965 resultados para Francesco Sforza, Duke of Milan, 1401-1466.


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"Introduction" signed: David Jardine.

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Forms part of the Society's Publication no. LV

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Added t.p.: Die renaissance.

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Richard Arkwright.--Edmund Burke.--Robert Burns.--Lord Byron.--George Canning.--Earl of Chatham.--Dr. Adam Clarke.--Lord Clive.--Captain Cook.--William Cowper.--Rev. George Crabbe.--Sir Humphrey Davy.--Lord Eldon.--Lord Erskine.--Charles James Fox.--Benjamin Franklin.--Oliver Goldsmith.--Henry Grattan.--Earl Grey.--Warren Hastings.--Bishop Heber.--John Howard.--Dr. Jenner.--Sir William Jones.--Sir James Mackintosh.--Rev. Henry Martyn, B.D.--Sir John Moore, K.B.--Lord Nelson.--William Pitt.--Sir Samuel Romilly.--Sir Walter Scott.--Richard Brinsley Sheridan.--John Smeaton.--James Watt.--Marquis of Wellesley.--William Wilberforce.--Sir David Wilkie.--Duke of Wellington.

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"Principal authorities quoted": v. 1, p. [xiii]-xv.

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Issued by: Eyre and Spottiswoode, 1903-1907; Amalgamated Press, 1908-<1916>

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In an attempt to better understand the microbial diversity and endosymbiotic microbiota of the pink sugarcane mealybug (PSMB) Saccharicoccus sacchari Cockerell (Homoptera: Pseudococcidae), culture-independent approaches, namely PCR, a 16S rDNA clone library, and temperature gradient gel electrophoresis (TGGE) were used. Previous work has indicated that the acetic acid bacteria Gluconacetobacter sacchari, Gluconacetobacter diazotrophicus, and Gluconacetobacter liquefaciens represent only a small proportion of the microbial community of the PSMB. These findings were supported in this study by TGGE, where no bands representing G. sacchari, G. diazotrophicus, and G. liquefaciens on the acrylamide gel could be observed following electrophoresis, and by a 16S rDNA clone library study, where no clones with the sequence of an acetic acid bacterium were found. Instead, TGGE revealed that the mealybug microbial community was dominated by beta- and gamma-Proteobacteria. The dominant band in TGGE gels found in a majority of the mealybug samples was most similar, according to BLAST analysis, to the beta-symbiont of the craw mealybug Antonina crawii and to Candidatus Tremblaya princeps, an endosymbiont from the mealybug Paracoccus nothofagicola. The sequences of other dominant bands were identified as gamma-Proteobacteria, and were most closely related to uncultured bacterial clones obtained from soil samples. Mealybugs collected from different areas in Queensland, Australia, were found to produce similar TGGE profiles, although there were a few exceptions. A 16S rDNA clone library based on DNA extracted from a mealybug collected from sugarcane in the Burdekin region in Queensland, Australia, indicated very low levels of diversity among mealybug microbial populations. All sequenced clones were most closely related to the same members of the gamma-Proteobacteria, according to BLAST analysis.

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La ricerca ricostruisce alcuni aspetti della vita politica, sociale e culturale di Reggio Emilia a partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento. La campagna militare del 1848-49 e le vicende sociali e politiche che l’accompagnarono costituiscono il punto focale di questo lavoro che mette in evidenza come il complesso di quegli avvenimenti operò un mutamento irreversibile nella realtà cittadina, alimentando aspettative e ideali che non poterono più rimanere confinati nel sistema di governo ducale, divenuto asfittico e superato. Dopo una ricognizione generale della storiografia esistente si è evidenziata la necessità di una nuova lettura della storia cittadina che tenesse conto degli approcci metodologici più recenti e di aspetti fino ad oggi trascurati o completamente ignorati, ripartendo dai documenti ed ampliando la quantità e la tipologia delle fonti. E’ stato perciò condotto un incrocio sistematico tra la documentazione d’archivio pubblica (atti di governo, polizia, decreti, chirografi ducali) e le fonti di carattere privato, spesso assolutamente inedite (cronache, diari, epistolari), cercando di mantenere un approccio il più possibile aperto, mostrando una molteplicità di punti di vista e cogliendo il riflesso dei diversi orientamenti politici e personali attraverso la lettura degli avvenimenti cittadini da parte dei diversi testimoni dell’epoca. Coerentemente con i più recenti apporti della storiografia si è voluto sottolineare l’impatto decisivo che le Istituzioni scolastiche ducali, caratterizzate da notevole conformismo e oscurantismo, hanno avuto nella maturazione politica della generazione che ha guidato il Movimento del 1848. Per portare alla luce questi aspetti è stata proposta una rilettura del sistema educativo reggiano dal punto di vista funzionale e culturale, partendo dai ricordi degli ex studenti e dalla verifica della disciplina vigente all’interno di queste istituzioni. Non poteva essere tralasciata anche una profonda revisione della storia della Chiesa di Reggio Emilia durante il Risorgimento, pertanto si è proceduto ad uno spoglio su larga scala della documentazione conservata nell’archivio della Curia vescovile di Reggio Emilia che ha permesso di giungere ad una complessiva rivalutazione del ruolo del vescovo Cattani durante le vicende del 1848, portando alla luce un aspetto fino ad oggi assolutamente sottovalutato. Nella ricostruzione delle condizioni della Provincia sono stati sottolineati soprattutto gli aspetti sociali, ampliando il quadro in cui si sono svolte le vicende attraverso nuove fonti che hanno aiutato a non focalizzare la ricerca soltanto sui ceti dirigenti e sulle personalità di rilievo. Allo stesso modo si sono descritti i luoghi e le persone della città, cercando di tracciare un ritratto il più fedele possibile della realtà urbana attraverso testimonianze di tenore e mentalità differenti da quelle ‘ufficiali’. Per gli eventi del 1848 (e per quelli del 1859-60) è stato consultato un numero cospicuo di fondi conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio, a questi si sono aggiunti gli apporti di molte fonti di carattere privato e di documenti inediti conservati presso l’Archivio di Stato di Torino. Il lavoro propone un’analisi approfondita delle vicende cittadine tra il marzo e l’agosto 1848 e apre a nuove considerazioni sia sul municipalismo, come chiave di lettura del movimento unitario, sia sulla creazione del consenso attorno all’unione dei ducati emiliani con il Regno dell’Alta Italia guidato da Carlo Alberto. Fondamentali sono risultati i fondi della Polizia Estense conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio Emilia. Per la loro natura e per le caratteristiche del Ducato (in cui lo stesso duca interviene di persona nei provvedimenti di polizia) hanno permesso di tracciare un quadro assolutamente inedito della vita politica e sociale della Provincia, contribuendo ad arricchire ogni aspetto del lavoro di ricerca. Nell’ultima parte del lavoro sono state messe a confronto le informazioni raccolte sui volontari attraverso lo spoglio di tutte le fonti consultate. La ricerca si era precedentemente basata sugli elenchi dei militi compilati dopo l’unificazione nazionale, elenchi nei quali molte delle informazioni relative ai partecipanti delle campagne del 1848-49 erano andate perdute. Procedendo all’incrocio dei dati raccolti dalla polizia estense al momento del ritorno degli volontari in patria con quelli reperiti nei fondi privati, nelle cronache, nella memorialistica e negli epistolari è stato possibile ricostruire un panorama più completo delle diverse tipologie di combattenti e tracciare un quadro che alla fine risulta assai coerente con la situazione politica e sociale descritta nella prima parte della tesi. Per la prima volta vengono documentate le vicende di coloro che non appartenendo alle classi dirigenti cittadine si sono trovati a combattere per una sorta di azzardo personale nutrito di idealismo patriottico oppure perché inquadrati nei battaglioni dell’ex esercito estense passato al servizio del Governo provvisorio. Emergono l’estrema eterogeneità delle motivazioni e dei destini personali dei combattenti e sono portate alla luce alcune interessanti vicende personali e familiari. I dati sono stati raccolti in modalità digitale per la loro futura fruizione on-line che andrà ad aggiornare il database degli “Albi della memoria” curati da ISTORECO. (http://www.albimemoria-istoreco.re.it/).

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* This work was supported by the CNR while the author was visiting the University of Milan.