999 resultados para Filologia italiana
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Estudi realitzat a partir d’una estada a la Società Italiana di Musicologia entre abril i maig del 2006. S’ha estudiat la influència de la música italiana durant les primeres dècades del segle XVIII, en les composicions en llengua romanç d’aquesta època conservades a l’arxiu musical de la catedral de Tortosa -Tarragona -. Sha a consultat de bibliografia específica així com la consulta directa de fonts italianes de l’època i l’estudi de les seves característiques (tipus d’escriptura, compasos més freqüents, estructura formal, veus/instruments utilitzats, ...). La consulta s’ha fet a diferents arxius i biblioteques romanes (arxiu històric i biblioteca de la Accademia Nazionale di S. Cecilia, biblioteca del Pontificio Istituto di Musica Sacra, arxiu de la Chiesa del Gesú, arxiu de la Chiesa Nazionale Spagnola, biblioteca del Conservatorio di musica Santa Cecilia i Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II), així com de la Biblioteca Apostolica i el Archivio Segreto del Vaticano. La recerca ha confirmat que, durant les primeres dècades del segle XVIII, hi ha una influència considerable de la música italiana “de moda” en les composicions de la catedral de Tortosa escrites en llengua vernacla i, després d’un estudi comparatiu i de l’anàlisi d’una mostra de les obres italianes i de la Seu, s’ha arribat a la conclusió de que, si bé hi ha elements italians en les composicions tortosines, no es perd en elles el llenguatge hispànic de la tradició, si no que més bé hi ha una convivència de tots dos, fins i tot en una mateixa obra.
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En aquest treball s'analitza la performance econòmica aconseguida per totes les províncies espanyoles i italianes entre 1999 i 2007 a través de deu indicadors econòmics. L'objectiu principal d'aquest estudi és poder establir un rànquing econòmic a nivell NUTS-3 d'ambdues nacions, per després poder il.lustrar les seves estructures econòmiques mitjançant gràfics decagonals que facilitin la interpretació de les distàncies comparatives entre les províncies.
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La tesi esplora le possibilità di rinnovamento e di riconfigurazione del ruolo del docente di lingua e letteratura italiana e, più in generale, del ruolo stesso della letteratura all'interno dei sistemi educativi, si colloca necessariamente all'intersezione tra diversi settori di studio: ? la didattica della letteratura italiana, una disciplina giovane, i cui inizi si possono far risalire agli anni Sessanta-Settanta del secolo scorso, situata all'incrocio tra linguistica, italianistica e teoria della letteratura, che ha contribuito alla messa a punto di metodi e di strumenti per l'insegnamento della letteratura soprattutto nel contesto scolastico; ? l'informatica umanistica, la disciplina che si occupa dell'interazione tra la tecnologia e il sapere umanistico, sia dal punto di vista dell'utilizzo dei mezzi digitali per la ricerca (la produzione, la ricerca, la rappresentazione e la conservazione delle informazioni), sia da quello del ruolo dei saperi umanistici nella struttura epistemologica e nella storia della digitalizzazione; ? la tecnologia dell'educazione, che a partire dai primi mezzi di comunicazione elettrici e, poi, dall'invenzione del computer, ha sviluppato concetti e metodi per un approccio critico alle tecnologie utilizzate intenzionalmente con finalità didattiche, sia nelle attività di istruzione in aula, sia nelle attività cosiddette a distanza. A contatto con concetti e strumenti elaborati in questi ambiti, quindi, lo studioso di letteratura italiana dovrebbe mettere in discussione concetti e strumenti tipici della propria disciplina, riflettere sul proprio ruolo di ricercatore e di docente nella produzione e distribuzione di contenuti disciplinari per la formazione degli studenti e, infine, individuare strumenti operativi che gli consentano di assumere il controllo sui processi di apprendimento e sul complesso rapporto che essi intrattengono con l'insegnamento.
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Aquest treball té com a finalitat, d'una banda, col·laborar a determinar les mancances, tant de disseny com de contingut, que té actualment el web dels Estudis d'Humanitats i Filologia de la UOC i, de l'altra, fer una proposta d'un nou disseny, que inclogui la reestructuració dels continguts.
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Article sobre l'Institut de llengua i Cultura Catalanes (ILCC) que parla sobre el per què de la creació d'un centre de recerca en filologia catalana, sobre les característiques i recursos, l' activitat investigadora del centre, la tasca docent de l'ILCC, les activitats de tranferència i les publicacions de l' ILCC amb motiu dels 25 anys d' existència de l' ILCC
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L’ article fa un repàs de l’evolució del concepte de districte industrial des de l’ òptica de l’experiència italiana. Partint de la constatació dels canvis que hi ha hagut en les formes d’organització de la producció en els tres darrers decennis, s’exposa l’evolució del model del districte industrial com a paradigma d’ Alfred Marshall, de principis del segle XX, s’ha anat enriquint a mesura que ha madurat l’ experiència districtual, que avui afronta els reptes de la globalització econòmica
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In everyday debates on topics such as cultural differences, it seems relevant to analyze not only institutional conversations or speeches, but also mass-media communications. The way the media portray social events contributes to the construction of our categories of explanation of the world. The main purpose of this research is to analyze the representations of the Arabs before and after September 11, 2001 in the Italian and U.S. press. Results show that in Italy articles mainly focus on contrasting illegal immigration and on the consequent political and legislative decisions. Instead, U.S. press is focused on enhancing the sense of ingroup belonging, relying on the sense of threat of the Arabs to Western culture.
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El treball d'investigació té per objecte oferir un inventari raonat de novel•les i contes curts d’autors sicilians d’entre 1860 i 1898, de Giovanni Verga a la Simonetta Agnello Hornby, diferents en edat, cultura i condició social. Vol fer evident la persistència de la reflexió sobre el Risorgimento "traït", i ajudar a comprendre com hi havia un marc d’unitat política i institucional en el què no es donava cabuda a les diferències entre el Nord i el Sud d’Itàlia
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Sintesi II presente lavoro di ricerca, maturato nel quadro di un dottorato in storia contemporanea, propone una ricostruzione dei percorsi materiali e dei percorsi culturali degli emigrati italiani in Svizzera tra la tìne della Seconda guerra mondiale e i primi anni Settanta. Le principali fonti di prima mano adoperate nella ricerca consistono in tre diversi generi di narrazioni autobiogratìche: le fonti orali (cento interviste complessive raccolte e analizzate); le scritture epistolari (tre fondi per un totale di circa duecento lettere); le scritture scolastiche di adolescenti e giovani emigrati italiani, iscritti, tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, ad una scuola privata del Canton Zurigo (circa seicento temi validi come prova di lingua italiana per il conseguimento della licenza media tra il 1973 e il 1974). Le fonti soggettive raccolte hanno permesso di tracciare i profili di numerosi di percorsi migratori vissuti da queste persone, lavorando, in primo luogo, sulla loro dimensione materiale, ovvero sulle tappe íìsiche, dal viaggio, alla ricerca del posto di lavoro e dell'alloggio, alla formazione di una famiglia, agli strumenti utilizzati per mantenersi in contatto con il proprio paese d'origine. Si sono poi inquadrate alcune delle possibili evoluzioni ideologiche e culturali, nei termini consentiti dallo studio della memoria e delle rappresentazioni di sé, offerte dagli emigrati stessi. In sintesi, quindi, il lavoro propone una ricostruzione di un frammento di storia dell'emigrazione italiana, con tutte le specitìcità legate a un paese di accoglienza, la Svizzera, e a un periodo storico, il Secondo dopoguerra. Alcuni dei caratteri principali dei percorsi materiali sono senz'altro legati alle peculiarità della legislazione svizzera, con la detìnizione di "straniero" che dava, le condizioni di vita che rendeva praticabili e possibili, i passaggi di tempo che imponeva per avere una permesso a tempo indeterminato, per raggiungere una certa stabilità, per ricomporre il proprio nucleo familiare. Anche alcuni fenomeni culturali erano legati a queste dimensioni specitïche, per cui non hanno riscontro, negli stessi termini, in altri contesti e in altri periodi. Accanto alle peculiarità e alle differenze che questa storia ha rispetto ad altre storie di emigrazione legate ad altri paesi e ad altri contesti, dal lavoro emergono processi e fenomeni di interesse più generale, qualora ci si interessi di fenomeni migratori, di conflitti, di inclusione e di esclusione di gruppi umani differenti. Alcune delle problematiche che si sono poste nella storia in analisi -per esempio quelle relative alla scolarizzazione dei minori, al rapporto tra diritto di residenza e obbligo di impiego, alla presenza di clandestini e al loro rapporto con associazioni o gruppi di assistenza legali o illegali -sono senza dubbio utili riferimenti per chi oggi voglia ragionare su problematiche analoghe poste in diversi contesti.