1000 resultados para Cagliostro, Alessandro, conte di, 1743-1795.


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Pubblicato tra il 1844 e il 1846 come romanzo d’appendice, Il conte di Montecristo è un romanzo di Alexandre Dumas di cui la fama è ormai nota e condivisa. Nonostante il grande successo e apprezzamento da parte dei lettori, l’opera ha dovuto affrontare un lungo percorso di rivalutazione. Per molto tempo, la critica colta ha infatti relegato il romanzo ad una letteratura bassa e popolare, aggettivo a lungo considerato ed utilizzato con accezione negativa. Lo scopo dell’elaborato è dunque quello di comprendere come la reputazione dell’opera abbia influito sull’attenzione dedicata alle edizioni integrali e, in particolare, alle traduzioni italiane. Infatti, per più di un secolo, la maggior parte di queste ultime sono state caratterizzate da tagli e modifiche di cui si è voluto mostrare l’impatto e la natura attraverso il confronto di passaggi scelti appartenenti a tre edizioni ritenute rappresentative: l’edizione Laffont del 1993, l’edizione Mondadori del 1984 e l’edizione pubblicata da Donzelli Editore nel 2010.

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v.1. Le avventure di Saffo. La vita di Erostrato.--v.2. Le notti romane.

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L’oggetto di ricerca della presente tesi di dottorato è costituito dall’analisi dell’opera Gesta Regum Anglorum, del monaco benedettino Guglielmo di Malmesbury, all’interno della quale sono stati esplorati e verificati i temi di legittimazione, di patronage e di propaganda. L’opera, infatti, rimane senza un manifesto committente, ad eccezione di una primissima versione. Il titolo della tesi rivela fin da subito questo aspetto, giacché estrae un passaggio del prologo al I libro: «propter adhorantium auctoritatem voluntate», traducibile con «per le autorevoli esortazioni che ricevetti». Dopo un’analisi delle lettere dedicatorie premesse all’opera, si è ipotizzata la volontà dell’autore di dedicare le Gesta Regum Anglorum, nella loro versione definitiva, a Roberto conte di Gloucester, approfondendo in tal senso l’aspetto legittimatorio dell’opera e la possibilità che essa potesse servire come strumento per ottenere un patronage dal conte nei confronti dell’abbazia di Malmesbury. La seconda parte della tesi è incentrata sulla comparazione tra le due principali redazioni dell’opera – quella conclusa intorno al 1126/27 e quella rivista tra 1135 e 1140 – per analizzarne le modifiche, ipotizzandone la funzione come volta mitigare aspetti relativi ai principali antenati di Roberto di Gloucester (Guglielmo I e Guglielmo II). La terza parte della tesi si è concentrata sull’aspetto propagandistico dell’opera in favore del monastero di appartenenza di Guglielmo (Malmesbury) e soprattutto in favore del clero regolare, nella dicotomia che caratterizzò questo e il clero secolare durante gli anni in cui l’autore viveva. Nell’ultima parte della tesi, è stato ripreso l’aspetto legittimatorio delle Gesta Regum, tentando di fornire un’analisi delle tre raffigurazioni dei sovrani normanni d’Inghilterra, che punteggiano i tre libri finali dell’opera.

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Acquisition made accessible thanks to a 2015-2017 grant from the Council on Libraries and Information Resources.