico, acorde a la Guía para la Comunicación Educativa en el marco el control del cáncer publicada por el Instituto Nacional de Cancerología. Resultados: Del grupo de estudiantes que participaron del estudio, el 52,3% eran hombres, el promedio de edad fue de 15,46 ± 1,2 años. El tipo de piel predominante fue la trigueña con 65,8%. La intervención educativa produjo cambios significativos en los conocimientos de foto protección, finalizado el seguimiento al sexto mes. En cuanto a la prevención los estudiantes refirieron tener conocimiento de cómo examinar su piel en el momento basal (12,5% n=35), presentándose un aumento significativo de 62,6% (n=211) al sexto mes (p<0,05). Conclusión: El estudio demostró la efectividad de la intervención educativa, evidenciando cambios significativos en los conocimientos en fotoprotección y comportamientos preventivos del cáncer de piel durante la práctica de la actividad física en estudiantes de un colegio público de Bogotá D.C., Colombia.

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Las representaciones sociales son una construcción de significados que las personas otorgan a un objeto en este caso el tratamiento oncológico. En el mundo, el cáncer es una enfermedad de alta prevalencia y sus tratamientos suelen generar numerosos efectos secundarios, pero a la vez es el recurso médico disponible para controlar la enfermedad. Este estudio cualitativo tuvo como objetivo analizar las representaciones sociales del tratamiento oncológico en población colombiana. Participaron voluntariamente 20 personas seleccionadas por conveniencia. Se realizaron entrevistas abiertas y se analizaron los resultados a través del análisis temático y se interpretaron con base en la teoría de las representaciones sociales. Los resultados indicaron que las personas representan el tratamiento oncológico convencional, predominantemente como quimioterapia, generadores de sufrimiento, miedo, alto costo físico, emocional y económico; así como una apuesta en la que la ganancia puede ser la prolongación de la vida o la remisión. Se discuten los resultados y sus implicaciones.

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At what point in reading development does literacy impact object recognition and orientation processing? Is it specific to mirror images? To answer these questions, forty-six 5- to 7-year-old preschoolers and first graders performed two same–different tasks differing in the matching criterion-orientation-based versus shape-based (orientation independent)-on geometric shapes and letters. On orientation-based judgments, first graders out- performed preschoolers who had the strongest difficulty with mirrored pairs. On shape-based judgments, first graders were slower for mirrored than identical pairs, and even slower than preschoolers. This mirror cost emerged with letter knowledge. Only first graders presented worse shape-based judgments for mirrored and rotated pairs of reversible (e.g., b-d; b-q) than nonreversible (e.g., e-ә) letters, indicating readers’ difficulty in ignoring orientation contrasts relevant to letters.

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Little is known about literacy acquisition in adults. Yet, our former studies suggest that the majority of the changes induced by literacy in children also occur in adulthood. Based on this observation as well as on what we know from developmental studies on reading acquisition, we designed an intensive literacy course in which each difficulty (either phono- logical or visual) of the alphabetic code is introduced in turn in lessons dedicated to overcoming it. We applied this course for 3 1∕2 months to 9 adult Portuguese illiterates. They were tested five times: two before starting the course (pre-tests), two during the course, and just after they completed the course. We tracked their evolution in reading and writing, metaphonology, memory for spoken nonwords, speech in noise perception, and visual abilities, including mirror-image discrimination. Most participants learned to read and write and showed associated enhancements in several domains, in particular in phonological skills.