996 resultados para Raggi cosmici,Filamenti cosmici,Ponti intracluster,Radiogalassia gigante,Energia,UHECR
Resumo:
La TiO2 è uno dei materiali più studiati degli ultimi decenni. I motivi sono da ricercarsi nelle sue numerose applicazioni, possibili in molti campi come dispositivi fotovoltaici, depurazione da agenti inquinanti o filtraggio di raggi UV. Per le celle elettrochimiche in particolare, il biossido di titanio offre molti vantaggi, ma non è privo di ostacoli. Il limite principale è lo scarso assorbimento dello spettro visibile, dovuto all’energy gap elevato (circa 3.2 eV). La ricerca da diversi anni si concentra sul tentativo di aumentare l’assorbimento di luce solare: promettenti sono i risultati raggiunti grazie alla forma nanoparticellare della TiO2, che presenta proprietà diverse dal materiale bulk. Una delle strategie più studiate riguarda il drogaggio tramite impurità, che dovrebbero aumentare le prestazioni di assorbimento del materiale. Gli elementi ritenuti migliori a questo scopo sono il vanadio e l’azoto, che possono essere usati sia singolarmente che in co-doping. In questo lavoro abbiamo realizzato la crescita di nanoparticelle di V-TiO2, tramite Inert Gas Condensation. La morfologia e la struttura atomica sono state analizzate attraverso microscopia a trasmissione, analizzandone la mappe tramite image processing. Successivamente abbiamo studiato le proprietà di assorbimento ottico dei campioni, nello spettro visibile e nel vicino ultravioletto, attraverso il metodo della riflettanza diffusa, determinando poi il bandgap tramite Tauc Plot. L’esperimento centrale di questo lavoro di tesi è stato condotto sulla beamline ID26 dell’European Synchrotron Radiation Facility, a Grenoble. Lì, abbiamo effettuato misure XANES, allo scopo di studiare gli stati fotoeccitati del materiale. L’eccitazione avveniva mediante laser con lunghezza d’onda di 532 nm. Tramite gli spettri, abbiamo analizzato la struttura locale e lo stato di ossidazione del vanadio. Le variazioni indotta dal laser hanno permesso di capire il trasferimento di carica e determinare la vita media.
Resumo:
[ES] La controvertida historia del escinco gigante de Cabo Verde, Macroscincus coctei, se ha convertido con el tiempo en uno de los ejemplos clásicos que sirven para ilustrar modelos de extinción en islas (Pregill, 1986). Sin embargo, son muchos los que siguen preguntándose si en esta especie el proceso ha llegado a su fin, o si por el contrario aún cabe la posibilidad de encontrar pequeñas poblaciones que permitan recuperarla (Schleich, 1979; Andreone & Gavetti, 1998; Carranza et al., 2001).
Resumo:
El presente artículo es una revisión del estado de conocimiento del calamar gigante frente a la costa peruana y su variabilidad en relación a los eventos El Niño, para lo cual se analizan sus desembarques, estructura de tallas, áreas de pesca y cambios en los índices de abundancia en el periodo 1991-2015.
Resumo:
[ES] La distribución de 39 yacimientos paleontológicos y arqueológicos en los que se han encontrado restos de Gallotia simonyi en El Hierro muestra que su área primitiva de distribución estaba ligada a los ecosistemas xerófilos y termófilos de la isla. Lamentablemente, este paisaje ha sido fuertemente alterado por el hombre. La datación con 14C de restos procedentes de varios yacimientos ha puesto de manifiesto que en la zona llamada La Dehesa, en la que actualmente estos ecosistemas están bien conservados, todavía podían encontrarse lagartos gigantes en la segunda mitad del siglo XIX, y que éstos podían ser muy longevos y alcanzar grandes tamaños.
Resumo:
[ES] En el marco del proyecto titulado «Plan de Recuperación del Lagarto Gigante de El Hierro, Gallotia simonyi (Programa Life 84-3200/94/743)» se ha contemplado, en un futuro próximo, la posibilidad de ampliación del área actual de distribución de dicho lagarto. La zona escogida (La Dehesa) es un sabinar sometido actualmente a poca intervención humana. Aunque el lagarto gigante de El Hierro (Gallotia simonyi) es una especie eminentemente herbívora complementa su dieta con el consumo de presas de origen animal, fundamentalmente artrópodos. Con el fin de evaluar los recursos tróficos disponibles en el área de reintroducción se ha realizado un seguimiento a lo largo de un ciclo anual. La evolución de los recursos tróficos animales se determinó mediante biocenómetros mensuales.
Resumo:
[ES] El gato cimarrón es un predador introducido en el archipiélago canario. Se investigó la amenaza que suponen los gatos para la conservación y recuperación de Gallotia simonyi, un lacértido endémico amenazado de extinción en la isla de El Hierro. Para alcanzar conclusiones fiables, se estudió la demografía, la dieta, el patrón de reparto espacial y el patrón temporal de actividad de los gatos en el área de distribución histórica del lagarto gigante. Los gatos cimarrones de El Hierro mostraron ajustes ecológicos y sociales similares a los de otras poblaciones silvestres estudiadas. Se observó una fuerte dependencia trófica de la disponibilidad de conejos, pero los lagartos del género Gallotia parecieron ser también presas seleccionadas activamente.
Resumo:
Questo lavoro di tesi si inserisce in un progetto di ricerca internazionale denominato “Venice Time Machine” dove collaborano fianco a fianco l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne e l’Università Cà Foscari di Venezia. Grazie al coinvolgimento dell’Archivio di Stato di Venezia, decine di chilometri di documenti verranno digitalizzati e indicizzati, al fine di creare un database open access da utilizzare per la ricerca e l’istruzione. Molti di questi documenti tuttavia sono particolarmente fragili oppure, come nel caso di diversi testamenti, non sono mai stati aperti, per cui le tecniche tradizionali di digitalizzazione non sono applicabili. Di qui deriva l’interesse per sperimentare nuove tecniche non invasive al fine di digitalizzare e quindi rendere fruibili al pubblico anche questi documenti altrimenti inaccessibili. Lo scopo dell’analisi tomografica è quello di creare un modello 3D del documento, su cui effettuare successive elaborazioni al fine di ottenere una separazione virtuale delle pagine e quindi permetterne la lettura anche se il manoscritto è chiuso e non può essere aperto. In particolare in questo lavoro di tesi sono stati analizzati due testamenti: un testamento del 1679, usato come campione di prova per verificare la migliore sorgente di raggi X ai fini della ricostruzione tomografica e anche per valutare l’efficacia della tecnica, e il testamento Alchier-Spiera (dai nomi dei testatori), datato 1634, di maggiore interesse poiché ancora chiuso. I risultati ottenuti sono molto soddisfacenti, poiché elaborando le ricostruzioni tomografiche è possibile la lettura virtuale sia di parole che di intere frasi. Questo risultato porta nuova linfa al progetto che, di base, si pone l’obiettivo di convertire in formato digitale decine di km di testi conservati in Archivio, ma che ha trovato, in questo tipo di testamenti chiusi, un ostacolo molto difficile da superare.
Resumo:
In questo lavoro di tesi si presenta il primo studio multi-scala e multi-frequenza focalizzato sul getto della radiogalassia IC1531 (z=0.026) con i satelliti Chandra, XMM-Newton e Fermi con l’obiettivo di tracciarne l’emissione alle alte energie; definire i processi radiativi responsabili dell’emissione osservata e stimare i principali parametri fisici del getto; stimare l’energetica del getto alle diverse scale. La sorgente è stata selezionata per la presenza di un getto esteso (≈5’’) osservato in radio e ai raggi X, inoltre, era riportata come possibile controparte della sorgente gamma 3FGLJ0009.6-3211 presente nel terzo catalogo Fermi (3FGL). La presenza di emissione ai raggi γ, confermata dal nostro studio, è importante per la modellizzazione della SED della regione nucleare. L’emissione X del nucleo è dominata da una componente ben riprodotta da una legge di potenza con indice spettrale Γ=2.2. L’analisi dell’emissione in banda gamma ha evidenziato una variabilità su scale di 5 giorni, dalla quale è stato possibile stimare le dimensioni delle regione emittente. Inoltre viene presentato lo studio della distribuzione spettrale dell’energia della regione nucleare di IC 1531 dalla banda radio ai raggi γ. I modelli ci permettono di determinare la natura dell’emissione gamma e stimare la potenza cinetica del getto a scale del su-pc. Gli osservabili sono stati utilizzati per ottenere le stime sui parametri del modello. La modellizzazione così ottenuta ha permesso di stimare i parametri fisici del getto e la potenza trasportata del getto a scale del sub-pc. Le stime a 151MHz suggerisco che il getto abbia basse velocita' (Γ≤7) e angolo di inclinazione rispetto alla linea di vista 10°<ϑ<20°; nel complesso, il trasporto di energia da parte del getto risulta efficiente. L’origine dell’emissione X del getto a grandi scale è consistente con un’emissione di sincrotrone, che conferma la classificazione di IC1531 come sorgente di bassa potenza MAGN.
Resumo:
Nel presente elaborato vengono analizzate alcune delle più recenti tecniche per eseguire il monitoraggio e il collaudo delle strutture, con attenzione particolare ai ponti. In una prima parte viene spiegata l'importanza di realizzare un sistema di monitoraggio continuo per le opere al fine di evitare danni alle persone e ai beni materiali. In particolare vengono analizzate tre tecniche quali la fibra ottica, laser scanning e fotogrammetria mostrando per ognuna alcuni esempi applicativi al fine di evidenziarne i vantaggi e le condizioni di utilizzo
Resumo:
Amaranthus palmeri (Caruru-gigante ) : características.
Resumo:
I semiconduttori organici sono alla base dell'elettronica organica, un campo di ricerca che negli ultimi anni ha coinvolto diversi gruppi di lavoro, sia a livello accademico che industriale. Diversi studi hanno portato all'idea di impiegare materiali di questo tipo come detector di raggi X, sfruttando la loro flessibilità meccanica, la facile fabbricazione di dispositivi su larga area e tramite tecniche a basso costo (es. stampa a getto di inchiostro) e le basse tensioni operative. In questa tesi in particolare si utilizzeranno degli OFET (Organic Field-Effect Transistor) a questo scopo, dimostrando la possibilità amplificare la sensibilità alla radiazione X e di pilotare le prestazioni del detector mediante l'applicazione della tensione all'elettrodo di gate. Presenteremo quindi uno studio sperimentale atto a caratterizzare elettricamente dei transistor realizzati con differenti semiconduttori organici, prima, durante e dopo l'esposizione a raggi X, in maniera da stimarne la sensibilità, le proprietà di conduzione intrinseche e la resistenza all'invecchiamento.