23 resultados para Coreografia


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Il presente lavoro di tesi ha come punto focale la descrizione, la verifica e la dimostrazione della realizzabilità dei Workflow Patterns di Gestione del Flusso(Control-Flow) e Risorse (Resource) definiti da parte della Workflow Pattern Initiative (WPI)in JOLIE, un innovativo linguaggio di programmazione orientato ai servizi nato nell'ambito del Service Oriented Computing. Il Service Oriented Computing (SOC) è un nuovo modo di pensare la programmazione di applicazioni distribuite, i cui concetti fondamentali sono i servizi e la composizione. L’approccio SOC definisce la possibilità di costruire un’applicazione in funzione dei servizi che ne realizzano il comportamento tramite una loro composizione, definita secondo un particolare flusso di lavoro. Allo scopo di fornire la necessaria conoscenza per capire la teoria, le meccaniche e i costrutti di JOLIE utilizzati per la realizzazione dei pattern, il seguente lavoro di tesi è stato diviso in quattro parti, corrispondenti ad altrettanti capitoli. Nel primo capitolo viene riportata una descrizione generale del SOC e della Business Process Automation (BPA), che costituisce l’ambiente in cui il SOC è inserito. Per questo viene fatta una disamina della storia informatica sui sistemi distribuiti, fino ad arrivare ai sistemi odierni, presentando in seguito il contesto del BPA e delle innovazioni derivanti dalle sue macro-componenti, di cui il SOC fa parte. Continuando la descrizione dell’approccio Service Oriented, ne vengono presentati i requisiti (pre-condizioni) e si cerca di dare una definizione precisa del termine “servizio”, fino all'enunciazione dei principi SOC declinati nell’ottica delle Service Oriented Architectures, presentando in ultimo i metodi di composizione dei servizi, tramite orchestrazione e coreografia. L’ultima sezione del capitolo prende in considerazione il SOC in un’ottica prettamente industriale e ne evidenzia i punti strategici. Il secondo capitolo è incentrato sulla descrizione di JOLIE, gli aspetti fondamentali dell’approccio orientato ai servizi, che ne caratterizzano profondamente la definizione concettuale (SOCK), e la teoria della composizione dei servizi. Il capitolo non si pone come una descrizione esaustiva di tutte le funzionalità del linguaggio, ma considera soprattutto i concetti teorici, le strutture di dati, gli operatori e i costrutti di JOLIE utilizzati per la dimostrazione della realizzabilità dei Workflow Pattern del capitolo successivo. Il terzo capitolo, più lungo e centrale rispetto agli altri, riguarda la realizzazione dei workflow pattern in JOLIE. All'inizio del capitolo viene fornita una descrizione delle caratteristiche del WPI e dei Workflow Pattern in generale. In seguito, nelle due macro-sezioni relative ai Control-Flow e Resource pattern vengono esposte alcune nozioni riguardanti le metodologie di definizione dei pattern (e.g. la teoria sulla definizione delle Colored Petri Nets) e le convezioni adottate dal WPI, per passare in seguito al vero e proprio lavoro (sperimentale) di tesi riguardo la descrizione dei pattern, l’analisi sulla loro realizzabilità in JOLIE, insieme ad un codice di esempio che esemplifica quanto affermato dall'analisi. Come sommario delle conclusioni raggiunte sui pattern, alla fine di ognuna delle due sezioni definite in precedenza, è presente una scheda di valutazione che, con lo stesso metodo utilizzato e definito dalla WPI, permette di avere una rappresentazione generale della realizzabilità dei pattern in JOLIE. Il quarto capitolo riguarda gli esiti tratti dal lavoro di tesi, riportando un confronto tra le realizzazioni dei pattern in JOLIE e le valutazioni del WPI rispetto agli altri linguaggi da loro considerati e valutati. Sulla base di quanto ottenuto nel terzo capitolo vengono definite le conclusioni del lavoro portato avanti sui pattern e viene delineato un’eventuale scenario riguardante il proseguimento dell’opera concernente la validazione ed il completamento della studio. In ultimo vengono tratte alcune conclusioni sia riguardo JOLIE, nel contesto evolutivo del linguaggio e soprattutto del progetto open-source che è alla sua base, sia sul SOC, considerato nell’ambito del BPA e del suo attuale ambito di sviluppo dinamico.

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Nella tesi vengono descritte le caratteristiche principali del linguaggio di programmazione service-oriented Jolie, analizzandone ampiamente la sintassi e proponendo esempi di utilizzo degli operatori e dei costrutti. Viene fatta una panoramica di SOC, SOA, Web Services, Cloud Computing, Orchestrazione, Coreografia, Deployment e Behaviour, gli ultimi due analizzati in diversi capitoli. La tesi si conclude con un esempio di conversione di servizi WSDL in Jolie, producendo un esempio di utilizzo del Web Service convertito. Nel documento vengono accennati i progressi storici del linguaggio ed i loro sviluppatori, nonché le API fornite dal linguaggio.

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Relatório Final de Estágio apresentado à Escola Superior de Dança, com vista à obtenção do grau de Mestre em Ensino de Dança.

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This paper proposes a reflection on the body between/bodies, especially in contemporary dance, in their path that starts from the choreographic construction, permeating the body of the choreographer, the dancer s body and when fulfills themselves as artistic expression, the body of the spectator. Initially discusses the body in dance as a body/space for convergence, connectedness and continuity, from the thought of the Greek philosopher Epicurus of Samos, in dialogue with the thought of Maurice Merleau-Ponty, Gilles Deleuze and José Gil. Reflect about the creation of this body/space in the relationship choreographer/dancer using as connecting thread the experiences of the author in his artistic path. Finally describes the process of creating the scenic experiment (h)áporos, which constitutes the practice scene of this dissertation, having as main objective the creation of spaces of convergence and interaction between a proponent and an affluent body that, in this move, transforms itself and the space that now cohabits / is

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Este trabalho visa a análise coreográfica das Sevilhanas através da observação sistemática do comportamento motor, pretendendo definir a Estrutura de Composição Coreográfica desta dança, através da identificação de invariantes. Objetivou-se apresentar a coreografia de Sevilhanas de forma esquematizada, numa tabela que indique a estrutura musical, coreográfica e espacial. Para cumprir o objetivo principal, procedeu-se à identificação e descrição dos passos que constituem a coreografia; à apresentação de uma proposta de terminologia para os passos; e à identificação das constantes coreográficas que permitem reconhecer a Estrutura de Composição Coreográfica. Os dados foram obtidos a partir da observação sistemática de 15 coreografias de Sevilhanas Normais retiradas de 15 vídeos didáticos realizados com o intuito de ensinar a dançar Sevilhanas. No decorrer do estudo, foram também observadas 3 coreografias de Sevilhanas Boleras. Os resultados permitem concluir que as Sevilhanas Normais têm uma Estrutura de Composição Coreográfica dividida em duas componentes, a Estrutura Coreográfica Base e a Estrutura Coreográfica Específica, pelo que se avançou com a definição do Esquema Coreográfico das Sevilhanas Normais. Concluiu-se também que a coreografia de Sevilhanas Normais é diferente da coreografia de Sevilhanas Boleras, apesar de a Estrutura Coreográfica Base ser a mesma.

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This paper proposes a reflection on the body between/bodies, especially in contemporary dance, in their path that starts from the choreographic construction, permeating the body of the choreographer, the dancer s body and when fulfills themselves as artistic expression, the body of the spectator. Initially discusses the body in dance as a body/space for convergence, connectedness and continuity, from the thought of the Greek philosopher Epicurus of Samos, in dialogue with the thought of Maurice Merleau-Ponty, Gilles Deleuze and José Gil. Reflect about the creation of this body/space in the relationship choreographer/dancer using as connecting thread the experiences of the author in his artistic path. Finally describes the process of creating the scenic experiment (h)áporos, which constitutes the practice scene of this dissertation, having as main objective the creation of spaces of convergence and interaction between a proponent and an affluent body that, in this move, transforms itself and the space that now cohabits / is