996 resultados para Raggi cosmici,Filamenti cosmici,Ponti intracluster,Radiogalassia gigante,Energia,UHECR
Resumo:
Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare i dati raccolti dal Large Area Telescope a bordo del satellite Fermi con l'obiettivo di ricavare il flusso di raggi-γ, di energia compresa tra 100 MeV e 300 GeV, prodotti dal Blazar PKS B1424-418 in un periodo compreso tra l'1 Gennaio 2012 e il 4 Settembre 2016. Secondo alcuni modelli questo blazar potrebbe essere infatti la prima sorgente di Ultra High Energy Cosmic Ray associata sperimentalmente all'emissione di neutrini. L'analisi dei dati è effettuata tramite il pacchetto di software Fermi Science Tools.
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La biomasa y distribución espacial del calamar gigante o pota (Dosidicus gigas) estimada mediante el método hidroacústico fue variable entre 1999 y 2015. La biomasa promedio en las estaciones de verano fluctuó entre 500.000 y 800.000 toneladas (t) a excepción del 2004 y 2005 cuando se estimaron las mayores abundancias con 1,7 millones de t y 1,6 millones de t, respectivamente. Las menores abundancias en verano, correspondieron a los años 2000, 2013 y 2014 con alrededor de 100.000 t. Durante la primavera, las mayores abundancias se registraron en el 2001 (863.000 t) y 2002 (879.000 t). En invierno, las biomasas fluctuaron entre 4.000 t (2010) y 560.000 t (2001). La variabilidad de la distribución espacial de la pota estuvo asociada a parámetros oceanográficos, influenciada principalmente por el frente oceánico y las masas de Aguas Subtropicales Superficiales (ASS); así como a isotermas de 18 °C a 25 °C e isohalinas de 34,8 ups a 35,5 ups.
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2016
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2016
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Lo scopo di questa tesi consiste nell’analisi della rete di ponti a microonde, o CML commercial microwave link, gestita da Lepida Spa; la rete è costituita da un gruppo di connessioni telefoniche, collocate sul territorio dell’Emilia Romagna, ed utilizzata all’interno di questo lavoro come strumento di misura della precipitazione. In particolare è stata elaborata una descrizione delle caratteristiche di misura, trasmissione di segnale e geometria delle antenne coinvolte ed eseguita un’analisi statistica di verifica della misura, sviluppata a partire dal confronto tra le osservazioni estrapolate dalla rete, ottenute per mezzo dell’applicazione dell’algoritmo RAINLINK, e le misure effettuate da radar e pluviometri presenti sullo stesso territorio monitorato. Le analisi iniziali hanno evidenziato la peculiarità delle caratteristiche dei ponti all’interno della rete: processi di controllo hanno dimostrato la presenza di vuoti d’informazione relativamente ad alcuni ponti ed uno studio legato alla trasmissione del segnale ha mostrato la presenza di effetti di attenuazione di cui non è possibile offrire una parametrizzazione, anche in assenza di precipitazione. La misura di precipitazione da rete CML è stata confrontata separatamente con i dati estratti da radar e pluviometro, cercando in entrambi i casi di presentare la migliore strategia possibile di comparazione tra misure con diverse caratteristiche spaziali; dal confronto emerge come l’accordo tra le diverse osservazioni risulti maggiore durante i mesi estivi. I risultati hanno evidenziato la presenza di un sottogruppo di strumenti, collocati generalmente nelle zone in cui la rete risulta meno densa, le cui misure presentano un grado di accordo inferiore con il dato osservato da pluviometro e radar, relativamente al resto della rete. É stato inoltre osservato che, la maggior parte dei ponti della rete, tende a sottostimare la presenza di precipitazione.
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Scopo di questo elaborato è studiare il processo di emissione di radiazione chiamato Bremsstrahlung, parola tedesca che letteralmente vuol dire radiazione di frenamento e che indica la radiazione emessa da una carica elettrica accelerata dal campo coulombiano di un’altra carica. L’emissione di Bremsstrahlung avviene nel continuo e interessa un ampio intervallo di lunghezze d’onda, che va dalle onde radio fino ai raggi γ. Nel capitolo 1 tratteremo sia la radiazione prodotta da un singolo evento, sia quella prodotta da un plasma reale. Successivamente, ci concentreremo sulla Bremsstrahlung termica, approfondendo anche la questione dell’autoassorbimento e della brillanza di Bremsstrahlung. Il capitolo si chiude con la descrizione della Bremsstrahlung relativistica. Nel capitolo 2 descriveremo invece alcuni oggetti astrofisici in cui la Bremsstrahlung gioca un ruolo importante (il mezzo interstellare e le regioni HII, il mezzo intracluster) e concluderemo accennando al ruolo che questo processo radiativo ha nelle cascate elettromagnetiche nell’atmosfera terrestre che consentono lo studio dei raggi γ.
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In questa trattazione viene presentato lo studio di un modello a raggi che permette di simulare il comportamento macroscopico delle Superfici Intelligenti. L’ottimizzazione del canale radio, in particolare dell’ambiente di propagazione, si rivela fondamentale per la futura introduzione del 6G. Per la pianificazione della propagazione in ambienti ampi, risulta necessario implementare modelli di simulazione. I modelli a raggi possono essere integrati più facilmente all’interno di algoritmi per le previsioni di campo computazionalmente efficienti, come gli algoritmi di Ray Tracing. Nell’elaborato si è analizzato il comportamento del modello, con riferimento a tre funzioni tipiche realizzate da una Superficie Intelligente: il riflettore anomalo, la lente focalizzante e la lente defocalizzante. Attraverso una griglia di ricevitori è stato calcolato il campo dell’onda nelle varie configurazioni. Infine, si sono confrontati i risultati ottenuti con quelli del modello elettromagnetico.
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In questo lavoro di tesi è stato approfondito il modello di coalescenza, ampiamente utilizzato in letteratura per descrivere la formazione di (anti)nuclei leggeri in collisioni ad alta energia negli acceleratori e di antinuclei cosmici, con applicazioni alle ricerche indirette di materia oscura nell’universo. Nello specifico, è stato studiato il parametro di coalescenza per (anti)nuclei con numero di massa A ≤ 4; utilizzando un fit ai dati dell’esperimento ALICE a LHC sulla dimensione della sorgente di protoni in collisioni pp a √s = 13 TeV, si è cercato di esplicitare la dipendenza del parametro di coalescenza dall’impulso trasverso. Dal confronto delle previsioni del modello così ottenuto con le misure del parametro di coalescenza raccolte da ALICE, si osserva che il parametro di coalescenza di d e 3He non segue l’andamento previsto. Questo risultato evidenzia quindi la necessità di rivedere il modello di sorgente adottato o i suoi limiti di applicazione a diversi sistemi di collisione. In vista della possibilità di implementare il meccanismo di formazione per coalescenza nei generatori Monte Carlo per la simulazione degli antinuclei, si è tentato di caratterizzare la sorgente di protoni attraverso l’utilizzo del generatore PYTHIA 8.3. In particolare, è stata effettuata un’analisi delle coordinate spaziali, della quantità di moto e del tempo di produzione dei protoni a rapidità centrale generati in 10^5 collisioni pp. I grafici ottenuti mostrano che la sorgente è sostanzialmente isotropa.
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La tesi sperimentale svolta presso IZSLER (Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna) tratta la migrazione di sostanze dai MOCA (Materiali ed Oggetti a Contatto con gli Alimenti) in materiale plastico agli alimenti, in un’ottica di sicurezza alimentare. In particolare, ci si è concentrati sul rilascio di metalli e semimetalli (rispettivamente 17 e 2) nell’acqua minerale naturale confezionata in bottiglie in PET (Polietilene Tereftalato). Si sono presi in considerazione 14 marchi commerciali di acqua. In particolare, si sono studiate le variabili tempo e radiazione solare per comprendere se queste avessero effetto sul rilascio di tali metalli e semimetalli e in che misura potessero influenzarlo. Due gruppi di bottiglie, ciascuno composto dagli stessi marchi commerciali di acqua minerale naturale, sono stati posizionati e stoccati per un periodo di 8 mesi in differenti condizioni. Un gruppo è stato collocato in un armadio, al buio a temperatura ambiente, mentre l’altro è stato posizionato in ambiente esterno, esposto ai raggi UV e alle temperature ambientali. Le analisi, eseguite mediante strumentazione ICP-MS (Inductively Coupled Plasma-Mass Spectrometry), sono state svolte direttamente sull’acqua imbottigliata, all'inizio e al termine del periodo di stoccaggio, per entrambi i gruppi di campioni. È stato valutato il rilascio, per singolo elemento e per marchio commerciale, considerando le due differenti modalità di conservazione (buio e luce). I risultati ottenuti sono stati confrontati con i Limiti di Migrazione Specifica (LMS) indicata dalla normativa (Reg. (UE) 10/2011 e successive modifiche) per comprendere se i campioni analizzati risultassero conformi o meno, e sono stati commentati anche in relazione a quanto noto dalla letteratura scientifica. Un focus specifico è stato dedicato al caso dell’antimonio.
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L'elaborato tratta lo studio dell’evoluzione delle perturbazioni di densità non lineari, confrontando modelli con costante cosmologica (wΛ = −1) e modelli alternativi in cui l’energia oscura sia caratterizzata da un’equazione di stato con w diverso da −1, considerando sia il caso con energia oscura costante, sia quello in cui ha fluttuazioni. La costante cosmologica presenta infatti due problemi teorici attualmente senza soluzione: il problema del suo valore e il problema della coincidenza. Per analizzare l’evoluzione delle perturbazioni di materia ed energia oscura, sia nel caso delle sovradensità che nel caso delle sottodensità primordiali, si implementano numericamente le equazioni differenziali non lineari ricavate a partire dalla teoria del collasso sferico. Per parametrizzare il problema, si fa riferimento ai valori critici del contrasto di densità δc e δv che rappresentano, rispettivamente, la soglia lineare per il collasso gravitazionale e la soglia per l’individuazione di un vuoto cosmico. I valori di δc e δv sono importanti poich´e legati agli osservabili cosmici tramite la funzione di massa e la void size function. Le soglie critiche indicate sono infatticontenute nelle funzioni citate e quindi, cambiando δc e δv al variare del modello cosmologico assunto, è possibile influenzare direttamente il numero e il tipo di oggetti cosmici formati, stimati con la funzione di massa e la void size function. Lo scopo principale è quindi quello di capire quanto l’assunzione di un modello, piuttosto che di un altro, incida sui valori di δc e δv. In questa maniera è quindi possibile stimare, con l’utilizzo della funzione di massa e della void size function, quali sono gli effetti sulla formazione delle strutture cosmiche dovuti alle variazioni delle soglie critiche δc e δv in funzione del modello cosmologico scelto. I risultati sono messi a confronto con il modello cosmologico standard (ΛCDM) per cui si assume Ω0,m = 0.3, Ω0,Λ = 0.7 e wΛ = −1.
Saphenous vein graft bypass in the treatment of giant cavernous sinus aneurysms: report of two cases
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Two cases of giant intracavernous aneurysms treated by high flow bypass with saphenous vein graft between the external carotid artery (ECA) and branches of the middle cerebral artery (MCA) are presented. Very often these aneurysms are unclippable because they are fusiform or have a large neck. Occlusion of the internal carotid artery (ICA) is the treatment of choice in many cases. This procedure has however a high risk of brain infarction. Revascularization of the brain by extra-intracranial anastomosis between the superficial temporal artery (STA) and branches of the MCA is frequently performed. This procedure provides however a low flow bypass and brain infarction may occur. We report two cases of giant cavernous sinus aneurysms treated by high flow bypass and endovascular balloon occlusion of the ICA. Immediate high flow revascularization of MCA branches was achieved and the patients showed no ischemic events. Follow-up of 8 and 14 months after operation shows patency of the venous graft and no neurological deficits. Angiographic control examination showed complete aneurysm occlusion in both cases.
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OBJETIVO: Estimar a prevalência de excesso de peso e obesidade e fatores associados. MÉTODOS: Foram analisados dados referentes a indivíduos com idade >18 anos entrevistados pelo sistema de Vigilância de Fatores de Risco e Proteção para Doenças Crônicas por Inquérito Telefônico (VIGITEL), realizado nas capitais brasileiras e Distrito Federal em 2006. Para 49.395 indivíduos, o índice de massa corporal (IMC) foi utilizado para identificar excesso de peso (IMC 25-30 kg/m²) e obesidade (IMC >30 kg/m²). Prevalência e razões de prevalência foram apresentadas segundo variáveis sociodemográficas, escolaridade e condição de saúde/comorbidades e auto-avaliação da saúde, estratificadas por sexo. Utilizou-se regressão de Poisson para análises brutas e ajustadas por idade. RESULTADOS: A prevalência de excesso de peso foi de 47% para os homens e 39% para as mulheres, e de obesidade, 11% para ambos os sexos. Observou-se associação direta entre excesso de peso e escolaridade entre homens, e associação inversa entre mulheres. Obesidade foi mais freqüente entre os homens que viviam com companheira e não esteve associada com escolaridade ou cor da pele. As prevalências de excesso de peso e obesidade foram mais altas entre mulheres negras e que viviam com companheiro. A presença de diabetes, hipertensão arterial sistêmica e dislipidemias, bem como considerar sua saúde como regular ou ruim, também foram referidas pelos entrevistados com excesso de peso ou obesidade. CONCLUSÕES: Enquanto cerca de um de cada dois entrevistados foram classificados com excesso de peso, obesidade foi referida por um de cada dez entrevistados. Variáveis socioeconômicas e demográficas, bem como morbidades referidas, foram associadas com excesso de peso e obesidade. Esses resultados foram similares àqueles encontrados em outros estudos brasileiros.
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The present study sought to assess the impact of an intervention to reduce weight and control risk factors of noncommunicable chronic diseases in overweight or obese adults who are users of primary and secondary healthcare units of the public health system of Pelotas, Brazil. We hypothesized that individuals who received an educational intervention regarding how to lose weight and prevent other noncommunicable chronic disease risk factors through nutrition would lose weight and acquire active habits during leisure time more frequently than individuals under regular care. Two hundred forty-one participants from the Nutrition Outpatient Clinic of the Medical Teaching Hospital of the Federal University of Pelotas, Brazil, aged 20 years or older and classified as overweight or obese were randomly allocated to either the intervention group (IG; n = 120) or control group (CG; n = 121). The IG received individualized nutritional care for 6 months, and the CG received individualized usual care of the health services. Intention-to-treat analyses showed that at 6 months, mean fasting glycemia and daily consumption of sweet foods and sodium were reduced, and the time spent on physical leisure activity was increased in IG. Analysis of adherence to the protocol of the study revealed that individuals from IG had lost more in body weight, waist circumference, and fasting glucose compared to the CG. Leisure time physical activity increased in IG. Individuals adhered equally to the dietetic recommendations, irrespective of the nutrition approach that was used
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In recent years, we have experienced increasing interest in the understanding of the physical properties of collisionless plasmas, mostly because of the large number of astrophysical environments (e. g. the intracluster medium (ICM)) containing magnetic fields that are strong enough to be coupled with the ionized gas and characterized by densities sufficiently low to prevent the pressure isotropization with respect to the magnetic line direction. Under these conditions, a new class of kinetic instabilities arises, such as firehose and mirror instabilities, which have been studied extensively in the literature. Their role in the turbulence evolution and cascade process in the presence of pressure anisotropy, however, is still unclear. In this work, we present the first statistical analysis of turbulence in collisionless plasmas using three-dimensional numerical simulations and solving double-isothermal magnetohydrodynamic equations with the Chew-Goldberger-Low laws closure (CGL-MHD). We study models with different initial conditions to account for the firehose and mirror instabilities and to obtain different turbulent regimes. We found that the CGL-MHD subsonic and supersonic turbulences show small differences compared to the MHD models in most cases. However, in the regimes of strong kinetic instabilities, the statistics, i.e. the probability distribution functions (PDFs) of density and velocity, are very different. In subsonic models, the instabilities cause an increase in the dispersion of density, while the dispersion of velocity is increased by a large factor in some cases. Moreover, the spectra of density and velocity show increased power at small scales explained by the high growth rate of the instabilities. Finally, we calculated the structure functions of velocity and density fluctuations in the local reference frame defined by the direction of magnetic lines. The results indicate that in some cases the instabilities significantly increase the anisotropy of fluctuations. These results, even though preliminary and restricted to very specific conditions, show that the physical properties of turbulence in collisionless plasmas, as those found in the ICM, may be very different from what has been largely believed.
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Five surveys of the bee communities in four "Cerrado" ecosystem reserves in Sao Paulo State were compared for species richness and similarity. These areas are fragment vegetation reser-reserves located in the Cerrado Corumbata Reserve (Corumbata), Jata Ecological Park (Luiz Antonio), Cajuru (Cajuru), and Vassununga State Park - ""Gleba de Cerrado de Pe-de-Gigante"" (Santa Rita do Passa Quatro). The methodology consisted of capturing bees foraging on flowers along transects, though with small differences between surveys. These ""cerrado"" areas have a large number of species of native bees, which are important pollinators in several Brazilian ecosystems. The community of bees varied among these different fragments. Based on 500 individuals (standardized by rarefaction), Cajuru, Corumbata 1 and Corumbata 2 were the areas with highest species richness, and Jata and Pe-de-Gigante had the lowest species richness in the bee communities. The bee faunas of Corumbata 2 and Pe-de-Gigante had the highest similarity, forming a group with the bee fauna of Cajuru. The bee faunas of Corumbata 1 and Jata were isolated from this group. We found that the bee species richness and similarity found in these ""cerrado"" areas cannot be explained by general factors such as the size of the fragment, the species richness of plants and the distance between the areas. Therefore, we suppose that local factors that differ among areas, such as interactions between populations, and competition and interference from surrounding areas influence and determine bee species richness and similarity in these reserves.