446 resultados para catalizzatori strutturati elettrosintesi metalli nobili nanoparticelle schiume metalliche
Resumo:
La green chemistry pu essere definita come lutilizzo di una serie di principi che riducono o eliminano luso o la formazione di sostanze pericolose nella progettazione, produzione e applicazione di prodotti chimici. . in questo contesto che si inserisce la metodologia LCA (Life Cycle Assessment), come strumento di analisi e di valutazione. Lo scopo del presente lavoro di tesi lanalisi degli impatti ambientali associati a processi chimici, ambito ancora poco sviluppato nella letteratura degli studi di LCA. Viene studiato e modellato il ciclo di vita (dallottenimento delle materie prime fino alla produzione del prodotto) della reazione di ammonossidazione per la produzione di acrilonitrile, valutando e comparando due alternative di processo: quella tradizionale, che utilizza propilene ( processo SOHIO), e le vie sintetiche che utilizzano propano, ad oggi poco sviluppate industrialmente. Sono stati pertanto creati sei scenari: due da propene (SOHIO FCC, con propene prodotto mediante Fluid Catalytic Cracking, e SOHIO Steam), e quattro da propano (ASAHI, MITSUBISHI, BP povero e ricco in propano). Nonostante la produzione dellalcano abbia un impatto inferiore rispetto allolefina, dovuto ai minori stadi di processo, dai risultati emerge che lammonossidazione di propano ha un impatto maggiore rispetto a quella del propene. Ci dovuto ai processi catalitici che utilizzano propano, che differiscono per composizione e prestazioni, rispetto a quelli da propene: essi risultano meno efficienti rispetto ai tradizionali, comportando maggiori consumi di reattivi in input . Dai risultati emerge che gli scenari da propano presentano maggiori impatti globali di quelli da propene per le categorie Cambiamento climatico, Formazione di materiale e Consumo di combustibili fossili. Invece per la categoria Consumo di metalli un impatto maggiore viene attribuito ai processi che utilizzano propene, per la maggior percentuale di metalli impiegata nel sistema catalitico, rispetto al supporto. Lanalisi di contributo, eseguita per valutare quali sono le fasi pi impattanti, conferma i risultati. Il maggior contributo per la categoria Consumo di combustibili fossili ascrivibile ai processi di produzione del propano, dellammoniaca e del solfato di ammonio ( legato allammoniaca non reagita ). Stessi risultati si hanno per la categoria Cambiamento climatico, mentre per la categoria Formazione di materiale particolato, gli impatti maggiori sono dati dai processi di produzione del solfato di ammonio, del propano e dellacido solforico (necessario per neutralizzare lammoniaca non reagita). Per la categoria Consumo di metalli, il contributo maggiore dato dalla presenza del catalizzatore. stata infine eseguita unanalisi di incertezza tramite il metodo Monte Carlo, verificando la riproducibilit dei risultati.
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Questo lavoro di tesi ha riguardato lo studio della reazione di addizione coniugata enantioselettiva di idrossilammine N-Cbz-protette a nitroolefine, attraverso lutilizzo di una serie di catalizzatori organici bi-funzionali in grado di attivare contemporaneamente la nucleofilicit dellidrossilammina, per mezzo di una reazione acido-base, e il trans--nitrostirene, attraverso interazione via legame a idrogeno.
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Sviluppo di uno studio numerico, tramite metodo agli elementi finiti (FEM), sull'effetto di bordo in giunti incollati a sovrapposizione semplice (unsupported single-lap joints). E stata implementata lanalisi numerica di provini standard da normativa relativa a test sperimentali, per giunzioni tra lamine metalliche e tra materiali compositi in fibre di carbonio/matrice epossidica (CFRP). E stato cercata la geometria del bordo dello strato adesivo che potrebbe garantire una maggiore resistenza del giunto.
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Il presente lavoro stato avviato per caratterizzare dal punto di vista geochimico i siti di alimentazione e di riproduzione del Fenicottero ed ottenere cos un dataset relativo alle concentrazioni di metalli nei sedimenti di alcune zone umide, utilizzate da questa specie per alimentarsi e riprodursi e scarsamente studiate in passato. Il lavoro di tesi qui presentato si articolato in due differenti studi: Unindagine dettagliata sulla presenza e distribuzione di metalli ed elementi potenzialmente tossici nei sedimenti provenenti da alcune delle principali aree di alimentazione del Fenicottero nellAlto Adriatico; Unindagine preliminare relativa ai metalli contenuti nei sedimenti provenienti da alcuni siti riproduttivi del Fenicottero nel Mediterraneo occidentale. Per quanto riguarda i siti di alimentazione sono state campionate tre zone umide dellarea deltizia del fiume Po: le Valli di Rosolina, Valle Bertuzzi e le Valli di Comacchio. Riguardo i siti riproduttivi sono state campionate cinque aree umide nel Mediterraneo occidentale: le Paludi dellOdiel nel sud-ovest della Spagna, la Camargue in Francia, lo Stagno di Cagliari in Sardegna, le Valli di Comacchio in Emilia-Romagna e Valle Dog in Laguna di Venezia. I 57 campioni raccolti sono stati analizzati mediante analisi XRF ed analisi termiche, presso il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, dellUniversit di Bologna, e mediante analisi ICP-MS, presso lAcmeLabs di Vancouver (Canada). Il complesso deltizio del fiume Po ha registrato concentrazioni anomale di Cd, Pb, Sb e Sn mostrando un generale arricchimento nei sedimenti delle aree umide investigate rispetto al valore di riferimento. Analizzando le correlazioni di questo elemento con le frazioni dei sedimenti, si evidenziata una buona correlazione con la componente organica del sedimento. Ci potrebbe indicare la presenza di fenomeni di adsorbimento di questo elemento ad opera della matrice organica. Larea di studio non apparentemente interessata da importanti attivit industriali, che potrebbero in parte spiegare le elevate concentrazioni di Cd, Pb, Sb e Sn. Due potenziali sorgenti antropogeniche di contaminazione sono rappresentate da unestensiva attivit agricola nelle zone limitrofe alle valli considerate e da un elevata pressione venatoria esercitata proprio allinterno di queste zone umide. In particolare, questultima attivit umana, potrebbe rappresentare una spiegazione pi che plausibile per lelevata presenza di Pb, messa in evidenza dallo studio, dato che fino ad pochissimi anni venivano utilizzate munizioni al Pb con conseguente rilascio in ambiente di ingenti quantitativi di questo metallo. Il Cu e lo Zn si distribuiscono invece in modo relativamente omogeneo nelle tre zone umide investigate, con un debole arricchimento di questi due elementi nei sedimenti delle Valli di Rosolina. Per quanto riguarda lAs, la sua distribuzione nellarea di studio, confrontata con i valori di background, non sembra sollevare particolare preoccupazione, cosi come la presenza di Hg in tutti e tre i siti investigati. Le Valli di Comacchio e Valle Bertuzzi sono inoltre caratterizzate da concentrazioni elevate di Cr e Ni, dati che confermano il naturale arricchimento di questi due elementi nellarea di studio evidenziato da un ampia letteratura e riconducibile ad apporti litologici provenienti dai depositi ofiolitici delle Alpi occidentali trasportati dal fiume Po verso lAdriatico. Tuttavia, in alcuni campioni la concentrazione di Cr molto superiore a quella caratteristica delle ofioliti di origine alpina, soprattutto per Valle Bertuzzi. Per spiegare queste anomalie sono necessarie indagini pi approfondite sulla presenza e distribuzione di Cr nellarea di Comacchio e Bertuzzi. Riguardo ai 5 siti riproduttivi del Fenicottero, la colonia di Odiel (Spagna) si distingue per essere il sito maggiormente contaminato tra quelli investigati. Si sono infatti riscontrate elevate concentrazioni di As, Cu, Hg, Pb, Sb, Sn e Zn, se confrontate con quelle degli altri siti campionati. Questo risultato non sorprende. Il sito infatti riconosciuto in letteratura come uno dei sistemi estuarini pi inquinati dellEuropa occidentale, in quanto interessato dallattivit mineraria della IPB (Iberian Pyrite Belt), uno dei pi importanti siti minerari mondiali, e dallattivit del polo industriale di Huelva. La colonia francese della Camargue si distingue invece per essere il sito meno impattato dallattivit antropica, non mostrando concentrazioni anomale per nessuno degli elementi in traccia analizzati. I sito riproduttivo situato nei pressi di Cagliari, in Sardegna, ha riportato elevate concentrazioni di Cd, Hg e Pb. La contaminazione di questo sito a seguito di ingenti scarichi di rifiuti industriali contenenti Hg e Pb a partire dagli anni 60 ben documentata in letteratura. Sebbene negli anni 90 siano stati realizzati progetti di bonifica del sito, le concentrazioni ottenute nel presente studio sono ancora elevate suggerendo la possibilit che il processo di rimozione di Hg e Pb messo in atto in passato possa aver avuto scarsa efficacia. La colonia riproduttiva di Comacchio ha registrato concentrazioni elevate di Cr, Ni e Pb. Come gi detto riguardo ai siti di alimentazione labbondanza di Cr e Ni nellarea da ricondurre a fattori naturali, mentre le elevate concentrazioni di Pb non trovano riscontri in precedenti studi. La presenza di alcuni campioni con concentrazioni anomale di Cr e il generale arricchimento di Pb nel sito suggeriscono la necessit di studi pi approfonditi e specifici sulla presenza di questi elementi nellarea di Comacchio. Infine, la colonia situata in Laguna di Venezia si caratterizza per avere concentrazioni relativamente elevate di Cd e Hg riconducibili allattivit del polo industriale di Porto Marghera, come gi evidenziato da numerosi studi. Tuttavia, i dati del presente studio non confermano le concentrazioni anomale di Zn messe in evidenza da molti studi effettuati nellintera laguna veneta. Ci pu trovare una spiegazione nel fatto che il sito indagato in questo studio corrisponde ad un piccola porzione dellintera laguna, molto raramente investigato negli studi passati. Mediante il presente studio stato quindi possibile implementare le scarse conoscenze geochimiche relative ai sedimenti di alcune zone umide frequentate dai fenicotteri nellAlto Adriatico e, al contempo, mettere in luce alcune importanti criticit, in particolar modo riguardo Cd, Cr, Pb, Sb e Sn, la cui presenza e distribuzione nellarea dovrebbero essere ulteriormente investigate da studi futuri.
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Il Soprintendente Alfredo Barbacci fu uomo di poliedrica formazione, perito nelluso di metodiche innovative di restauro ed esperto delle tecniche di ricomposizione delle forme architettoniche dei complessi monumentali, danneggiati dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Quel che, questo studio ha inteso indagare e comprendere, attraverso un approccio critico, sostanziato dalle carte darchivio, fondamentalmente il contributo, da egli ha offerto circa la valenza storica e architettonica del tessuto connettivo di base della citt, da cui si originava - negli anni della sua attivit - lidea ancora inedita di un bene culturale e sociale nuovo: il centro storico tutto, con annessi monumenti, complessi architettonici nobili ed edilizia minore, di base. Dando avvio allanalisi sistematica delle teorie e della prassi di Alfredo Barbacci e alla lettura puntuale dei suoi scritti, sono stati razionalizzati il significato, le valenze e le implicazioni del termine edilizia minore allinterno del pi ampio contesto del restauro delledilizia monumentale e alla luce degli elementi di tendenza, portati allattenzione dal dibattito delle diverse scuole di pensiero sul restauro, a partire dai primi anni del sec. XX fino agli anni Settanta dello scorso secolo. Concretamente vi si evidenziano interessanti intuizioni e dichiarazioni, afferenti la necessit di un restauro del tipo integrato, da intendersi come strumento privilegiato di intervento sul tessuto nobile e meno nobile della citt antica. Al termine della sua carriera, il contributo del Soprintendente Barbacci al dibattito scientifico si documenta da s, nella compilazione a sua firma di quella parte della Relazione Franceschini, in cui si dava proposta di un corpo normativo alla necessit di guardare alla citt storica come a un bene culturale e sociale, insistendo come al suo interno era duopo mantenere, nel corso di interventi restaurativi, un razionale equilibrio tra monumento ed edilizia minore gi storicizzata e che non escludesse anche lapparato paesaggistico di contorno.
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Lalbumina umana (HA) usata per le sue propriet oncotiche per ricostituire il volume circolante in pazienti critici e nella cirrosi epatica avanzata. Tuttavia, lalbumina non solo semplice espansore plasmatico, ma provvista anche di propriet non oncotiche, quali, la capacit di legare e trasportare molecole insolubili in acqua, come metalli e farmaci, il suo potere antiossidante e di detossificazione di sostanze sia endogene che esogene. Il nostro studio, stato progettato da un lato per dimostrare che il trattamento in cronico con albumina umana nei pazienti cirrotici con ascite in grado di ridurre lincidenza di ascite refrattaria, delle complicanze legate alluso dei diuretici e la ricorrenza delle ospedalizzazioni (studio randomizzato), dallaltro per determinare se le alterazioni delle propriet non oncotiche dellalbumina, possono rappresentare degli indicatori di un aumentato rischio di complicanze cliniche e di una prognosi sfavorevole di questi pazienti (studio di coorte). METODI Studio multicentrico, prospettico, randomizzato, in 440 pts cirrotici con ascite: due bracci di trattamento: t. medica standard vs t. medica standard + albumina; Studio di coorte con 110 cirrotici vs 50 individui sani, valutati mediante -analisi proteomica per individuare con le modifiche post-trascrizionali; - Cobalt Binding Albumina (ACB) per quantificare la quota di albumina modificata dallischemia e IMA-Ratio. RISULTATI Studio randomizzato: non possibile trarre conclusioni, ma emerge un dato incoraggiante, cio i pazienti del braccio standard hanno una maggiore tendenza a chiudere lo studio per tre paracentesi / mese; Studio Coorte:-IMA e IMA-R sono aumentati in cirrosi, ma non associate a complicanze della cirrosi, l'infezione batterica associata ad un aumento IMA e IMA-R in cirrosi. CONCLUSIONE: Lo studio randomizzato in corso ma i dati preliminari sono incoraggianti. Lo studio coorte, ha dimostrato che la cirrosi associata da alterazioni post-trascrizionali che coinvolgono il N-terminale ed i siti di legame Cys-34.
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The role of the amount of Nb, used as a dopant for VPP, and how its presence may affect the generation of the active and selective -VOPO4 at the VPP surface under reaction conditions, was investigated, employing ex-situ and in-situ characterisation techniques. We found that Nb indeed may favour, under specific conditions, the generation of the desired -VOPO4 compound; however, its effect of enhancement of catalytic behaviour was not simply proportional to its concentration. In order to better understand how Nb may affect the generation of the active phase, we prepared V/Nb mixed phosphates; the formation of a solid solution was possible only under specific conditions, with a limited reciprocal dissolution of the two elements. We concluded that even though the incorporation of small amounts of Nb5+ in the VOPO4 (and also of V5+ in NbOPO4) cannot be excluded, a phenomenon which might favour the generation of the desired -VOPO4 compound, however the main role of Nb5+ was related to a modification of the redox properties of V4+ in the VPP, and specifically of the redox potential associated to the couple V4+/V5+. This led to a catalyst that during reaction was more oxidized than the corresponding undoped VPP, which under specific reaction conditions allowed obtain a better selectivity to MA. Oppositely, an excessive oxidation of VPP (catalysts having high [Nb]) affected negatively the MA selectivity, because of the excessive formation of COx. A preliminary study regarding the oxidehydration of 1-butanol into MA was carried out testing various catalysts: the best catalyst resulted VPP; however the MA selectivity was lower than that obtained from n-butane. With in-situ/operando Raman study of the Nb-doped and undoped catalysts we verified that the redox cycle involves the VPP and the -VOPO4 compounds, that the reoxidation step of V4+ in VPP is the rate-determining one.
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La tesi si occupa della processione con Misteri organizzata da Carlo Bascap, preposito generale dei Barnabiti, a Milano, la notte del venerd santo, a partire dal 1587. Di questo importante rito processionale sono giunte fino a noi diverse testimonianze documentarie, conservate presso lArchivio Storico dei Barnabiti a Milano, che sono state il cuore di questa ricerca. La processione una grande meditazione pubblica dove la musica svolge un ruolo molto importante. Il percorso che ho seguito stato teso a rendere ragione delle motivazioni drammatiche e devozionali della processione, per poi approdare al significativo ruolo che la componente musicale svolgeva nel rito stesso. Nel primo capitolo ho rievocato la figura di Carlo Bascap (1550-1615), inserendo la sua figura allinterno delle esperienze storiche nelle quali si formato (la Milano di san Carlo Borromeo e lOrdine dei Chierici regolari di San Paolo). Nel secondo capitolo ho scandagliato le radici devozionali alla base della processione (i concetti di devozione e orazione) e messo a fuoco il ruolo della musica nellesperienza religiosa dei Barnabiti e, in particolar modo, di Carlo Bascap. Il terzo capitolo si concentra sulle principali modalit di rappresentazione e meditazione della passione di Cristo. Nel quarto capitolo ho ricostruito, attraverso una lettura dei documenti, e con approfondimenti tratti dalla letteratura devozionale tardocinquecentesca sulla passione, i vari aspetti della processione e i suoi protagonisti (religiosi, nobili della citt di Milano, musicisti), e, infine, ho messo in luce gli aspetti devozionali e drammaturgici. Nel quinto capitolo ho analizzato le musiche superstiti, pervenendo alla conclusione che ogni aspetto musicale era concepito tenendo ben presenti i due aspetti su cui era imperniata la processione: la rappresentazione della passione e limmedesimazione dei fedeli. Lultima parte della tesi consiste, infine, nella trascrizione dei documenti archivistici, nella loro parte testuale e musicale.
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Life Cycle Assessment (LCA) is a chain-oriented tool to evaluate the environment performance of products focussing on the entire life cycle of these products: from the extraction of resources, via manufacturing and use, to the final processing of the disposed products. Through all these stages consumption of resources and pollutant releases to air, water, soil are identified and quantified in Life Cycle Inventory (LCI) analysis. Subsequently to the LCI phase follows the Life Cycle Impact Assessment (LCIA) phase; that has the purpose to convert resource consumptions and pollutant releases in environmental impacts. The LCIA aims to model and to evaluate environmental issues, called impact categories. Several reports emphasises the importance of LCA in the field of ENMs. The ENMs offer enormous potential for the development of new products and application. There are however unanswered questions about the impacts of ENMs on human health and the environment. In the last decade the increasing production, use and consumption of nanoproducts, with a consequent release into the environment, has accentuated the obligation to ensure that potential risks are adequately understood to protect both human health and environment. Due to its holistic and comprehensive assessment, LCA is an essential tool evaluate, understand and manage the environmental and health effects of nanotechnology. The evaluation of health and environmental impacts of nanotechnologies, throughout the whole of their life-cycle by using LCA methodology. This is due to the lack of knowledge in relation to risk assessment. In fact, to date, the knowledge on human and environmental exposure to nanomaterials, such ENPs is limited. This bottleneck is reflected into LCA where characterisation models and consequently characterisation factors for ENPs are missed. The PhD project aims to assess limitations and challenges of the freshwater aquatic ecotoxicity potential evaluation in LCIA phase for ENPs and in particular nanoparticles as n-TiO2.
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In this thesis, the development of asymmetric -alkylation of aldehydes using two new organocatalysts is described. Nowadays organocatalized asymmetric synthesis uses preferentially primary or secondary amines. In our case two new Betti bases derivatives have been used as organocatalysts. We tried to find a method based on resolution to obtain both enantiomers with ee major than 90%. At the end we tried them in an organocatalytic processes which involve indole derivatives and aldehydes as substrates. In questa tesi descritto lo sviluppo del processo di alfa-alchilazione di aldeidi utilizzando due nuovi catalizzatori organici chirali. Al giorno doggi la sintesi asimmetrica organo catalitica sfrutta principalmente ammine primarie e secondarie chirali. Come organo catalizzatori, sono stati utilizzati due nuovi derivati della base di Betti. E stato ricercato un metodo che permettesse di risolvere entrambi gli enantiomeri e che permettesse di ottenere un eccesso enantiomerico maggiore del 90%. Infine questi catalizzatori sono stati utilizzati e ottimizzati in micro-processi che utilizzano un substrato indolico e di unaldeide.
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Valutazione delle prestazioni catalitiche di due catalizzatori usati industrialmente e valutazione dell'effetto niobio su reattore a letto fisso.
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Il lavoro di questa tesi incentrato sulla crescita e lo studio delle propriet strutturali di sistemi nanostrutturati di titanio e ossido di titanio, prodotti mediante la tecnica della condensazione in gas inerte. Lo studio finalizzato in particolare ad ottenere un materiale idoneo per la produzione di idrogeno tramite la foto-elettrolisi. Nel primo capitolo viene descritto a livello teorico il processo di scissione dellacqua allinterno di celle foto-elettrochimiche, in cui viene impiegato il TiO2 (titania) come foto-anodo. Nel secondo capitolo viene introdotta la tecnica di crescita, viene descritta la macchina utilizzata illustrandone vantaggi e limitazioni. Inoltre viene fornita una descrizione teorica del tipo di crescita che avviene allinterno della camera di evaporazione. Allo scopo di comprendere meglio questi processi, vengono riportati nel capitolo 3 alcuni studi, basati su principi primi, riguardanti la stabilit di fase e le trasformazioni di fase per i tre principali polimorfi del TiO2. Nel capitolo 4 sono illustrate le tecniche impiegate per lindagine strutturale: diffrazione e assorbimento di raggi X con relativa analisi dati, microscopia elettronica a scansione. Prima di misurare lattivit fotocatalitica dei campioni di nanoparticelle di titania, necessario condurre delle misure di fotocorrente in una cella foto-elettrochimica, i risultati di queste analisi di tipo funzionale sono presentati nel capitolo 5. Nel capitolo 6 sono riportate le conclusioni del lavoro di tesi.
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La reazione di Friedel-Crafts (F-C) rappresenta una delle pi importanti e potenti vie per generare un nuovo legame C-C tra un sistema aromatico elettron-ricco e un appropriato elettrofilo. Durante gli ultimi anni lorganocatalisi si dimostrata essere unappropriata strategia per realizzare questa importante trasformazione in maniera enantioselettiva. Per quanto riguarda lamminocatalisi, la reazione di F-C stata insistentemente studiata su aldeidi ,-insature utilizzando ammine secondarie chirali, ma ammine primarie basate sulla struttura degli alcaloidi della cincona sono catalizzatori privilegiati per lattivazione di chetoni. In questa tesi, viene descritto lo sviluppo di unalchilazione di F-C asimmetrica di appropriati indenoni attraverso la strategia per ione imminio. Opportuni naftoli sono stati utilizzati come nucleofili per ottenere con buone rese e stereocontrollo composti con possibili attivit biologiche.
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In questa tesi viene considerato il problema dei trasporti con costi fissi (FCTP) che, assieme al Traveling Salesman Problem (TSP), uno dei problemi nobili dellottimizzazione combinatoria. Esso generalizza il ben noto problema dei trasporti (TP) imponendo che il costo per spedire prodotti da unorigine ad una destinazione sia composto da un costo fisso ed un costo proporzionale alla quantit spedita. Il FCTP stato formulato per la prima volta in un articolo di Hirsch e Dantzig (1968) ed stato da allora oggetto di studio per la ricerca di nuovi e sempre migliori algoritmi di risoluzione. Nessuno dei metodi esatti fin ora pubblicati in grado di risolvere istanze con pi di 15 origini e 15 destinazioni. Solo recentemente, Roberti et al. (2013), in un paper in corso di pubblicazione, hanno presentato un metodo esatto basato su una nuova formulazione matematica del problema, il quale in grado di risolvere istanze di FCTP con 70 origini e 70 destinazioni. La crescita esponenziale dello sforzo computazionale richiesto dai metodi esatti ne ha confinato lapplicazione a problemi di dimensioni ridotte. Tali limitazioni hanno portato allo studio e alla ricerca di approcci approssimativi, euristici e metaeuristici i quali sfruttano varie strategie di local search. Fra i molteplici metodi euristici presentati in letteratura, meritano particolare attenzione quelli di Sun et al. (1998) e Glover et al. (2005). Recentemente, Buson et al. (2013) hanno presentato un nuovo euristico che domina tutti i precedenti sui problemi test proposti in letteratura. In questa tesi viene presentato un approccio Tabu Search che migliora il metodo originalmente proposto da Sun et al. (1998). I risultati computazionali ottenuti con un codice prototipale indicano che lalgoritmo sviluppato migliore del metodo originario di Sun et al. (1998) e competitivo con il pi recente metodo proposto da Buson et al. (2013).