25 resultados para Anthurium andraeanum
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The central aim for the research undertaken in this PhD thesis is the development of a model for simulating water droplet movement on a leaf surface and to compare the model behavior with experimental observations. A series of five papers has been presented to explain systematically the way in which this droplet modelling work has been realised. Knowing the path of the droplet on the leaf surface is important for understanding how a droplet of water, pesticide, or nutrient will be absorbed through the leaf surface. An important aspect of the research is the generation of a leaf surface representation that acts as the foundation of the droplet model. Initially a laser scanner is used to capture the surface characteristics for two types of leaves in the form of a large scattered data set. After the identification of the leaf surface boundary, a set of internal points is chosen over which a triangulation of the surface is constructed. We present a novel hybrid approach for leaf surface fitting on this triangulation that combines Clough-Tocher (CT) and radial basis function (RBF) methods to achieve a surface with a continuously turning normal. The accuracy of the hybrid technique is assessed using numerical experimentation. The hybrid CT-RBF method is shown to give good representations of Frangipani and Anthurium leaves. Such leaf models facilitate an understanding of plant development and permit the modelling of the interaction of plants with their environment. The motion of a droplet traversing this virtual leaf surface is affected by various forces including gravity, friction and resistance between the surface and the droplet. The innovation of our model is the use of thin-film theory in the context of droplet movement to determine the thickness of the droplet as it moves on the surface. Experimental verification shows that the droplet model captures reality quite well and produces realistic droplet motion on the leaf surface. Most importantly, we observed that the simulated droplet motion follows the contours of the surface and spreads as a thin film. In the future, the model may be applied to determine the path of a droplet of pesticide along a leaf surface before it falls from or comes to a standstill on the surface. It will also be used to study the paths of many droplets of water or pesticide moving and colliding on the surface.
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This essay is about my intellectual formation.
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The plant-parasitic nematodes are responsible for serious injuries in roots and shoots of ornamental plants, reducing its beauty and consequently its economic value. This study aimed to ascertain the occurrence and distribution of plantparasitic nematodes through the analysis of the roots of ornamental and flowering plants at UNESP FCAV's landscape. The roots were collected from fifteen different species as follows: Anthurium andreannum, Rhododendron simsii, Impatiens walleriana, Calathea stromata, Cordyline terminalis, Dieffenbachia picta, Dracaena marginata, Ficus benjamina, Spathiphyllum ortgiesii 'Sensation', Spathiphyllum wallisi 'American Beauty' and 'Mini', Odontonema strictum, Portulaca grandiflora, Strelitzia reginae, Tradescantia zebrina and Tradescantia pallida. Samples of roots were processed. The plant-parasitic nematodes identified in the samples were: Meloidogyne sp. (Anthurium andreannum, Calathea stromata, Dieffenbachia picta, Ficus benjamina, Impatiens walleriana, Odontonema strictum, Portulaca grandiflora, Spathiphyllum ortgiesii 'Sensation'), Helicotylenchus dihystera (Calathea stromata, Dracaena marginata, Portulaca grandiflora, Spathiphyllum ortgiessi 'Sensation', Tradescantia pallida, Tradescantia zebrina), Tylenchus sp. (Anthurium andreannum, Calathea stromata, Cordyline terminalis, Dieffenbachia picta, Ficus benjamina, Rhododendron simsii), Aphelenchoides sp. (Dieffenbachia picta, Spathiphyllum ortgiesii 'Sensation', S. wallisi 'American Beauty'), Rotylenchulus reniformis (Cordyline terminalis, Dracaena marginata, Odontonema strictum), Pratylenchus sp. (Spathiphyllum ortgiesii 'Sensation', Spathiphyllum wallisi 'Mini'), Ditylenchus sp. (Spathiphyllum wallisi 'Mini'), Pratylenchus brachyurus (Tradescantia zebrina). The plant-parasitic nematodes weren't found in the roots of Strelitzia reginae.
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La conoscenza delle esigenze luminose (intensità, spettro, durata minima, massima ed ottimale del fotoperiodo di illuminazione) e della tolleranza alle condizioni degli interni delle piante ad uso decorativo, è di fondamentale importanza per una giusta tecnica di progettazione (dimensionamento e dislocazione dei punti luce) dell’indoor plantscaping. Il lungo periodo di condizionamento al quale queste piante vengono sottoposte, caratterizzato principalmente dalla scarsa disponibilità di luce naturale e dagli alti livelli di concentrazione di CO2 determina una forte influenza sui processi morfo-fisiologici. Il presente studio analizza il fattore luminoso ed è articolato su più punti quali; • caratterizzazione della riposta fotosintetica all’intensità luminosa di 21 delle principali specie a fogliame decorativo comunemente utilizzate nella realizzazione degli spazi verdi indoor, per stabilire quali siano i minimi ed ottimali livelli di PAR tali da garantire una fotosintesi netta positiva e nel complesso le condizioni di maggior benessere per le piante; • quantificazione dell’incremento fotosintetico netto dovuto ad una maggior concentrazione di CO2 negli interni rispetto alla concentrazione CO2 atmosferica esterna, all’aumentare dell’ intensità luminosa artificiale sulle precedenti specie; • monitoraggio dell’andamento delle attività fotosintetiche durante il periodo di illuminazione di 8 ore comunemente utilizzato in un interno ad uso lavorativo, a PAR costante e variabile in Ficus elastica e Dieffenbachia picta, al fine di stabilire quali possano essere le durate e le modalità di somministrazione della luce per rendere massima la fotosintesi netta riducendo al minimo i consumi energetici dovuti all’accensione delle lampade; • valutazione della risposta morfo-fisiologica e fotosintetica a modificazioni dello spettro luminoso mediante l’uso di LED monocromatici colorati ad emissione nel bianco, blu e rosso in Ficus benjamina e Iresine herbistii al fine di stabilire se questo tipo di lampade possano essere utilizzate come fonte integrativa e/o sostitutiva nella realizzazione degli spazi verdi interni. Vengono analizzati il punto si compensazione alla luce (g), il punto di saturazione alla luce (s), l’efficienza quantica (AQE), il punto di respirazione al buio (Rd) e la fotosintesi netta massima (A max) per (Aglaonema commutatum, Asplenium nidus, Anthurium andreanum, Begonia rex, Calathea luoise, Calathea veitchiana, Calathea rufibarba, Calathea zebrina, Codiaeum variegatum, Cthenanthe oppenheimiana, Dieffenbakia picta, Ficus benjamina, Ficus elatica, Ficus longifolia, Fittonia verschaffeltii, Iresine herbistii, Philodendron erubescens, Philodendron pertusum, Potos aureus, Spathiphillum wallisi, Syngonium podophillum ) e classificate le specie in funzione di Amax in quattro categorie; A max < 2 µmol CO2 m-2 s-1, A max compresa tra 2 e 4 µmol CO2 m-2 s-1, Amax cpmpresa tra 4 e 6 µmol CO2 m-2 s-1, Amax > 6 µmol CO2 m-2 s-1, al fine di mettere in risalto la potenzialità fotosintetiche di ogni singola specie. I valori di PAR compresi tra (g) ed (s) forniscono le indicazioni sulle quali basarsi per scegliere una giusta lampada o dimensionare un punto luce per ogni singola specie e/o composizione. È stimata l’influenza di due livelli di concentrazione di CO2 ambientale (400 e 800 ppm) all’incrementare dell’intensità luminosa sul processo fotosintetico delle specie precedenti. Per quasi tutte le specie 800 ppm di CO2 non favoriscono nessun incremento all’attività fotosintetica ad eccezione di Ficus benjamina, Ficus elatica e Syngonium podophillum se non accompagnati da una disponibilità luminosa superiore alle 10 µmol m-2 s-1. Viene monitorato l’andamento dell’attività fotosintetica a PAR costante e variabile (intervallando periodi di 8 minuti a PAR 40 e 80) durante 8 ore di illuminazione su Ficus elastica e Dieffenbachia picta al fine di stabilire la miglior modalità di somministrazione della luce. La fotosintesi netta cumulativa per l’intera durata di illuminazione a PAR costante mostra un calo dopo alcune ore dall’attivazione in Dieffenbackia, e un andamento oscillatorio in Ficus. L’illuminazione alternata consente di raggiungere i quantitativi di CO2 organicata a 80 µmol m-2 s-1 di PAR, dopo 5 ore e mezza sia in Ficus che Dieffenbackia sebbene le potenzialità fotosintetiche delle due piante siano molto differenti. È stato valutato l’effetto dell’illuminazione artificiale mediante LED (15W) a luce bianca, blu e rossa monocromatica in rapporto alla luce neon(36W) bianca tradizionale (con differenti abbinamenti tra le lampade) sui principali parametri morfologici e fisiologici, in Ficus benjamin ‘Variegata’ e Iresine herbistii per verificare se tali fonti possono rappresentare una valida alternativa nella sostituzione o integrazione di altre lampade per gli spazi verdi indoor. Tutte le combinazioni LED indagate possono rappresentare un’alternativa di sostituzione alla coltivazione con neon ed un risparmio energetico di oltre il 50%. Una PAR di 20,6 µmol m-2 s-1 della singola lampada LED bianco è sufficiente per mantenere la pianta in condizioni di sopravvivenza con un consumo di 15W a fronte dei 36W necessari per il funzionamento di ogni neon. La combinazione LED bianco + LED blu monocromatico favorisce il contenimento della taglia della pianta, caratteristica gradita nella fase di utilizzo indoor, una maggior produzione di sostanza secca e un’attività fotosintetica più elevata.