1000 resultados para CYPHOS IL-101
Resumo:
Abstract : exploration de quelques apories de la démocratie ; et tout spécialement de l'idée de démocratie directe ; et défense de la thèse qu'il n'est pas raisonnable de penser qu'un régime politique autre puisse produire des résultats intrinsèquement supérieurs.
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Background: The interaction between lipid disturbances and inflammatory markers is not well known in patients on antiretroviral therapy (ART). As nevirapine (NVP) is associated with a better lipid profile than efavirenz (EFV), we investigated the relationships between lipid profiles, lipoprotein subclasses and inflammatory biomarkers in patients with prolonged viral suppression with either NVP or EFV and no obvious clinical inflammation. Methods: 122 clinically stable HIV-infected patients with HIV-1 RNA <20 copies longer than 6 months on NNRTI therapy were studied. 72 (59%) were on EFV and 50 (41%) on NVP. Any potentially inflammatory co-morbid diseases (concurrent viral hepatitis, diabetes, hypertension, chronic liver or renal diseases), or statin treatment, were exclusion criteria. Inflammatory biomarkers included hsCRP, LpPLA2, sCD40L, IL-6, IL-8, t-PA, MCP-1, p-selectin and VCAM-1. Lipoprotein subclass measures (VLDL, LDL, IDL and HDL particle number and size) were obtained by the use of proton nuclear magnetic resonance spectroscopy. Results: 82% were male; median age 45 years. Median CD4 count 550/μL (IQR 324). Median time since HIV diagnosis 96 months (IQR 102) and accumulated time on ART 50 months (IQR 101). Patients on NVP had higher time since HIV diagnosis (126.9 [66.7] vs 91.3 [6.6] months, p=0.008) a prolonged time on ART (89.6 [54.6] vs 62.3 [52.2] months, p=0.01) and were older (47.7 vs 40.7 years, p=0.001) than those on EFV. NVP-treated patients presented increased HDL-c (55.8 [16] vs 48.8 [10.7] mg/dL, p=0.007) and apoA1 levels (153.4 [31.9] vs 141.5 [20.5] mg/dL, p=0.02), and reduced apoB/apoA1 ratio (0.68 [0.1] vs 0.61 [0.1], p=0.003) than EFV-treated patients. No differences in inflammatory markers or lipoprotein subclasses were found between NVP and EFV. In patients with extreme lipid values (less favorable: 75th percentiles of LDL, small/dense LDLp and small HDLp, or more favorable: HDL p75 and apoB/apoA1 ratio p25), no consistent differences in inflammatory biomarkers were found. Conclusions: Patients with prolonged viral suppression on NVP present significantly higher HDL and apoA1 levels and reduced apoB/apoA1 ratios than those on EFV, but no differences were found in lipoprotein particles nor inflammatory biomarkers. Relationships between lipid parameters and inflammatory biomarkers in NNRTItreated patients are complex and do not show a linear relationship in this study.
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Cet article présente les résultats de la revue systématique: Jacquerioz FA, Croft AM. Drugs for preventing malaria in travellers. Cochrane Database Syst Rev. 2009 Oct 7;(4):CD006491. PMID: 19821371
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Scopo di questo studio è la disamina e la divulgazione dei pregi letterari e del valore concettualmente innovativo del Discorso dell 'amore verso la patria di Ludovico Zuccolo. L'analisi dei contenuti dell'opera, unitamente alla puntualizzazione delle sue caratteristiche formali e stilistiche, permette di vedere come questo scrittore proponga, utilizzando la forma letteraria del discorso politico, una riuscita codificazione della tematica dei diritti e dei doveri dei cittadini verso la patria; operazione in cui si sostanzia, a mio avviso, l'apporto innovativo dello Zuccolo. Dopo l'iniziale riscoperta, da parte di Benedetto Croce, del capitolo delle Considerazioni sulla Ragion di Stato, l`opera dello Zuccolo ha generato un certo interesse critico fra gli studiosi di letteratura politica del "900" senza tuttavia divenire oggetto di contributi esaustivi malgrado, a nostro parere, la presenza di elementi di originalità di pensiero nel Discorso dell 'amore verso la patria. Inoltre, l'opinione degli specialisti non è mai stata unanime riguardo al valore e ai contenuti delle opere di questo autore. Se per il Croce, ne << La Critica >> del 1926, egli appare come colui che ha prodotto, «Lo scritto più acuto e originale sull'argomento [della Ragion di Stato], composto in quel seco1o.>> (p. 301), per altri egli si presenta come un dotto estensore di trattati politici nei quali sfoggia abilmente la sua erudizione classica e Luigi Firpo arriva a suggerire addirittura che lo Zuccolo sia colpevole di plagio proprio laddove tratta il tema della Ragion di Stato : Al punto in cui siamo, una cosa è certa, e cioè che i conti non tornano : non riesco a credere che uno scrittore inzeppi centinaia e centinaia di pagine di luoghi comuni, di erudizione d"accatto, di oziosità accademiche, e poi un bel mattino, morso dalla tarantola o baciato in fronte da Minerva, metta in carta il piccolo capolavoro, le pagine meditate e profonde, e perciò lungamente soffeite, che pure gli appartengono per una paternità incontestata e certa. Dico questo, perché in un caso del genere, non al miracolo s"avrebbe da credere, ma, semmai, al plagio. (1). Catherine Pitiot, nel suo saggio La retorica politica nell 'opera utopica di Ludovico Zuccolo, coglie invece in questo autore unicamente l"utopista che << lntende allontanarsi dalla realtà contemporanea per modificarla, correggerla e presentare un'in1magine che sia fondamentalmente diversa, a livello strutturale. >> (2). Di parere diametralmente opposto Rodolfo de Mattei, che attribuisce allo Zuccolo lo status di anti-utopista per eccellenza, tipico di uno scrittore che, Non ha voluto usufruire della facile libertà della fantasia per sovvertire l'ordine storico e per alterare arbitrariamente la natura umana, cioé per proporre un ordinamento mirante ad una radicale trasformazione della società e quindi di assai dubbia realizzazione. (3). Altri studiosi, fra cui Bruno Nediani, si sono dedicati alla descrizione della personalità dello Zuccolo, attingendo alle sue lettere - che lo stesso Nediani ha riscoperto - oltre che ai brevi accermi che di sé fa lo Zuccolo negli scritti. Dal saggio del Nediani, La personalità di Ludovico Zuccolo (1969), emerge la figura di un uomo tormentato e insoddisfatto, ossessionato dal sospetto dell"autorità ecclesiastica, costretto a procacciarsi impieghi inadeguati presso i potenti, all'inseguimento dell'obiettivo di una carriera che, comunque, finisce con il risultargli sempre, prima o poi, insopportabile. Più recentemente, Sergio Bertelli, nel suo contributo alla Storia della letteratura di Cecchi e Sapegno, ha aperto una nuova prospettiva sullo Zuccolo proponendolo come colui che, Spezza finalmente il cerchio moralistico costruito dal Botero attorno al pensiero machiavelliano e la ragion di stato cessa di essere giudicata vera o falsa, buona o malvagia, interessando in sé e per sé, cioé nei suoi presupposti e nei suoi fini esclusivamente politici. (4).
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La ricerca prende in considerazione dal punto di vista dell’architettura e dell’urbanistica la relazione tra la città e il fiume che la attraversa o la lambisce; l’insediamento umano viene analizzato nel contesto del bacino idrografico al quale appartiene. La ricerca è stata sviluppata in seno alla tesi dottorale ora in fase di elaborazione presso il Departamento de Urbanismo y Ordenación del Territorio dell’Universidad Politecnica de Catalunya. La tesi ha come caso studio il tratto basso del fiume Ter in Catalogna. Nella discussione sul paesaggio urbano contemporaneo oggi la riflessione è centrata sulla città che si territorializza; la dimensione urbana interferisce con gran parte della superficie della terra facendo sfumare le tradizionali distinzioni tra urbano e non-urbano, tra spazio costruito e spazio aperto. In questo contesto, quale termine di conciliazione tra la dinamica naturale e la costruzione storica dei luoghi prodotta dall’intervento umano, il fiume si rivela uno strumento essenziale di analisi e progetto. L’obiettivo di questa ricerca è suggerire un’approssimazione al progetto della città che si sviluppa lungo il corso fluviale costruendo strumenti per la riflessione “attraverso il fiume”. Partendo dall’ipotesi che la città si insedia lungo un corso d’acqua secondo una sintassi territoriale stabilita dalla geografía e dalla geomorfologia del fiume stesso, il fine è fornire strumenti per il processo di recupero degli spazi fluviali in contesti urbanizzati. Il fiume diviene componente geografica chiave degli insediamenti dispersi e risorsa per costruirne l’abitabilità.