219 resultados para Viaggio Settentrionale
Resumo:
A partire dal 1986, nell’Olanda settentrionale si sta verificando un incremento di fenomeni sismici superficiali di medio-bassa intensità. Siccome la zona è considerata a basso rischio sismico, tali fenomeni sono legati all’estrazione di gas nella regione Groningen situata a nord-est del paese, la quale rappresenta il più grande giacimento d’Europa. Di conseguenza, si sono verificati danni ingenti sulle strutture che sorgono in zona, che di fatto non erano state progettate per resistere a forze orizzontali legate all’accelerazione del suolo. Ricercatori, aziende e università sono stati coinvolti nel progetto di ricerca finalizzato alla valutazione della vulnerabilità sismica delle costruzioni esistenti, in modo da poter avviare interventi di miglioramento o adeguamento sismico. A questo scopo, presso l’università tecnica di Delft sono stati svolti diversi test sperimentali e analitici su murature non rinforzate tipiche olandesi, che rappresentano la tipologia costruttiva più diffusa e si distinguono per la presenza di maschi murari snelli, grandi aperture e inadeguatezza delle connessioni tra gli elementi strutturali. Lo scopo della tesi è verificare l’adeguatezza del modello a telaio equivalente implementato nel software 3Muri per la modellazione di due tipiche case a schiera in muratura non rinforzata. Tali case, precedentemente ricostruite e testate in laboratorio attraverso un’analisi pushover, differiscono per metodologia costruttiva ed i materiali utilizzati.
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Questo progetto di ricerca si pone l'obiettivo di gettare luce sul commercio delle spezie nel Medioevo, a partire dai preziosi dati contenuti nei registri del dazio di Bologna (1388-1448), nei quali venivano raccolti tutti i prodotti afferenti al cosiddetto "dazio della mercanzia" che transitavano in città per poi proseguire il viaggio verso altre destinazioni. Nel Medioevo, Bologna rappresentava un importante snodo per collegare i principali empori del mare Adriatico (prima fra tutti Venezia) con i mercati della Toscana, come Firenze, Pisa e il suo sbocco marittimo, Porto Pisano, da cui le spezie salpavano in direzione di altre regioni europee, come la Francia, l'Inghilterra, la penisola iberica e le Fiandre. I quantitativi di spezie giornalieri, mensili, annuali e totali costituiscono un dato inedito ed inaspettato: infatti, un prodotto tradizionalmente descritto dalla storiografia come raro, prezioso e difficile da reperire, affluiva in realtà con sorprendente costanza e raggiungendo volumi molto elevati. Considerando che Bologna, nonostante la sua importanza nel panorama italiano, rappresentava pur sempre uno snodo "minore" nella complessa rete di circuiti commerciali su cui erano solite viaggiare le spezie (come le grandi rotte marittime, per esempio), questi quantitativi tanto elevati di spezie ci obbligano a riflettere su quanto detto sino ad ora sul commercio di questi prodotti nel Medioevo e a mettere i dati bolognesi a confronto con quelli provenienti da altre fonti. Affiancando al tradizionale metodo storiografico un approccio "empirico", che tenga conto delle caratteristiche materiali ed organolettiche delle spezie, nonché delle informazioni provenienti da un ampio numero di fonti – non necessariamente legate al periodo preso in esame – è possibile riaprire il dibattito attorno a questo tema, che ha ancora molto da offrire alla ricerca storico alimentare.
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Sulla spinta dell’approvazione della legge italiana 47/2017 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”, questo lavoro è teso ad affrontare le complesse aspettative genitoriali e parentali sviluppatesi intorno al processo di categorizzazione MSNA di cui questa legge è diventata approdo giuridico. Le controverse aspettative di accompagnamento legatesi alla denominazione di “non accompagnato”, prese come aspetto scontato e assiomatico in molta parte della letteratura scientifica che utilizza l’acronimo, sono state qui intese come un nodo ambiguo e questionabile. Attraverso una ricerca e una metodologia antropologico-etnografica queste rappresentazioni contradditorie sono esplorate a partire da un “crocevia di campi” da queste interessati in un territorio amministrativo dell’Italia Settentrionale variamente frequentato tra 2018 e 2021. Insieme ad ambienti, metodi e sfide della ricerca locale, una prima sezione situa storicamente e contestualmente la categoria MSNA come fenomeno in sé piuttosto che come efficace espressione descrittiva di soggetti. Le due sezioni successive, dedicate rispettivamente alla neo-realtà di tutela volontaria e a quella di una comunità socio-educativa/di tipo familiare rivolta a persone di minore età, interrogano invece questi ambienti come spazi e tempi di elaborazione prima e negoziazione poi di rappresentazioni e pratiche relazionali e parentali molteplici.
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L’obiettivo principale di questo lavoro di tesi è la progettazione dinamica e la modellazione 3D di una sedia (Blue Whale Chair) multifunzionale adattabile a diverse posizioni. Il progetto nasce da una ricerca specifica sulla postura tradizionale orientale, attraverso un viaggio nell'antico Giappone e nell'antica Cina, evidenziando gli aspetti positivi e negativi della fisiologia posturale. Prendendo spunto dagli aspetti positivi, è stato rielaborato un modello moderno e, attraverso un’opportuna modellazione, sono stati migliorati gli aspetti negativi. Nell'elaborato, inoltre, viene approfondito l'aspetto culturale che a sua volta ha influenzato tali posizioni. A chiosa, vengono studiati in maniera dettagliata alcuni casi studio più emblematici che possono essere utilizzati per lo sviluppo del concept e del design del prodotto. Il design della sedia ricorda la coda di una balena azzurra e il nome del progetto deriva proprio da questa caratteristica. Blue Whale Chair è una sedia che può assumere quattro posizioni con diverse utilità. Infatti, grazie alla sua maneggevolezza, alla sua struttura e ad una corretta progettazione, può essere utilizzata con duplice funzione: sia da tavolo che da sedia. I vari componenti della sedia sono stati progettati in modo tale da risultare regolabili, affinché le persone con diversa statura siano in grado di stare nella posizione più appropriata possibile rispetto alla propria fisiologia.
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Questa relazione descrive le caratteristiche principali del rilevamento geologico effettuato nel settore orientale dell’Isola d’Elba nel mese di giugno 2021. Lo scopo del campo è stato quello di applicare e consolidare le nozioni apprese durante il corso di laurea, al fine di produrre una carta geologica. Nello specifico, la prima parte del campo è stata dedicata a un’introduzione della geologia elbana, sotto la guida dei professori Giulio Viola e Gianluca Vignaroli. In seguito, gli studenti sono stati divisi in gruppi di rilevamento e, ad ogni gruppo, è stata assegnata un’area da cartografare in scala 1:5000. All'interno della relazione, oltre alla breve descrizione dei principali eventi relativi allo sviluppo dell'Appennino settentrionale e della stratigrafia presente dell'Isola d'Elba orientale, sono riportati i risultati e le conclusione del rilevamento effettuato sul campo.
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I mareografi sono strumenti che misurano il livello del mare in un punto della costa. Tuttavia, essendovi ancorati, essi sono soggetti al suo movimento. Inoltre, il livello del mare è fortemente influenzato da effetti locali. In una prima parte, si è quindi selezionato un insieme di questi in base alla completezza dei dati e a restrizioni geografiche, in modo che nel loro complesso fossero il più possibile rappresentativi della situazione media globale. Di ognuno di essi si sono studiati la monotonicità e l’andamento in due ventenni consecutivi, il primo dal 1980. In questo modo è stato possibile evidenziare, ove presenti, modifiche nel tasso di variazione annuale del livello del mare in ogni località nei due periodi. Studiati i singoli mareografi si è poi proceduto ad effettuarne uno stacking per ottenere una stima meno influenzata da effetti locali. Il test di monotonia identifica in entrambi i casi un chiaro trend crescente. Il risultato della regressione lineare sui due periodi ha fornito tassi pari rispettivamente a (2.1 ± 0.5)mm/yr e (4.7 ± 0.5)mm/yr. Per migliorare la significatività del test di monotonia, si sono poi rimossi i modi semi-periodici mediante il metodo di decomposizione EMD (Empirical Mode Decomposition). Ripetendo la regressione lineare si ottengono risultati simili ma con minore incertezza: (2.3 ± 0.2)mm/yr e (4.9 ± 0.2)mm/yr. Come approccio alternativo, per cercare di superare l’arbitrarietà della scelta dei due archi temporali, si è effettuato un fit quadratico sulle serie dati dal 1980 al 2020. In questi modo, è stato possibile identificare e raggruppare situazioni contraddistinte da andamenti generali simili. In seguito, si è mostrato come, in entrambi i periodi, ci sia una forte correlazione lineare fra i mareografi sulla costa occidentale degli Stati Uniti e fra i mareografi posti nel Mediterraneo. Infine, viene studiato il caso dei mareografi della Laguna Veneta e la loro correlazione con altri posizionati nell'Adriatico settentrionale.
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Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, il celebre romanzo di Collodi del 1883, è considerato essere la seconda opera più tradotta al mondo e la prima in Italia. Esistono, però, diverse versioni dello stesso racconto che non sono dovute soltanto alla traduzione interlinguistica, ma anche a quella intralinguistica, intesa come l’adattamento e la riscrittura a partire dalla stessa lingua. Questo fenomeno prende il nome di “pinocchiate”, termine che designa tutte quelle storie che traggono ispirazione dal romanzo di Collodi, adattandolo ad un diverso contesto socioculturale e non prettamente linguistico. In particolare, durante il Ventennio fascista, la storia di Pinocchio è stata rivisitata al fine di veicolare i valori morali e i modi di comportamento della propaganda del periodo in questione. Il presente elaborato si propone di analizzare l’adattamento della storia di Pinocchio nel fascismo come strumento di manipolazione ideologica. Partendo dalle caratteristiche del romanzo di Collodi, nel primo capitolo si analizzano gli elementi che hanno spinto gli autori nel fascismo a scegliere il personaggio di Pinocchio come veicolo della propaganda e si introduce anche il ruolo svolto dalla letteratura per l’infanzia nel Ventennio. Il secondo capitolo si concentra nel dettaglio sull’analisi delle quattro “pinocchiate” fasciste raccolte da Luciano Curreri in Pinocchio in camicia nera (2011): Avventure e spedizioni punitive di Pinocchio Fascista di Giuseppe Petrai (1923); Pinocchio fra i Balilla. Nuove monellerie del celebre burattino e suo ravvedimento di Cirillo Schizzo (1927); Pinocchio istruttore del Negus, anonimo (1939) e Il viaggio di Pinocchio di Ciapo (1944).
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In questo studio, un modello nidificato "child" ad alta risoluzione (risoluzione 1/48°) è ottenuto attraverso la piattaforma SURF. Il modello "child" è ottenuto tramite "downscaling" dei campi medi giornalieri dal modello globale "parent" (1/12°). Questo permette di osservare le caratteristiche della sottomesoscala in due regioni dell'oceano Atlantico settentrionale, Azzorre e Bermuda, dal 4 al 12 gennaio 2021. Questa tesi si propone di condurre un'analisi preliminare della relazione fra il raggio di deformazione baroclino e l'esordio dell'attività di sottomesoscala, nelle regioni di interesse. A questo scopo, vengono effettuati molti confronti fra i campi risultanti dal "parent" e dal "child". In particolare, ci concentriamo sulla Mixed-Layer Instability (MLI) studiata attraverso variabili come la Mixed-Layer Depth (MLD), la vorticità relativa, le velocità orizzontali e verticali, l'energia cinetica e la frequenza di Brunt-Vaisala. Dai risultati, mentre il modello "parent" sembra inadeguato, quello "child" è in grado di rilevare la MLI e la presenza di filamenti e scie topografiche in entrambe le regioni, riproducendo meglio le correnti orizzontali e verticali alla sottomesoscala. Ciò fornisce una connessione tra mesoscala e sottomesoscala: mentre nelle Azzorre la MLI sembra svolgere un ruolo chiave nella ristratificazione della colonna d'acqua, lo stesso non sembra nelle Bermuda dove i vortici di mesoscala sono più ampi, influendo maggiormente sulla stratificazione verticale. Qui, i processi di ristratificazione sembrerebbero correlati alle mesoscale piuttosto che alle sottomesoscale. La MLI giocherebbe comunque un ruolo nella generazione di correnti alla sottomesoscala, insieme ad altri processi come la frontogenesi e le scie topografiche. In conclusione, il valore del raggio di deformazione baroclino non sembra influenzare l'attivazione dei processi di sottomesoscala, mentre sembrerebbe determinare l'importanza della MLI nel processo di ristratificazione.
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La conoscenza del regime dei deflussi di un corso d’acqua è uno strumento imprescindibile in diverse applicazioni tecniche, dalla progettazione di opere idrauliche alla calibrazione di modelli afflussi-deflussi. Tuttavia, poiché questa informazione non è sempre disponibile, si sono sviluppati in letteratura metodi regionali in grado di trasferire il dato di portata disponibile su sezioni idrologicamente simili alla sezione di interesse. Nel presente lavoro di Tesi, è stato sviluppato un algoritmo di generazione di serie di deflussi sintetici per sezioni non strumentate a partire da serie osservate in sezioni ad esse sincrone nei deflussi. L’algoritmo sfrutta una curva di durata regionale relativa al sito di interesse, stimata attraverso il metodo della portata indice: la portata indice è valutata da un modello multiregressivo mentre la curva regionale adimensionale è ottenuta dalle osservazioni di portata in sezioni strumentate, applicando il criterio della Regione di Influenza. La tecnica è stata verificata su una sezione dell’asta principale del Fiume Marecchia (nell’Italia settentrionale), caratterizzata da limitate osservazioni idrometriche, sfruttando i dati osservati su bacini orientali della Regione Emilia-Romagna. Per l’applicazione del metodo del deflusso indice, si è reso necessario anche il reperimento di indici morfologici e climatici, estraendo solo quelli più rappresentativi del dataset. Inoltre, vista la brevità degli eventi di piena nel bacino del Marecchia, si è messa a punto una procedura per discretizzare a passo orario le portate ricostruite degli eventi più significativi, sulla base delle osservazioni orarie nei bacini strumentati. L’algoritmo mostra buone prestazioni nel replicare le portate osservate, specialmente le piene, mentre sottostima le portate medio-basse. L’accordo tra osservazioni e simulazioni si è rivelato pienamente soddisfacente per la sezione del Fiume Marecchia considerata nelle indagini.