971 resultados para Montagu, Mary Wortley, Lady


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The Mary Elizabeth Frayser Papers consist of correspondence, related records, and newspaper and magazine clippings. Most of the correspondence is between Estellene Walker and Mary Frayser concerning the work of the State Library Board and the movement for better libraries in South Carolina.

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The Mary Eva Hite Papers consists of correspondence, speeches, newspaper clippings, family history data, photographs, awards, scrapbooks, and other records relating to Mary Eva Hite’s career as an educator and prominent South Carolina public servant. The photograph file provides a visual record of South Carolina elementary school life in the first half of the twentieth century. Correspondence relates to Dr. Hite’s many career activities, including her 1970 correspondence highlighting her work promoting the welfare of senior citizens. The speeches focus on her work with the aged, her travels abroad, and acceptances for awards presented to her by educational and civic organizations. Newspaper clippings provide information concerning awards presented to Dr. Hite and chronicle the advances in education made by the state of South Carolina. Scrapbooks relate to college friends and Dr. Hite’s work with Delta Kappa Gamma. There are also records relating to teacher retirement in South Carolina.

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The Mary Elizabeth Massey Papers consist of Dr. Massey’s professional and organizational files and includes biographical data, correspondence, lecture and teaching materials, rough notes and unpublished drafts of Dr. Massey’s journal articles and books, speeches, research notes and photo and typescript copies of historical manuscripts from other repositories. Most of the material pertains to Dr. Massey’s publishing efforts, her work as a Winthrop faculty member and scholar and her involvement with professional organizations, especially the Southern Historical Association and the Civil War Centennial Commission. While there is material extending from Dr. Massey’s student days at Hendrix College (a 1937 graduate), most of the substantive material extends from 1953-1973.

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Il bacino ligure, pur facendo parte della più grande area marina protetta del Mar Mediterraneo, il Santuario Pelagos, risulta essere una regione in cui le attività umane stanno condizionando la presenza di numerose specie di Cetacei. Fra tutte Tursiops truncatus, in virtù della sua distribuzione limitata per lo più alle acque basse (<200 metri) è la specie maggiormente soggetta alle conseguenze dirette e indirette dell’impatto antropico. Questo elaborato è stato condotto all’interno del più ampio progetto “Delfini Metropolitani” coordinato dall’Acquario di Genova. L’area di studio presa in esame è l’intero levante ligure con tre stazioni di ormeggio: Genova, Rapallo e Lerici. Tramite la tecnica della cattura-ricattura fotografica è stato possibile analizzare la distribuzione ed effettuare delle stime di abbondanza per il periodo di studio 2005 – 2012. Dai risultati e dal confronto con altri studi è emerso che il tursiope vive entro la piattaforma continentale e sembrerebbe che all’aumentare di quest’ultima aumenti la dimensione della popolazione. Per il periodo di studio considerato la popolazione non fa registrare trend demografici significativi, rimanendo costante fra 150 - 250 individui. In questo elaborato si sono anche studiate le differenze fra maschi e femmine nell’evoluzione dei marcaggi naturali. I risultati preliminari hanno mostrato una differenza significativa fra i due sessi. Il maschio ha un valore maggiore come cambiamento rispetto alle femmine, questo è dovuto al fatto che gli individui maschi hanno interazioni spesso aggressive per poter accedere alle femmine. Infine grazie all’analisi dell’evoluzione dei marcaggi naturali e delle differenze trovate, si è proposto un nuovo metodo per poter sessare gli animali. Questo qui proposto, comunque, è un metodo derivante da uno studio preliminare e si ha bisogno di successivi studi per testarne l’efficienza e l’affidabilità.

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Lo scopo di questo lavoro è confrontare due opere, Anna Karenina di Lev Tolstoj e L’amante di Lady Chatterley di David Herbert Lawrence e dimostrare che essi non hanno in comune solo il tema dell’adulterio, ma anche e soprattutto l’averlo inteso come strumento di ribellione sociale. In Tolstoj troviamo l’adulterio censurato nel corso della narrazione, poiché esso viene condannato sia dalla società che dall’autore stesso, che aveva come intento dare una lezione morale. Lawrence invece esalta e descrive l’adulterio, poiché nel suo caso diventa lo strumento di scoperta dell’amore vero e di ritorno al primitivismo a dispetto della civiltà industrializzata. Quindi, pur appartenendo a due epoche diverse e a due società con differenti visioni circa matrimonio e famiglia, le due eroine sono similari per il coraggio che dimostrano nell’andare contro le rispettive società.

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Il peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP) è una molecola presente nei neuroni del midollo spinale di diverse specie di Mammiferi, inclusi topi, ratti, conigli, cani, gatti, pecore, scimmie e uomo. Nonostante la distribuzione dei neuroni contenenti questo neuropeptide sia stata studiata in maniera dettagliata nel midollo spinale delle suddette specie, non sono disponibili, in letteratura, informazioni relative alla presenza di queste cellule nel midollo spinale dei Cetacei. Di conseguenza, è stata condotta la presente ricerca che ha avuto lo scopo di determinare, mediante metodiche di immunoistochimica, la distribuzione e la morfologia dei neuroni esprimenti il CGRP nel midollo spinale di tursiope (Tursiops truncatus). In questa specie, la distribuzione laminare (secondo Rexed) dei neuroni CGRP-immunoreattivi è assai simile a quella che si osserva nei Roditori, nei Carnivori e nei Primati; infatti, i corpi cellulari immunopositivi sono localizzati soprattutto in corrispondenza dell’apice del corno dorsale (lamine I e II) e nel corno ventrale (lamine VIII e IX). La distribuzione e la morfologia dei neuroni esprimenti CGRP nel midollo spinale di tursiope suggeriscono come tale neuropeptide possa essere coinvolto nella trasmissione delle informazioni sia sensitive (somatiche e viscerali) che motorie. I neuroni CGRP-immunoreattivi localizzati nelle lamine I e II del midollo spinale di tursiope, come dimostrato in altre specie, potrebbero agire da interneuroni modulando le informazioni nocicettive che dai gangli spinali vengono trasmesse al midollo spinale. Nelle lamine I e II sono presenti anche numerosi processi immunopositivi che, oltre ad appartenere a neuroni locali, derivano, molto probabilmente, dai ai neuroni pseudounipolari dei gangli spinali. In accordo con quanto appena affermato, è opportuno sottolineare come le fibre afferenti primarie provenienti dai gangli spinali utilizzino il CGRP per la trasmissione delle informazioni dolorifiche. La presenza di CGRP nei neuroni della lamina VIII, invece, indica come questo neuropeptide possa essere implicato nella trasmissione di segnali di natura motoria, utilizzando meccanismi presinaptici. Infine, la presenza di numerosi motoneuroni immunoreattivi per il CGRP nella lamina IX indicherebbe un’azione diretta svolta da questo neuropeptide nell’interazione tra motoneurone inferiore e muscolo scheletrico.

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Il Golfo di Taranto è una baia storica all’interno del Mar Ionio Settentrionale, Mar Mediterraneo Orientale. Sebbene il Mar Mediterraneo rappresenti meno dell’1% della superficie oceanica, presenta un alto livello di diversità biologica e si inserisce tra i primi 25 Biodiversity Hot Spot a livello globale. Esso purtroppo è anche uno dei bacini più antropizzati del mondo; tali pressioni mettono a serio rischio la conservazione di numerose specie, tra cui i Cetacei. Attualmente non sono presenti lavori riportanti dati di abbondanza dei Cetacei nel Golfo di Taranto: la mia ricerca vuole contribuire a colmare questo vuoto conoscitivo ed aggiungere nuove conoscenze sull’abbondanza dei Cetacei nel Mar Mediterraneo. Le aree di studio prese in esame si trovano nel Golfo di Taranto, sono contigue ed hanno la stessa superficie. Utilizzando il metodo del transetto lineare ed il software Distance 6.0 è stato possibile, raccogliere i dati di abbondanza dei delfinidi Stenella coeruleoalba e Truncatus truncatus ed analizzarli, ottenendo delle stime di abbondanza da confrontare con la serie storica disponibile (2009-2014). L’utilizzo del metodo del Distance Sampling, applicato per la prima volta nel Golfo di Taranto, è stato fondamentale perché ha permesso di colmare una lacuna conoscitiva sulla consistenza numerica associata alla nota presenza dei Cetacei nel Mar Ionio Settentrionale. I risultati ottenuti hanno reso possibile il confronto delle stime di abbondanza ottenute nel Golfo di Taranto con quelle del bacino ligure-corso-provenzale del Mediterraneo (Santuario Pelagos). Infatti è stato possibile rilevare che S. coeruleoalba presenta abbondanze generalmente inferiori ed un trend in diminuzione nel Santuario Pelagos, in netto contrasto con le maggiori abbondanze ed il trend in incremento evidenziato nel Golfo di Taranto e sintetizzato in questa tesi. Si evince, quindi la massima urgenza nell’implementare lo studio nel Golfo di Taranto, laddove la presenza di differenti specie di Cetacei e le stime di abbondanza di S. coeruleoalba e T. truncatus evidenziano la necessità di interventi di gestione finalizzati alla conservazione del patrimonio di diversità biologica del Mediterraneo.

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Nettie Honeyball and Florence Dixie founded the British Ladies Football Club (BLFC) in 1894 with the aim to provide football-playing opportunities for girls and young women, but also as a means of making money. Theirs, in effect, was an attempt to create a professional football league for women. Public interest in 'the lady footballers' was enormous, at least in its early stages, and generated considerable attention from the press. Overall, press coverage of the BLFC was negative (football is a man's sport; football is a working-class sport; women are physically incapable of playing the game; women shouldn't appear publicly in bifurcated garments, etc.), with only a few notable exceptions. Did the stance adopted depend on the political leaning of the newspaper? Or were the reporters simply reflecting the social and economic realities of their time, struggling to 'explain' a marginal group - women athletes, or more specifically, middle-class women football players - engaging in a working-class male game? This article examines the press coverage of the BLFC. The double standard evident in the newspaper coverage was, on the surface, as one might expect: if a woman played well, she was a freak, possibly a man in disguise; if she didn't play well, it proved that women shouldn't play football. But on closer examination, the double standard was actually rather nuanced: if she played well and looked the part of a woman, she could be subject to praise; yet if she played well and didn't conform to the standard of feminine beauty, she faced ridicule, and her gender called into question.

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"Psychological Real Estate: Fractured Female Identity in the Victorian Novel" examines the use of domestic space in three Victorian novels, Charlotte Bronte's Jane Eyre (1847), Mary Elizabeth Braddon's Lady Audley's Secret (1862), and George Eliot's Middlemarch (1871-2). Because Victorian gender identity was conceived of in spatial terms, this thesis explores how the three female authors use complicated domestic environments to engage the problem of conventional Victorian femininity. In the Victorian mindset, a woman's place is confined to the home, or private sphere; however, even the private sphere is intruded upon by public spaces. Expected to conform to the Victorian formulation of femininity in public spaces within the home, women had only their private spaces to cultivate the unique, individualistic aspects of their selves. This thesis explores the ways in which the female protagonists negotiate these gender encoded spaces to argue that because Victorian women had to maintain separate and often disparate identities within domestic space, their identities became problematically fractured. Additionally, in each of these texts, the authors use the failure or loss of the estate, the structure which rigidly upholds the gendered binaries, to expose the harm such fracturing identity formulation caused for Victorian society as a whole. This thesis concludes by examining the final residences of the female characters and arguing that the authors use these final private spaces to assert more feminist re-envisionings of their society's construction of femininity.