970 resultados para Paisaje Protegido de la Serra del Maigmó i del Sit


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Angela da Foligno’s Liber is a fundamental text for the scholar of Women Mystics between the XIIIth and the XIVth century in Italy and all over Europe, and it has been chosen in my research because of its originality, with refer of its feminine and franciscan essence. Angela teaches to the italian hagiographic tradition the internal point of view of the holy woman, who becomes the teller of her both ordinary and extraordinary experiences. After giving references about the religious and social historical universe in evolution during the XIIth century, my research proceeds with a linguistic and rhetorical analysis based upon the Liber. I have been searching in Angela’s text and in contemporary italian feminine hagiography the sensory metaphor of “tasting”. That kind of metaphor has an ancient memory and, thanks to the Origene’s studies - the Christian Father of the IIIrd century - we can easily recognize it already in the Bible; Origene identifies the sensory metaphor as a rhetoric system, able to exemplify the God learning process of soul. Theory of “spiritual senses”, theory of vision and rhetoric, evolving from the IIIrd to the XIIIth century, are the theological and linguistic heritage of our feminine and franciscan literature. Inside of that, the metaphor of “tasting” moves and changes, therefore becoming the favourite way of mystics to represent the contact of their souls with God.

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La tesi riguarda le possibili connessioni tra la diffusione dei contratti di coltivazione(con disciplinari di coltivazione)e l'aumento della qualidel prodotto. Si basa su un indagine svolta intervistando con un questionario un campione di circa dieci aziende agricole. A tale proposito si cerca di capire quali aziende hanno sottoscritto dei contratti e, successivamente, si chiede agli intervistati un giudizio sulle prescrizioni contenute nei disciplinari di coltivazione. In base hai dati raccolti non si evidenziano aumenti sensibili della qualità connessi alla sottoscrizione di contratti di coltivazione.

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I prodotti fitosanitari sono sostanze attive e preparati, contenenti una o più sostanze attive, destinati a proteggere i vegetali, a favorire e regolare i loro processi vitali, a conservarli, a eliminare le parti non necessarie, a frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento, ad eliminare le piante indesiderate. Il prodotto fitosanitario è composto normalmente da tre tipologie di sostanze: sostanza attiva, coadiuvante e coformulante. Le sostanze attive rappresentano la parte del prodotto fitosanitario che serve a combattere l’avversità che si vuole controllare, cila sostanza tossica che, a seconda della pericolosità e della concentrazione presente nella formulazione, concorre a determinare la classe di tossicità e quindi di pericolosità del prodotto. Gli stabilimenti che detengono fitosanitari sono suddivisi in depositi e siti produttivi. Secondo la classificazione dell’ISPRA, i depositi di fitosanitari costituiscono una delle 15 categorie di attività a rischio di incidente rilevante, mentre, i siti produttivi rientrano nella categoria degli stabilimenti chimici e/o petrolchimici. Il presente lavoro di tesi ha riguardato la valutazione del rischio di incidente rilevante per i depositi di fitosanitari, con particolare attenzione al rischio associato alla produzione di composti tossici a seguito di scenari incidentali di incendio. È stata in primo luogo effettuata una ricerca approfondita finalizzata a comprendere che cosa sono i prodotti fitosanitari, a quale scopo servono e quali sono i rischi ad essi associati. Successivamente, è stato effettuato un approfondimento delle norme a cui i siti che producono e detengono fitosanitari sono soggetti. È stato quindi effettuato un censimento per individuare quali e quanti sono i depositi e i siti di produzione di prodotti fitosanitari suscettibili di causare incidenti rilevanti in Italia. Si è poi proceduto all’analisi storica sulle banche dati MHIDAS, E-MARS ed ARIA, al fine di individuare gli eventi incidentali che hanno interessato depositi e siti produttivi di fitosanitari. Successivamente, si è analizzato il Regolamento CPR-15, quale metodo raccomandato dal ministero olandese VROM (Ministerie van Volkshuisvesting, Ruimtelijke Ordening en Milieu) per la valutazione del rischio associato a depositi di fitosanitari. Come applicazione della metodologia per la valutazione del rischio descritta dal Regolamento CPR 15, è stata effettuata la modellazione di uno scenario di incendio in un deposito reale di fitosanitari attraverso il Warehouse Model, implementato nel software PHAST 6.54. La simulazione ha portato a definire l’estensione delle aree di danno associate alla dispersione dei fumi tossici prodotti dall’incendio.

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Il presente elaborato di tesi si pone come obiettivo quello di valutare il rischio per l’ambiente causato dal rilascio accidentale di idrocarburi liquidi; in particolare è stato preso a riferimento un deposito reale contenente tali sostanze e si è valutato il rischio ambientale da esso generato nelle matrici del suolo e sottosuolo e delle acque superficiali. Per far ciò sono stati applicati il metodo speditivo descritto nel Rapporto 57/2005 (Rapporto APAT) elaborato dal Gruppo misto APAT/ARPA/CNVVF, che ha provveduto all'individuazione di una metodologia speditiva per la valutazione del rischio per l’ambiente da incidenti rilevanti in depositi di idrocarburi liquidi con riferimento a suolo e sottosuolo, e il metodo speditivo per le acque superficiali descritto nel Rapporto ISPRA 92/2013, che riporta criteri e indirizzi tecnico-operativi per la valutazione delle analisi degli incidenti rilevanti con conseguenze per l’ambiente. Il Rapporto APAT propone una metodologia speditiva ad indici; per la sua applicazione è necessario calcolare 2 indici: l’Indice di Propensione al Rilascio, che si ottiene dalla conoscenza delle caratteristiche impiantistiche del deposito preso in esame e l’Indice di Propensione alla Propagazione, che si ottiene dalla conoscenza delle caratteristiche idrogeologiche del sito su cui insiste il deposito. Il Rapporto ISPRA presenta invece diverse metodologie per la valutazione del rischio ambientale maturate in ambito europeo e propone un nuovo metodo a indici per la valutazione del rischio ambientale per le acque superficiali. Per l’applicazione di tale metodo a indici si è calcolato dapprima l’Indice di Propensione al Rilascio, così come richiesto anche nel metodo speditivo per suolo e sottosuolo e si è successivamente classificato il corpo idrico su cui insiste il deposito. Attraverso l’applicazione dei 2 metodi è stato dunque possibile valutare il livello di criticità ambientale del deposito, determinando la necessità di procedere con una metodologia semplificata o una metodologia avanzata per la stima del rischio di contaminazione ambientale.

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Le osservazioni e i risultati proposti in questo elaborato si inseriscono all'interno di un progetto più vasto frutto della collaborazione tra SRM e il Dipartimento di Trasporti dell'Università di Bologna. Infatti in occasione del European Cycling Challenge del 2013, SRM ha raccolto per la sola area di Bologna un dataset di 1,050,000 punti GPS registrati da ciclisti volontari durante l'interno mese di Maggio attraverso l'applicazione Endomondo. Ai ciclisti che partecipavano volontariamente all’iniziativa è stato chiesto di registrare i proprio viaggi nella città di Bologna effettuati con la bici, attraverso l’ applicazione, gratuitamente scaricabile sul proprio smartphone: all’inizio di ciascun viaggio, i partecipanti dovevano attivare l’applicazione, e quindi il sistema GPS del loro smartphone, e registrare lo spostamento. Questo campione è stato dunque utilizzato come punto di partenza per questo progetto che rappresenta il primo caso studio italiano in cui i modelli di scelta del percorso ciclabile si sono basati su un ampio campione di dati GPS raccolti mediante sondaggio RP. In questo elaborato quindi si è analizzato il campione dei percorsi in termini di singoli spostamenti, del confronto con il percorso di minor lunghezza e all'interno di un set di alternative compiute. Infine si sono indagati due parametri che hanno influenzato la scelta del percorso ciclabile da parte degli utenti.

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El teatro, cada vez con más fuerza, está consolidando su espacio en la educación argentina y mundial, demostrando su impacto positivo en el desarrollo integral de niños y jóvenes ya que promueve la toma de conciencia del valor del propio cuerpo como vehículo de expresión y comunicación, la superación de estereotipos culturales, la flexibilización del pensamiento , el desarrollo de la imaginación, el enriquecimiento de la oralidad y la consolidación de los afectos. Este espacio pedagógico tan reciente, que se nos presenta como una oportunidad equitativa de estimulación de las inteligencias múltiples desde la escuela, requiere una gran responsabilidad por parte de los profesores, pero también necesita marcos de desarrollo conceptual y metodológicos sólidos. La editorial del I.N.T. inaugura con este libro una línea de publicaciones de teatro y pedagogía comprometida fundamentalmente con la presencia del teatro en el curriculum escolar. La Didáctica del Teatro I ofrece un desarrollo pormenorizado, clase a clase por años y niveles, para los diez años de escolaridad obligatoria. Plantea fundamentaciones teóricas y ejercicios específicos como plataforma que ayuda a sostener la búsqueda, el intercambio enriquecedor y el crecimiento profesional de los docentes de teatro. Seguramente muchos profesores verán su tarea reflejada en esta propuesta. El mérito mayor del libro es el esfuerzo de organizar, graduar, secuenciar y fundamentar un corpus de conocimiento circulante y probado por muchos. Con Luis Sampedro, hoy profesor del IUNA y Sara Torres, nuestra invitada actualmente residente en España, hemos recorrido como docentes de teatro todos los niveles del sistema educativo y hemos participado con vehemente esperanza en el complejo proceso de la inclusión del teatro en el curriculum escolar, tanto de nuestra provincia como del país. Los tres sentimos que, gracias al Instituto Nacional del Teatro, con este libro plasmamos una tarea de años y podemos ofrecerla a cientos de colegas que comparten nuestra pasión docente.

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Fil: Ross, Alberto. Universidad Panamericana (México)

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El presente trabajo tiene como objetivo conocer, describir, analizar y comprender la cultura del Instituto Nacional de Educación Física (I.N.E.F) de Buenos Aires durante la última DICTADURA militar. Reconociendo que la cultura, en tanto proceso activo y continuo, es una producción que a través del tiempo ha configurado los significados que dan forma a las instituciones, me propongo indagar la producción de la cultura del Instituto Nacional de Educación Física (I.N.E.F.). Esta cultura se encuentra representada en sus valores, en los comportamientos y las diferentes experiencias de alumnos y docentes, en las normas y los reglamentos que regulaban la vida del Instituto, en el clima institucional que imperaba, en los discursos que circulaban, en los contenidos pedagógicos que orientaban la práctica diaria, conjuntamente con la red de relaciones de poder institucional y los actores centrales que la componían. En el presente estudio se infiere que en el I.N.E.F durante la DICTADURA, sus tradiciones institucionales, relaciones y prácticas pedagógicas prexistentes convergieron con ella desplegando dos continuidades. La primera se refiere a la perspectiva técnica operativa que profundiza la deportivización del Instituto y de la Educación Física. La segunda, permitió la articulación con la pedagogía del estado dictatorial a través de la continuidad de los miedos, persecuciones, silencios y consensos al interior de la Institución. Considero pertinente analizar cómo la Educación Física fue parcializada en un tipo de perspectiva cultural que promovía una imagen del cuerpo como un instrumento eficaz, medible y predecible, a través de la enseñanza de conceptos y procedimientos biomecánicos y fisiológico que condujeron a la exacerbación de las técnicas y conductas físico deportivas

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Fil: Vassiliades, Alejandro. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Humanidades y Ciencias de la Educación; Argentina.

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Fil: Buisel, María Delia. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Humanidades y Ciencias de la Educación; Argentina.