1000 resultados para Cancro de pescoço
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No Submédio do Vale do São Francisco, Nordeste do Brasil, o cancro bacteriano da videira causado pela Xanthomonas campestris pv. viticola ocasiona grandes prejuízos em genótipos suscetíveis. O objetivo foi avaliar à resistência de genótipos de videira quanto ao cancro bacteriano. Dois experimentos (I e II) com 17 e 36 genótipos, respectivamente, com cinco repetições, foram conduzidos em casa de vegetação com temperatura e umidade médias de 30ºC e 70%. As plantas foram inoculadas com suspensão do isolado bacteriano por fricção com gaze umedecidas com solução bacteriana (A570= 6×108 UFC/ml), incubadas e observadas diariamente quanto aos parâmetros pidemiológicos: período de incubação (PI); incidência de folhas com sintomas (INC); incidência de folhas com cancro (IFC); severidade da doença (SEV); e área abaixo da curva de progresso da SEV (AACPSD), calculada como ∑(yi+yi+1)/2dti. O delineamento estatístico foi inteiramente casualizado. Todos os genótipos foram suscetíveis ao patógeno, mas diferiram significativamente entre si (P=0,05). No grupo I destacaram Itália Melhorada e ?Red Globe? com níveis elevados para todos os parámetros, resultado observado no grupo II apenas para Red Globe. No experimento I, Petit Verdot, BRS Cora e Moscato apresentaram os maiores PI e os menores INC, IFC, SEV e AACPSD; já no experimento II, foram 12 genótipos com menores níveis para todas as variáveis, indicando grande potencial para melhoramento genético e manejo integrado. No agrupamento pelo UPGMA (similaridade 60%) formaram-se cinco grupos no experimento I; e seis no II.
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2016
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Una strategia promettente per potenziare l’efficacia di un trattamento antitumorale limitandone gli effetti collaterali sistemici e i fenomeni di resistenza, è quella di combinare, all’interno di un nanoveicolo, l’azione sinergica/additiva di diversi trattamenti terapeutici, come ad esempio la terapia fotodinamica (PDT) e l’immunoterapia. In questo lavoro di tesi sono state preparate nanoparticelle multimodali altamente biodegradabili e biocompatibili, a base di albumina umana (HSA) caricate con un pro-farmaco del paclitaxel (PTX), un agente chemioterapeutico approvato per il trattamento di diversi tumori solidi; una molecola fotosensibile, IR780, che illuminata a una specifica lunghezza d'onda, induce la formazione di specie radicaliche dell'ossigeno (ROS) e ossigeno di singoletto (1O2), in grado di uccidere le cellule malate; ed infine con Indoximod (IND), in grado di inibire un checkpoint immunitario, con azione indiretta sull’enzima indoleamine 2,3-dioxygenase (IDO-1). Le nanoparticelle sono poi state rivestite con un guscio di MnO2, per limitare l’ipossia caratteristica dell’ambiente tumorale, potenziando così l’azione citotossica. Le nanoparticelle ottenute sono state caratterizzate in termini di dimensioni, capacità di loading, stabilità in acqua e in ambiente fisiologico. Inoltre, mediante spettroscopia UV-vis, è stata studiata la capacità dell’IR780 di produrre specie reattive all’ossigeno (ROS). In futuro, saranno studiati i fenomeni di rilascio dei diversi agenti dalle nanoparticelle e sarà verificato se la presenza dell’ossido di manganese sia in grado di migliorare l’ossigenazione del microambiente tumorale.
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Obiettivo: Lo scopo principale di questo studio è analizzare lo sviluppo di complicanze cardiovascolari (CV) nei pazienti con neoplasia e malattia moderata-severa da COVID-19 e valutare differenze di genere per il rischio di mortalità intraospedaliera o di complicanze CV. Materiali e Metodi. Popolazione oggetto di studio. Pazienti inclusi nel registro ISACS-COVID 19 (ClinicalTrials.gov: NCT05188612), dati raccolti a partire da Febbraio 2020 a Luglio 2022. I pazienti arruolati sono stati reclutati da centri ospedalieri di cinque paesi: Italia, Croazia, Macedonia, Serbia e Romania. Le caratteristiche d’inclusione comprendono: età >18 anni, essere ospedalizzati e avere diagnosi certa d’infezione da SARS-CoV2. Gli endpoint analizzati sono stati: mortalità intraospedaliera e lo sviluppo di scompenso cardiaco acuto (SCA) nei pazienti con neoplasia. Risultati. La popolazione finale oggetto dello studio era di 4,014 pazienti ospedalizzati per malattia da COVID-19. Di questi circa l’8% risultava affetto da neoplasia. I pazienti con neoplasia risultavano essere più frequentemente donne (49% vs 40%, p=0.004), con un’età media più alta (68.3±12.95 vs 65.2±15.6, p<0.001) ma con profilo di rischio CV simile ai pazienti liberi da neoplasia. A seguito di analisi logistica di regressione multivariata, le donne non risultavano avere un incremento del rischio di mortalità intraospedaliera (OR 0.83;95%CI 0.66-2.45), mentre la presenza di tumore era significativamente associata ad incremento di mortalità (OR 1.68;95%CI 1.16-2.45). Restringendo le analisi di regressione logistica ai pazienti oncologici, le donne presentavano un incremento del rischio di sviluppo di SC acuto (OR3.07;95%CI 1.14 – 8.30) così come lo era la presenza di tumore al seno (OR 2.26; 95%CI 1.38 – 12.1). Conclusioni. La presenza di neoplasia rappresenta una condizione che incrementa il rischio di mortalità intraospedaliera nei pazienti ricoverati con COVID-19, mentre il genere femminile no. Le donne sembrano avere un rischio aumentato di sviluppo di SC acuto soprattutto se presentano un tumore al seno
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Il cancro è un processo autosufficiente e adattivo che interagisce dinamicamente con il suo microambiente, la cui diagnosi, complessa e dispendiosa in termini di tempo e numero di specialisti impiegati, viene solitamente effettuata valutando l’imaging radiografico oppure effettuando un esame istologico. L'interpretazione di tali immagini risulta generalmente molto complessa, a questo scopo sarebbe molto utile poter addestrare un computer a comprendere tali immagini potendo di fatto affiancarsi allo specialista, senza sostituirlo, al momento della diagnosi. A questo scopo è possibile affidarsi alle tecniche di apprendimento automatico, sistema alla base dell’intelligenza artificiale (AI), le quali permettono di fatto di apprendere automaticamente la rappresentazione delle caratteristiche da immagini campione. Tali tecniche di intelligenza artificiale, hanno però bisogno, per essere addestrate, di grandi quantità di dati in cui il segnale di uscita desiderato è noto, comportando di fatto un aumento delle tempistiche di addestramento. Inoltre, in ambito sanitario, i dati sono distribuiti su più archivi, dislocati sul territorio nazionale, rendendo impossibile l’utilizzo di soluzioni centralizzate. L’obbiettivo di questa trattazione sarà cercare di trovare una soluzione a queste due problematiche, ricorrendo all’utilizzo delle tecniche di parallelizzazione. A seguito dell'introduzione dello scenario biologico e delle tecniche di diagnostica ad esso associato è presentato il percorso di creazione della rete neurale. A seguito del suo addestramento sulla GPU di una singola macchina, ottenendo un'accuratezza dell'83.94% in 5 ore 48 minuti e 43 secondi, è stata introdotto la parallelizzazione ed una sua implementazione. In conclusione, sfruttando il sistema implementato, è stata distribuita la fase di addestramento prima su due macchine e poi su tre, ottenendo una diminuzione del tempo di addestramento rispettivamente del 31.4% e del 50%.
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Il presente elaborato ha come obiettivo la creazione di un glossario terminologico trilingue italiano-russo-spagnolo sul cancro ovarico. Un glossario terminologico è un glossario che contiene diverse informazioni rilevanti sui termini (definizione, contesto d'uso, sinonimi, collocazioni). Si tratta di uno strumento prezioso per interpreti e traduttori impegnati in un incarico concernente un ambito specifico e specializzato. Dunque, un glossario terminologico è una risorsa fondamentale che può essere aggiornata e sviluppata costantemente. Per la creazione di glossari terminologici è importante analizzare la terminologia utilizzata in una grande quantità di testi e ciò è possibile grazie ai corpora, che, oggigiorno, possono essere creati automaticamente tramite l'utilizzo di software specifici. Nell'elaborato, dunque, ci si soffermerà dapprima su aspetti teorici relativi ai linguaggi specialistici, alla terminologia e alla linguistica dei corpora. Successivamente, si descriverà il dominio oggetto di indagine, ossia il cancro ovarico. Infine, si descriverà la metodologia utilizzata per la creazione dei corpora specialistici nelle tre lingue oggetto di studio e delle schede terminologiche finali, che rappresentano il risultato ultimo dell'elaborato.
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Squamous cell carcinoma is the most common neoplasm of the larynx and glottis, and its prognosis depends on the size of the lesion, level of local invasion, cervical lymphatic spread, and presence of distant metastases. Ki-67 (MKI67) is a protein present in the core, whose function is related to cell proliferation. To evaluate the expression of marker Ki-67 in squamous cell carcinoma of the larynx and glottis and its correlation to pathological findings. Experimental study with immunohistochemistry analysis of Ki-67, calculating the percentage of the cell proliferation index in glottic squamous cell carcinomas. Sixteen cases were analyzed, with six well-differentiated and 10 poorly/moderately differentiated tumors. There was a correlation between cell proliferation index and degree of cell differentiation, with higher proliferation in poorly/moderately differentiated tumors. The cell proliferation index, as measured by Ki-67, may be useful in the characterization of histological degree in glottic squamous cell tumors.
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The recently-proposed Bethesda reporting system has offered clinical recommendations for each category of reported thyroid cytology, including repeated fine-needle aspiration (FNA) for non-diagnostic and atypia/follicular lesions of undetermined significance, but there are no sound indications for repeated examination after an initial benign exam. To investigate the clinical validity of repeated FNA in the management of patients with thyroid nodules. The present study evaluated 412 consecutive patients who had repeated aspiration biopsies of thyroid nodules after an initial non-diagnostic, atypia/follicular lesion of undetermined significance, or benign cytology. The majority of patients were female (93.5%) ranging from 13 to 83 years. Non-diagnostic cytology was the most common indication for a repeated examination in 237 patients (57.5%), followed by benign (36.8%), and A/FLUS (5.6%) cytology. A repeated examination altered the initial diagnosis in 70.5% and 78.3% of the non-diagnostic and A/FLUS patients, respectively, whereas only 28.9% of patients with a benign cytology presented with a different diagnosis on a sequential FNA. Repeat FNA is a valuable procedure in cases with initial non-diagnostic or A/FLUS cytology, but its routine use for patients with an initial benign examination appears to not increase the expected likelihood of a malignant finding.
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OBJETIVO: Apresentar as características clínicas, tratamento cirúrgico e achado histológico de um caso de lipoidoproteinose. DESCRIÇÃO DO CASO: Criança do sexo masculino, cinco anos de idade, branco, que procurou atendimento odontológico na Universidade. A mãe da criança relatou presença de intensa halitose e dificuldade na alimentação e higienização bucal, decorrentes de crescimento gengival generalizado nos arcos dentários superior e inferior. No exame clínico, verificaram-se comprometimento funcional e estético generalizado (rouquidão, artralgia bilateral no joelho e tornozelo, lesões tumorais nas orelhas, entre outros), além de extensa hiperplasia gengival em ambos os arcos dentários. Optou-se pelo tratamento cirúrgico, com remoção do tecido hiperplásico e exodontia de todos os dentes decíduos e de dois permanentes. O exame histopatológico da peça cirúrgica confirmou o diagnóstico de lipoidoproteinose. COMENTÁRIOS: A lipoidoproteinose é uma doença rara caracterizada pela deposição da substância hialina na pele, membranas mucosas e nos órgãos internos. Os sinais que podem surgir após o nascimento, são: rouquidão; lesões pápulo-nodulares na cabeça, pescoço e membros; lesões papulares amareladas nas margens das pálpebras. O curso desta doença é benigno e crônico.
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TEMA: a avaliação da eficiência mastigatória pela análise colorimétrica com beads, pode ser um método promissor, mas não há relatos sobre a sua confiabilidade. OBJETIVO: investigar a confiabiabilidade das beads para teste de eficiência mastigatória e a correlação com a atividade eletromiográfica dos músculos masseter e temporal anterior. MÉTODO: participaram dezenove sujeitos adultos jovens, nove do gênero masculino e dez do feminino com idades entre dezoito e vinte-oito anos, com dentição completa, sem histórico de desordem temporomandibular, trauma, cirurgia na região de cabeça e pescoço, tratamento ortodôntico ou fonoaudiológico. O teste de eficiência mastigatória foi realizado com beads nas condições: mastigação habitual, mastigação unilateral direita e esquerda, com duração de 20 segundos. Simultaneamente, foi realizada a eletromiografia. A atividade em máxima intercuspidação habitual dos dentes também foi registrada. A quantidade de fucsina liberada após a mastigação foi medida usando o espectrofotômetro Beckman DU-7 UV-Visible (Beckman Inc., Palo Alto, CA, USA). RESULTADOS: houve alta confiabilidade do teste de eficiência mastigatória (r = 0,86, p < 0,01) e correlação significante com a atividade eletromiográfica (r = 0,76, p < 0,01). Também houve correlações positivas quando as provas foram analisadas separadamente. CONCLUSÃO: o teste de eficiência mastigatória realizado com beads mostrou-se um método confiável e correlacionado positivamente à atividade eletromiográfica dos músculos temporal anterior e músculos masseter.
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FUNDAMENTOS: Os carcinomas espinocelulares da pele da cabeça têm como opção terapêutica mais segura a cirurgia micrográfica de Mohs, que apresenta os menores índices de recidiva e a máxima preservação tecidual. Características dos carcinomas espinocelulares podem estar relacionadas a maior número de estádios cirúrgicos. OBJETIVO: Definir características dos carcinomas espinocelulares que sejam preditoras de maior número de estádios na cirurgia de Mohs. MÉTODOS: Análise retrospectiva de 51 carcinomas espinocelulares da cabeça tratados pela cirurgia de Mohs para determinar fatores de risco de maior número de estádios. Foram analisados limites clínicos, morfologia, recidiva, histologia e tamanho, relacionando-os ao número de estádios cirúrgicos. A análise estatística foi realizada pelo teste exato de Fisher e regressão logística multivariada. RESULTADOS: Os carcinomas recidivados tiveram tendência a maior número de estádios (p=0,081). Os tumores com limites imprecisos apresentaram três vezes mais possibilidades de maior número de fases na análise da razão de chances. Esse achado foi compatível com dados da literatura, apesar de não ter sido estatisticamente significante. CONCLUSÃO: Características pré-operatórias dos carcinomas espinocelulares, como recidiva e limites imprecisos, apesar de não preditivas, indicaram tendência a maior número de estádios na cirurgia micrográfica de Mohs.
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O objetivo do estudo foi mensurar os gastos diretos do Sistema Único de Saúde (SUS) com internações por causas externas em São José dos Campos, São Paulo, Brasil. Foram estudadas as internações por lesões decorrentes de causas externas, respectivamente capítulos XIX e XX da CID-10, no primeiro semestre de 2003, no Hospital Municipal Dr. José de Carvalho Florence. Foram analisados os valores pagos através do SUS, após a verificação da qualidade dos dados nos prontuários de 976 internações. Os maiores gastos totais foram por internações decorrentes de acidentes de transporte e quedas. O maior gasto médio de internação foi por acidentes de transporte (R$ 614,63), seguido das agressões (R$ 594,90). As lesões que representaram maior gasto médio foram as fraturas de pescoço (R$ 1.191,42) e traumatismo intracraniano (R$ 1.000,44). As internações com maior custo-dia foram fraturas do crânio e dos ossos da face (R$ 166,72) e traumatismo intra-abdominal (R$ 148,26). Os resultados encontrados demonstraram que os acidentes de transporte, as quedas e as agressões são importantes fontes de gastos com internações por causas externas no município.
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OBJETIVO: Conhecer a qualidade dos dados de internação por causas externas em São José dos Campos, São Paulo. MÉTODO: Foram estudadas as internações pelo Sistema Único de Saúde por lesões decorrentes de causas externas no primeiro semestre de 2003, no Hospital Municipal, referência para o atendimento ao trauma no Município, por meio da comparação dos dados registrados no Sistema de Informações Hospitalares com os prontuários de 990 internações. A concordância das variáveis relativas à vítima, à internação e ao agravo foi avaliada pela taxa bruta de concordância e pelo coeficiente Kappa. As lesões e as causas externas foram codificadas segundo a 10ª revisão da Classificação Internacional de Doenças, respectivamente, capítulos XIX e XX. RESULTADOS: A taxa de concordância bruta foi de boa qualidade para as variáveis relativas à vítima e à internação, variando de 89,0% a 99,2%. As lesões tiveram concordância ótima, exceto os traumatismos do pescoço (k=0,73), traumatismos múltiplos (k=0,67) e fraturas do tórax (k=0,49). As causas externas tiveram concordância ótima para acidentes de transporte (k=0,90) e quedas (k=0,83). A confiabilidade foi menor para agressões (k=0,50), causas indeterminadas (k=0,37), e complicações da assistência médica (k=0,03). Houve concordância ótima nos acidentes de transporte em pedestres, ciclistas e motociclistas. CONCLUSÃO: A maioria das variáveis de estudo teve boa qualidade no nível de agregação analisado. Algumas variáveis relativas à vítima e alguns tipos de causas externas necessitam de aperfeiçoamento da qualidade dos dados. O perfil da morbidade hospitalar encontrado confirmou os acidentes de transporte como importante causa externa de internação hospitalar no Município.
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A violência, em todas as suas apresentações, tem crescido de forma avassaladora no país, elevando os indicadores de morbidade e mortalidade por causas externas. O uso das armas de fogo, muitas vezes, faz vítimas fatais ou que podem permanecer sequeladas. Tal fato tem aumentado o ônus do estado com internações hospitalares e acréscimo dos anos de vida perdidos da população jovem, que constitui a grande maioria dessas vítimas. Nesse sentido, o presente estudo objetivou fazer um levantamento das vítimas de ferimentos por arma de fogo, atendidas pelo Serviço de Atendimento Móvel de Urgência no município de Campo Grande-MS, no período de abril de 2005 a abril de 2007, nos dois primeiros anos de funcionamento, desde a implantação desse serviço na capital do Estado de Mato Grosso do Sul. Realizou-se estudo descritivo, baseado em análise documental do sistema de informação do SAMU do município de Campo Grande-MS. Foram descritos 233 atendimentos. Os resultados evidenciaram 213 vítimas do sexo masculino, a faixa etária mais acometida foi dos 20 aos 24 anos de idade, a cabeça e o pescoço foram as partes do corpo mais atingidas e a região Sul do município de Campo Grande foi a que concentrou maior número de atendimentos. Conclui-se que a violência por arma de fogo em Campo Grande-MS atinge a camada economicamente ativa da população e provém de regiões de bolsões de pobreza e desigualdade social, justificando a implantação de um serviço como o SAMU.
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Foi avaliado o crescimento alométrico de ossos, músculos e gordura, e das regiões da carcaça de cordeiros Texel × Ile de France, terminados em confinamento. Vinte cordeiros, machos não-castrados, foram desmamados aos 42 dias de idade (15,9 ± 2,1kg de peso vivo) e confinados em baias individuais recebendo alimentação ad libitum. Destes, cinco foram abatidos 10 dias após o desmame e, os remanescentes, aos 25, 30 ou 35kg de peso vivo. Para determinação do crescimento alométrico dos cortes e tecidos foi utilizada a equação exponencial Y = aXb, transformada logaritmicamente em um modelo linear. Observou-se crescimento precoce (b = 0,89) da paleta, ao passo que a perna, a costela e o pescoço apresentaram crescimento isogônico (b = 1,00, 1,03 e 1,11, respectivamente), ou seja, equivalente ao da carcaça. O aumento do peso da carcaça implicou em redução da taxa de crescimento de ossos e músculos (b = 0,60 e 0,92, respectivamente) e aumento da taxa de crescimento da gordura (b = 1,78). O crescimento muscular foi diferenciado nas distintas regiões da carcaça, sendo isogônico na paleta (b = 0,98) e na perna (b = 0,99) e precoce na costela (b = 0,90) e no pescoço (b = 0,79). Recomenda-se que o abate de cordeiros Texel × Ile de France seja realizado com, no máximo, 30kg de peso vivo.