999 resultados para Traduzione Museo di storia naturale
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Il progetto nasce dallesigenza di connettere due parti di citt separate dal fascio ferroviario: ad Ovest, il centro storico consolidato e ricco di storia, ad Est la Darsena di citt, quartiere dal grande potenziale che si articola attorno al tratto terminale del Canale Candiano, vera e propria arteria di collegamento tra il nucleo di Ravenna e il Mare Adriatico. Il progetto, attraverso rispettivamente un edificio ponte, che scavalca il fascio dei binari sul nodo stazione esistente, e uno spazio pubblico, in forma di giardino lineare, si prefigge di creare una connessione tra il centro storico e la Darsena, mettendo contemporaneamente a sistema diverse possibilit di scambio intermodale (stazione FS, terminal autobus, stazione marittima).
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PRESUPPOSTI: Le tachicardie atriali sono comuni nei GUCH sia dopo intervento correttivo o palliativo che in storia naturale, ma lincidenza significativamente pi elevata nei pazienti sottoposti ad interventi che prevedono unestesa manipolazione atriale (Mustard, Senning, Fontan). Il meccanismo pi frequente delle tachicardie atriali nel paziente congenito adulto il macrorientro atriale destro. LECG poco utile nella previsione della localizzazione del circuito di rientro. Nei pazienti con cardiopatia congenita sottoposta a correzione biventricolare o in storia naturale il rientro peritricuspidale costituisce il circuito pi frequente, invece nei pazienti con esiti di intervento di Fontan la sede pi comune di macrorientro la parete laterale dellatrio destro. I farmaci antiaritmici sono poco efficaci nel trattamento di tali aritmie e comportano unelevata incidenza di effetti avversi, soprattutto laggravamento della disfunzione sinusale preesistente ed il peggioramento della disfunzione ventricolare, e di effetti proaritmici. Vari studi hanno dimostrato la possibilit di trattare efficacemente le IART mediante lablazione transcatetere. I primi studi in cui le procedure venivano realizzate mediante fluoroscopia tradizionale, la documentazione di blocco di conduzione translesionale bidirezionale non era routinariamente eseguita e non tutti i circuiti di rientro venivano sottoposti ad ablazione, riportano un successo in acuto del 70% e una libert da recidiva a 3 anni del 40%. I lavori pi recenti riportano un successo in acuto del 94% ed un tasso di recidiva a 13 mesi del 6%. Questi ottimi risultati sono stati ottenuti con lutilizzo delle moderne tecniche di mappaggio elettroanatomico e di cateteri muniti di sistemi di irrigazione per il raffreddamento della punta, inoltre la dimostrazione della presenza di blocco di conduzione translesionale bidirezionale, lablazione di tutti i circuiti indotti mediante stimolazione atriale programmata, nonch delle sedi potenziali di rientro identificate alla mappa di voltaggio sono stati considerati requisiti indispensabili per la definizione del successo della procedura. OBIETTIVI: riportare il tasso di efficia, le complicanze, ed il tasso di recidiva delle procedure di ablazione transcatetere eseguite con le moderne tecnologie e con una rigorosa strategia di programmazione degli obiettivi della procedura. Risultati: Questo studio riporta una buona percentuale di efficacia dellablazione transcatetere delle tachicardie atriali in una popolazione varia di pazienti con cardiopatia congenita operata ed in storia naturale: la percentuale di successo completo della procedura in acuto del 71%, il tasso di recidiva ad un follow-up medio di 13 mesi pari al 28%. Tuttavia se lanalisi viene limitata esclusivamente alle IART il successo della procedura pari al 100%, i restanti casi in cui la procedura stata definita inefficace o parzialmente efficace laritmia non eliminata ma cardiovertita elettricamente non unaritmia da rientro ma la fibrillazione atriale. Inoltre, sempre limitando lanalisi alle IART, anche il tasso di recidiva a 13 mesi si abbassa dal 28% al 3%. In un solo paziente stato possibile documentare un episodio asintomatico e non sostenuto di IART al follow-up: in questo caso laspetto ECG era diverso dalla tachicardia clinica che aveva motivato la prima procedura. Sebbene la diversa morfologia dellattivazione atriale allECG non escluda che si tratti di una recidiva, data la possibilit di un diverso exit point del medesimo circuito o di un diverso senso di rotazione dello stesso, tuttavia pi probabile lemergenza di un nuovo circuito di macrorientro. CONCLUSIONI: L'ablazione trancatetere, pur non potendo essere considerata una procedura curativa, in quanto non in grado di modificare il substrato atriale che predispone allinsorgenza e mantenimento della fibrillazione atriale (ossia la fibrosi, lipertrofia, e la dilatazione atriale conseguenti alla patologia e condizione anatomica di base) in grado di assicurare a tutti i pazienti un sostanziale beneficio clinico. sempre stato possibile sospendere lantiaritmico, tranne 2 casi, ed anche nei pazienti in cui stata documentata una recidiva al follow-up la qualit di vita ed i sintomi sono decisamente migliorati ed stato ottenuto un buon controllo della tachiaritmia con una bassa dose di beta-bloccante. Inoltre tutti i pazienti che avevano sviluppato disfunzione ventricolare secondaria alla tachiaritmia hanno presentato un miglioramento della funzione sistolica fino alla normalizzazione o al ritorno a valori precedenti la documentazione dellaritmia. Alla base dei buoni risultati sia in acuto che al follow-up c una meticolosa programmazione della procedura e una rigorosa definizione degli endpoint. La dimostrazione del blocco di conduzione translesionale bidirezionale, requisito indispensabile per affermare di aver creato una linea continua e transmurale, lablazione di tutti i circuiti di rientro inducibili mediante stimolazione atriale programmata e sostenuti, e lablazione di alcune sedi critiche, in quanto corridoi protetti coinvolti nelle IART di pi comune osservazione clinica, pur in assenza di una effettiva inducibilit periprocedurale, sono obiettivi necessari per una procedura efficace in acuto e a distanza. Anche la disponibilit di moderne tecnologie come i sistemi di irrigazione dei cateteri ablatori e le metodiche di mappaggio elettroanantomico sono requisiti tecnici molto importanti per il successo della procedura.
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A livello globale una delle problematiche pi urgenti della sanit pubblica umana e veterinaria rappresentata dal controllo delle infezioni virali. Lemergenza di nuove malattie, la veloce diffusione di patologie finora confinate ad alcune aree geografiche, lo sviluppo di resistenza dei patogeni alle terapie utilizzate e la mancanza di nuove molecole attive, sono gli aspetti che influiscono pi negativamente livello socio-economico in tutto il mondo. Misure per limitare la diffusione delle infezioni virali prevedono strategie per prevenire e controllare le infezioni in soggetti a rischio . Lo scopo di questa tesi stato quello di indagare il possibile utilizzo di prototipi virali utilizzati come modello di virus umani per valutare lefficacia di due diversi metodi di controllo delle malattie virali: la rimozione mediante filtrazione di substrati liquidi e gli antivirali di sintesi e di origine naturale. Per quanto riguarda la rimozione di agenti virali da substrati liquidi, questa considerata come requisito essenziale per garantire la sicurezza microbiologica non solo di acqua ad uso alimentare , ma anche dei prodotti utilizzati a scopo farmaceutico e medico. Le Autorit competenti quali WHO ed EMEA hanno redatto delle linee guida molto restrittive su qualit e sicurezza microbiologica dei prodotti biologici per garantire la rimozione di agenti virali che possono essere trasmessi con prodotti utilizzati a scopo terapeutico. Nell'industria biomedicale e farmaceutica c' l'esigenza di una tecnologia che permetta la rimozione dei virus velocemente, in grande quantit, a costi contenuti, senza alterare le caratteristiche del prodotto finale . La collaborazione con lazienda GVS (Zola Predosa, Italia) ha avuto come obiettivo lo studio di una tecnologia di filtrazione che permette la rimozione dei virus tramite membrane innovative e/o tessuti-non-tessuti funzionalizzati che sfruttano lattrazione elettrostatica per ritenere ed asportare i virus contenuti in matrici liquide. Anche gli antivirali possono essere considerati validi mezzi per il controllo delle malattie infettive degli animali e nelluomo quando la vaccinazione non realizzabile come ad esempio in caso di scoppio improvviso di un focolaio o di un attacco bioterroristico. La scoperta degli antivirali relativamente recente ed il loro utilizzo attualmente limitato alla patologia umana, ma in costante aumento linteresse per questo gruppo di farmaci. Negli ultimi decenni si evidenziata una crescente necessit di mettere a punto farmaci ad azione antivirale in grado di curare malattie ad alta letalit con elevato impatto socio-economico, per le quali non esiste ancora unefficace profilassi vaccinale. Un interesse sempre maggiore viene rivolto agli animali e alle loro patologie spontanee, come modello di studio di analoghe malattie delluomo. Lutilizzo di farmaci ad azione antivirale in medicina veterinaria potrebbe contribuire a ridurre limpatto economico delle malattie limitando, nel contempo, la disseminazione dei patogeni nellambiente e, di conseguenza, il rischio sanitario per altri animali e per luomo in caso di zoonosi. Le piante sono sempre state utilizzate dallindustria farmaceutica per lisolamento dei composti attivi e circa il 40% dei farmaci moderni contengono principi dorigine naturale. Alla luce delle recenti emergenze sanitarie, i fitofarmaci sono stati considerati come una valida per migliorare la salute degli animali e la qualit dei prodotti da essi derivati. Lobiettivo del nostro studio stato indagare lattivit antivirale in vitro di estratti naturali e di molecole di sintesi nei confronti di virus a RNA usando come prototipo il Canine Distemper Virus, modello di studio per virus a RNA a polarit negativa, filogeneticamente correlato al virus del morbillo umano. La scelta di questo virus dipesa dal fatto che rispetto ai virus a DNA e ai retrovirus attualmente lofferta di farmaci capaci di contrastare le infezioni da virus a RNA molto limitata e legata a molecole datate con alti livelli di tossicit. Tra le infezioni emergenti causate da virus a RNA sono sicuramente da menzionare quelle provocate da arbovirus. Le encefaliti virali da arbovirus rappresentano una emergenza a livello globale ed attualmente non esiste una terapia specifica. Una delle molecole pi promettenti in vitro per la terapia delle infezioni da arbovirus la ribavirina (RBV) che, con il suo meccanismo dazione pleiotropico, si presta ad essere ulteriormente studiata in vivo per la sua attivit antivirale nei confronti delle infezioni da arbovirus. Uno dei fattori limitanti lutilizzo in vivo di questa molecola lincapacit della molecola di oltrepassare la barriera emato-encefalica. Nel nostro studio abbiamo messo a punto una formulazione per la somministrazione endonasale di RBV e ne abbiamo indagato la diffusione dalla cavit nasale allencefalo attraverso lidentificazione e quantificazione della molecola antivirale nei diversi comparti cerebrali . Infine stato condotto un esperimento in vivo per valutare lefficacia di un composto a base di semi di Neem, di cui sono gi note le propriet antimicrobiche, nei confronti dellinfezione da orf virus, una zoonosi a diffusione mondiale, che ha un elevato impatto economico in aree ad alta densit ovi-caprina e pu provocare lesioni invalidanti anche nelluomo.
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Questa tesi si basa su una serie di lavori precedenti, volti ad analizzare la correlazione tra i modelli AUML e le reti di Petri, per riuscire a fornire una metodologia di traduzione dai primi alle seconde. Questa traduzione permetter di applicare tecniche di model checking alle reti cos create, al fine di stabilire le propriet necessarie al sistema per poter essere realizzato effettivamente. Verr poi discussa un'implementazione di tale algoritmo sviluppata in tuProlog ed un primo approccio al model checking utilizzando il programma Maude. Con piccole modifiche all'algoritmo utilizzato per la conversione dei diagrammi AUML in reti di Petri, stato possibile, inoltre, realizzare un sistema di implementazione automatica dei protocolli precedentemente analizzati, verso due piattaforme per la realizzazione di sistemi multiagente: Jason e TuCSoN. Verranno quindi presentate tre implementazioni diverse: la prima per la piattaforma Jason, che utilizza degli agenti BDI per realizzare il protocollo di interazione; la seconda per la piattaforma TuCSoN, che utilizza il modello A&A per rendersi compatibile ad un ambiente distribuito, ma che ricalca la struttura dell'implementazione precedente; la terza ancora per TuCSoN, che sfrutta gli strumenti forniti dalle reazioni ReSpecT per generare degli artefatti in grado di fornire una infrastruttura in grado di garantire la realizzazione del protocollo di interazione agli agenti partecipanti. Infine, verranno discusse le caratteristiche di queste tre differenti implementazioni su un caso di studio reale, analizzandone i punti chiave.
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La tesi ha come oggetto lo studio dei legami culturali posti in essere tra la Russia e lItalia nel Settecento effettuato a partire dallanalisi del teatro di Arkhangelskoe (nei pressi di Mosca), ideato da Pietro Gonzaga. Ci ha consentito di inquadrare latmosfera culturale del periodo neoclassico a partire da unangolazione insolita: il monumento in questione, a dispetto della scarsa considerazione di cui gode allinterno degli studi di storia dellarte, racchiude diverse ed interessanti problematiche artistiche. Queste ultime sono state tenute in debito conto nel processo dellorganizzazione della struttura del lavoro in relazione ai differenti livelli di analisi emersi in riferimento alla tematica scelta. Ogni capitolo rappresenta un punto di partenza che va utilizzato al fine di approfondire problematiche relative allarte ed al teatro nei due Paesi, il tutto reso possibile grazie allapplicazione di un originale orientamento analitico. Allinterno della tesi vengono infatti adoperati approcci e tecniche metodologiche che vanno dalla storia dellarte allanalisi diretta dei monumenti, dallinterpretazione iconografica alla semiotica, per arrivare agli studi sociologici. Ci alla fine ha consentito di rielaborare il materiale gi noto e ampiamente studiato in modo convincente ed efficace, grazie al ragionamento sintetico adottato e alla possibilit di costruire paralleli letterari e artistici, frutto delle ricerche svolte nei diversi contesti. Il punto focale della tesi rappresentato dalla figura di Pietro Gonzaga. Tra i decoratori e gli scenografi italiani attivi presso la corte russa tra il Settecento e lOttocento, questi stato senza dubbio la figura pi rilevante ed affascinante, in grado di lasciare una ricca eredit culturale e materiale nellambito dellarte scenografica russa. Dimenticata per lungo tempo, lopera di Pietro Gonzaga attualmente oggetto di una certa riconsiderazione critica, suscitando curiosit e interesse da pi parti. Guidando la ricerca su di un duplice binario, sia artistico che interculturale, si quindi cercato di trovare alcune risonanze tra larte ed il pensiero di Gonzaga ed altre figure di rilievo non solo del suo secolo ma anche del Novecento, periodo in cui la cultura scenografica russa riuscita ad affrancarsi dai dettami impartiti dalla lezione settecentesca, seguendo nuove ed originali strade espressive. In questo contesto spicca, ad esempio, la figura di Vsevolod Meyerchold, regista teatrale (uno dei protagonisti dellultimo capitolo della tesi) che ha instaurato un legame del tutto originale con i principi della visione scenica comunicati da Pietro Gonzaga. Lo sviluppo dellargomento scelto ha richiesto di assumere una certa responsabilit critica, basandosi sulla personale sicurezza metodologica ed esperienza multidisciplinare al fine di tener conto dallarchitettura, della teoria e della pratica teatrale dalla conoscenza delle fonti fino agli studi del repertorio teatrale, delle specifiche artistiche locali, del contesto sociale dei due paesi a cavallo tra il 700 e l800. Le problematiche toccate nella tesi (tra le quali si ricordano il ruolo specifico rivestito dal committente, le caratteristiche proprie della villa neoclassica russa, il fenomeno di spettacoli muti, la teatralit presente nel comportamento dei russi nellepoca dei Lumi, la risonanza delle teorie italiane allinterno del arte russa) sono di chiara attualit per quanto concerne le ricerche relative al dialogo storico-artistico tra i due Paesi.
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Questo lavoro ha lobbiettivo di valutare i risultati ottenuti su campioni stratificati sabbia/argilla attraverso lapplicazione della risonanza magnetica nucleare e di confrontare la risposta ottenuta tramite uno strumento di misura di laboratorio con quella di una sonda geofisica normalmente utilizzata per le analisi in pozzo. Tale lavoro si reso necessario per comprendere le cause per cui la sonda CMR-Tool realizzata da Schlumberger non sia in grado di mettere in evidenza la stratificazione sabbia/argilla che caratterizza il bacino sedimentario dellAdriatico in cui presente un importante bacino di coltivazione di gas naturale. La tipica risposta NMR su una formazione stratificata sabbia/argilla costituita da una distribuzione bimodale dei tempi di rilassamento che la sonda suddetta, nel caso specifico, non in grado di produrre. Pertanto, per conoscere le cause per cui tale bimodalit della distribuzione non si presenti, stato necessario confrontare i risultati derivanti dalla sonda CMR-Tool e quelli ottenuti con un rilassometro a basso campo (0,2T) presente nei laboratori LAGIRN della Facolt di Ingegneria di Bologna. Le misure sono state eseguite su diversi campioni, stratificati e non, realizzati ad hoc con conformazioni diverse per i due strumenti. Si sono inoltre eseguite misure su 4 sabbie a diversa granulometria, per valutare landamento dei tempi di rilassamento in funzione della dimensione dei grani. A tal fine, il lavoro di tesi si struttura in cinque capitoli principali. Nei primi due capitoli si sono discusse in breve le metodologie e le tecniche di valutazione delle georisorse fluide e si sono introdotti i principi fisici della risonanza magnetica nucleare ed i meccanismi che regolano tale fenomeno nei mezzi porosi. Nel terzo e quarto capitolo sono descritte le applicazioni petrofisiche, le tecniche e le metodologie di indagine comunemente usate allo scopo di ricavare alcune grandezze fisiche di interesse e gli strumenti adoperati per ottenere le misure geofisiche in pozzo. Nellultimo capitolo sono invece esposti, in maniera completa e schematica, le prove sperimentali eseguite sia presso il laboratorio LAGIRN dellUniversit di Bologna e presso quello Schlumberger di Pescara. Nella sua impostazione, il lavoro stato sviluppato per essere studiato e compreso in maniera chiara, cercando di rendere la lettura la pi semplice possibile, in relazione con la complessit caratteristica del fenomeno NMR. I risultati ottenuti hanno una valenza importante e di estrema attualit nellambito della valutazione delle georisorse fluide ed arricchiscono ancor di pi le conoscenze riguardanti le applicazioni delle tecniche a risonanza magnetica nucleare sui mezzi porosi.
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Questa tesi di laurea comincia dallo studio delle modalit attraverso cui, nel secondo dopoguerra, si deciso di gestire la ricostruzione allinterno del tessuto storico del capoluogo emiliano. Il fine capire se le ricostruzioni si rapportano e si inseriscono allinterno del tessuto edilizio storico, alle sue caratteristiche e peculiarit, ricucendolo l dove la guerra laveva interrotto. Definiti quadro e contesto di riferimento, si sono delineati i protagonisti della ricostruzione bolognese. Primo tra tutti emerge Alfredo Barbacci, Soprintendente ai Monumenti dellEmilia, il cui ruolo inevitabilmente lo fa entrare nel vivo della vicenda. In carica allepoca della guerra (e dunque dei bombardamenti), coinvolto fin dai primi momenti di pace nella gestione della ricostruzione. La sua militanza, a partire dagli anni Sessanta, nei confronti della tutela dellambiente costruito, quanto di quello naturale, ha spinto la ricerca ad indagare se, e in che modo, questa sua militanza abbia legami con la Ricostruzione bolognese, ed approdare infine a considerazioni pi ampie sullorigine della frattura legislativo disciplinare tra tutela e gestione del paesaggio.
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Introduzione Una delle maggiori difficolt durante la produzione dei prodotti surgelati riguarda la loro stabilizzazione e il mantenimento della catena del freddo durante tutte le fasi del processo produttivo. Tramite il seguente lavoro si propone di determinare a che temperatura e dopo quanto tempo, diverse tipologie di confezioni di surgelati (pisellini, melanzane e spinaci), raggiungono la temperatura ipotetica di inizio di scongelamento. Con lo scopo di analizzare, in maniera rapida ed economica, molte diverse combinazioni di tempo - temperatura dellambiente di produzione di diverse tipologie di prodotti surgelati (pisellini, melanzane e spinaci), sono stati sviluppati dei modelli numerici capaci di descrivere i fenomeni termici che intervengono durante il confezionamento dei prodotti. Materiali e Metodi Il modello sviluppatotiene conto sia dei fenomeni di convezione naturale che avvengono tra la superficie della confezione e il flusso esterno di aria, sia dei fenomeni di conduzione che interessano l'interno della confezione, la confezione (busta) ed il piano di appoggio. In figura vengono schematizzati i fenomeni termici presi in esame. La geometria del modelli rispecchia le reali dimensioni delle confezioni dei prodotti presi in esame. La mesh dei modelli 3D costituita da elementi triangolari, posizionati sulle boundaries, tetraedrici e prismatici, posizionati in tutto il restante dominio. Trattandosi di trasferimenti di calore per superfici, nelle zone di interfaccia stata adottata una mesh particolarmente fine. In figura viene riportata la mesh dell'intera geometria ed un particolare della mesh interna dove, i diversi colori indicano elementi tetraedrici o prismatici di diverse dimensioni. Per ottenere un accurato modello numerico necessario descrivere nel modo pi realistico possibile i materiali coinvolti, quindi stato necessario descrivere i prodotti surgelati tramite le loro reali propriet termiche in funzione della temperatura (conducibilit termica, calore specifico, diffusivit termica). I valori delle propriet termiche utilizzati nel modello tengono conto del fatto che il materiale interno alla busta poroso, infatti costituito da una "miscela" di aria e prodotto Successivamente sono state impostate le equazioni del modello e le condizioni al contorno. All'interno del volume della confezione, il trasfermiento del calore avviene per conduzione, mentre sulla superficie avviene per convezione, nelle zone esposte all'aria e per contatto nelle zone di contatto tra confezione e piano di appoggio. La validazione stata effettuata riproducendo numericamente le medesime condizioni utilizzate durante la sperimentazione. I parametri tenuti in considerazione sono i seguenti: tipologia di confezione (definita numericamente dai parametri dimensionali), tipologia di prodotto (contraddistinto da specifiche propriet termo-fisiche), temperatura della cella di conservazione, tempo di conservazione, temperatura iniziale all'interno della confezione pari. Risultati In figura viene riportato un esempio di configurazione dellandamento della temperatura allinterno della confezione di pisellini dopo 20 minuti di condizionamento a 5C. E possibile osservare che la temperatura della parte di confezione a diretto contatto con il piano di acciaio, raggiunge zero gradi (zona rossa), mentre la parte centrale della confezione si mantiene sui -22C (zona blu). Con lo scopo di simulare la conservazione della confezione posizionata verticalmente, stata eliminata la condizione di contatto tra piano d'acciaio e confezione. E possibile osservare che, in questo caso, la variazione della temperatura nei diversi punti della confezione meno elevata, infatti la temperatura massima registrata pari a circa -8C (zona rossa), mentre la parte centrale della confezione si mantiene sui -22C (zona blu). La confezione di melanzane risultata essere la meno adatta al mantenimento della temperatura in quanto caratterizzata da un ampia area di contatto con il piano e da uno spessore abbastanza limitato; la confezione che mantiene la temperatura pi a lungo quella costituita dagli spinaci, anche se le temperature medie delle confezioni di spinaci e pisellini sono pressoch simili. A fronte dei risultati ottenuti confrontando gli andamenti della temperatura delle tre differenti confezione, stato valutato l'effetto del volume della confezione sull'andamento della temperatura media e al centro della confezione. Le prove sono state effettuate dimezzando e aumentando del doppio il volume della confezione di pisellini. Differenze significative sono state riscontrate solo tra la confezione standard e quella con volume raddoppiato. Dalla validazione sperimentale risultato che il modello che meglio si adatta ai dati sperimentali quello relativo ai pisellini, probabilmente perch il prodotto all'interno della confezione distribuito in maniera piuttosto uniforme. Nelle confezioni degli spinaci e delle melanzane, risulta molto pi difficile definire un valore di porosit che pu variare anche da busta a busta. Tuttavia, a fronte di questa variabilit, i modelli risultano essere adatti ad un uso industriale. Conclusioni -I modelli numerici sviluppati permettono di analizzare un numero arbitrario di combinazioni delle variabili durata del confezionamento, temperatura ambiente, temperatura iniziale del prodotto, forma e dimensioni della confezione. - Il modello permette di osservare il campo di temperatura con un grado di dettaglio irraggiungibile dalle tecniche sperimentali. -I risultati, in forma integrale, si trovano in ottimo accordo con quelli osservati sperimentalmente.
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Questo elaborato ha l'obiettivo di analizzare due testi di legge spagnoli, la "Ley de amnista" del 1977 e la "Ley para la memoria histrica" del 2007 e la loro ricezione nelle politiche educative della Spagna. Il lavoro di ricerca, svolto nella citt di Madrid, si focalizzato soprattutto sull'analisi descrittiva di dieci manuali di storia utilizzati in due "Institutos de enseanza secundaria" e sul commento delle interviste fatte a cinque docenti operanti in questi istituti.
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La ricerca dedicata allo studio propedeutico ad una nuova edizione critica del primo dei Libri medicinales di Aezio Amideno, medico vissuto nel VI secolo e attivo alla corte di Costantinopoli. Sono stati oggetto principale di studio 35 manoscritti contenenti, in parte o integralmente, il primo libro di Aezio; la collazione ha permesso di individuare numerosi codices descripti e soprattutto di procedere ad una nuova classificazione dei codici. Riguardo alla modalit di utilizzo delle fonti da parte di Aezio si potuto non solo accertare luso indiretto del testo galenico ed escludere la mediazione di Oribasio, ma sono state individuate nuove fonti, oltre a quelle tradizionalmente conosciute. Per la prima volta sono stati presi in esame sia il commento di Cristobal de Horozco ai sedici libri di Aezio che la traduzione latina di Giovanbattista Montano. Presente infine un saggio di edizione dei capitoli 1-10 e 124 delledizione Olivieri, il testo proposto presenta significative differenze rispetto a quello edito nel CMG.
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Infantile hemangiomas (IHs) are the most common benign neoplastic pathology of childhood; their natural history generally involves three phases: after the onset, which usually occurs in the first weeks of life, there is the proliferation phase where the IH reaches its maximum development and it is followed by the spontaneous involution which leads to the IH regression. The duration and the extent of these phases may vary widely even though in most of the cases the involution process begins around twelve months of life and the regression, complete or partial, is completed around seventh-ninth year of life. The majority of the IHs does not require any treatment. However, 10%-20% is likely to develop serious complications, functional impairments or aesthetic alterations and entail a timely treatment. Although there is no treatment protocol currently shared, therapies usually used in cases with a complication risk consist in: systemic or intralesional steroids as a first choice; interferon , vincristine and/or bleomicin as second or third choice and/or surgical treatment. Propranolol, a non-selective beta-blocker, has been used for cardiovascular diseases even in childhood for decades. Since 2008 it has been widely used in the IHs treatment, although it is still "off-label". In literature there are hundreds of cases and some clinical studies that show the effectiveness and safety of this drug for this indication. Thanks to a multidisciplinary team (Dermatologists, Cardiologists, Paediatricians, and Radiologists) of S. Orsola-Malpighi Hospital, a clinical study, which has been previously approved by the ethics committee, is carried out in order to evaluate the efficacy and safety of systemic propranolol in the treatment of IHs in paediatric age. At the end of 2012, 78 patients underwent this treatment: the results we have obtained so far show a good efficacy and safety profile in agreement with the data provided by the literature.
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La sostituzione di materie prime provenienti da risorse fossili con biomasse rinnovabili, utilizzando un processo a basso impatto ambientale, una delle pi importanti sfide della "Green Chemistry". Allo stesso tempo, la sintesi di resine epossidiche fornisce la chiave per la realizzazione di materiali ad alto valore aggiunto. Tuttavia, ad oggi, il 90% della produzione di resine epossidiche basato sull'uso di bisfenolo A, che ha effetti di xenoestrogeno, ed epicloridrina, tossica e cancerogena. Su queste basi, stata individuata una strategia sintetica per la sintesi di prepolimeri innovativi per resine epossidiche, che utilizza come substrato di reazione diidrossibenzeni di origine naturale ed evita l'uso di epicloridrina e altri reagenti tossici o pericolosi. La suddetta strategia sintetica basata sulla sequenza: allilazione dei diidrossibenzeni - epossidazione dei doppi legami ottenuti. In questa procedura non vengono utilizzati drastiche condizioni di reazione e il solvente acqua, con una catalisi di trasferimento di fase o, in aggiunte di acetonitrile, in un sistema bifasico. La resa complessiva dei due step dipende dalla posizione dei due ossidrili nei diidrossibenzeni. Il reagente che porta la resa massima lidrochinone (1,4 diidrossibenzene), che, come riportato in letteratura, permette la formazione di resine epossidiche con propriet simili alle resine di epicloridrina e bisfenolo A. The substitution of raw materials from fossil fuels with renewable biomass using a low environmental impact process is one of the greatest challenges of the "Green Chemistry". At the same time, the synthesis of epoxy resins provides the key to the realization of high added value materials. However, 90% of the production of epoxy resins is based on the use of bisphenol A, a xenoestrogen, and epichlorohydrin, that is toxic and carcinogenic. On these bases, a synthetic strategy for the synthesis of innovative prepolymers of epoxy resins, that uses dihydroxybenzenes of natural origin as reaction substrates and avoids the use of epichlorohydrin and other toxic or dangerous reagents has been identified. The above synthetic strategy is based on the sequence: allylation of dihydroxybenzenes - epoxidation of the double bonds obtained. In this procedure, drastic reaction conditions are dismissed and the solvent used is water with a phase transfer catalysis or, in addition, acetonitrile in a biphasic system. The overall yield of the two steps depends on the position of the two hydroxyls of the dihydroxybenzenes. The reagent that leads to the highest yield is hydroquinone (1,4 dihydroxybenzene), which, as reported in literature, allows the formation of epoxy resins with similar properties to the resins from bisphenol A and epichlorohydrin.
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Obiettivo della tesi sviluppare riflessioni per una proposta dinsegnamento inerente episodi significativi nella formulazione del Modello Standard e rivolta principalmente a studenti universitari del corso magistrale di Storia della fisica. Il lavoro di tesi incentrato su unanalisi di articoli originali degli anni 60, mirata a evidenziare il significato assunto dalla simmetria nella fisica del XX e XXI secolo, ovvero quello di principio alla base della formulazione di teorie fisiche; nello specifico, ci si focalizzati sullanalisi di un episodio di particolare interesse culturale nella storia della fisica: la formulazione dell Eightfold Way (Via dellOttetto) sulla base del gruppo di simmetria SU(3) e la conseguente ipotesi sull'esistenza dei quark.
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Il presente lavoro di tesi ha avuto come oggetto lanalisi geochimica dei sedimenti superficiali della Pialassa Piomboni, area umida in comunicazione con il porto-canale Candiano, situata nel comune di Ravenna. Tale analisi si inserisce nellambito di un progetto di riqualificazione dellarea che prevede il dragaggio dei sedimenti superficiali. In particolare, stato determinato il contenuto chimico totale degli elementi maggiori e in traccia tramite spettrometria a fluorescenza a raggi X (XRF). Sono stati individuati i principali fattori che determinano la distribuzione spaziale degli elementi nellarea di studio. Particolare interesse stato attribuito allo studio dei metalli pesanti (As, Cr, Cu, Ni, Pb, Zn), per i quali si voluto studiare se le concentrazioni riscontrate allinterno della Pialassa Piomboni sono dovute a variabilit naturale o ad attivit antropiche. A tal fine, i valori di concentrazione ottenuti sono stati paragonati con quelli ricavati da studi precedenti condotti in sedimenti provenienti dallo stesso ambiente deposizionale di laguna; sulla base di questi dati stato calcolato il valore di fondo naturale dei metalli pesanti. Le concentrazioni degli elementi nella Pialassa Piomboni sono state poi confrontate con le soglie di qualit chimica indicate dal manuale ICRAM per la movimentazione dei sedimenti marini (ICRAM-APAT, 2007).
Resumo:
Il periodo economico attuale caratterizzato da una crisi che affligge numerose imprese non solo a livello nazionale, ma anche a livello mondiale. Tra le innumerevoli ragioni che hanno portato allo sviluppo di questa situazione troviamo quelle legate al contesto generale e competitivo, e quelle strategiche ed organizzative legate allerrata gestione aziendale. Le aziende devono sapersi rinnovare rimanendo concorrenziali e di alta qualit. proprio in situazioni come queste che occorre saper considerare tutte le variabili in gioco prima di affrontare nuovi investimenti e, addirittura, i rifornimenti di materiale. La Nuova Bassani s.r.l. sempre stata unazienda dinamica e, nei suoi trentanni di storia, ha saputo interpretare al meglio le esigenze del mercato mantenendosi sana ed affidabile. Adesso orientata verso il revamping di uno dei suoi magazzini automatici per ovviare i tempi morti tra unoperazione e laltra, e per velocizzare la preparazione degli ordini, per i clienti che ritirano personalmente il materiale richiesto. Oggi pi che mai c la necessit non solo di soddisfare le richieste sempre pi esigenti, ma anche quella di non tenere a magazzino del materiale che potrebbe risultare invenduto per anni perch passato di moda. La Nuova Bassani s.r.l. commercia acciaio ed facilmente comprensibile quanto sia facile che qualche misura o materiale non venga pi richiesto dal mercato perch sostituito da nuove tipologie, magari a lavorabilit migliorata. La tesi di seguito sviluppata ha quindi come scopo quello di: Analizzare lo storico del venduto per approfondire la conoscenza dei materiali trattati e riscontrare quali sono le punte di diamante su cui puntare maggiormente; Effettuare unanalisi tecnica per accertare quali materiali tenere in magazzino e in quale quantit, basandosi sui layout delle strutture esistenti; Studiare il funzionamento del magazzino automatico obsoleto ed eventuali difetti tecnici per determinare soluzioni che lo possano migliorare; Valutare linvestimento del revamping del magazzino per ragguagliare lazienda sui tempi di recupero di tale investimento. La tesi sar divisa in due parti fondamentali che riguardano una lottimizzazione delle strutture esistenti, laltra laggiornamento di una delle strutture pi importanti.