612 resultados para Beato, Felice


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Questa tesi ha l'obiettivo di mostrare i fondamenti per lo sviluppo di un sistema di navigazione per caschi motociclistici in realtà aumentata. L'applicazione implementata sfrutta i concetti principali di realtà aumentata sensor based, cioè basata su geo-localizzazione, al fine di fornire i dati di interesse all'interno del campo visivo del guidatore. Lo scopo del progetto è di realizzare un sistema in grado di interagire con l'utente attraverso i suoi movimenti, e rendere fruibili le informazioni riguardanti la navigazione all'interno di un casco. Non sono pochi i vantaggi che questi strumenti potrebbero introdurre nella guida veicolare, anche in ambito di sicurezza stradale. Infatti, in questo modo, l'utilizzatore del casco non sarà più costretto a distrarsi dalla guida per consultare le informazioni del percorso da seguire, ma avrà la possibilità di vederle proiettate direttamente all'interno del suo campo visivo. Tutte le informazioni che oggi siamo abituati a ricevere da un comune navigatore satellitare (o dal nostro smartphone), saranno disponibili nella visione reale del mondo che ci circonda in modo rapido e intuitivo. Si è scelto di utilizzare Android come sistema operativo per lo sviluppo del sistema, utilizzando la libreria droidAR per la realtà aumentata.

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La realtà virtuale è un campo in continua crescita e in costante studio, in particolare nell'applicazione nel campo del gaming e nella formazione. In questa tesi sono stati confrontati e testati due visori per la realtà virtuale di tipo immersivo: OSVR e Oculus Rift DK2. Per il confronto dei due dispositivi sono stati creati su Blender due modelli: una rappresentazione tridimensionale di Times Square molto realistica (sfruttando Google Street View per la visualizzazione degli edifici e dei banner pubblicitari) e un circuito di Go Kart stile cartoon. Successivamente alla creazione di questi, è stato utilizzato il motore grafico Unity per l'aggiunta della dinamica dei componenti dei visori e il completamento dei due progetti, per esempio l'utilizzo degli script per il movimento del go kart. Tramite lo strumento Profiler e il Frame Debugger di Unity sono stati eseguiti i test sulle performance e sono state svolte le considerazioni finali sui visori. I risultati ottenuti possono essere d'aiuto per uno studio successivo sulla realtà virtuale immersiva ed essere una base di partenza per le migliorie da adottare con lo scopo di ottenere migliori prestazioni ed una maggiore interattività con l'utente.

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L'elaborato tratta del progetto di tesi "FastLApp". "FastLApp" e un'applicazione per la piattaforma Android che si pone come obbiettivo l'acquisizione dei dati di telemetria relativi al comportamento di un motoveicolo su strada e su circuito e come target i motociclisti amatoriali. Dopo un'introduzione sul sistema operativo Android, sulle principali tecniche di telemetria e di acquisizione dati e sulle applicazioni correlate, vengono descritte le funzionalita, l'implementazione e il testing del applicazione oggetto di tesi. Dopo una breve descrizione degli strumenti e delle tecnologie utilizzate, viene infine data una valutazione all'applicazione e discussi i suoi eventuali sviluppi futuri.

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Il focus di questo elaborato è sui sistemi di recommendations e le relative caratteristiche. L'utilizzo di questi meccanism è sempre più forte e presente nel mondo del web, con un parallelo sviluppo di soluzioni sempre più accurate ed efficienti. Tra tutti gli approcci esistenti, si è deciso di prendere in esame quello affrontato in Apache Mahout. Questa libreria open source implementa il collaborative-filtering, basando il processo di recommendation sulle preferenze espresse dagli utenti riguardo ifferenti oggetti. Grazie ad Apache Mahout e ai principi base delle varie tipologie di recommendationè stato possibile realizzare un applicativo web che permette di produrre delle recommendations nell'ambito delle pubblicazioni scientifiche, selezionando quegli articoli che hanno un maggiore similarità con quelli pubblicati dall'utente corrente. La realizzazione di questo progetto ha portato alla definizione di un sistema ibrido. Infatti l'approccio alla recommendation di Apache Mahout non è completamente adattabile a questa situazione, per questo motivo le sue componenti sono state estese e modellate per il caso di studio. Siè cercato quindi di combinare il collaborative filtering e il content-based in un unico approccio. Di Apache Mahout si è mantenuto l'algoritmo attraverso il quale esaminare i dati del data set, tralasciando completamente l'aspetto legato alle preferenze degli utenti, poichè essi non esprimono delle valutazioni sugli articoli. Del content-based si è utilizzata l'idea del confronto tra i titoli delle pubblicazioni. La valutazione di questo applicativo ha portato alla luce diversi limiti, ma anche possibili sviluppi futuri che potrebbero migliorare la qualità delle recommendations, ma soprattuto le prestazioni. Grazie per esempio ad Apache Hadoop sarebbe possibile una computazione distribuita che permetterebbe di elaborare migliaia di dati con dei risultati più che discreti.

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Sviluppare e manutenere applicativi destinati a differenti piattaforme è un’opzione esclusiva di quelle entità capaci di sostenere costi molto alti per la realizzazione di queste applicazioni. Questo esclude gli sviluppatori indipendenti, che spesso realizzano prodotti in totale autonomia; le start-up, che hanno l’esigenza di sviluppare un’idea di business avendo a disposizione budget estremamente ridotti; le piccole aziende, alle quali viene così preclusa la possibilità di competere con player più importanti. Questo tipo di emergenze rende lo sviluppo cross-platform una soluzione interessante per la realizzazione delle applicazioni mobili, abbattendo i costi di sviluppo e permettendo di raggiungere più velocemente un pubblico più ampio. C'è quindi sempre maggiore interesse, da parte degli sviluppatori, per gli strumenti di sviluppo cross-platform. Per catturare l’attenzione degli sviluppatori è necessario che lo strumento sia dotato di buona stabilità, che offra un ambiente di sviluppo confortevole, una buona user experience, facilità di aggiornamento, tempi di sviluppo contenuti e possibilità di immissione delle applicazioni su diversi ecosistemi software. L’idea alla base di questa Tesi di laurea è valutare i pro e i contro di uno di questi framework cross-platform e compararlo con le tecnologie native. Il framework scelto è Ionic per via della sua popolarità tra gli sviluppatori e della ridotta bibliografia scientifica a riguardo. Molte ricerche scientifiche valutano le prestazioni di uno o più framework cross-platform rispetto ad una soluzione nativa, tuttavia è raro un confronto tra un framework e più soluzioni native. Per questo, oltre a valutare i pro e i contro del framework, verrà anche effettuata una comparazione tra gli applicativi nativi per Android e iOS e le controparti sviluppate attraverso Ionic, permettendo di identificare eventuali differenze di performance e aiutare gli sviluppatori nelle scelte tecnologiche.

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Felicita Sartori, nata a Pordenone nel 1714 ca. come figlia del notaio Felice Sartori e di Tommasa Scotti, ricevette la sua prima formazione artistica intorno al 1724 da suo zio, il calcografo Antonio dall'Agata a Gorizia. Tramite lo zio la quattordicenne si trasferisce a Venezia dove entra nella bottega-casa di Rosalba Carriera per perfezionarsi nella miniatura e nella pittura a pastello senoché nelle varie tecniche della grafica. Durante gli anni seguenti Felicita diventa, accanto alle sorelle di Rosalba, la collaboratrice piú stretta della Carriera che in questi anni tocca il colmo della fama artistica, dovuto soprattutto al suo strepitoso successo riscosso durante il soggiorno a Parigi dal 1720 al 1721. I numerosissimi incarichi che le giungono da tutta l'Europa incrementano la produttivitá e lasciano supporre che la bottega abbia contribuito in misura notevole a contentare tali richieste. Negli anni dopo il 1730 l'attività di Felicita oltre le varie attività pittoriche entro la bottega della Carriera si estende alla produzione di incisioni per le pubblicazioni di Gaspare Stampa e di Jacques-Bénigne Bossuet. Incide inoltre le stampe dai disegni di Giovanni Battista Piazetta, pubblicati da Antonio Maria Zanetti. La finora anonima collaboratrice della famosa veneziana esce dall'ombra quando, nel 1741, viene nominata artista di corte da Augusto III, principe elettore di Sassonia e ré di Polonia. Trasferitosi a Dresda, si unisce poche settimane dopo la nomina in matrimonio al consigliere di corte Franz Joseph von Hoffmann, che probabilmente aveva concosciuto nel 1740 nello studio veneziano di Rosalba spesso frequentato dall'elettore e del suo seguito. Felicita continua la su attività a Dresda dove nella Gemäldegalerie Alte Meister si conservano tuttora 15 miniature di sua mano. Grazie alle ricerche dedicate a queste opere è stato possibile di aumentare l'œuvre della Sartori di altre opere tra cui una Betsabea al bagno (coll. priv. München) già nelle collezioni reali sassoni. Sembra che l'artista dopo la morte del marito nel 1749, si sia trasferito con un secondo marito a Bamberg ma altre fonti citano la sua presenza a Dresda nel 1753 dove secondo le notizie fornite da Jean Pierre Mariette muore nel 1760 all'età di soli 46 anni.

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The present article describes and analyses youth criminality in the city of Rosario, Argentina between the years 2003-2006. Key actors’ understandings of and responses to the conflict were investigated by means of semi-structured interviews, observations, discourse analysis of policy documents, analysis of secondary data, and draw heavily on the experience of the author, a citizen and youth worker of Rosario. The actors examined were the police, the local government, young delinquents and youth organisations. Youth criminality is analysed from a conflict transformation approach using conflict analysis tools. Whereas, the provincial police understand the issue as a delinquency problem, other actors perceive it as an expression of a wider urban social conflict between those that are “included” and those that are “excluded” and as one of the negative effects of globalisation processes. The results suggest that police responses addressing only direct violence are ineffective, even contributing to increased tensions and polarisation, whereas strategies addressing cultural and structural violence are more suitable for this type of social urban conflict. Finally, recommendations for local youth policy are proposed to facilitate participation and inclusion of youth and as a tool for peaceful conflict transformation.

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Microinjection molding was employed to fabricate low-cost polymer cantilever arrays for sensor applications. Cantilevers with micrometer dimensions and aspect ratios as large as 10 were successfully manufactured from polymers, including polypropylene and polyvinylidenfluoride. The cantilevers perform similar to the established silicon cantilevers, with Q-factors in the range of 10–20. Static deflection of gold coated polymer cantilevers was characterized with heat cycling and self-assembled monolayer formation of mercaptohexanols. A hybrid mold concept allows easy modification of the surface topography, enabling customized mechanical properties of individual cantilevers. Combined with functionalization and surface patterning, the cantilever arrays are qualified for biomedical applications

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OBJECTIVES Oxygenation of blood and other physiological solutions are routinely required in fundamental research for both in vitro and in vivo experimentation. However, very few oxygenators with suitable priming volumes (<2-3 ml) are available for surgery in small animals. We have designed a new, miniaturized membrane oxygenator and investigated the oxygen-transfer performance using both buffer and blood perfusates. METHODS The mini-oxygenator was designed with a central perforated core-tube surrounded by parallel-oriented microporous polypropylene hollow fibres, placed inside a hollow shell with a lateral-luer outlet, and sealed at both extremities. With this design, perfusate is delivered via the core-tube to the centre of the mini-oxygenator, and exits via the luer port. A series of mini-oxygenators were constructed and tested in an in vitro perfusion circuit by monitoring oxygen transfer using modified Krebs-Henseleit buffer or whole porcine blood. Effects of perfusion pressure and temperature over flows of 5-60 ml × min(-1) were assessed. RESULTS Twelve mini-oxygenators with a mean priming volume of 1.5 ± 0.3 ml were evaluated. With buffer, oxygen transfer reached a maximum of 14.8 ± 1.0 ml O2 × l(-1) (pO2: 450 ± 32 mmHg) at perfusate flow rates of 5 ml × min(-1) and decreased with an increase in perfusate flow to 7.8 ± 0.7 ml ml O2 × l(-1) (pO2: 219 ± 24 mmHg) at 60 ml × min(-1). Similarly, with blood perfusate, oxygen transfer also decreased as perfusate flow increased, ranging from 33 ± 5 ml O2 × l(-1) at 5 ml × min(-1) to 11 ± 2 ml O2 × l(-1) at 60 ml × min(-1). Furthermore, oxygen transfer capacity remained stable with blood perfusion over a period of at least 2 h. CONCLUSIONS We have developed a new miniaturized membrane oxygenator with an ultra-low priming volume (<2 ml) and adequate oxygenation performance. This oxygenator may be of use in overcoming current limitations in equipment size for effective oxygenation in low-volume perfusion circuits, such as small animal extracorporeal circulation and ex vivo organ perfusion.

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Gebiet: Chirurgie Biomedizintechnik Biophysik Transplantationsmedizin Kardiologie Abstract: OBJECTIVES: – Oxygenation of blood and other physiological solutions are routinely required in fundamental research for both in vitro and in vivo experimentation. However, very few oxygenators with suitable priming volumes (<2-3 ml) are available for surgery in small animals. We have designed a new, miniaturized membrane oxygenator and investigated the oxygen-transfer performance using both buffer and blood perfusates. – – METHODS: – The mini-oxygenator was designed with a central perforated core-tube surrounded by parallel-oriented microporous polypropylene hollow fibres, placed inside a hollow shell with a lateral-luer outlet, and sealed at both extremities. With this design, perfusate is delivered via the core-tube to the centre of the mini-oxygenator, and exits via the luer port. A series of mini-oxygenators were constructed and tested in an in vitro perfusion circuit by monitoring oxygen transfer using modified Krebs-Henseleit buffer or whole porcine blood. Effects of perfusion pressure and temperature over flows of 5-60 ml × min(-1) were assessed. – – RESULTS: – Twelve mini-oxygenators with a mean priming volume of 1.5 ± 0.3 ml were evaluated. With buffer, oxygen transfer reached a maximum of 14.8 ± 1.0 ml O2 × l(-1) (pO2: 450 ± 32 mmHg) at perfusate flow rates of 5 ml × min(-1) and decreased with an increase in perfusate flow to 7.8 ± 0.7 ml ml O2 × l(-1) (pO2: 219 ± 24 mmHg) at 60 ml × min(-1). Similarly, with blood perfusate, oxygen transfer also decreased as perfusate flow increased, ranging from 33 ± 5 ml O2 × l(-1) at 5 ml × min(-1) to 11 ± 2 ml O2 × l(-1) at 60 ml × min(-1). Furthermore, oxygen transfer capacity remained stable with blood perfusion over a period of at least 2 h. – – CONCLUSIONS: – We have developed a new miniaturized membrane oxygenator with an ultra-low priming volume (<2 ml) and adequate oxygenation performance. This oxygenator may be of use in overcoming current limitations in equipment size for effective oxygenation in low-volume perfusion circuits, such as small animal extracorporeal circulation and ex vivo organ perfusion. – – © The Author 2015. Published by Oxford University Press on behalf of the European Association for Cardio-Thoracic Surgery. All rights reserved.

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Using Tinto's (1987) social integration theory as a framework, this study measured student satisfaction in six transformative areas: educational experience, skills development, faculty interaction, personal growth, sense of community, and overall expectations. Emerging as a strategic planning process priority, this project sought to identify those areas where students succeeded or were at risk. Employing a three-phase mixed methods approach, this descriptive, longitudinal study was conducted from 1990-2004 at a highly selective specialized college and assisted college administrators in developing or modifying programs that would enhance student satisfaction to ensure degree completion.

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Felice Ravenna

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Musik von Bellini. Nach dem Ital. des Felix Romani von G. Ott

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musica di Vincenzo Bellini. [Parole] di Felice Romani