856 resultados para Fernández Porta, Eloy
Resumo:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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O objetivo deste trabalho foi avaliar a influência de porta-enxertos sobre as características agronômicas, ecofisiológicas e qualitativas da videira 'Syrah' manejada por meio da técnica da dupla poda. As videiras foram enxertadas nos porta-enxertos 'SO4', '110 Richter' e '1103 Paulsen', e sustentadas em sistema espaldeira sem irrigação. Foram avaliadas as características ecofisiológicas, de produção e de composição físico-química das bagas maduras em três safras (2007, 2008 e 2010). Os porta-enxertos não exerceram influência sobre o potencial hídrico de base, que apresentou valores próximos a -0,2 MPa, o que indica que não houve restrição hídrica no solo ao final da maturação (junho). Também não houve diferença significativa quanto à produção. O porta-enxerto '1103 Paulsen' conferiu menor vigor, menor taxa fotossintética e melhores resultados de maturação, para as safras com menores precipitações. Os porta-enxertos '110 Richter' e 'SO4' apresentaram maior vigor nas condições meteorológicas de 2010 e as maiores taxas fotossintéticas para o mesmo período. As condições meteorológicas tiveram efeito significativo na maturação tecnológica e fenólica, com os melhores resultados para os anos mais secos. O porta-enxerto '1103 Paulsen' fornece melhor equilíbrio entre vigor e produção, o que aumenta a qualidade da uva.
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A área total irrigada em pomares cítricos no Brasil tem aumentado ao longo das décadas. A principal causa desse aumento deve-se ao uso de porta-enxertos tolerantes à Morte Súbita dos Citros, porém menos tolerantes à seca que o limão Cravo. Este trabalho tem como objetivo estudar a influência do porta-enxerto e do tipo de solo na transpiração de plantas jovens de laranjeira Valência. O experimento foi conduzido em estufa, nas dependências do Departamento de Engenharia de Biossistemas da ESALQ/USP. Mudas de laranjeira foram plantadas em caixas de 500 L. Determinou-se, simultaneamente, a transpiração de 20 plantas por meio de sondas de dissipação térmica (fluxo de seiva). Foram medidas a radiação solar global, a umidade relativa e a temperatura do ar com sensores instalados a 2 m de altura no centro da estufa. A evapotranspiração de referência (EToPM) foi calculada pelo método de Penman-Monteith proposto pela FAO. De acordo com os resultados encontrados, conclui-se que a transpiração das plantas de laranjeira Valência é influenciada não só pelo tipo de porta-enxerto utilizado, como também pelo crescimento em área foliar e estádio fenológico, sendo que sua relação com a EToPM não é linear em toda a faixa de demanda evaporativa da atmosfera.
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INTRODUÇÃO: A trombose de veia porta foi considerada contraindicação ao transplante de fígado no passado em razão da elevada morbi-mortalidade. Diversos avanços permitiram melhora dos resultados. OBJETIVO: Revisão dos avanços e das estratégias cirúrgicas utilizadas para realização do transplante de fígado na vigência de trombose de veia porta. MÉTODO: Revisão da literatura nas bases de dados Medline, Scielo, Lilacs cruzando os descritores: portal vein thrombosis, liver transplantation, vascular complications, jump graft, graft failure, multivisceral transplant. Foram estudados a epidemiologia, fatores de risco, classificação, diagnóstico, estratégias cirúrgicas e resultados. CONCLUSÃO: A trombose de veia porta deixou de ser contraindicação para o transplante hepático. O cirurgião dispõe atualmente de uma série de estratégias para realização do transplante, variando conforme o grau da trombose. Apesar de implicar em maior morbidade e taxas de re-trombose, os resultados do transplante na presença de trombose portal são semelhantes aos observados nas séries habituais.
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Obiettivo del progetto di tesi è ritrovare un percorso urbano, riguardante un tratto della città di Cesena, che oggi non è più leggibile nella sua originaria identità. La cinta muraria di Cesena è da sempre motivo di vanto della città. Esso è dovuto anche al fatto che gran parte di tale cinta è stato oggetto di restauri puntuali. Vi è un tratto di esse però dove non risulta più immediata la sua l’appartenenza ad un tutto più ampio e finito che è quello dell’intero perimetro fortificato. Il nostro progetto vuole suggerire nuovamente quale fosse il suo andamento, e il suo rapporto con il resto della città quindi proponiamo il restauro e la valorizzazione degli elementi significativi che s’incontrano percorrendo il suddetto tratto di città. Precisamente si tratta dei manufatti della porta d’accesso del torrente Cesuola detta Portaccia e di porta Fiume, due delle antiche porte delle mura cesenati. Si propone per questi un riuso degli ambienti che saranno adibiti a punto informativo, piuttosto che aree espositive, museali. Saranno aperte al pubblico e rese visibili per portare un esempio le antiche cannoniere. Si è progettata anche la sistemazione dell’area esterna direttamente prospiciente gli edifici in questione, al fine di renderli maggiormente visibili e riconoscibili all’interno del panorama cittadino. Questi due edifici vogliono essere importanti poli per i turisti o per chiunque voglia immergersi nella storia della città di Cesena. S’incontra poi in questa passeggiata, un’area archeologica. La si raggiunge partendo per esempio dalla Portaccia e seguendo quello che era il tracciato delle antiche mura. Tale area testimonia l’esistenza di tratti di antiche fortificazioni e ci racconta i caratteri costruttivi delle abitazioni del tempo e dell’impianto urbano, oltre ad aver riportato alla luce antichi manufatti e reperti archeologici importanti. Questo spazio verrà opportunamente valorizzato e reso noto ai visitatori. Si sceglie di non portare alla luce gli elementi trovati nel sottosuolo per non variare le loro condizioni termo-igrometriche, e di suggerire la dimensione degli stessi attraverso la progettazione fedele fuori terra di elementi in alzato cavi contenenti vegetazione. Il visitatore potrà girovagare fra questi nel “giardino archeologico”. Un altro elemento di fondamentale importanza proseguendo nel percorso è la presenza dei suggestivi ruderi della rocca Vecchia, che hanno resistito allo scorrere inesorabile del tempo e che sono ancora in grado di testimoniare di un passato ormai distante e sfocato. Sarà la vegetazione a fare da protagonista in quest’area poiché attraverso la scelta di alcune piante che, con le loro radici sono in grado di aiutare i ruderi a sopravvivere, verrà dato nuova veste a ciò che resta della rocca Vecchia. Contestualmente a ciò, si è deciso di riproporre nella zona retrostante i ruderi, il sistema degli antichi terrazzamenti di cui il colle è stato dotato in passato. Essi sono importanti a livello strutturale per ovviare alle problematiche conseguenti al dilavamento del terreno verso valle, ma non solo. Si vuole sì riproporre questi terrazzamenti come citazione storica, ma essa vuole essere un’emulazione non un’imitazione, pertanto, verranno trattati come una sorta di “giardino botanico”. La discesa del colle verso porta Fiume sarà certamente più piacevole se si potranno ammirare le specie autoctone presenti in questo luogo ben organizzate lungo la passeggiata. L’obiettivo del progetto è rendere palesi le importanti caratteristiche architettoniche che contraddistinguono l’eccezionale valore dei beni oggetto di analisi, migliorando le condizioni di conservazione ed assicurando una fruizione degli ambienti, ove sia possibile, e donando una nuova destinazione d’uso agli stessi.
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La presente tesi dimostra che la letteratura nera canadese può costituire una critica al concetto di appartenenza, così come è stato sempre rappresentato nel Canada anglofono. Più specificatamente, prende in considerazione tre scrittori contemporanei – George Elliott Clarke, Austin Clarke e Dionne Brand – che mettono in evidenza, seppure non nei termini classici, ciò che Stuart Hall descrive come “quegli aspetti delle nostre identità che scaturiscono dal nostro ‘appartenere’ a distinte culture etniche, razziali, linguistiche, religiose e soprattutto nazionali” (Stuart Hall, Modernity 596). Ognuno di essi, infatti, pone in evidenza il senso di appartenenza culturale in modo incerto, ambivalente e perfino estremamente critico. L’analisi dei loro testi, inoltre, è imprescindibile, dallo studio di tre discorsi (termine da intendersi secondo la definizione proposta da Ian Angus): il nazionalismo, il multiculturalismo e la diaspora che sembrano condizionare e limitare i termini semantici, concettuali e politici dell’appartenenza culturale, specialmente nell’ambito degli studi canadesi e postcoloniali. In realtà, autori quali Austin Clarke e Dionne Brand, offrendo una prospettiva unica ed originale da cui avviare una critica a tali concetti, propongono dei ‘linguaggi di appartenenza’ diversi e, di conseguenza, modi alternativi di manifestare e concretizzare, non solo un attaccamento culturale, ma anche un impegno politico profondo. Il lavoro è composto dall’Introduzione, in cui vengono esplicitate le ragioni dell’argomento scelto; il Capitolo I, che funge da impianto metodologico alla ricerca, spiega il concetto di appartenenza; da tre Capitoli centrali, ciascuno dedicato ad un singolo autore, che esaminano una serie di opere, di ogni singolo autore, al fine di esaminare e giudicare i tre discorsi; e dalla Conclusione che contiene delle considerazioni sul ruolo della letteratura nera canadese all’interno degli studi canadesi contemporanei e postcoloniali.
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Aureliano Fernandez-Guerra is known especially among Quevedo’s scholars because he published the first complete edition of Quevedo’s works. Few people know his plays and, for this reason, they have never been studied. These plays were written during his youth, when Fernández-Guerra hadn’t decided anything about his career yet. Therefore, these plays were always very important for him and, for this reason, he continued to correct and to revise them. Among them, the unpublished drama La hija de Cervantes (1840) was considered the most important play. In this doctoral thesis I have tried to describe this Spanish author, especially focusing on theatre. In the first part I wrote about the life and the literary works, giving particularly importance to his plays that are La peña de los enamorados (1939), La hija de Cervantes (1840), Alonso Cano (1842) and La Ricahembra (1845), this last one written in collaboration with Manuel Tamayo y Baus, another important and famous playwright. In the second part I deepened the study of La hija de Cervantes because it is a particular interesting drama: Aureliano Fernández-Guerra chose to represent the author of the Quixote as a character of his drama, especially dramatizing the most mysterious moments of his life, such as the Gaspar de Ezpeleta’s murder, his relationship with his daughter Isabel de Saavedra and his supposed love for a woman, whose existence his unknown. Besides, this drama is interesting because it is partially autobiographic: I found several letters and articles where it is emphasized the similarities between Cervantes’ and Aureliano’s life: both feel misunderstood and not appreciated by other people and both had to renounce a big love. In the final part I presented the critical edition of La hija de Cervantes based on the last three manuscripts that are today at the Institut de Teatre in Barcelona. A wide philological note shows the transcription criterions.
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Progetto per la città di Jesolo, situato nell'area denominata Parco della Musica nel P.R.G. e in cui insiste già un progetto denominato X-Site. Si prevede la realizzazioone di un ecomuseo per la laguna veneta completo di altri edifici al suo servizio come una stazione fluviale, case d'affitto e laboratoti e aule didattiche.