913 resultados para Just in Time


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Il tema della Logistica Urbana è un argomento complesso che coinvolge diverse discipline. Infatti, non è possibile affrontare la distribuzione delle merci da un solo punto di vista. Da un lato, infatti, manifesta l’esigenza della città e della società in generale di migliorare la qualità della vita anche attraverso azioni di contenimento del traffico, dell’inquinamento e degli sprechi energetici. A questo riguardo, è utile ricordare che il trasporto merci su gomma costituisce uno dei maggiori fattori di impatto su ambiente, sicurezza stradale e congestione della viabilità urbana. Dall’altro lato vi sono le esigenze di sviluppo economico e di crescita del territorio dalle quali non è possibile prescindere. In questa chiave, le applicazioni inerenti la logistica urbana si rivolgono alla ricerca di soluzioni bilanciate che possano arrecare benefici sociali ed economici al territorio anche attraverso progetti concertati tra i diversi attori coinvolti. Alla base di tali proposte di pratiche e progetti, si pone il concetto di esternalità inteso come l’insieme dei costi esterni sostenuti dalla società imputabili al trasporto, in particolare al trasporto merci su gomma. La valutazione di questi costi, che rappresentano spesso una misurazione qualitativa, è un argomento delicato in quanto, come è facile immaginare, non può essere frutto di misure dirette, ma deve essere dedotto attraverso meccanismi inferenziali. Tuttavia una corretta definizione delle esternalità definisce un importante punto di partenza per qualsiasi approccio al problema della Logistica Urbana. Tra gli altri fattori determinanti che sono stati esplorati con maggiore dettaglio nel testo integrale della tesi, va qui accennata l’importanza assunta dal cosiddetto Supply Chain Management nell’attuale assetto organizzativo industriale. Da esso dipendono approvvigionamenti di materie prime e consegne dei prodotti finiti, ma non solo. Il sistema stesso della distribuzione fa oggi parte di quei servizi che si integrano con la qualità del prodotto e dell’immagine della Azienda. L’importanza di questo settore è accentuata dal fatto che le evoluzioni del commercio e l’appiattimento dei differenziali tra i sistemi di produzione hanno portato agli estremi la competizione. In questa ottica, minimi vantaggi in termini di servizio e di qualità si traducono in enormi vantaggi in termini di competitività e di acquisizione di mercato. A questo si aggiunge una nuova logica di taglio dei costi che porta a ridurre le giacenze di magazzino accorciando la pipeline di produzione ai minimi termini in tutte le fasi di filiera. Naturalmente questo si traduce, al punto vendita in una quasi totale assenza di magazzino. Tecnicamente, il nuovo modello di approvvigionamento viene chiamato just-in-time. La ricerca che è stata sviluppata in questi tre anni di Dottorato, sotto la supervisione del Prof. Piero Secondini, ha portato ad un approfondimento di questi aspetti in una chiave di lettura ad ampio spettro. La ricerca si è quindi articolata in 5 fasi: 1. Ricognizione della letteratura italiana e straniera in materia di logistica e di logistica urbana; 2. Studio delle pratiche nazionali ed europee 3. Analisi delle esperienze realizzate e delle problematiche operative legate ai progetti sostenuti dalla Regione Emilia Romagna 4. Il caso di studio di Reggio Emilia e redazione di più proposte progettuali 5. Valutazione dei risultati e conclusioni Come prima cosa si è quindi studiata la letteratura in materia di Logistica Urbana a livello nazionale. Data la relativamente recente datazione dei primi approcci nazionali ed europei al problema, non erano presenti molti testi in lingua italiana. Per contro, la letteratura straniera si riferisce generalmente a sistemi urbani di dimensione e configurazione non confrontabili con le realtà nazionali. Ad esempio, una delle nazioni che hanno affrontato per prime tale tematica e sviluppato un certo numero di soluzioni è stata il Giappone. Naturalmente, città come Tokyo e Kyoto sono notevolmente diverse dalle città europee ed hanno necessità ed esigenze assai diverse. Pertanto, soluzioni tecnologiche e organizzative applicate in questi contesti sono per la maggior parte inattuabili nei contesti del vecchio continente. Le fonti che hanno costituito maggiore riferimento per lo sviluppo del costrutto teorico della tesi, quindi, sono state i saggi che la Regione Emilia Romagna ha prodotto in occasione dello sviluppo del progetto City Ports di cui la Regione stessa era coordinatore di numerosi partners nazionali ed europei. In ragione di questo progetto di ricerca internazionale, l’Emilia Romagna ha incluso il trattamento della logistica delle merci negli “Accordi di Programma per il miglioramento della qualità dell’aria” con le province ed i capoluoghi. In Questo modo si è posta l’attenzione sulla sensibilizzazione delle Pubbliche Amministrazioni locali verso la mobilità sostenibile anche nell’ambito di distribuzione urbana delle merci. Si noti infatti che l’impatto sulle esternalità dei veicoli leggeri per il trasporto merci, quelli cioè che si occupano del cosiddetto “ultimo miglio” sono di due ordini di grandezza superiori rispetto a quelli dei veicoli passeggeri. Nella seconda fase, la partecipazione a convegni di ambito regionale e nazionale ha permesso di arricchire le conoscenze delle best-practice attuate in Italia per lo sviluppo di strumenti finalizzati ad condividere i costi esterni della mobilità delle merci con gli operatori logistici. In questi contesti è stato possibile verificare la disponibilità di tre linee di azione sulle quali, all’interno del testo della tesi si farà riferimento molto spesso: - linea tecnologica; - linea amministrativa; - linea economico/finanziaria. Nel discutere di questa tematica, all’interno di questi contesti misti in cui partecipavano esponenti della cultura accademica, delle pubbliche amministrazioni e degli operatori, ci si è potuti confrontare con la complessità che il tema assume. La terza fase ha costituito la preparazione fondamentale allo studio del caso di studio. Come detto sopra, la Regione Emilia Romagna, all’interno degli Accordi di Programma con le Province, ha deliberato lo stanziamento di co-finanziamenti per lo sviluppo di progetti, integrati con le pratiche della mobilità, inerenti la distribuzione delle merci in città. Inizialmente, per tutti i capoluoghi di provincia, la misura 5.2 degli A.d.P. prevedeva la costruzione di un Centro di Distribuzione Urbana e l’individuazione di un gestore dei servizi resi dallo stesso. Successive considerazioni hanno poi portato a modifiche della misura lasciando una maggiore elasticità alle amministrazioni locali. Tramite una esperienza di ricerca parallela e compatibile con quella del Dottorato finanziata da un assegno di ricerca sostenuto dall’Azienda Consorziale Trasporti di Reggio Emilia, si è potuto partecipare a riunioni e seminari presentati dalla Regione Emilia Romagna in cui si è potuto prendere conoscenza delle proposte progettuali di tutte le province. L’esperienza di Reggio Emilia costituisce il caso di studio della tesi di Dottorato. Le molteplici problematiche che si sono affrontate si sono protratte per tempi lunghi che hanno visto anche modifiche consistenti nell’assetto della giunta e del consiglio comunali. Il fatto ha evidenziato l’ennesimo aspetto problematico legato al mantenimento del patrimonio conoscitivo acquisito, delle metodiche adottate e di mantenimento della coerenza dell’impostazione – in termini di finalità ed obiettivi – da parte dell’Amministrazione Pubblica. Essendo numerosi gli attori coinvolti, in un progetto di logistica urbana è determinante per la realizzazione e la riuscita del progetto che ogni fattore sia allineato e ben informato dell’evoluzione del progetto. In termini di programmazione economica e di pianificazione degli interventi, inoltre, la pubblica amministrazione deve essere estremamente coordinata internamente. Naturalmente, questi sono fattori determinanti per ogni progetto che riguarda le trasformazioni urbane e lo sviluppo delle città. In particolare, i diversi settori (assessorati) coinvolti su questa tematica, fanno o possno fare entrare in situazioni critiche e rischiose la solidità politica dello schieramento di maggioranza. Basti pensare che la distribuzione delle merci in città coinvolge gli assessorati della mobilità, del commercio, del centro storico, dell’ambiente, delle attività produttive. In funzione poi delle filiere che si ritiene di coinvolgere, anche la salute e la sicurezza posso partecipare al tavolo in quanto coinvolte rispettivamente nella distribuzione delle categorie merceologiche dei farmaci e nella security dei valori e della safety dei trasporti. L’esperienza di Reggio Emilia è stata una opportunità preziosissima da molteplici punti di vista. Innanzitutto ha dato modo di affrontare in termini pratici il problema, di constatare le difficoltà obiettive, ad esempio nella concertazione tra gli attori coinvolti, di verificare gli aspetti convergenti su questo tema. Non ultimo in termini di importanza, la relazione tra la sostenibilità economica del progetto in relazione alle esigenze degli operatori commerciali e produttivi che ne configurano gli spazi di azione. Le conclusioni del lavoro sono molteplici. Da quelle già accennate relative alla individuazione delle criticità e dei rischi a quelle dei punti di forza delle diverse soluzioni. Si sono affrontate, all’interno del testo, le problematiche più evidenti cercando di darne una lettura costruttiva. Si sono evidenziate anche le situazioni da evitare nel percorso di concertazione e si è proposto, in tal proposito, un assetto organizzativo efficiente. Si è presentato inoltre un modello di costruzione del progetto sulla base anche di una valutazione economica dei risultati per quanto riguarda il Business Plan del gestore in rapporto con gli investimenti della P.A.. Si sono descritti diversi modelli di ordinanza comunale per la regolamentazione della circolazione dei mezzi leggeri per la distribuzione delle merci in centro storico con una valutazione comparativa di meriti ed impatti negativi delle stesse. Sono inoltre state valutate alcune combinazioni di rapporto tra il risparmio in termini di costi esterni ed i possibili interventi economico finanziario. Infine si è analizzato il metodo City Ports evidenziando punti di forza e di debolezza emersi nelle esperienze applicative studiate.

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Over the last 60 years, computers and software have favoured incredible advancements in every field. Nowadays, however, these systems are so complicated that it is difficult – if not challenging – to understand whether they meet some requirement or are able to show some desired behaviour or property. This dissertation introduces a Just-In-Time (JIT) a posteriori approach to perform the conformance check to identify any deviation from the desired behaviour as soon as possible, and possibly apply some corrections. The declarative framework that implements our approach – entirely developed on the promising open source forward-chaining Production Rule System (PRS) named Drools – consists of three components: 1. a monitoring module based on a novel, efficient implementation of Event Calculus (EC), 2. a general purpose hybrid reasoning module (the first of its genre) merging temporal, semantic, fuzzy and rule-based reasoning, 3. a logic formalism based on the concept of expectations introducing Event-Condition-Expectation rules (ECE-rules) to assess the global conformance of a system. The framework is also accompanied by an optional module that provides Probabilistic Inductive Logic Programming (PILP). By shifting the conformance check from after execution to just in time, this approach combines the advantages of many a posteriori and a priori methods proposed in literature. Quite remarkably, if the corrective actions are explicitly given, the reactive nature of this methodology allows to reconcile any deviations from the desired behaviour as soon as it is detected. In conclusion, the proposed methodology brings some advancements to solve the problem of the conformance checking, helping to fill the gap between humans and the increasingly complex technology.

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Review delle più recenti ed innovative tecniche di gestione dei prodotti ospedalieri nei punti di consumo. Sono stati analizzati tre metodi in particolare: il Just In Time, RFID e le confezioni monodose, valutando di ognuno gli aspetti positivi e negativi.

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Globalization has increased the pressure on organizations and companies to operate in the most efficient and economic way. This tendency promotes that companies concentrate more and more on their core businesses, outsource less profitable departments and services to reduce costs. By contrast to earlier times, companies are highly specialized and have a low real net output ratio. For being able to provide the consumers with the right products, those companies have to collaborate with other suppliers and form large supply chains. An effect of large supply chains is the deficiency of high stocks and stockholding costs. This fact has lead to the rapid spread of Just-in-Time logistic concepts aimed minimizing stock by simultaneous high availability of products. Those concurring goals, minimizing stock by simultaneous high product availability, claim for high availability of the production systems in the way that an incoming order can immediately processed. Besides of design aspects and the quality of the production system, maintenance has a strong impact on production system availability. In the last decades, there has been many attempts to create maintenance models for availability optimization. Most of them concentrated on the availability aspect only without incorporating further aspects as logistics and profitability of the overall system. However, production system operator’s main intention is to optimize the profitability of the production system and not the availability of the production system. Thus, classic models, limited to represent and optimize maintenance strategies under the light of availability, fail. A novel approach, incorporating all financial impacting processes of and around a production system, is needed. The proposed model is subdivided into three parts, maintenance module, production module and connection module. This subdivision provides easy maintainability and simple extendability. Within those modules, all aspect of production process are modeled. Main part of the work lies in the extended maintenance and failure module that offers a representation of different maintenance strategies but also incorporates the effect of over-maintaining and failed maintenance (maintenance induced failures). Order release and seizing of the production system are modeled in the production part. Due to computational power limitation, it was not possible to run the simulation and the optimization with the fully developed production model. Thus, the production model was reduced to a black-box without higher degree of details.

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Der Kommissionierprozess stellt im Rahmen der innerbetrieblichen Logistik - gerade auch im Hinblick auf Just-In-Time-Lieferungen und Fragen der Produkthaftung - einen zentralen Baustein des Material- und Informationsflusses in Unternehmen dar. Dabei ist die Wahl des Kommissioniersystems ausschlaggebend für die Optimierung der personal- und zeitaufwendigen Kommissioniervorgänge und dient damit zur Leistungssteigerung unter gleichzeitiger Reduzierung der Fehlerquote.

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The currently proposed space debris remediation measures include the active removal of large objects and “just in time” collision avoidance by deviating the objects using, e.g., ground-based lasers. Both techniques require precise knowledge of the attitude state and state changes of the target objects. In the former case, to devise methods to grapple the target by a tug spacecraft, in the latter, to precisely propagate the orbits of potential collision partners as disturbing forces like air drag and solar radiation pressure depend on the attitude of the objects. Non-resolving optical observations of the magnitude variations, so-called light curves, are a promising technique to determine rotation or tumbling rates and the orientations of the actual rotation axis of objects, as well as their temporal changes. The 1-meter telescope ZIMLAT of the Astronomical Institute of the University of Bern has been used to collect light curves of MEO and GEO objects for a considerable period of time. Recently, light curves of Low Earth Orbit (LEO) targets were acquired as well. We present different observation methods, including active tracking using a CCD subframe readout technique, and the use of a high-speed scientific CMOS camera. Technical challenges when tracking objects with poor orbit redictions, as well as different data reduction methods are addressed. Results from a survey of abandoned rocket upper stages in LEO, examples of abandoned payloads and observations of high area-to-mass ratio debris will be resented. Eventually, first results of the analysis of these light curves are provided.

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Considerando el alto costo farmacológico de los tratamientos oncológicos actuales y de los anticuerpos monoclonales pautados para diferentes terapias que están apareciendo y que serán prácticamente lo único que se use en el futuro para diferentes diagnósticos, el Programa Oncológico Provincial cubre sin cargo alguno las necesidades de los pacientes atendidos en Hospitales Estatales, cumpliendo una función social, dispensando los medicamentos solicitados por el médico tratante, en forma confiable, segura, y con equidad para recibir el tratamiento adecuado en el momento oportuno. Los recursos que pueden ser destinados al gasto farmacéutico son limitados, por lo que es necesario racionalizar el consumo y priorizar en la asignación de estos recursos a las opciones que presentan mayores ventajas económicas, basada en mantener una mejor relación costo/beneficio, repercutiendo de manera directa en los enfermos y en la sociedad en general. En este trabajo, se analiza el sistema de adquisición de drogas oncológicas usado por el Programa Oncológico Provincial realizando una comparación entre el sistema de compras original y el adoptado por el Programa en el año 2005. Se evalúa el periodo 2001-2007, en base a diversos indicadores y datos estadísticos, para determinar si ha mejorado la calidad de las prestaciones, si ha disminuido la demanda contenida y si se ha logrado mejorar la relación costo / beneficio, controlando así el gasto sanitario global lo que constituiría una inversión rentable para el sistema de salud. Los resultados indican que el nuevo sistema adoptado por el Programa Provincial de Oncología ha mejorado la provisión de medicamentos y garantiza mayor calidad en las prestaciones, pero estos resultados pueden ser superados. También muestra la gravedad del problema de la utilización de los nuevos fármacos monoclonales.

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La educación en la Argentina está articulada bajo criterios sociales establecidos pero que son básicamente arbitrarios y sustentados en supuestos no demostrados que afirman que el conocimiento se construye a partir de ciertos contenidos y no de otros. Dichos criterios no han variado mayormente durante las últimas décadas y siguen utilizándose como plataforma inicial a partir de los cuales se articula la educación posterior del educando. Los sistemas de educación superior en América Latina sufren una crisis a raíz de la creciente internacionalización de las nuevas tecnologías de comunicación e información y de los reclamos de inclusión social de los sectores marginados, entre otras razones. Las tecnologías de compresión digital dan origen a un modelo educativo "en red" caracterizado por un funcionamiento no presencial, mediante el cual se produce la transformación del rol de la Universidad, como centro de descubrimiento y posesión del conocimiento, para convertirse en apenas una intermediaria en la búsqueda del saber y la información. Esta nueva modalidad de educación crece en la medida en que puede cubrir una demanda social de educación superior insatisfecha, conformada básicamente por adultos que trabajan, estudiantes de zonas alejadas de los centros educativos, extranjeros que carecen de opciones educativas y alumnos globalizados. Por ello, la educación virtual nace como una nueva respuesta a viejas demandas. La construcción de una sociedad planetaria y la convivencia del multiculturalismo, además de representar la expresión de sociedades abiertas, que quizás no dispongan de bases comunes de cohesión nacional, debe ser parte de un nuevo proyecto de solidaridad y confraternidad mundial.Resulta sumamente importante que las Universidades de América Latina defiendan su participación como tales en los mercados regionales mediante la adquisición de mayor flexibilidad, actualización y excelencia, para erigirse de esta manera como una opción comparativamente válida. Asimismo, creemos que la educación, entendida como todo el corpus del conocimiento que tiene una persona, no se construye de manera arbitraria sino, por el contrario, de manera selectiva de acuerdo a las posibilidades del educando; y es precisamente sobre la base de esta pormenorizada elección el sustento sobre el cual el alumno llega posteriormente a desarrollos intelectuales superiores. El objetivo del presente trabajo se centra en mostrar la importancia de índole social y política que tienen la flexibilización y la personalización en el currículum de estudios universitarios, al momento de observar el resultado final del ejercicio profesional del graduado. Desde este punto de vista, es fundamental que la elección de los contenidos del plan de estudios de la carrera universitaria estén a cargo del educando, con la dirección de una unidad académica, especialmente en relación con lo que hoy se conoce como "aprendizaje justo a tiempo". Dicho en otras palabras, solamente cuando el educando trasciende ese fundamento institucional e inicial de conocimientos para abrevar en otras fuentes, como las Artes, la Religión, la Filosofía, etc., puede relacionar y comparar conocimientos diferentes entre sí, pero cuya elección obedece fundamentalmente a criterios personales y no meramente institucionales

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A comienzos de 1990 el mercado mundial incrementa la demanda de productos frutihortícolas en estado fresco, destinada a satisfacer a consumidores que requieren productos estandarizados y envíos "just in time". Simultáneamente, aparecen numerosas normas de calidad y seguridad alimentaria, públicas y privadas, tendientes a la obtención de productos sanos e inocuos, a la vez que se interesan por la protección de los trabajadores, prohibición del trabajo infantil y cuidado del medio ambiente. Este artículo presenta resultados de un estudio de caso referido a la agroindustria de cítricos de la provincia de Entre Ríos, principal productora de cítricos dulces del país. Se indaga en los criterios de calidad y sanidad alimentaria en cítricos dulces de exportación a mercados de contraestación y su repercusión en los procesos de trabajo. Utilizamos información cualitativa obtenida en los años 2005 y 2006 (encuestas directas a empresas empacadoras exportadoras, entrevistas en profundidad a productores citrícolas, empresarios, trabajadores cosecheros y del empaque) complementada con información estadística.

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La educación en la Argentina está articulada bajo criterios sociales establecidos pero que son básicamente arbitrarios y sustentados en supuestos no demostrados que afirman que el conocimiento se construye a partir de ciertos contenidos y no de otros. Dichos criterios no han variado mayormente durante las últimas décadas y siguen utilizándose como plataforma inicial a partir de los cuales se articula la educación posterior del educando. Los sistemas de educación superior en América Latina sufren una crisis a raíz de la creciente internacionalización de las nuevas tecnologías de comunicación e información y de los reclamos de inclusión social de los sectores marginados, entre otras razones. Las tecnologías de compresión digital dan origen a un modelo educativo "en red" caracterizado por un funcionamiento no presencial, mediante el cual se produce la transformación del rol de la Universidad, como centro de descubrimiento y posesión del conocimiento, para convertirse en apenas una intermediaria en la búsqueda del saber y la información. Esta nueva modalidad de educación crece en la medida en que puede cubrir una demanda social de educación superior insatisfecha, conformada básicamente por adultos que trabajan, estudiantes de zonas alejadas de los centros educativos, extranjeros que carecen de opciones educativas y alumnos globalizados. Por ello, la educación virtual nace como una nueva respuesta a viejas demandas. La construcción de una sociedad planetaria y la convivencia del multiculturalismo, además de representar la expresión de sociedades abiertas, que quizás no dispongan de bases comunes de cohesión nacional, debe ser parte de un nuevo proyecto de solidaridad y confraternidad mundial.Resulta sumamente importante que las Universidades de América Latina defiendan su participación como tales en los mercados regionales mediante la adquisición de mayor flexibilidad, actualización y excelencia, para erigirse de esta manera como una opción comparativamente válida. Asimismo, creemos que la educación, entendida como todo el corpus del conocimiento que tiene una persona, no se construye de manera arbitraria sino, por el contrario, de manera selectiva de acuerdo a las posibilidades del educando; y es precisamente sobre la base de esta pormenorizada elección el sustento sobre el cual el alumno llega posteriormente a desarrollos intelectuales superiores. El objetivo del presente trabajo se centra en mostrar la importancia de índole social y política que tienen la flexibilización y la personalización en el currículum de estudios universitarios, al momento de observar el resultado final del ejercicio profesional del graduado. Desde este punto de vista, es fundamental que la elección de los contenidos del plan de estudios de la carrera universitaria estén a cargo del educando, con la dirección de una unidad académica, especialmente en relación con lo que hoy se conoce como "aprendizaje justo a tiempo". Dicho en otras palabras, solamente cuando el educando trasciende ese fundamento institucional e inicial de conocimientos para abrevar en otras fuentes, como las Artes, la Religión, la Filosofía, etc., puede relacionar y comparar conocimientos diferentes entre sí, pero cuya elección obedece fundamentalmente a criterios personales y no meramente institucionales

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A comienzos de 1990 el mercado mundial incrementa la demanda de productos frutihortícolas en estado fresco, destinada a satisfacer a consumidores que requieren productos estandarizados y envíos "just in time". Simultáneamente, aparecen numerosas normas de calidad y seguridad alimentaria, públicas y privadas, tendientes a la obtención de productos sanos e inocuos, a la vez que se interesan por la protección de los trabajadores, prohibición del trabajo infantil y cuidado del medio ambiente. Este artículo presenta resultados de un estudio de caso referido a la agroindustria de cítricos de la provincia de Entre Ríos, principal productora de cítricos dulces del país. Se indaga en los criterios de calidad y sanidad alimentaria en cítricos dulces de exportación a mercados de contraestación y su repercusión en los procesos de trabajo. Utilizamos información cualitativa obtenida en los años 2005 y 2006 (encuestas directas a empresas empacadoras exportadoras, entrevistas en profundidad a productores citrícolas, empresarios, trabajadores cosecheros y del empaque) complementada con información estadística.

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A comienzos de 1990 el mercado mundial incrementa la demanda de productos frutihortícolas en estado fresco, destinada a satisfacer a consumidores que requieren productos estandarizados y envíos "just in time". Simultáneamente, aparecen numerosas normas de calidad y seguridad alimentaria, públicas y privadas, tendientes a la obtención de productos sanos e inocuos, a la vez que se interesan por la protección de los trabajadores, prohibición del trabajo infantil y cuidado del medio ambiente. Este artículo presenta resultados de un estudio de caso referido a la agroindustria de cítricos de la provincia de Entre Ríos, principal productora de cítricos dulces del país. Se indaga en los criterios de calidad y sanidad alimentaria en cítricos dulces de exportación a mercados de contraestación y su repercusión en los procesos de trabajo. Utilizamos información cualitativa obtenida en los años 2005 y 2006 (encuestas directas a empresas empacadoras exportadoras, entrevistas en profundidad a productores citrícolas, empresarios, trabajadores cosecheros y del empaque) complementada con información estadística.

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La educación en la Argentina está articulada bajo criterios sociales establecidos pero que son básicamente arbitrarios y sustentados en supuestos no demostrados que afirman que el conocimiento se construye a partir de ciertos contenidos y no de otros. Dichos criterios no han variado mayormente durante las últimas décadas y siguen utilizándose como plataforma inicial a partir de los cuales se articula la educación posterior del educando. Los sistemas de educación superior en América Latina sufren una crisis a raíz de la creciente internacionalización de las nuevas tecnologías de comunicación e información y de los reclamos de inclusión social de los sectores marginados, entre otras razones. Las tecnologías de compresión digital dan origen a un modelo educativo "en red" caracterizado por un funcionamiento no presencial, mediante el cual se produce la transformación del rol de la Universidad, como centro de descubrimiento y posesión del conocimiento, para convertirse en apenas una intermediaria en la búsqueda del saber y la información. Esta nueva modalidad de educación crece en la medida en que puede cubrir una demanda social de educación superior insatisfecha, conformada básicamente por adultos que trabajan, estudiantes de zonas alejadas de los centros educativos, extranjeros que carecen de opciones educativas y alumnos globalizados. Por ello, la educación virtual nace como una nueva respuesta a viejas demandas. La construcción de una sociedad planetaria y la convivencia del multiculturalismo, además de representar la expresión de sociedades abiertas, que quizás no dispongan de bases comunes de cohesión nacional, debe ser parte de un nuevo proyecto de solidaridad y confraternidad mundial.Resulta sumamente importante que las Universidades de América Latina defiendan su participación como tales en los mercados regionales mediante la adquisición de mayor flexibilidad, actualización y excelencia, para erigirse de esta manera como una opción comparativamente válida. Asimismo, creemos que la educación, entendida como todo el corpus del conocimiento que tiene una persona, no se construye de manera arbitraria sino, por el contrario, de manera selectiva de acuerdo a las posibilidades del educando; y es precisamente sobre la base de esta pormenorizada elección el sustento sobre el cual el alumno llega posteriormente a desarrollos intelectuales superiores. El objetivo del presente trabajo se centra en mostrar la importancia de índole social y política que tienen la flexibilización y la personalización en el currículum de estudios universitarios, al momento de observar el resultado final del ejercicio profesional del graduado. Desde este punto de vista, es fundamental que la elección de los contenidos del plan de estudios de la carrera universitaria estén a cargo del educando, con la dirección de una unidad académica, especialmente en relación con lo que hoy se conoce como "aprendizaje justo a tiempo". Dicho en otras palabras, solamente cuando el educando trasciende ese fundamento institucional e inicial de conocimientos para abrevar en otras fuentes, como las Artes, la Religión, la Filosofía, etc., puede relacionar y comparar conocimientos diferentes entre sí, pero cuya elección obedece fundamentalmente a criterios personales y no meramente institucionales

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There is controversy over whether integrated manufacturing (IM), comprising advanced manufacturing technology, just-in-time inventory control and total quality management, empowers or deskills shop floor work. Moreover, both IM and empowerment are promoted on the assumption that they enhance competitiveness. We examine these issues in a study of 80 manufacturing companies. The extent of use of IM was positively associated with empowerment (i.e., job enrichment and employee skill enhancement), but, with the minor exception of AMT, bore little relationship with subsequent company performance. In contrast, the extent of empowerment within companies predicted the subsequent level of company performance controlling for prior performance, with the effect on productivity mediating that on profit. Copyright © 2004 John Wiley & Sons, Ltd.

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The role of technology management in achieving improved manufacturing performance has been receiving increased attention as enterprises are becoming more exposed to competition from around the world. In the modern market for manufactured goods the demand is now for more product variety, better quality, shorter delivery and greater flexibility, while the financial and environmental cost of resources has become an urgent concern to manufacturing managers. This issue of the International Journal of Technology Management addresses the question of how the diffusion, implementation and management of technology can improve the performance of manufacturing industries. The authors come from a large number of different countries and their contributions cover a wide range of topics within this general theme. Some papers are conceptual, others report on research carried out in a range of different industries including steel production, iron founding, electronics, robotics, machinery, precision engineering, metal working and motor manufacture. In some cases they describe situations in specific countries. Several are based on presentations made at the UK Operations Management Association's Sixth International Conference held at Aston University at which the conference theme was 'Achieving Competitive Edge: Getting Ahead Through Technology and People'. The first two papers deal with questions of advanced manufacturing technology implementation and management. Firstly Beatty describes a three year longitudinal field study carried out in ten Canadian manufacturing companies using CADICAM and CIM systems. Her findings relate to speed of implementation, choice of system type, the role of individuals in implementation, organization and job design. This is followed by a paper by Bessant in which he argues that a more a strategic approach should be taken towards the management of technology in the 1990s and beyond. Also considered in this paper are the capabilities necessary in order to deploy advanced manufacturing technology as a strategic resource and the way such capabilities might be developed within the firm. These two papers, which deal largely with the implementation of hardware, are supplemented by Samson and Sohal's contribution in which they argue that a much wider perspective should be adopted based on a new approach to manufacturing strategy formulation. Technology transfer is the topic of the following two papers. Pohlen again takes the case of advanced manufacturing technology and reports on his research which considers the factors contributing to successful realisation of AMT transfer. The paper by Lee then provides a more detailed account of technology transfer in the foundry industry. Using a case study based on a firm which has implemented a number of transferred innovations a model is illustrated in which the 'performance gap' can be identified and closed. The diffusion of technology is addressed in the next two papers. In the first of these, by Lowe and Sim, the managerial technologies of 'Just in Time' and 'Manufacturing Resource Planning' (or MRP 11) are examined. A study is described from which a number of factors are found to influence the adoption process including, rate of diffusion and size. Dahlin then considers the case of a specific item of hardware technology, the industrial robot. Her paper reviews the history of robot diffusion since the early 1960s and then tries to predict how the industry will develop in the future. The following two papers deal with the future of manufacturing in a more general sense. The future implementation of advanced manufacturing technology is the subject explored by de Haan and Peters who describe the results of their Dutch Delphi forecasting study conducted among a panel of experts including scientists, consultants, users and suppliers of AMT. Busby and Fan then consider a type of organisational model, 'the extended manufacturing enterprise', which would represent a distinct alternative pure market-led and command structures by exploiting the shared knowledge of suppliers and customers. The three country-based papers consider some strategic issues relating manufacturing technology. In a paper based on investigations conducted in China He, Liff and Steward report their findings from strategy analyses carried out in the steel and watch industries with a view to assessing technology needs and organizational change requirements. This is followed by Tang and Nam's paper which examines the case of machinery industry in Korea and its emerging importance as a key sector in the Korean economy. In his paper which focuses on Venezuela, Ernst then considers the particular problem of how this country can address the problem of falling oil revenues. He sees manufacturing as being an important contributor to Venezuela's future economy and proposes a means whereby government and private enterprise can co-operate in development of the manufacturing sector. The last six papers all deal with specific topics relating to the management manufacturing. Firstly Youssef looks at the question of manufacturing flexibility, introducing and testing a conceptual model that relates computer based technologies flexibility. Dangerfield's paper which follows is based on research conducted in the steel industry. He considers the question of scale and proposes a modelling approach determining the plant configuration necessary to meet market demand. Engstrom presents the results of a detailed investigation into the need for reorganising material flow where group assembly of products has been adopted. Sherwood, Guerrier and Dale then report the findings of a study into the effectiveness of Quality Circle implementation. Stillwagon and Burns, consider how manufacturing competitiveness can be improved individual firms by describing how the application of 'human performance engineering' can be used to motivate individual performance as well as to integrate organizational goals. Finally Sohal, Lewis and Samson describe, using a case study example, how just-in-time control can be applied within the context of computer numerically controlled flexible machining lines. The papers in this issue of the International Journal of Technology Management cover a wide range of topics relating to the general question of improving manufacturing performance through the dissemination, implementation and management of technology. Although they differ markedly in content and approach, they have the collective aim addressing the concepts, principles and practices which provide a better understanding the technology of manufacturing and assist in achieving and maintaining a competitive edge.