492 resultados para Cortina de impermeabilização


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The expansion and growth of towns affect the hydrology of watersheds included in the urban environment, impacting mainly the slopes and river channels. This interference can be in soil waterproofing, the runoff of rainwater, the extinction of surface drainage, the dynamics of flooding processes, etc. For studies concerning the hydrological behavior of watersheds, Remote Sensing techniques have been used to support the acquisition and analysis of data and also to generate new information from the integration of these data. In this context, the study aimed to characterize scenarios and conduct comparative analysis of urban occupation of parts of watershed the Córrego da Servidão, in Rio Claro (SP) and analyze the degree of waterproofing on the ground. With the support of the soil categories of waterproofing listed in Soil Conservation Service (S.C.S / USDA) this analysis was conducted, considering the scenarios of 1958 and 2006, through processes of interpretative analysis of panchromatic and color images aerofotogramétricas. The analysis, data integration and mapping of the watershed area were conducted in an environment of a Geographic Information System (GIS). Maps were obtained to characterize land cover in the watershed, showing the evolution of urban occupation, as well as indicating the densely built and waterproofed

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La ricerca svolta ha voluto approfondire le possibilità offerte dai sistemi di allevamento dei vigneti a Doppia Cortina (GDC) e a Cordone Libero nei riguardi della meccanizzazione. La ricerca ha considerato gli interventi di potatura invernale, di gestione della chioma (spollonatura, cimatura, defogliazione e pettinatura della doppia cortina) e di vendemmia. Un’operazione particolarmente seguita è stata la potatura invernale realizzando differenti livelli di meccanizzazione. Tutti gli interventi sono stati eseguiti sia manualmente che meccanicamente, confrontando i tempi d’impiego, la qualità del lavoro svolto e gli impegni di manodopera. I risultati sono stati sintetizzati in una valutazione economica, ipotizzando differenti livelli di costo della manodopera impiegata, per ottenere giudizi di convenienza per i singoli interventi e per costruire una valutazione completa e più organica della linea di lavoro proposta. Nelle due forme d’allevamento la meccanizzazione della potatura invernale e della gestione della chioma hanno rispettato pienamente gli obbiettivi tecnici prefissati, dimostrando di essere un valido mezzo per ridurre tempi e costi di gestione. Per questi interventi l’acquisto delle macchine risulta conveniente anche per vigneti di piccola dimensione. Ancor più evidenti in queste due forme d’allevamento sono i vantaggi economici offerti dalla vendemmia meccanica, realizzata con pochi maltrattamenti e perdite di prodotto. La tendenza a meccanizzare integralmente gli interventi di gestione del ciclo colturale della vite, può essere nei prossimi anni un motivo di interesse e di scelta nella realizzazione di nuovi impianti con queste due forme di allevamento, che hanno dimostrato di essere un’espressione completa di sinergia tra macchina e pianta.

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Il fine ultimo di questo lavoro è di analizzare ed interpretare alcuni parametri morfometrici che riguardano bacini in roccia e canali di colate detritiche nelle Dolomiti, estrapolati tramite l’analisi di un DEM derivato da rilievo LiDAR. La procedura, implementata in ambiente GIS, è basata sull’analisi di mappe raster morfometriche derivate dalla rappresentazione digitale del terreno. L’elevata risoluzione di questi modelli digitali del terreno (1m) ha permesso uno studio approfondito della morfologia delle colate detritiche nell’area alpina. L’area di studio, nel comune di Cortina D’Ampezzo, è caratterizzata da frequenti eventi di colata detritica a causa della particolare e caratteristica morfologia dolomitica che si sviluppa in altezza con imponenti testate rocciose ed alla loro base con conoidi detritici. I bacini di roccia sono di piccole dimensioni, mentre la lunghezza dei canaloni può variare in base alla pendenza e alla litologia del luogo. In questo tipo di ambiente la causa principale di innesco di tali fenomeni sono i temporali ad elevata intensità i quali trasformano il materiale di deposito in un fluido che scende, grazie alla pendenza, con velocità elevate attraverso i canali. Raggiunte pendenze basse il fluido si arresta e il materiale viene depositato. In questo studio le zone d’innesco di colata detritica sono state indagate con metodologie quali la fotointerpretazione confrontata con il DEM e la modellazione spazialmente distribuita, una procedura automatica volta ad identificare i possibili punti d’innesco e basata sulla relazione tra pendenza locale e area contribuente. Tramite i punti d’innesco individuati con fotointerpretazione sono stati estratti i relativi bacini di colata. In principio sono stati analizzati e interpretati i parametri morfologici e idrologici che caratterizzano i bacini in roccia e i loro rispettivi canali di colata tramite istogrammi di frequenza. Successivamente sono stati confrontati i parametri più significativi attraverso l’uso di grafici a dispersione. Nello studio è stata posta particolare attenzione soprattutto a quei bacini considerati attivi tramite la raccolta di fonti storiche, con l’obbiettivo di analizzare dettagliatamente i parametri morfometrici che risultano essere direttamente legati all’attività dei bacini.

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Il presente lavoro riguarda lo studio delle colate detritiche, fenomeno che rappresenta un importante argomento di studio sia per la sua caratterizzazione e analisi a livello scientifico che per attuare una corretta pianificazione e gestione del territorio. Nell’ambiente alpino, ed in particolare nell’area Dolomitica, le colate detritiche rappresentano un fenomeno complesso, le cui caratteristiche di velocità ed intensità, congiuntamente alla difficile previsione temporale, determinano l’alto grado di pericolosità che espone a rischi elevati infrastrutture e persone. Il monitoraggio delle colate detritiche assume quindi una notevole importanza nella determinazione delle condizioni idrologiche e morfologiche che inducono la generazione e la propagazione di tali fenomeni. Il presente lavoro ha come obiettivo la caratterizzazione della risposta idrologica nella zona d’innesco di un canale detritico, localizzato nella Conca Ampezzana. La caratterizzazione è stata definita attraverso l’analisi dei dati ottenuti dal monitoraggio eseguito mediante una stazione di rilevamento appositamente progettata e realizzata.

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Fil: Giménez, Gabriela. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Ciencias Políticas y Sociales

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Los muros cortina modulares están constituidos por paneles prefabricados que se fijan al edificio a través de anclajes a lo largo del borde del forjado. El proceso de prefabricación garantiza buena calidad y control de los acabados y el proceso de instalación es rápido y no requiere andamiaje. Por estas razones su uso está muy extendido en torres. Sin embargo, el diseño de los marcos de aluminio podría ser más eficiente si se aprovechara la rigidez de los vidrios para reducir la profundidad estructural de los montantes. Asimismo, se podrían reducir los puentes térmicos en las juntas si se sustituyeran los marcos por materiales de menor conductividad térmica que el aluminio. Esta investigación persigue desarrollar un muro cortina alternativo que reduzca la profundidad estructural, reduzca la transmisión térmica en las juntas y permita un acabado enrasado al interior, sin que sobresalgan los montantes. La idea consiste en conectar un marco de material compuesto de fibra de vidrio a lo largo del borde del vidrio aislante a través de adhesivos estructurales para así movilizar una acción estructural compuesta entre los dos vidrios y lograr una baja transmitancia térmica. El marco ha de estar integrado en la profundidad del vidrio aislante. En una primera fase se han efectuado cálculos estructurales y térmicos preliminares para evaluar las prestaciones a un nivel esquemático. Además, se han realizado ensayos a flexión en materiales compuestos de fibra de vidrio y ensayos a cortante en las conexiones adhesivas entre vidrio y material compuesto. Con la información obtenida se ha seleccionado el material del marco y del adhesivo y se han efectuado cambios sobre el diseño original. Los análisis numéricos finales demuestran una reducción de la profundidad estructural de un 80% y una reducción de la transmisión térmica de un 6% en comparación con un sistema convencional tomado como referencia. El sistema propuesto permite obtener acabados enrasados. ABSTRACT Unitised curtain wall systems consist of pre manufactured cladding panels which can be fitted to the building via pre fixed brackets along the edge of the floor slab. They are universally used for high rise buildings because the factory controlled assembly of units ensures high quality and allows fast installation without external access. However, its frame is structurally over-dimensioned because it is designed to carry the full structural load, failing to take advantage of potential composite contribution of glass. Subsequently, it is unnecessarily deep, occupying valuable space, and protrudes to the inside, causing visual disruption. Moreover, it is generally made of high thermal conductivity metal alloys, contributing to substantial thermal transmission at joints. This research aims to develop a novel frame-integrated unitised curtain wall system that will reduce thermal transmission at joints, reduce structural depth significantly and allow an inside flush finish. The idea is to adhesively bond a Fibre Reinforced Polymer (FRP) frame to the edge of the Insulated Glass Unit (IGU), thereby achieving composite structural behaviour and low thermal transmittance. The frame is to fit within the glazing cavity depth. Preliminary analytical structural and numerical thermal calculations are carried out to assess the performance of an initial schematic design. 4-point bending tests on GFRP and single-lap shear tests on bonded connections between GFRP and glass are performed to inform the frame and adhesive material selection process and to characterise these materials. Based on the preliminary calculations and experimental tests, some changes are put into effect to improve the performance of the system and mitigate potential issues. Structural and thermal numerical analysis carried out on the final detail design confirm a reduction of the structural depth to almost one fifth and a reduction of thermal transmission of 6% compared to a benchmark conventional system. A flush glazed appearance both to the inside and the outside are provided while keeping the full functionality of a unitised system.

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