320 resultados para Finito
Resumo:
Si consideri un insieme X non vuoto su cui si costruisce una sigma-algebra F, una trasformazione T dall'insieme X in se stesso F-misurabile si dice che conserva la misura se, preso un elemento della sigma-algebra, la misura della controimmagine di tale elemento è uguale a quella dell'elemento stesso. Con questa nozione si possono costruire vari esempi di applicazioni che conservano la misura, nell'elaborato si presenta la trasformazione di Gauss. Questo tipo di trasformazioni vengono utilizzate nella teoria ergodica dove ha senso considerare il sistema dinamico a tempi discreti T^j x; dove x = T^0 x è un dato iniziale, e studiare come la dinamica dipende dalla condizione iniziale x. Il Teorema Ergodico di Von Neumann afferma che dato uno spazio di Hilbert H su cui si definisce un'isometria U è possibile considerare, per ogni elemento f dello spazio di Hilbert, la media temporale di f che converge ad un elemento dell'autospazio relativo all'autovalore 1 dell'isometria. Il Teorema di Birkhoff invece asserisce che preso uno spazio X sigma-finito ed una trasformazione T non necessariamente invertibile è possibile considerare la media temporale di una funzione f sommabile, questa converge sempre ad una funzione f* misurabile e se la misura di X è finita f* è distribuita come f. In particolare, se la trasformazione T è ergodica si avrà che la media temporale e spaziale coincideranno.
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La tesi si basa sulla descrizione dei p-gruppi di ordine finito, definiti p-gruppi, cioè quei gruppi che hanno come cardinalità una potenza di un numero primo. Vengono enunciati i teoremi di Sylow e le sue conseguenze. Infine si discute il teorema fondamentale sui gruppi abeliani finiti e la funzione di Eulero.
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San Patrignano non rappresenta solo una comunità di recupero, ma anche un'azienda agricola che, al suo interno, vede realizzata l'intera filiera di produzione e lavorazione del latte vaccino. Uno dei prodotti di spicco, di grande importanza per l'economia locale, è certamente lo Squacquerone di Romagna Dop, un formaggio fresco, caratterizzato da particolari parametri chimico-fisici ed organolettici strettamente correlati al territorio d'origine. La ricerca, svoltasi in un periodo di dodici mesi, ha permesso di raccogliere un cospicuo quantitativo di dati, con l'obiettivo di valutare la qualità igienica, la sicurezza e la relazione con la materia prima utilizzata per la caseificazione. Le analisi sono state svolte secondo uno specifico piano di campionamento mensile, che prevedeva sia la determinazione della qualità microbiologica del latte utilizzato, prima e dopo la fase preliminare di pastorizzazione, sia la determinazione dei principali agenti degradativi e patogeni nel prodotto finito. Si sono volute evidenziare eventuali differenze in rapporto al periodo di raccolta del latte ed eventuali ripercussioni sulla qualità finale dello Squacquerone DOP. I risultati testimoniano l'ottima qualità del latte ottenuto dalle bovine presso la stalla San Patrignano, anche in relazione alla stagionalità. A conferma di ciò, la sporadica presenza di batteri degradativi, non in grado di influenzare in modo significativo la shelf life del prodotto Squacquerone, e l'assenza continuativa di batteri patogeni. Inoltre, i dati raccolti, in un'ottica di controllo qualità dell’azienda agricola, supportano l'identificazione dei punti critici del processo di produzione.
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Il presente lavoro di tesi ha avuto lo scopo di valutare l’influenza della marinatura su alcuni aspetti microbiologici e chimico-fisici correlati alla qualità della carne di petto di pollo confezionata sottovuoto durante un periodo di stoccaggio di 14 giorni in condizioni refrigerate. Dalle analisi microbiologiche, è emerso che, nonostante l’aumento di pH dovuto all’azione alcalinizzante del bicarbonato, la shelf-life del prodotto marinato è rimasta invariata rispetto al gruppo di controllo non-marinato ed è stata pari a circa 14 giorni. Dal punto di vista tecnologico, gli ingredienti funzionali aggiunti nella soluzione di marinatura hanno consentito di ottenere livelli di perdite di cottura nel prodotto finito simili a quelli delle carni non-marinate durante tutto il periodo di conservazione. Ciò è riconducibile al notevole aumento della solubilità delle proteine miofibrillari determinato dall’effetto sinergico di cloruro di sodio e bicarbonato. Tuttavia, i prodotti marinati hanno mostrato maggiori perdite di liquido nelle confezioni e questo aspetto può condizionare negativamente la propensione all’acquisto da parte del consumatore. Gli effetti rilevati sul colore non costituiscono invece un elemento determinante nella scelta dei prodotti avicoli confezionati sottovuoto. Infine, è stato escluso qualsiasi effetto negativo della marinatura nei confronti della stabilità ossidativa dei lipidi. I risultati ottenuti in questo lavoro di tesi hanno pertanto dimostrato che è possibile realizzare un prodotto marinato a base di carne di petto di pollo stabile durante la conservazione offrendo così al consumatore un alimento con caratteristiche sensoriali di succulenza e tenerezza superiori e con una maggiore facilità d’uso. Restano da ottimizzare alcuni aspetti legati alla presentazione del prodotto soprattutto in relazione alla presenza di liquido nelle confezioni.
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La tesi è incentrata sullo studio dei punti di singolarità di una curva nel piano proiettivo complesso. Nel caso in cui il punto sia regolare possiamo sfruttare il teorema delle funzioni implicite che ci permette di esplicitare il luogo di zeri di un'equazione implicita rispetto a una variabile. Quando questa ipotesi di regolarità viene meno per avere un risultato analogo diventa necessario utilizzare le serie di Puiseux. L'interpretazione algebrica del teorema di Puiseux risponde alla domanda di trovare un'estensione del campo delle serie di Laurent che sia algebricamente chiuso; prendendo un polinomio di grado positivo in K(x)*[y], mostreremo che esiste sempre una radice del polinomio appartenente a K(x)*. Il legame con l’interpretazione analitica risulta ora evidente: data infatti una curva nel piano complesso la sua equazione può essere vista come un particolare polinomio in K(x)*[y], esplicitare la y in funzione della x equivale appunto a trovare una radice in K(x)*. Nel primo capitolo abbiamo in primo luogo richiamato il risultato di Dini e parlato del luogo singolare di una curva, mostrando che quest'ultimo è un numero finito di punti. In seguito abbiamo introdotto il poligono di Newton, il quale è un insieme convesso del piano associato ad un polinomio in due variabili. Nel secondo capitolo abbiamo visto due formulazioni del teorema di Puiseux, entrambe le dimostrazioni di questo risultato sono costruttive; per renderle più scorrevoli abbiamo ritenuto opportuno costruire degli esempi che evidenziassero i vari passi.
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L'evoluzione del concetto di infinito nella storia presenta difficoltà che ancora oggi non sono sono state eliminate: la nostra mente è adattata al finito, per questo quando ha a che fare con oggetti troppo grandi o troppo piccoli, essa crea delle immagini che le permettono di vederli e manipolarli. Bisogna tuttavia stare attenti alle insidie che questi modelli nascondono, perché attribuiscono agli enti originali alcune proprietà fuorvianti, che ci portano a conclusioni distorte.
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Questo lavoro di ricerca studia il mercato digitale delle Start-Up italiane, valutando i passi del management nei vari cicli di vita aziendale. Dopo uno studio teorico sull'ecosistema italiano startup e il cambiamento dell'approccio scelto dal manager all'interno dell'azienda per arrivare al successo, è stato fatto un studio empirico con questionari e interviste. L'intento è capire in un team aziendale quali sono le figure da seguire e con che importanza. Quanto è fondamentale la figura di colui che organizza, media e detiene la responsabilità del lavoro finito nei tempi prestabiliti?
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En medio de las disputas del siglo XIII, Tomás de Aquino afirma en el Commentarium in Sententiis, primera composición filosófico- teológica, que “a la creación no sólo se la alcanza a través de la fe, sino por la demostración racional". Esta idea no la abandona en ningún momento y la mantiene a lo largo de su obra. Constituye nuestro propósito en el presente trabajo establecer la relación existente entre la estrategia argumentativa que el autor desarrolla en torno a dos problemas: el de la creación y el del origen temporal del mundo, señalando las dos vías argumentativas utilizadas, una que concluye demostrativamente y la otra que expresa la imposibilidad de justificar racionalmente el tema. La clave argumentativa que según entendemos le permite diferenciar el doble orden de explicación radica en la distinción entre causas por sí y por accidente: una causa A está esencialmente ordenada a una causa B, si la acción de B es necesaria para que la acción de A haya tenido lugar. De modo que para alcanzar el efecto, es necesario admitir una causa primera, y entre los dos términos la distancia o el número de causas esencialmente ordenadas a la causa primera debe ser necesariamente finito. Distinto es el caso si se considera el orden de la temporalidad inscripto en el marco de la causalidad accidental: un mundo eterno o no, es algo que no se puede justificar racionalmente en cuanto es un efecto accidental que procede de una causa que obra con absoluta libertad. Entendemos que esta distinción es el instrumento conceptual que le permite a Aquino delimitar epistémicamente entre lo que es posible justificar con certeza, tal es el caso de las argumentaciones que ofrece en torno a la creación; lo que sólo lo es de modo probable, en particular las argumentaciones con base en las doctrinas físicas aristotélicas; y finalmente, aquello que el hombre únicamente puede llegar a conocer a través de la Revelación, como es el caso del conocimiento de un inicio temporal del mundo.
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Las obras de Jorge Luis Borges y Ramón Gómez de la Serna, tan dispares entre sí, fueron unificadas y sintetizadas por medio del emblema del cristal en el ensayo "Exactitud" (Seis propuestas para el próximo milenio) de Italo Calvino. El objetivo aquí es profundizar lo que en el ensayo de Calvino es una sugerencia para, enseguida, evaluar cuáles son los cambios y las implicaciones críticas de esta nueva mirada para el campo de la literatura comparada. Al elegir un símbolo plástico-literario, que conciliaría regularidad espacial, fuerte noción estética, limpidez y claridad, Calvino subsume la importancia del estudio de las fuentes e influencias, del contacto entre los escritores y sus lecturas recíprocas, de las diferencias y determinaciones nacionales, del valor que ocupan en la literatura universal y de las analogías, de las ideas de parentesco y de filiación en un modo de observación común entre ciertos escritores. Modo de observación preciso, aunque múltiple; finito, aunque con vistas al infinito, con predilección por las formas geométricas, las simetrías, series, combinaciones, proporciones numéricas. El contraste de las obras no se daría directamente, sino por una especie de triángulo que se reporta a ellas y al emblema del cristal. Parte de esta lectura triangular es ejemplificada en los libros Historia universal de la infamia de Borges y Doña Juana la loca, Superhistoria de Ramón Gómez de la Serna
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El tratamiento de la nominalización desde un punto de vista sintáctico y discursivo revela una serie de características que se deberán tener presentes al analizar las realizaciones de los sintagmas que encabezan en un corpus textual. En primer lugar, es necesario observar la relación que mantiene la nominalización con una cláusula de verbo finito, de la cual hereda la estructura argumental. Sin embargo, con respecto a dicha cláusula se pierden los significados que aporta la flexión verbal, es decir, la modalidad y la temporalidad enunciativas así como el aspecto de la acción. Otro rasgo fundamental que desaparece con la nominalización es el carácter activo o pasivo de la acción en el caso de los verbos transitivos. Esto ha llevado a plantear la no recuperabilidad total de la cláusula que da origen a una nominalización. Desde el punto de vista discursivo, la nominalización deverbal permite al enunciador introducir en su enunciado objetos discursivos que han sido construidos en el discurso anterior (nominalización anafórica intradiscursiva) o bien presentarlos como preconstruidos, como ya dados de antemano. Al mismo tiempo, el enunciador puede o no saturar la estructura argumental del lexema nominalizado, de modo que los papeles temáticos de agente, de paciente, de meta, etc. pueden estar explícitamente integrados en el sintagma como complementos, o bien ser recuperables a partir del contexto, o bien quedar vacíos. La aparición de nominalizaciones preconstruidas en un discurso permite observar la presencia del interdiscurso, en la medida en que el enunciador presenta un enunciado anterior, procedente de otro lugar como un objeto ya dado, de cuya aserción no se hace cargo, pero que despliega la evidencia de lo consabido. A partir de estas consideraciones se analiza un corpus constituido por una serie de manuales escolares de Historia Argentina publicados entre 1980 y 2000, en los que el tratamiento de los gobiernos peronistas adquiere un particular interés dado el grado de conflictividad política que conlleva el tema en la sociedad argentina y, en consecuencia, en la educación pública del ciudadano
Resumo:
Tabla de contenidos: Scheler en el pensamiento filosófico contemporáneo. El 'formalismus' y el concepto scheleriano de espíritu. El espíritu y la actitud fenomenológica. La esencia del espíritu. El ámbito del espíritu. La naturaleza del espíritu y la teoría de los estratos emocionales. El espíritu y los valores. Espíritu y persona. Espíritu, yo y cuerpo-propio. Espíritu personal finito y espíritu personal infinito. Origen, porvenir temporal y destino final del espíritu humano. El espíritu según 'El puesto del hombre en el cosmos'. Conclusiones.
Resumo:
Las novelas de Juan Pedro Aparicio y Juan Cruz pueden leerse como dos largas epístolas, dirigidas a la madre, la una, y al padre, la otra; la primera se presenta con la forma de una ficción narrativa, mientras que la segunda está escrita a la manera de un libro memorialístico. Los dos son prosistas, narradores de larga trayectoria, aunque la actividad principal del escritor canario haya sido el periodismo cultural; mientras que Aparicio, quien ha cultivado con fortuna la literatura de viajes y el artículo periodístico, ha centrado su actividad en las diversas dimensiones de la prosa narrativa: microrrelato, cuento y novela
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Tabla de contenidos: Scheler en el pensamiento filosófico contemporáneo. El 'formalismus' y el concepto scheleriano de espíritu. El espíritu y la actitud fenomenológica. La esencia del espíritu. El ámbito del espíritu. La naturaleza del espíritu y la teoría de los estratos emocionales. El espíritu y los valores. Espíritu y persona. Espíritu, yo y cuerpo-propio. Espíritu personal finito y espíritu personal infinito. Origen, porvenir temporal y destino final del espíritu humano. El espíritu según 'El puesto del hombre en el cosmos'. Conclusiones.
Resumo:
Las novelas de Juan Pedro Aparicio y Juan Cruz pueden leerse como dos largas epístolas, dirigidas a la madre, la una, y al padre, la otra; la primera se presenta con la forma de una ficción narrativa, mientras que la segunda está escrita a la manera de un libro memorialístico. Los dos son prosistas, narradores de larga trayectoria, aunque la actividad principal del escritor canario haya sido el periodismo cultural; mientras que Aparicio, quien ha cultivado con fortuna la literatura de viajes y el artículo periodístico, ha centrado su actividad en las diversas dimensiones de la prosa narrativa: microrrelato, cuento y novela
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Las obras de Jorge Luis Borges y Ramón Gómez de la Serna, tan dispares entre sí, fueron unificadas y sintetizadas por medio del emblema del cristal en el ensayo "Exactitud" (Seis propuestas para el próximo milenio) de Italo Calvino. El objetivo aquí es profundizar lo que en el ensayo de Calvino es una sugerencia para, enseguida, evaluar cuáles son los cambios y las implicaciones críticas de esta nueva mirada para el campo de la literatura comparada. Al elegir un símbolo plástico-literario, que conciliaría regularidad espacial, fuerte noción estética, limpidez y claridad, Calvino subsume la importancia del estudio de las fuentes e influencias, del contacto entre los escritores y sus lecturas recíprocas, de las diferencias y determinaciones nacionales, del valor que ocupan en la literatura universal y de las analogías, de las ideas de parentesco y de filiación en un modo de observación común entre ciertos escritores. Modo de observación preciso, aunque múltiple; finito, aunque con vistas al infinito, con predilección por las formas geométricas, las simetrías, series, combinaciones, proporciones numéricas. El contraste de las obras no se daría directamente, sino por una especie de triángulo que se reporta a ellas y al emblema del cristal. Parte de esta lectura triangular es ejemplificada en los libros Historia universal de la infamia de Borges y Doña Juana la loca, Superhistoria de Ramón Gómez de la Serna