330 resultados para Climatologia Precipitazione Interpolazione Trentino AltoAdige
Resumo:
Analisi fatte su colate attive, mostrano che per loro natura i lenti movimenti della frana, possono essere accelerati e fluidificati durante estesi o intesi periodi di pioggia. Il meccanismo ampiamente proposto che produce questo tipo di comportamento fluido, è rappresentato dall’aumento della pressione dall’acqua nei pori all’interno del corpo di frana, generando così una parziale o completa liquefazione. Questa transizione solido-liquido è il risultato di una drastica riduzione, in termini di rigidezza meccanica nella zona di terreno liquefatto, il quale può essere potenzialmente rilevata dal monitoraggio della variazione nelle velocità delle onde di taglio (Vs), come dimostrato dalla studio effettuato da Mainsant et al. del 2012. Con questo presupposto in mente, è stata condotta una campagna di monitoraggio durata da maggio a settembre 2015, che attraverso la tecnica d’indagine sismica MASW con metodo attivo-passivo, si è misurato, con cadenza bimestrale, la velocità delle onde di taglio superficiali in vari punti del corpo di frana della colata di Montevecchio (Cesena). Al fine di possedere una conoscenza migliore di suddetta frana, è stato condotto uno studio morfoevolutivo preliminare al periodo di monitoraggio, identificando e definendo così i principali aspetti che caratterizzano la frana. Dai risultati ottenuti dal monitoraggio, si evince che il cambiamento reologico nei terreni fini di frana, possono essere osservato attraverso la variazione delle (Vs), identificando una correlazione diretta tra eventi di precipitazione, con conseguente riattivazione della frana e decrescita delle velocità (Vs), tanto più marcato, quanto maggiore è stato lo spostamento registrato. Il lavoro di tesi condotto conferma quanto detto nello studio di Mainsant et al. del 2012, ponendolo come un valido metodo per predire gli eventi franosi tipo colata.
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I bacini idrografici appenninici romagnoli rappresentano una fonte idropotabile di essenziale importanza per la Romagna, grazie alla regolazione stagionale svolta dall’invaso artificiale di Ridracoli. Nel presente elaborato si è implementato un modello per lo studio e la valutazione del regime idrologico dei bacini idrografici allacciati all’invaso, affrontando sia gli aspetti relativi alla miglior spazializzazione dei dati metereologici in ingresso al modello (in particolare in relazione alla stima della temperatura, fondamentale per la rappresentazione dei processi di evapotraspirazione e dei fenomeni di accumulo e scioglimento nevoso), sia gli aspetti di calibrazione dei parametri, confrontando le simulazioni ottenute a partire da diverse configurazioni del modello in termini di rappresentazione spaziale e temporale dei fenomeni. Inoltre si è eseguita una regionalizzazione del modello su due sezioni fluviali che sono al momento oggetto di indagini idrologiche, fornendo supporto alla valutazione della possibilità di realizzazione di una nuova opera di presa. A partire dai dati puntuali dei sensori termometrici disponibili si è ricercata la migliore tecnica di interpolazione della temperatura sull’area di studio, ottenendo una discreta precisione, con un errore in procedura di ricampionamento jack-knife raramente superiore al grado centigrado. La calibrazione del modello TUWien in approccio semi-distribuito, sia quando applicato a scala oraria sia quando applicato a scala giornaliera, ha portato a buoni risultati. La complessità del modello, dovuta in gran parte alla presenza di uno specifico modulo per la gestione di accumulo e scioglimento nivale, è stata ripagata dalle buone prestazioni delle simulazioni ottenute, sia sul periodo di calibrazione sia su quello di validazione. Tuttavia si è osservato che l’approccio semi-distribuito non ha portato benefici sostanziali rispetto a quello concentrato, soprattutto in relazione al forte aumento di costo computazionale.
Resumo:
Nella presente tesi è stato sviluppato un sistema di acquisizione automatico finalizzato allo studio del breast microwave imaging. Le misure sono state eseguite in configurazione monostatica, in cui viene acquisito un segnale da diverse posizioni lungo il perimetro dell’area di indagine. A questo scopo, è stato installato un motore ad alta precisione che permette la rotazione del fantoccio e l’esecuzione automatica delle misure da un numero di posizioni fissato. Per automatizzare il processo di acquisizione, è stato inoltre sviluppato appositamente un software in ambiente LabView. Successivamente, è stata eseguita una intensa sessione di misure finalizzate alla caratterizzazione del sistema sviluppato al variare delle condizioni di misura. Abbiamo quindi utilizzato dei fantocci di tumore di diverse dimensioni e permittività elettrica per studiare la sensibilità della strumentazione in condizione di mezzo omogeneo. Dall’analisi delle ricostruzioni multifrequenza effettuate tramite diversi algoritmi di tipo TR-MUSIC sul range di frequenze selezionato, abbiamo notato che il tumore è ricostruito correttamente in tutti gli scenari testati. Inoltre, abbiamo creato un ulteriore fantoccio per simulare la presenza di una disomogeneità nel dominio di imaging. In questo caso, abbiamo studiato le performances del sistema di acquisizione al variare della posizione del tumore, le cui caratteristiche sono state fissate, e della permittività associata al fantoccio. Dall’analisi dei risultati appare che le performances di ricostruzione sono condizionate dalla presenza della disomogeneità, in modo particolare se il tumore è posizionato all’interno di essa. Infine, abbiamo studiato delle performance di due algoritmi di ricostruzione 3D: uno di essi è basato sulla sovrappo- sizione tomografica e sfrutta metodi di interpolazione, l’altro si basa sull’utilizzo di un propagatore 3D per il dipolo Hertziano in approssimazione scalare.
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Welsch (Projektbearbeiter): In konziliantem Ton vorgetragener, in der Sache jedoch intransigenter Katalog von Forderungen nach der Niederschlagung der italienischen Nationalbewegung im Königreich Lombardei-Venetien: Verbleib des Territoriums bei Österreich, Ergebenheitsadresse einer noch zu bildenden Deputation aus Vertretern aller italienischen Staaten in Wien, Reduzierung des Anteils an ethnischen Italienern in austroitalienischen Truppenteilen auf mindestens 50% und Verlegung besagter Truppenteile in nichtitalienischsprachige Landesteile Österreichs, Einführung eines obligatorischen deutschen Sprachunterrichts in Lombardei-Venetien sowie einer 20%-Quotenregelung für Nichtitaliener bei Beamtenstellen. Einzige Zugeständnisse: Aufnahme von Vertretern aus dem Trentino in die o.a. Deputation, dreimonatige Residenzpflicht des Kaisers in Lombardei-Venetien, Zulassung der italienischen Sprache im Reichstag
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1. Late glacial and postglacial sediments from three former lakes in the Lake Garda area (Southern Alps) were investigated. 2. The pollen diagram from Bondone (1550 m) shows an older phase rich in NAP. A younger one corresponds with the Younger Dryas time according to two radiocarbon determinations. In the Preboreal no climatic deterioration could be found. 3. At first plants, which are nowadays typical for snow-ground, pioneer and dwarf shrub associations, immigrated into the surroundings of Bondone. In Alleröd times larch and pine appeared as the first trees. At the beginning of the Preboreal dense forest existed in that region. During the Alleröd timber line was at about 1500 m. 4. In the pollen diagrams from Saltarino (194 m) and Fiavè (654 m) an oldest period rich in NAP is followed by two stadial and two interstadial phases. Tree birches and larches immigrated during the oldest interstadial phase. 5. In the case of Saltarino and Fiavè only a preliminary dating could be made. A correlation seems to be possible with diagrams published by Zoller as well as with the diagram of Bondone. Discrepances in dating, which arise then, are discussed. According to the two possibilities of dating the youngest stadial is synchronous either with the so-called Piottino stadial or the Younger Dryas time. Consequently the oldest interstadial phase of Saltarino corresponds either with the Bölling or with a pre-Bölling interstadial. The last possibility seems to be more probable. 6. In the southern part of the Lake Garda area reforestation was preceded by a long shrub phase mainly with Juniperus. At about 650 m there was a period with Pinus mugo and only with a small amount of Juniperus before reforestation. A phase with Betula nana well known from areas north of the Alps could nowhere be found. 7. In the area under study larch appeared as the first tree. Lateron it has been the most important constituent of the forests near timber line. Birch, which plays an important role as a pioneer tree in Denmark - for instance at the transition of the pollen zones III/IV - as well as in Southern Germany during Bölling time, was of less importance at the southern border of the Alps. In that area the spreading of Pinus occurred very early causing dense forests. 8. During the last stadial phase (probably Younger Dryas time) dense forests with Pinus and Larix existed at 650 m. In the lower part of the Lake Garda area, however, both thermophilous trees as Quercus and herbs frequently occurred. This leads to the conclusion that during this time tree growth was limited by dryness in lower altitudes of the border of the Southern Alps. Pinus and Juniperus, however, do not show higher values in this period, a fact which cannot yet be explained. 9. A list of plants, which were found in the sediments, is compiled. Helodium lanatum, Dictamnus albus, Mercurialis cf. ovata, Buxus, Cerinthe cf. minor, Onosma, Anthericum and Asphodelus albus are findings, which are of special interest for the history of the flora of that region.