324 resultados para magia - kansanusko
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Pós-graduação em Matemática em Rede Nacional - IBILCE
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Blood is one of the most important and powerful elements in magical and religious symbology. As it is an essential substance for animal survival, it does not sound strange that through the ages blood has been given many significant symbolic values (both positive and negative). It can provide life, protection and prosperity in the same proportion that it can cause calamities, destruction and even death. In Opus agriculturae, a farming treatise written by Palladius (V AD), more specifically in Book I, Chapter 35, the author presents prescriptions to protect farms against scourges and climatic phenomena. He mentions some procedures in which blood is a fundamental component in the success of the prescriptions. The aim of the present article is to identify any magic power associated with these practices, their specific symbolic value, especially when related to menstrual blood and to other feminine elements with some magical or religious value. An evaluation is also made of the extent of these symbologies in the context of other practices and situations linked not only to agricultural magic, but to religion and to the ritual practices of other communities, whether in ancient times or not.
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Blood is one of the most important and powerful elements in magical and religious symbology. As it is an essential substance for animal survival, it does not sound strange that through the ages blood has been given many significant symbolic values (both positive and negative). It can provide life, protection and prosperity in the same proportion that it can cause calamities, destruction and even death. In Opus agriculturae, a farming treatise written by Palladius (V AD), more specifically in Book I, Chapter 35, the author presents prescriptions to protect farms against scourges and climatic phenomena. He mentions some procedures in which blood is a fundamental component in the success of the prescriptions. The aim of the present article is to identify any magic power associated with these practices, their specific symbolic value, especially when related to menstrual blood and to other feminine elements with some magical or religious value. An evaluation is also made of the extent of these symbologies in the context of other practices and situations linked not only to agricultural magic, but to religion and to the ritual practices of other communities, whether in ancient times or not.
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Pós-graduação em Letras - IBILCE
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[ES] Curanderos y sanadores nacieron ante la necesidad de hacer frente a los escasos medios que tenía la isla para curar sus enfermedades, la poca confianza que les daban los conquistadores y sobre todo ante la aparición de nuevas epidemias y plagas, que año tras año dejaban los visitantes y transeúntes. Partiendo de la premisa de que la “magia” popular es utilitaria, un medio para lograr un fin.
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Il lavoro presentato in questa tesi è stato svolto nell'ambito dell'esperimento MAGIA (Misura Accurata di G mediante Interferometria Atomica) che, come suggerito dall'acronimo, si propone di realizzare una misura della Costante Gravitazionale G utilizzando un interferometro atomico come sensore di forza. L'obbiettivo di MAGIA è quello di fornire una misura di G con un'incertezza di circa 100 ppm, per raggiungere lo scopo è necessario conoscere il gradiente gravitazionale presente nel laboratorio durante la misura di G. Un errore nella valutazione del gradiente gravitazionale del 10% comporterebbe un errore nella misura di G di 26 ppm. Si è quindi modificato l'apparato per abilitarlo alla misura del gradiente. Dopo la determinazione del gradiente gravitazionale si è portando l'errore sulla misura di G causato dalla sua incertezza a circa 1 ppm. Vista l'importanza della misura del gradiente gravitazionale negli studi geologici e nella ricerca mineraria, si è studiata la possibilità dell'utilizzo dello strumento come gradiometro per misure geologiche. Inoltre si è anche caratterizzato il sistema di iniezione degli atomi e se n’è studiato un possibile miglioramento.
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La matematica è un’attività umana che sembra non lasciare indifferente quasi nessuno: alcuni rimangono affascinati dalla sua ‘magia’, molti altri provano paura e rifiutano categoricamente persino di sentirla nominare. Spesso, non solo a scuola, si percepisce la matematica come un’attività distaccata, fredda, lontana dalle esigenze del mondo reale. Bisognerebbe, invece, fare in modo che gli studenti la sentano come una risorsa culturale importante, da costruire personalmente con tempo, fatica e soddisfazione. Gli studenti dovrebbero avere l’opportunità di riflettere sul senso di fare matematica e sulle sue potenzialità, attraverso attività che diano spazio alla costruzione autonoma, alle loro ipotesi e alla condivisione delle idee. Nel primo capitolo, a partire dalle difficoltà degli studenti, sono analizzati alcuni studi sulla straordinaria capacità della matematica di organizzare le nostre rappresentazioni del mondo che ci circonda e sull’importanza di costruire percorsi didattici incentrati sulla modellizzazione matematica. Dalla considerazione di questi studi, è stato elaborato un progetto didattico, presentato nel secondo capitolo, che potesse rappresentare un’occasione inconsueta ma significativa per cercare di chiarire l’intreccio profondo tra matematica e fisica. Si tratta di una proposta rivolta a studenti all’inizio del secondo biennio in cui è prevista una revisione dei problemi della cinematica attraverso le parole di Galileo. L’analisi di documenti storici permette di approfondire le relazioni tra grandezze cinematiche e di mettere in evidenza la struttura matematica di tali relazioni. Le scelte che abbiamo fatto nella nostra proposta sono state messe in discussione da alcuni insegnanti all’inizio della formazione per avere un primo riscontro sulla sua validità e sulle sue potenzialità. Le riflessioni raccolte sono state lo spunto per trarre delle considerazioni finali. Nelle appendici, è presente materiale di lavoro utilizzato per la progettazione e discussione del percorso: alcuni testi originali di Aristotele e di Galileo, le diapositive con cui la proposta è stata presentata agli studenti universitari e un esempio di protocollo di costruzione di Geogebra sul moto parabolico.
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La validità della legge di gravitazione di Newton, o ISL (dall'inglese inverse square law) è stata ampiamente dimostrata dalle osservazioni astronomiche nel sistema solare (raggio d'azione di circa 10^{7}- 10^{9} km). Gli esperimenti effettuati su scale geologiche (raggio d'azione tra cm e km), eredi dell'esperimento di Cavendish, sono stati capaci di fornire un valore sperimentale della costante G della ISL affetto però da un'incertezza consistente (la precisione con cui si conosce G è dell'ordine di grandezza di 10^{-4}). L'interesse nella determinazione di un valore più preciso della costante G è aumentato negli ultimi decenni, supportato dalla necessità di mettere alla prova nuove teorie di gravitazione non Newtoniane emergenti, e da un avanzamento tecnologico negli apparati di misura, che sono ora in grado di rilevare l'interazione gravitazionale anche su distanze molto brevi (al di sotto del mm). In questo elaborato vengono brevemente presentate alcune delle teorie avanzate negli ultimi decenni che hanno reso urgente la riduzione dell'incertezza sulla misura di G, elencando successivamente alcuni importanti esperimenti condotti per la determinazione di un valore di G ripercorrendone brevemente i metodi sperimentali seguiti. Tra gli esperimenti presentati, sono infine analizzati nel dettaglio due esperimenti significativi: La misura della costante gravitazionale effettuata a corto raggio con l'utilizzo di atomi freddi nell'ambito dell'esperimento MAGIA a Firenze, e l'osservazione della presunta variazione di G su scale temporali relativamente lunghe, effettuata mediante l'osservazione (della durata di 21 anni)della pulsar binaria PSR J1713+0747.
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Vorlage d. Digitalisats aus d. Besitz d. Theol. Hochschule St. Georgen
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Este estudio se propone explicar el Vudú, esa religión mal conocida, desprestigiada, tergiversada por las revistas, los libros, las películas que se dicen serias y objetivas. De manera sistemática y con gran sensacionalismo, los medios extranjeros han contribuido a presentarla constantemente como una horrible acumulación de groseras supersticiones, orgías sexuales, magia negra, brujería y maleficios. Sin embargo, el Vudú haitiano no es sólo una religión recreada por los esclavos africanos en la colonia francesa de Santo Domingo, es por el contrario un Humanismo, un conjunto de tradiciones culturales que constituyen el cimiento que une al pueblo haitiano en los momentos de crisis y lo salva de la desesperanza. Gracias al Vudú, ciertos valores morales que se pierden en otros pueblos considerados "avanzados y civilizados" se encuentran todavía ligados a una red que condiciona todos los actos de la vida cotidiana de los haitianos de cualquier clase social a la que pertenezcan. Se presentan aquí los puntos clave de la filosofía vudú y su modo de transferencia de una generación a otra. De igual modo, el arte y la pintura de Haití, inspirados por el culto ancestral, han sorprendido al mundo por su vitalidad, su creatividad y su humanismo.
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En los Epodos 5 y 17 y la Sátira 1.8, Horacio retrata a Canidia, una horrible y cruel mujer que practica ritos mágicos. Para la configuración del perfil de esta hechicera y sus colegas, el poeta se vale de diversas estrategias, como la animalización, la degradación moral y la asociación con grupos sociales marginales. En esta misma línea, incorpora al retrato de aquellas figuras características del estereotipo de la mujer vieja y libidinosa. El presente trabajo explora el modo como se inserta dicho estereotipo en la trama textual de los poemas de Canidia y los efectos de sentido que produce.
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Ilusionismo mágico e ilusionismo teatral operan de modo análogo pues ambos descansan en el mismo principio: el espectador cree ver aquello que no existe, inmerso en el puro mundo de la ficción. En los espectáculos de magia se le escamotean los resortes del truco, como se disimulaba detrás del tablado los mecanismos de la tramoya en las comedias de magia barrocas. Pero cuando el texto dramático se complace en exhibir los procedimientos de construcción del hecho escénico en cualquiera de sus componentes, es decir, cuando manifiesta rasgos genéricos del metateatro, la situación se vuelve mucho más compleja. Los límites entre ficción y realidad se tornan aún más porosos y el espectador fluctúa entre la incredulidad y la identificación. ¿Qué nuevas modalidades adopta el metateatro gracias a su contaminación con la comedia de magia o, al menos, con la tematización de esta última? ¿Qué efectos produce en los espectadores dentro y fuera de la escena? Analizaremos la comedia de Francisco de Rojas Zorrilla, Lo que quería ver el marqués de Villena (1645), focalizando y profundizando la perspectiva metateatral apuntada por otros (Farrell 2005, Suárez Miramón 2007, Fiadino 2009), lo cual permitirá no sólo explorar nuevos sentidos sino también la debatida cuestión de su género.
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El presente trabajo final titulado 'El campo de la creencia y la creencia en el campo: Contribuciones para una sociología de las religiones en la obra de Pierre Bourdieu', retoma la obra de Pierre Bourdieu desde un enfoque de la sociología de la religiones. La preocupación central que alienta estas páginas se constituye por la posibilidad de enmarcar la teoría social del autor dentro de los estudios contemporáneos de la sociología de las religiones. Se pretende analizar que rol desempeñan las nociones centrales de habitus, campo y capital en la investigación e indagaciones teóricas relativas a la esfera religiosa. El trabajo se encuentra distribuido en 4 capítulos, en el primero de ellos se centra la mirada en el contexto histórico y el panorama intelectual francés de la década del sesenta en relación a la formación de Pierre Bourdieu en las ciencias sociales. Sobre esta base, el capítulo segundo esboza en detalle la noción de campo, específicamente la de 'campo religioso' en articulación con los análisis sobre el alto clero francés. Luego, en el capítulo tercero, se consideran los estudios antropológicos en relación a la magia y la economía de la Iglesia Católica como un aspecto de la economía de los bienes simbólicos. Finalmente, en el último capítulo se apuntan algunas consideraciones pertinentes sobre 'la disolución de lo religioso' y la producción religiosa en la modernidad
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En una literatura en la que ha desaparecido el valor y los fantasmas perdieron consistencia, el lenguaje es un ready made de clichés. Algunas novelas actuales, sin embargo, han merecido el epíteto de verdaderas" (Jarkowski 2008) o "auténticas" (Lemus 2004). La magia ha regresado, y los narradores, aunque sus relatos sean inconclusos, indiferentes e incluso frívolos, interpelan al lector como los grandes realistas (Lukács 1971) porque el efecto de los textos es indicial. Señalan -con brutalidad o con delicia- el desfasaje entre lo que se dice y lo que se hace o lo que se deja de hacer. Nombran así, con palabras comunes y sin ninguna distancia, deseos singulares: los suyos y los nuestros (Aira 1988: 59)