982 resultados para Internal market
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A suinocultura destaca-se na economia brasileira. Contudo, avaliando-se o consumo interno da carne suína in natura, observa-se uma estagnação em patamares baixos. O artigo tem como objetivo analisar as principais iniciativas adotadas pelo Sistema Agroindustrial (SAG) da carne suína no Brasil visando sinalizar qualidade aos consumidores. Devido à marcante assimetria de informações, ressalta-se a importância da organização da cadeia produtiva, melhor direcionando esforços para a expansão do mercado interno. Este trabalho sugere ações visando aprimorar a coordenação deste SAG com vistas à melhoria na qualidade da carne ao consumidor e à redução da informalidade.
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The thesis analyses and examines the relevant developments of EU law since the EU institutions have been granted competence in matters of entry and residence of nationals of third countries within the space of the European Union, as governed by Title IV of the Treaty establishing the European Community (now Title V of the Treaty on the Functioning of the European Union) and by the ensuing norms. Based on these data my research aims to reconstruct the current state of EU legislation in matters of entry and residence of third country nationals in order to establish the extent of the EU’s competence into immigration and asylum, also in relation to the erosion of the Member States’ competence into the same areas. The most significant sign of this evolution is the recognition of the right of third-country nationals who are long-term residents to move and reside within the territory of other Member States. The increased use of the EU’s territory by third country nationals has led to the problem of the evolution of the concept of EU citizenship, and in particular to the most significant content of the question, namely the right to move freely. With regard to this aspect EU citizenship could be free from the requirement of nationality of a Member State, so as to be strictly related to the right of free use of the territory, as established by the internal market. This concept could also include the nationals of third countries.
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Il principale obiettivo della tesi è dimostrare come la connessione tra i differenti livelli giuridici che riguardano le relazioni tra Stati membri dell'UE richieda un'interpretazione sistematica delle convenzioni contro le doppie imposizioni intracomunitarie, ed in particolare richieda l'applicazione della clausola della nazione più favorita.
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Questa ricerca intende esaminare l'impatto della circolazione transfrontaliera dei servizi sul bilanciamento tra regole di mercato e politiche sociali. L'analisi di questa tensione costituisce il punto di partenza per una riflessione più ampia che si propone di comprendere come la conciliazione tra solidarietà e competitività e, più generalmente, tra esigenze di protezione sociale degli Stati membri e tradizionali competenze comunitarie nell'ambito del mercato comune, possa operare nel settore dei servizi. Un mercato comune dei servizi in costante espansione in senso transfrontaliero ha indubbiamente effetti non trascurabili sul piano sociale ed in particolare sul diritto del lavoro consolidatosi nelle tradizioni costituzionali degli Stati membri. La necessità di conciliare solidarietà e competitività alla base del concetto di economia sociale ed il rinnovato accento sulla dimensione sociale dell'Unione accolto nel Trattato di Lisbona dovrebbero promuovere una convivenza armoniosa tra un'integrazione europea di carattere principalmente economico ed i residui spazi di intervento statale a tutela dei mercati nazionali del lavoro. Prima di analizzare cause ed effetti di tale potenziale conflitto nell'ambito del mercato europeo dei servizi risulta necessario fornire un panorama del quadro normativo applicabile agli operatori economici che intendano fornire a titolo temporaneo una prestazione in uno Stato membro diverso da quello di stabilimento. Nell'ambito di tale disamina, dedicata alle fonti conflittuali del diritto europeo applicabili ai prestatori di servizi, individueremo le condizioni che devono rispettare gli operatori per esercitare un'attività in uno Stato membro diverso da quello di origine (Parte I). Potremo quindi illustrare come l'esercizio delle libertà comunitarie di circolazione da parte delle imprese europee abbia fatto emergere le contraddizioni ed i limiti del funzionamento del mercato comune rispetto alla fruizione dei diritti sociali da parte dei lavoratori locali e distaccati (Parte II).
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L’armonizzazione fiscale è una importante sfida che l’Unione Europea si trova ad affrontare per la completa realizzazione del mercato interno. Le istituzioni comunitarie, tuttavia, non dispongono delle competenze legislative per intervenire direttamente negli ordinamenti tributari degli Stati membri. Svolgendo una analisi del contesto legislativo vigente, ed esaminando le prospettive de iure condendo della materia fiscale dell’Unione, il presente lavoro cerca di comprendere le prospettive di evoluzione del sistema, sia dal punto di vista della normativa fiscale sostanziale, che procedimentale. Mediante la disciplina elaborata a livello comunitario che regola la cooperazione amministrativa in materia fiscale, con particolare riferimento alle direttive relative allo scambio di informazioni e all’assistenza alla riscossione (dir. 2011/16/UE e dir. 2010/24/UE) si permette alle Amministrazioni degli Stati membri di avere accesso ai reciproci ordinamenti giuridici, e conoscerne i meccanismi. L’attuazione di tali norme fa sì che ciascun ordinamento abbia l’opportunità di importare le best practices implementate dagli altri Stati. L’obiettivo sarà quello di migliorare il proprio procedimento amministrativo tributario, da un lato, e di rendere più immediati gli scambi di informazione e la cooperazione alla riscossione, dall’altro. L’armonizzazione fiscale all’interno dell’Unione verrebbe perseguita, anziché mediante un intervento a livello europeo, attraverso un coordinamento “dal basso” degli ordinamenti fiscali, realizzato attraverso l’attività di cooperazione delle amministrazioni che opereranno su un substrato di regole condivise. La maggiore apertura delle amministrazioni fiscali dei Paesi membri e la maggiore spontaneità degli scambi di informazioni, ha una efficacia deterrente di fenomeni di evasione e di sottrazione di imposta posti in essere al fine di avvantaggiarsi delle differenze dei sistemi impositivi dei vari paesi. Nel lungo periodo ciò porterà verosimilmente, gli Stati membri a livellare i sistemi impositivi, dal momento che i medesimi non avranno più interesse ad utilizzare la leva fiscale per generare una concorrenza tra gli ordinamenti.
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This work provides several policy proposals capable to strengthen the private enforcement of EU competition law in arbitration. It focuses on the procedural law aspects that are permeated by legal uncertainty and that have not yet fallen under the scrutiny of the law and economics debate. The policy proposals described herein are based on the functional approach to law and economics and aim to promote a more qualified decision making process by: adjudicators, private parties and lawmakers. The resulting framework of procedural rules would be a cost-effective policy tool that could sustain the European Commission’s effort to guarantee a workable level of competition in the EU internal market. This project aims to answer the following broad research question: which procedural rules can improve the efficiency of antitrust arbitration by decreasing litigation costs for private parties on the one hand, and by increasing private parties’ compliance with competition law on the other hand?Throughout this research project, such broad question has been developed into research sub-questions revolving around several key legal issues. The chosen sub-research questions result from a vacuum in the European enforcement system that leaves several key legal issues in antitrust arbitration unresolved. The legal framework proposed in this research project could prevent such a blurry scenario from impairing the EU private enforcement of competition law in arbitration. Therefore, our attention was triggered by those legal issues whose proposed solutions lead to relevant uncertainties and that are most suitable for a law and economics analysis.
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Il fine principale della tesi è di dimostrare che il concetto di economia verde, pur non avendo natura giuridica, ha un rilievo notevole nel diritto dell’Unione europea, in particolare rispetto al mercato dei servizi. L’indagine concerne innanzitutto lo sviluppo sostenibile, del quale l’economia verde rappresenta uno strumento, per poi incentrarsi sul concetto di economia verde, al fine di ricostruire la sua veste giuridica e la sua collocazione nel diritto (primario) dell’Unione europea. In secondo luogo, si analizza come l’Unione stia utilizzando il proprio diritto per favorire la transizione verso un’economia verde e per stimolare la circolazione dei relativi servizi. Da ultimo, vengono prospettate le varie relazioni che si ritiene possano intercorrere tra l’economia verde (nella sua dimensione giuridica a livello sovranazionale) e la libera prestazione dei servizi.
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Since the UsedSoft ruling of the CJEU in 2012, there has been the distinct feeling that – like the big bang - UsedSoft signals the start of a new beginning. As we enter this brave new world, the Copyright Directive will be read anew: misalignments in the treatment of physical and digital content will be resolved; accessibility and affordability for consumers will be heightened; and lock-in will be reduced as e-exhaustion takes hold. With UsedSoft as a precedent, the Court can do nothing but keep expanding its own ruling. For big bang theorists, it is only a matter of time until the digital first sale meteor strikes non-software downloads also. This paper looks at whether the UsedSoft ruling could indeed be the beginning of a wider doctrine of e-exhaustion, or if it is simply a one-shot comet restrained by provisions of the Computer Program Directive on which it was based. Fighting the latter corner, we have the strict word of the law; in the UsedSoft ruling, the Court appears to willingly bypass the international legal framework of the WCT. As far as expansion goes, the Copyright Directive was conceived specifically to implement the WCT, thus the legislative intent is clear. The Court would not, surely, invoke its modicum of creativity there also... With perhaps undue haste in a digital market of many unknowns, it seems this might well be the case. Provoking the big bang theory of e-exhaustion, the UsedSoft ruling can be read as distinctly purposive, but rather than having copyright norms in mind, the standard for the Court is the same free movement rules that underpin the exhaustion doctrine in the physical world. With an endowed sense of principled equivalence, the Court clearly wishes the tangible and intangible rules to be aligned. Against the backdrop of the European internal market, perhaps few legislative instruments would staunchly stand in its way. With firm objectives in mind, the UsedSoft ruling could be a rather disruptive meteor indeed.
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We review and extend the core literature on international transfer price manipulation to avoid or evade taxes. Under negotiated transfer pricing with a viable bargaining structure, including performance evaluation disconnected from the transfer price, divisions voluntarily exchange accurate information to obtain firm-wide optimality, a result not dependent on restraint from exercising internal market power. For intangible licenses, a larger optimal profit shift for a given tax rate change strengthens incentives for transfer pricing abuse. In practice, an intangible's arm's length range is viewed as a guideline, a context where incentives for abuse materialize. Transfer pricing for intangibles obliges greater tax authority scrutiny.
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La demanda creciente por alimentos orgánicos presenta ventas por encima de los cinco mil millones de dólares por año a nivel mundial. Esta demanda también se extiende a los países en desarrollo como es el caso chileno, el cual exporta el 90% de su producción, generando un mercado interno poco desarrollado para este tipo de productos. La presente investigación intenta identificar los constructos que caracterizan los potenciales consumidores de alimentos orgánicos. Para el desarrollo del estudio se aplicó una encuesta a una muestra de 422 consumidores de la Región del Maule en Chile central (N. C. = 95,5%; e = 3,0%). La información posteriormente fue analizada a través de la técnica multivariante denominada análisis factorial de componentes principales. Los resultados de la investigación revelan la existencia de cuatro dimensiones o constructos: (1) beneficios de la agricultura orgánica; (2) alimentación sana; (3) estilos de vida y (4) atributos de los productos orgánicos. Estas dimensiones influyen en la actitud e intención de compra por parte de los consumidores hacia los alimentos orgánicos y son elementos clave para formular estrategias de comercialización para productos orgánicos.
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This study analyzes there lative importance of the factors that influence the decision to produce for foreign markets in the Chilean agricultural sector. Using data obtained from personal interviews with 368 farmers, the market/production decision was estimated using a multinomial logit model. Three market/production alternatives were analyzed: production aimed for the external market, production for the internal market but with expectations of being exported, and production targeted only for the internal market. Marginal effects, odds ratios and predicted probabilities were used to identify the relevance of each variable. The results showed that a producer that is male, with a higher educational level, that does not own the land, but rents it, whose farm has irrigation and is located in an area that has a high concentration of exporting producers, will have a high probability of producing exportables. However, the factor that has the highest impact on producing for the external market is the geographic concentration of exporting producers, that is, an export spillover effect. Indeed, when the concentration change from 0 to its maximum (0.26), the odds of producing exportables rather than producing traditional products increases by a factor of 70 (against a factor of 10 in the case of irrigation).
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La producción de maquinaria agrícola en la Argentina se inicia muy tempranamente, estimulada por las amplias posibilidades que brindaba la producción de cereales. Un rasgo destacable del sector se refiere a la importante tradición en innovación tecnológica, sin duda alentada por la naturaleza específica de la producción agrícola en nuestro país y por los altos costos de las maquinas importadas. Esta tradición en innovación y el entramado territorial resultarán claves para entender el desarrollo de una firma fabricante de cosechadoras en el sur de Santa Fe a partir de la década del cincuenta. Pueden identificarse cuatro grandes etapas en la trayectoria de Roque Vassalli SA; cada una de estas etapas presentadas en el trabajo de manera cronológica enfatiza algún aspecto de la dinámica empresarial que explica el desempeño productivo y la evolución económico-financiera de la firma en ese período. De este modo, en una primera etapa se destacan la disposición innovadora del empresario fundador, su ensamblaje con las políticas públicas de promoción del sector y la fuerte apuesta a la conformación de una red de distribuidores como factores claves para la consolidación de la empresa en el mercado interno. En cambio, en una segunda etapa se enfatiza en los problemas que presentó el mercado de maquinarias agrícolas en la segunda mitad de los años sesenta que terminaron por afectar su situación productiva y financiera. En el tercer apartado el trabajo enfoca las variables que permiten explicar la recuperación de la empresa, principalmente en la importante dinámica del mercado interno pero también en las estrategias de comercialización y la captura de amplios mercados externos. Finalmente, el análisis en la cuarta etapa destaca los límites estrechos que la coyuntura macroeconómica impuso a la gestión empresarial y que terminó con la venta de la empresa.
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El objetivo de este trabajo es analizar el crecimiento del comercio minorista en Brasil teniendo en vista la ampliación del mercado interno de consumo que ha sido impulsada por la ampliación del sistema de crédito y por políticas estatales de redistribución de renta y de exención de impuestos. La expansión del mercado implica una profunda reestructuración a nivel productivo que abarca el sector industrial, comercial y de servicios y que se realiza por medio de una constante reorganización espacial y de la transformación gradual de los patrones de consumo. Una de las características principales del crecimiento del mercado interno de consumo es la tendencia a exacerbar las contradicciones centro-periferia generadas por la consolidación de procesos de concentración y centralización espacial de las actividades económicas en determinadas regiones del territorio brasilero.
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La horticultura platense se caracteriza por su sistema de producción bajo invernáculo, altamente dependiente de insumos que en su mayoría son importados y dolarizados. Paralelamente, el producto hortícola fresco obtenido es no transable, debiéndose comercializar en el mercado interno. Debido a esto, la devaluación de principios de 2002 inauguró una etapa crítica para el sector hortícola en general y el platense en particular. Ante este contexto se investigaron las diferentes estrategias adoptadas por los productores y el impacto resultante a nivel mercado, precios y costos, como así también los resultados físicos y económicos de los establecimientos hortícolas. Para ello se apeló a la recolección de información primaria y secundaria, interpretando los resultados obtenidos mediante diferentes metodologías. Se analizó el impacto de la devaluación y su asimilación bajo distintos razonamientos según cada productor. Este contexto y las estrategias elegidas también afectaron al mercado, provocando una determinada evolución del precio y volumen ofertado de productos hortícolas. Las estrategias adoptadas, los costos de los insumos, los precios y los volúmenes de los productos ofrecidos, provocaron cambios en los márgenes brutos de los productores, cuyo ingreso nominal y real resultó afectado.
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La producción de maquinaria agrícola en la Argentina se inicia muy tempranamente, estimulada por las amplias posibilidades que brindaba la producción de cereales. Un rasgo destacable del sector se refiere a la importante tradición en innovación tecnológica, sin duda alentada por la naturaleza específica de la producción agrícola en nuestro país y por los altos costos de las maquinas importadas. Esta tradición en innovación y el entramado territorial resultarán claves para entender el desarrollo de una firma fabricante de cosechadoras en el sur de Santa Fe a partir de la década del cincuenta. Pueden identificarse cuatro grandes etapas en la trayectoria de Roque Vassalli SA; cada una de estas etapas presentadas en el trabajo de manera cronológica enfatiza algún aspecto de la dinámica empresarial que explica el desempeño productivo y la evolución económico-financiera de la firma en ese período. De este modo, en una primera etapa se destacan la disposición innovadora del empresario fundador, su ensamblaje con las políticas públicas de promoción del sector y la fuerte apuesta a la conformación de una red de distribuidores como factores claves para la consolidación de la empresa en el mercado interno. En cambio, en una segunda etapa se enfatiza en los problemas que presentó el mercado de maquinarias agrícolas en la segunda mitad de los años sesenta que terminaron por afectar su situación productiva y financiera. En el tercer apartado el trabajo enfoca las variables que permiten explicar la recuperación de la empresa, principalmente en la importante dinámica del mercado interno pero también en las estrategias de comercialización y la captura de amplios mercados externos. Finalmente, el análisis en la cuarta etapa destaca los límites estrechos que la coyuntura macroeconómica impuso a la gestión empresarial y que terminó con la venta de la empresa.