900 resultados para ICT mastery


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The growth and integration of ICTs in the global economy have created conditions that profoundly affect our society, dividing communities between those who effectively appropriate these resources and those who do not, what is called the digital divide. This exploratory study seeks to propose and validate ways of assessing this phenomenon in higher education, from the construction of a model and a comprehensive methodology that value contextual conditions, in addition to measuring access factors and motivation for use, that have been employed in previous research. To obtain indications about the behavior of this phenomenon, we developed research with students from three universities in Bogota, administering 566 surveys in four phases that would test the variables proposed in the model. The results show that the variables of the model link causally, with the strongest relations between education, attitude towards ICTs and ICT application. Although students have good access to ICTs and high levels of education, no strong relationship was found in regards to perceived impact on production. This may be explained by a superficial appropriation of ICT, due to a context that is alien to its conditions of origin (industrialism, innovation), poor quality of education and economies not centered around R&D.

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In this action research study of my classroom of 7th grade students, enrolled in Pre- Algebra (an 8th grade course), I investigated: rate of homework completion when not taken as part of the academic grade, cognizant self-assessment and its affect on mastery of objectives, and use of self-assessment to guide instruction and re-teaching of classroom objectives. I learned that without sufficient accountability homework completion rates drop with time. Similarly, students can be overconfident in their abilities but unmoved when their summative reports do not match their initial perceived formative benchmarks. Finally, due in part to our society’s reactive nature; students find it more practical to play catch-up rather than staying caught up. As a result of this research, I plan to create, with the help of the students, an accountability statute to help students stay caught up with their understanding of the objectives, as well as allow additional time and energy spent by both student and teacher to react in a timely manner to complete student knowledge within a day or two rather than a week or two later.

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The ICT revolution has permeated every profession and all areas of human endeavour. Professions such as law, medicine , engineering, and library and information science are adjusting to the ICT environment through re-tooling, retraining, and curriculum revision. The purpose of this study is to explore the impact of ICT on the student industrial work experience scheme (SIWES) of library and information science students. It traces the historical development of the scheme, the ICT development trends in LIS, and the challenges this development brings to SIWES. Strategies to absorb this shock created by ICT are offered.

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Rural community development is a major issue for developing countries. Much attention has been given Information and Communication Technology (ICT) projects to connect rural communities with the global network. However, ICT resistance is a deterring factor in addressing the digital divide in developing countries. It is postulated that reversing the resistance to to ICT can be strategizedthrough "information acceptance." ICT can be accepted by rural communities by creating demand for information. The paper calls for the refocusing on the role of information in rural community development and ICT as a tool for change agent. Initiatives for rural community development must emphasize the importance of information in rural communities.

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Analisi "dall'interno" del settore della comunicazione multimediale, attraverso l'analisi di un caso aziendale complesso vissuto in prima persona dall'autrice. Il caso tratta di un micro-distretto di aziende della Grafica, del Web e del Multimedia nel suo ciclo di vita dal 1998 al 2003, analizzando le mutazioni del comportamento organizzativo nelle sue differenti fasi di nascita, ascesa e declino. L'obiettivo è quello di identificare i comportamenti organizzativi favorevoli e contrari alla sopravvivenza nel settore, fornendo indicazioni per un corretto comportamento manageriale in un ambito creativo relativo ad una rete di imprese co-specializzate.

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Il progetto di ricerca si situa nell’ambito dell’informatica giudiziaria settore che studia i sistemi informativi implementati negli uffici giudiziari allo scopo di migliorare l’efficienza del servizio, fornire una leva per la riduzione dei lunghi tempi processuali, al fine ultimo di garantire al meglio i diritti riconosciuti ai cittadini e accrescere la competitività del Paese. Oggetto di studio specifico del progetto di ricerca è l’utilizzo delle ICT nel processo penale. Si tratta di una realtà meno studiata rispetto al processo civile, eppure la crisi di efficienza del processo non è meno sentita in tale area: l’arretrato da smaltire al 30 giugno del 2011 è stato quantificato in 3,4 milioni di processi penali, e il tempo medio di definizione degli stessi è di quattro anni e nove mesi. Guardare al processo penale con gli occhi della progettazione dei sistemi informativi è vedere un fluire ininterrotto di informazioni che include realtà collocate a monte e a valle del processo stesso: dalla trasmissione della notizia di reato alla esecuzione della pena. In questa prospettiva diventa evidente l’importanza di una corretta gestione delle informazioni: la quantità, l’accuratezza, la rapidità di accesso alle stesse sono fattori così cruciali per il processo penale che l’efficienza del sistema informativo e la qualità della giustizia erogata sono fortemente interrelate. Il progetto di ricerca è orientato a individuare quali siano le condizioni in cui l’efficienza può essere effettivamente raggiunta e, soprattutto, a verificare quali siano le scelte tecnologiche che possono preservare, o anche potenziare, i principi e le garanzie del processo penale. Nel processo penale, infatti, sono coinvolti diritti fondamentali dell’individuo quali la libertà personale, la dignità, la riservatezza, diritti fondamentali che vengono tutelati attraverso un ampia gamma di diritti processuali quali la presunzione di innocenza, il diritto di difesa, il diritto al contraddittorio, la finalità di rieducazione della pena.

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Questo lavoro di tesi muove da tematiche relative alla sicurezza IT e risulta dagli otto mesi di lavoro all’interno della funzione Technical Security di Telecom Italia Information Technology. Il compito primario di questa unità di business è ridurre il rischio informatico dei sistemi di Telecom Italia per mezzo dell’attuazione del processo di ICT Risk Management, che coinvolge l’intera organizzazione ed è stato oggetto di una riprogettazione nel corso del 2012. Per estendere tale processo a tutti i sistemi informatici, nello specifico a quelli caratterizzati da non conformità, all’inizio del 2013 è stato avviato il Programma Strutturato di Sicurezza, un aggregato di quattro progetti dalla durata triennale particolarmente articolato e complesso. La pianificazione di tale Programma ha visto coinvolto, tra gli altri, il team di cui ho fatto parte, che ha collaborato con Telecom Italia assolvendo alcune delle funzioni di supporto tipiche dei Project Management Office (PMO).

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L’avanzare delle tecnologie ICT e l’abbattimento dei costi di produzione hanno portato ad un aumento notevole della criminalità informatica. Tuttavia il cambiamento non è stato solamente quantitativo, infatti si può assistere ad un paradigm-shift degli attacchi informatici da completamente opportunistici, ovvero senza un target specifico, ad attacchi mirati aventi come obiettivo una particolare persona, impresa o nazione. Lo scopo della mia tesi è quello di analizzare modelli e tassonomie sia di attacco che di difesa, per poi valutare una effettiva strategia di difesa contro gli attacchi mirati. Il lavoro è stato svolto in un contesto aziendale come parte di un tirocinio. Come incipit, ho effettuato un attacco mirato contro l’azienda in questione per valutare la validità dei sistemi di difesa. L’attacco ha avuto successo, dimostrando l’inefficacia di moderni sistemi di difesa. Analizzando i motivi del fallimento nel rilevare l’attacco, sono giunto a formulare una strategia di difesa contro attacchi mirati sotto forma di servizio piuttosto che di prodotto. La mia proposta è un framework concettuale, chiamato WASTE (Warning Automatic System for Targeted Events) il cui scopo è fornire warnings ad un team di analisti a partire da eventi non sospetti, ed un business process che ho nominato HAZARD (Hacking Approach for Zealot Attack Response and Detection), che modella il servizio completo di difesa contro i targeted attack. Infine ho applicato il processo all’interno dell’azienda per mitigare minacce ed attacchi informatici.